14: Black angel.

>Eleanor's P.O.V.<

Durante il pomeriggio guardo un po' di televisione con Logan, mentre Shaq è uscito a rifornire il frigo della casa. Logan si addormenta spesso, e mi tocca sempre svegliarlo perché odio sentire una persona russare - eppure sono sempre sorridente. -Che ti prende?- mi chiede Logan allibito dalla mia espressione. -Adoro questa vacanza- gli dico, dicendo un po' la verità un po' una bugia. La sera, Shaq mi convince a cenare con lui, e andiamo in una tavola calda vicino al faro Old Point Loma. -Allora, come va il viaggio?- mi chiede poco dopo aver ordinato. -Benone. Ho visto un po' di cose e continuerò il mese così...-dico, e lui annuisce. -Senti, Logan tra un mese se ne va, io invece rimango un mese e mezzo... Okay?- alzo le spalle. Che cazzo mene frega di cosa fanno loro due? -Se restassi di più?- "coooosa?!" chiede la vocina dentro di me. -Beh, due mesi sono pagati... Il resto del tempo...- mi risponde Shaq, profondamente confuso. Sto seriamente sperando di combinare qualcosa con Gerald? "Ma se lui è rimasto solo per pietà!" magari la mia vocina ha ragione, ma è rimasto e questo mi basta. Okay, il cervello mi è definitivamente andato in pappa. -Che è successo?- mi chiede Shaq guardandomi negli occhi con intensità, mentre vede il sorrisetto stupido che mi è spuntato in viso. -Nulla- gli dico, cercando di scacciare quest'aria da bambina, ripetendo tra di me che se mai dovesse iniziare qualcosa con Gerald, sarà una stupida storiella identica a tutte le altre. -Chi hai conosciuto?- mi chiede divertito, e mi copro il viso con le mani. -Un ragazzo- dico solamente, e Shaq sorride. -Eleanor, ti conosco da poco ma non ti ho mai visto sorridere così apertamente... Chi è questo angelo?- e ridacchio come una scolaretta. Già, lui è un angelo dalle ali nere, e voglio tanto dimenticarmi di lui. -Si chiama Gerald. Stava camminando sul viale quando mi ha vista e mi ha sorriso, allora sono scesa e abbiamo iniziato a parlare un po', poi è tornato a casa sua- mi invento tutto su due piedi e spero che Shaq mi creda. Sinceramente, non mi va di dirgli che ha scoperto tutte le sue scorte di morfina entrando abusivamente in casa. -Oh, davvero? Sembra quasi un segno del destino...- dice mentre spilucca un po' del suo risotto; io mangio la mia omelette spagnola con calma, cercando di reprimere i conati di vomito. Lo stomaco si chiude quando ho mangiato metà dell'omelette, quindi smetto di ingerire altro cibo, fiera di ciò che ho consumato. -E Arleene? Cosa è successo tra di voi?- gli chiedo, curiosa come non mai. Il suo viso assume un'aria nostalgica e triste, poi sospira e inizia a parlare. -Arleene era bella, intelligente, gentile... E io ne ero cotto da due anni. Quando mi notò, non ci credetti neanche, ed era così dolce con me! Uscimmo un po' insieme, e capii che non era come mi ero immaginato: il padre era un soldato, la madre stava dietro a lei e ai suoi tre fratellini, e io avevo bisogno di prendermi cura di lei. Così ci fidanzammo, ed era tutto così bello. Poi, un giorno ho fatto una cazzata e lei mi ha scoperto, nutrendomi della stessa medicina: dopo aver litigato mi ha lasciato- ha descritto così poco che quasi vorrei chiedergli i particolari, ma è visibilmente distrutto. Amava quella ragazza, ma evidentemente quell'amore era un po' malato, se poi compiono dei peccati verso l'altro. O forse Arleene non lo amava... Non sono brava in questi dilemmi perché non mi sono mai soffermata sui motivi. Tutti mi lasciavano e non mi dicevano neanche il perché, poi ho iniziato io a lasciare gli altri senza motivo, e un po' mi ripagava... Era come una vendetta. "Se ne avessi la possibilità, cancelleresti l'incontro tra te e Gerald?" mi chiede la vocina dentro di me, invadente come sempre. La risposta la so, tutta me stessa mi suggerisce che dire, e per la prima volta non devo pensare, perché la risposta è talmente semplice che è impulsiva, una delle mie:

No, non cancellerei una virgola di ciò che è successo.

Torniamo a casa verso mezzanotte, e mentre Shaq va subito a dormire, io mi godo un po' il silenzio notturno e mi cambio, mettendomi una t-shirt grigia e degli shorts neri con una riga bianca ai lati. Mi lego i capelli in una coda di cavallo e inizio a disegnare. Cosa? Un angelo dalle ali e i pensieri neri, e mentre la matita scorre sul foglio io do degli sguardi languidi verso la finestra, aspettandomi quegli occhi ossidiana che sono così nuovi ma così belli per me.


In questo periodo sono fissatissima con "Ladykillers" di G-Eazy (mio marito u.u), ma okay. :)

Per scusarmi delle settimane di assenza, ho voluto postare un altro capitolo. Grazie dei voti, delle letture e dei complimenti. Ci becchiamo al prossimo capitolo!

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