๐•ฎ๐–”๐–’๐–Š ๐–˜๐–Š๐–’๐–•๐–—๐–Š

ยซTi rendi anche solo minimamente conto di quello che hai fatto?ยป La voce di Katrina fu la prima a raggiungere le mie orecchie, soffusa per via della distanza.

Avvertii il muoversi di passi silenziosi per la stanza e non mi fu necessaria molta immaginazione per visualizzare l'immagine di un seccato Sebastian che rivolgeva gli occhi argentei verso il soffitto candido.

ยซSe anche non me ne fossi reso conto fino ad ora la tua petulante presenza sarebbe bastata a ricordarmeloยป la sua voce suonava risentita, carica di profonda irritazione. Eppure, prestando la dovuta attenzione, il turbamento sarebbe suonato limpido fra i pensieri di chiunque.

Anche la ragazza che era con lui dovette accorgersene perchรฉ non lo redarguรฌ in alcun modo, almeno cosรฌ mi parve senza che mi fosse possibile osservarli attentamente.

ยซSebastian...ยป si limitรฒ a cantilenare, suonando stremata ยซLa conosci meglio di me, lei e quelle come leiยป gli ricordรฒ, corrugai le fini sopracciglia ramate, sfiorando la superficie di legno duro della porta con i palmi pallidi, azzardando un ulteriore avvicinamento.

ยซProprio per questo non devi preoccupartiยป insistette il ragazzo, la voce suadente e carezzevole e, sebbene non avessi idea di quale fosse l'argomento della conversazione, per un attimo fui tentata di entrare nella stanza, supportando celermente quelle parole.

Lei, tuttavia, riuscรฌ a restare piรน lucida di me, nuovamente siย  profuse un breve rumore di passi, maggiormente acuto stavolta, il tonfo di tacchi appuntiti, mi strinsi leggermente nelle fragili spalle, non molto lieta che Katrina si fosse, molto probabilmente, avvicinata alla figura di Sebastian.

ยซSai benissimo cos'รจ successo l'ultima voltaยป sentenziรฒ lei, dei brividi di gelo pressante mi risalirono la pallida schiena, mi parvero presagi, in sintonia profonda con il cupo tono della sua voce, che sapeva di minaccia.

Per un istante non mi riuscรฌ di identificare l'identitร  del suono che seguรฌ quell'affermazione, tuttavia poi compresi rapidamente, un basso gorgoglio, inquietante e spasmodico, quasi un imposizione di forza, quella furia tanto schiacciante da annebbiarmi lo sguardo, sopprimere il cuore, l'eco di un ringhio rabbioso.

ยซLo ricordo beneยป la voce del ragazzo che tanto amavo era impetuosa, come le rapide di una cascata, che prive di clemenza colpiscono la schiena, la mascella doveva essere terribilmente serrata poichรฉ quelle poche parole, complice anche la musica martellante, mi risultarono estremamente difficili da comprendere, smorzate debolmente.

ยซOkยป quel semplice vocabolo, espresso da Katrina flebilmente, risultรฒ piรน acuto di quanto sarebbe dovuto essere in una normale tonalitร , preferii non sforzarmi affatto di immaginare l'ira impressa possente nel volto levigato di Sebastian.

ยซScusami, non volevoยป si discolpรฒ profusamente la ragazza ยซNon ho pensato a quanto il problema fosse...ยป vagรฒ per qualche secondo alla ricerca di una parola a me sconosciuta ยซAttualeยป decise poi, convinta.

In un rumore stridulo di vetri infranti, che non propagรฒ affatto il suo sentore per la sala esterna, rimanendo circoscritto e inascoltato da molti, si espanse fra quelle quattro mura, sussultai, estremamente preoccupata.

ยซPotresti...ยป il tono di Sebastian era duro, eppure in un certo qual modo esprimeva una sofferenza che raramente, se non mai, avevo avuto l'occasione di udire ยซEvitareยป concluse deciso.

ยซOh, mio Dioยป l'esclamazione di Katrina mi parve piรน preoccupata che impregnata di qualunque altro genere di intonazione, si stava in qualche modo affannando ยซE' tornata? Cosa hai fatto? Quanto lontanto ti sei...ยป Esclamรฒ, profondamente scossa.

Compresi allora che, al vicino termine di quella conversazione, sarei stata estremamente piรน confusa che in precedenza, avrei posseduto le risposte corrette e piรน importanti a domande che non conoscevo.

ยซNon รจ un problemaยป lui interruppe, quella che si ostinava a perseguire era una nenia tenue, pareva tentasse di convincere piรน se stesso che chiunque altro.

ยซSei diventato ancora piรน complