16. I wanna start a fight
⋆˚࿔Chase Me, Capitolo 16𝜗𝜚˚⋆
Valery's pov
«Allora?», chiede Sarah alzando un sopracciglio con la sua solita aria da snob. Incrocia le braccia e aspetta pazientemente.
Non dovrei farlo, ma...
«Che intenzioni hai?», affilo lo sguardo.
«Scusami?», cerca di spostarmi da davanti il suo armadietto con un'espressione interrogativa in volto, ma io non mi muovo.
Lei sbuffa. «Blair, levati di mezzo, ora. Non so di cosa tu stia parlando.»
«Ti sei messa con Kevin. Perché? Che intenzioni hai?» Intensifico lo sguardo per studiarla.
A parte la situazione, è davvero bella con i suoi lunghi e lisci capelli dorati, e gli occhi grandi colori cielo. Le labbra sottili e il naso piccolo.
Non mi stupisco affatto che a Kevin piaccia. E la cosa mi rende un po' triste.
Lei sorride. «Ah, già. La voce ha girato in fretta.»
Si poggia con la spalla contro l'armadietto davanti a me. Incrocio le braccia al petto.
Mi sembra troppo tranquilla e fatico a capire che diavolo le passi per la testa.
È divertita? È solo rilassata? È una bugiarda patentata, oppure sto solo giocando al suo stesso gioco?
Più probabile l'ultima opzione, in verità.
Mi passo la lingua sui denti, lei segue ogni mia mossa con un elevata attenzione.
«Tutti sanno che Sarah Torres non è fatta per le relazioni.»
Mi stacco dal suo armadietto e mi avvicino a lei con lo scopo di intimidirla.
«Oh, ma non mi dire... Sei innamorata di lui?» chiede in una domanda retorica, con un falso tono dispiaciuto.
Io la ignoro e riprendo repentina il mio discorso. Non mi scampi, stronza. E sapete come lo so?
Lo so perché non puoi fuggire da ciò che non pensi sia un pericolo.
«Cos'è successo questa volta? E non dirmi che ti sei innamorata di Kevin, l'hai completamente ignorato per tre anni. Nessuno vi ha mai visto parlare.»
«L'hai forse chiesto a ogni singolo studente? Deve essere stato impegnativo, tesoro, ma non credo né sia valsa la pena.»
Lei continua a fissarmi con un sorrisetto tiepido e sofisticato. Poi abbassa lo sguardo sulle sue unghie rosa curate e le fissa con nonchalance, probabilmente pensando di avermi messa a tacere.
«Credi di poter fare sempre quel cazzo che ti pare solo perché sei ricca e circondata da amiche false, che ti convincono di essere qualcuno con i loro complimenti copia e incolla.»
Riporta di scatto lo sguardo su di me, sta volta è diverso e non sorride più.
«Smettila di starmi tra i piedi, hai capito? Io non ti devo nessuna spiegazione, stupida ragazzina.» Mi fulmina sul posto e nel suo sguardo colgo dell'arroganza e della serietà totalmente opposte ai toni di prima.
Beh, tranne l'arroganza, quella c'è sempre, parlando di Sarah Torres.
Nonostante tutto, ha ragione, ma... "stupida ragazzina"? Della rabbia pura inizia a farmi ribollire il sangue nelle vene.
Io so che c'è qualcosa che non va. Se sto facendo questo è solo per proteggere Kevin.
Ma perché vuoi proteggerlo, Val? Ti ha ferita. Sì, è vero, ma mi sento ancora legata a lui nello stesso modo di quando eravamo bambini. Ci guardavamo le spalle a vicenda.
«Chi accidenti ti credi di essere? Non hai il diritto di insultare, di sparare cazzate o di zittirmi, solo perché non sai più cosa rispondere.»
Sarah alza aggrotta la fronte e affila lo sguardo, l'eyeliner sopra questi si contorce. Mi dà una gomitata impaziente che mi spinge di lato, per avere strada libera verso il suo armadietto.
«Ehi! Che succede?» Appaiono Thea e Tory che sembrano aver assistito a quel gesto.
Sarah continua farsi i fatti suoi, con la testa china dentro l'armadietto, mentre io mi massaggio il fianco nel punto in cui mi ha colpita. Non è stato tanto forte, ma lo è stato abbastanza dal riuscire a stento a trattenermi dal saltarle addosso.
Ma cosa potrei fare? Beh, io di sicuro niente, non amo attirare l'attenzione per cose di cui non vale veramente la pena. Non posso dire lo stesso di Tory...
«L'hai appena colpita? Eh, Torres? parlo con te!», scatta nella direzione di Sarah. Thea fa giusto in tempo a prenderla per le braccia e trattenerla.
«Tory, calma.»
Sarah finalmente si gira. «Sì, e beh? Che vuoi fare? Picchiarmi?», fa una finta faccia spaventata, coprendosi le braccia con le mani e mimando dei brividi agitandole.
«Sì, e magari anche staccarti tutte le extensions.»
«Quali... quali extensions?», fa un leggero sorriso imbarazzato, guardandosi intorno per verificare che nessuno abbia sentito Tory.
Tory la conosce più di tutte. Una volta faceva parte del suo gruppo; una volta vi era anche Thea, prima che io arrivassi in questa scuola.
E Tory sa proprio tutti i punti deboli di Sarah.
E se c'è un punto debole che se colpito, per lei sarà difficile riprendersi, è proprio il suo aspetto.
Le apparenze sono le uniche cose che contano per la maggior parte delle persone in questa scuola. Sarah è una di queste.
«Tory smettila. Non ne vale la pena», Thea ovviamente, come un bravo angioletto, cerca di dissuaderla dalle tentazioni pericolose.
«Esatto, ascolta la tua padroncina, da brava.»
La mia amica vorrebbe metterle le mani al collo, lo so, tutti lo capiscono e si sente dal verso strozzato che esce dalle sue labbra. Come se glie ne volesse dire di ogni e si stesse trattenendo solo perché siamo in un luogo pubblico.
E non un luogo pubblico qualsiasi, ma la scuola. Se si venisse a sapere che Tory ha iniziato una rissa nel bel mezzo del corridoio il preside chiamerebbe i suoi genitori all'istante, e allora sarebbero guai.
Per fortuna, Thea la sta ancora tenendo. Nessuno però, sta tenendo me e... guarda caso, io non ho nessun genitore al quale il preside possa fare rapporto.
Non resisto, sento il bisogno di rimettere al proprio posto questa faccia da schiaffi.
Mi fiondo su di lei con lo stupore di tutti.
«Ma che cazzo!»
Le afferro i capelli quando cerca di spingermi indietro e le provoco delle urla.
Non riesco a pensare ad altro se non all'istinto omicida che ogni volta mi fa salire quest'essere. Quasi quanto io voglia uccidere Chase Wheeler.
Anche lei riesce ad agguantare i miei capelli, mi tira la testa all'indietro e sento bruciare la cute, il tutto con sottofondo le proteste sonore di Tory.
«No, Valery! Riprendi il controllo! Staccale tutte le extensions! Forza!»
«Ragazze, basta!», Thea cerca di mettersi in mezzo, ma riceve uno spintone da parte di Sarah.
Riesco a liberarmi dalla sua presa sui miei capelli e aiuto Thea ad alzarsi da terra, insieme a Tory.
Alzo lo sguardo e subito noto che un mormorio si sta creando nei dintorni, la campanella è appena suonata - segno che la pausa pranzo è finita - e tra non molto ci sarà un putiferio di gente ad assistere.
«Sei solo una stronza!» Senza che me ne accorga Sarah mi si fionda addosso sorprendendomi alle spalle e cerca di farmi cadere a terra.
Mi scappa un urlo quando cerca di graffiarmi con le sue unghie affilate. In poco tempo, riesco a prenderle di nuovo i capelli e torniamo come prima. Come due cazzo di gatte randagie che litigano per un pezzo di pane.
Sento dei passi pesanti e sempre più vicini accorere su di noi, e in men che non si dica sono libera da quella serpe.
«Per quanto tutto questo sia eccitante, ora basta.»
Ho tutti i capelli in faccia e non capisco assolutamente niente, ma per riconoscere chi è stato a dire quella frase non mi serve un solo secondo.
Chase.
Trascino i capelli all'indietro con una mano e mi ritrovo spiattellati in faccia Matt e i fantastici quattro. Mio fratello si piazza in mezzo a me e Sarah e mi allontana da lei.
Mi soffio via dal volto l'ultimo ciuffo di capelli con le labbra, instaurando un aggressivo contatto visivo con Chase Wheeler.
Possibile che sia sempre ovunque?!
«Valery, tutto bene?», Thea mi tocca le guance, preoccupata. Tory intanto è talmente orgogliosa di me che non ha parole.
Il mio sguardo - che ignora rigorosamente mio fratello e gli altri - viene successivamente catturato da due figure che si stanno allontanando dalla scena. Sono Nick e Sarah, lui le cinge le spalle con un braccio.
«Ma...» Mi sottraggo da Thea, confusa.
«Hai combinato un bel guaio, Rapunzel...»
Mi volto verso Chase, che mi indica un punto fuori dalla mia visuale. Lo seguo e mi accorgo di un Matt imbestialito mi fissa.
Di fianco a lui c'è un Jake sorridente che mi fa il pollice in su e una Jane che sembra non voler assistere a ciò che succederà poi.
«Ehi, Matt... Come va?», gli sorrido, fingendo nonchalance.
Senza troppi complimenti, mi fa cenno di avvicinarmi, della serie: "Non ti faccio niente, tranquilla".
Sbuffo e mi avvicino controvoglia, il corridoio inizia a riempirsi, così il resto del gruppo mi segue curioso.
L'ho fatta grossa? Sì.
Me ne pento? No.
Lo rifarei altre mille volte? Certo che sì.
Mi sta salendo l'istinto omicida verso Chase che mi continua a fissare? Sì.
Con la coda dell'occhio lo guardo in cagnesco e poi ritorno con lo sguardo su Matt.
«Che succede? Dov'è la mia sorellina innocente e responsabile? L'hai mangiata?», mi prende la mascella come per farmi aprire la bocca e controllare se lì ci sia davvero la vera Valery Blair.
Io gli dò un pugnetto e lui d'istinto mi circonda il collo con l'avambraccio e mi scompiglia i capelli con un pugno, mentre ride. Bene, allora era falsamente arrabbiato... Forse l'ho scampata.
Ci ricomponiamo e lui torna un momento serio. «Davvero, bel lavoro. Sarah sta sul cazzo a tutti... Però era davvero necessario?»
«Ha iniziato lei», si aggrega Tory, sempre pronta a difendermi.
Matt la ignora e torna a parlarmi. «Potevano vederti e mandarti dal preside», dice con tono duro.
Come se io, i miei fratelli e il preside non ci conoscessimo già abbastanza... ormai ci potremmo pure giocare a carte insieme durante l'ora di religione.
Ma, ora che ci penso, il preside oggi non mi ha chiamata dall'altoparlante, per quel famoso colloquio con mia zia e nella sala insegnanti non c'era neanche.
Forse si è chiuso a giocare a carte con il bidello. Non lo biasimerei, amo quell'uomo e il suo straccio.
«Il preside non è a scuola oggi, la signorina Stuart mi ci voleva mandare solo perché avevo messo Waka Waka di Just dance sulla LIM prima che uscisse.» Jake rotea gli occhi al cielo e incrocia le braccia al petto.
«Come ho fatto a perdermelo?», alzo le braccia e le faccio ricadere lungo ai fianchi.
«Umh...», Thea richiama la mia attenzione e mi fa lo sguardo del "Spiegami subito come siamo finiti tutti qui". È anche lo sguardo che fa quando c'è troppa gente: occhi sgranati, labbro arricciato dal disgusto e sopracciglia corruciate.
Mi accorgo solo ora che Tory intanto si è fatta piccola piccola dietro Thea. Non è da lei.
«Sì... devo andare. La lezione di scienze non può aspettare!» e con questa scusa mi dileguo scivolando tra Chase e Jake, che senza accorgermene si erano fatti più vicini del previsto, per via della gente che premeva.
Mi chiedo quando verranno anche Matt e gli altri, visto che siamo nella stessa classe.
Per andare via da lì, la mia mano svolazza e accarezza qualcosa involontariamente. Mi giro e rendendomi contro che ho toccato la mano di Chase, il mio sguardo saetta immediatamente sul suo volto. Tutto diventa a rallentatore, tranne il battito del mio cuore e una piccola scossa che si aggrappa al mio dito, prolungandosi per tutto il braccio.
Poi passo avanti e mi aggrappo alle mie amiche come se niente fosse.
«A dopo Jake!», grido.
Appena fuori da quel casino, Thea e Tory pretendono delle risposte.
«Era quella la cazzata di cui parlavi?», domanda Thea, riferendosi al messaggio che le ho mandato prima.
«Sì... ma devo dire che mi sento soddisfatta.»
«Okay, ma arriviamo al dunque. Che diamine ci facevi con Sarah?», questa volta è Tory che giustamente pone una domanda. La domanda.
Le mie amiche mi guardano quasi come se avessi sputato in un occhio a un bambino.
«Ho parlato con Kevin e mi ha detto che si è fidanzato con Sarah...», inizio a raccontare tutto mente agito le mani gesticolando.
«E perché mai si è messo insieme a quella?! Avresti dovuto picchiare lui, non Sarah!» In questo momento non mi dispiacerebbe farci un pensierino.
«Hai ragione, ma in quel momento non ho pensato che è stata anche una scelta di Kevin...»
È strano, succede anche con i tradimenti. Di solito una persona dopo aver scoperto di essere stata tradita, se la prende con l'amante.
Ma le cose si fanno in due.
Almeno Kevin non mi ha mai tradita, perché non ci è mai stato niente tra di noi. Però credo che comunque non avrei dovuto prendermela con Sarah.
Controllo l'orario sul telefono, è davvero tardi. Così avverto Thea e Tory e ci salutiamo. Io praticamente volo verso l'aula di scienze. Mr. Harrison è un bravo insegnante, ma può diventare davvero un rompi palle per i ritardi ingiustificati.
Entro in classe con il fiatone, dopo aver bussato. «Scusi per il ritardo.»
Il professore non sa se spiazzarmi con una nota a 749 chilometri orari, o se rifilarmi una di quelle strigliate assurde in modo che possa ricordarmela per altre cinque generazioni.
Cammino velocemente fino ad arrivare a sedermi vicino a Jake, all'ultimo banco.
Ovviamente, Chase e Matt sono nei banchi poco distanti dai nostri, a darci fastidio.
«La lezione di scienze non può aspettare, eh?», sussurra Chase, chinato verso di me.
«Stai zitto.»
Mr. Harrison inizia a spiegare l'argomento di oggi, cioè i cinque regni.
Jake si accascia subito sul banco, curvando la schiena e nascondendo la testa tra le braccia.
Disinteressata, il mio sguardo si posa su Bobby lo scheletro, e penso che sicuramente a lui non capitino tutte queste rotture di coglioni. Lui si che fa la bellavita.
«Hai finito di guardarla?», è la voce di mio fratello che solca brevemente l'aria pesante che si è creata nell'aula.
«No.»
Anche se non capisco di cosa o di chi stia parlando, riconosco subito la seconda voce. E mi ritrovo a sorridere.
🐈⬛
Una volta terminata la giornata scolastica, sono libera di rientrare finalmente a casa.
Infilo la chiave nella serratura, giro un paio di volte verso destra e quando ancora non si apre, faccio leva col piede per spalancare la porta.
In questo condominio è così, per ogni singolo appartamento, non sai mai quando crollerà.
Lascio la porta socchiusa quando odo i passi di Matt salire le scale e farsi sempre più vicini.
«Lana, siamo a casa.»
La nostra sorellina, dato che frequenta il primo anno, ha orari diversi dai nostri, molto più ragionevoli; infatti torna sempre a casa per prima.
Appoggio il mio pesante zaino ai piedi del divano, provando subito sollievo al collo e alle spalle doloranti.
Mi massaggio distrattamente quei punti con i polpastrelli, mentre vado in cucina per controllare se Lana ha mangiato quello che le ho lasciato stamattina.
Con la coda dell'occhio la intravedo in cima alle scale.
«Eccoti.»
Ha i capelli mossi spettinati e l'aria molto stanca in volto. Sbadiglia e si stropiccia gli occhi con forza. La sua bocca è corrucciata in un broncio.
Scende di corsa ogni gradino fino ad arrivare dinanzi a me. Di colpo mi circonda la vita con le sue corte braccia e mi stringe a sé in un abbraccio inaspettato.
«Che succede, piccola?» chiedo, provando a non risultare troppo allarmata.
«Non mi hanno accettata ai provini di football», ammette in un mormorio sconsolato.
Le passo una mano tra i capelli lunghi e spettinati.
«Oh, Lana, mi dispiace. Ma sei così in gamba... Dev’esserci stato un errore.»
Lei scuote la testa, allontanandosi di poco dal mio abbraccio. «Non vogliono una ragazza in squadra. Ho visto come mi guardavano, come se fossi uno scherzo.»
«Non dire così!» esclama Matt alle nostre spalle, entrando finalmente in casa. La sua voce risuona ferma, come se avesse appena deciso di prendere in mano la situazione.
Lana si volta verso di lui, il broncio ancora ben visibile. «Cosa ne sai tu? Non eri nemmeno lì.»
Matt appoggia il suo zaino accanto al mio e si avvicina, chinandosi per posare una mano sulla sua spalla.
«So che non si tratta di te. Se ti hanno giudicata solo perché sei una ragazza, allora hanno fatto un'enorme stronzata. E tu non hai niente da rimproverarti.»
Lana abbassa lo sguardo, mordicchiandosi il labbro inferiore. So che sta cercando di trattenere le lacrime.
«Sai che puoi riprovare l’anno prossimo, vero?» aggiunge lui, cercando di farle vedere una possibilità.
«Non voglio più provarci,» mormora, quasi impercettibile.
Sospiro e incrocio le braccia sul petto. «Allora facciamo una cosa: dimostriamo che si stanno sbagliando.»
Mia sorella alza un sopracciglio, confusa. «Cosa intendi?»
«Parlerò con il preside Miller riguardo a questa situazione, tu tornerai in campo e dimostrerai quanto vali. E nel frattempo ti allenerai con Matt.»
Lana mi guarda con gli occhi lucidi, incerta se credermi o meno. «Davvero lo fareste?»
«Certo che sì,» risponde Matt con un sorriso sicuro. «Ma solo se prometti di non arrenderti.»
Mi unisco al suo sorriso. «È un buon piano. E poi, non dimenticare: non c’è niente di male nel cadere. Importa solo rialzarsi.»
Finalmente un accenno di sorriso illumina il volto di Lana. «Va bene. Prometto.»
E mentre la vedo tirarsi su, qualcosa dentro di me mi dice che questa non è la prima, e non sarà di certo l’ultima volta che dovremo combattere contro il mondo.
Ma almeno ho la certezza che insieme possiamo superare qualsiasi ostacolo.
Spazio autrice
Ciao bellissimi, come state? Io raffreddata (da un mese e per i prossimi due)
Letteralmente, la mia cena è Tachipirina e Buscopan.
E nonostante io stia male e non importi a nessuno dei miei capitoli, ve li scrivo lo stesso! Incredibile come sono multitasking mamma mia🧜🏻♀️
Spero vi sia piaciuto il capitolo e soprattutto il dramma della rissa (mi sono divertita troppo a scriverla)
Vi amo.
Baci, una Sophie malata💋
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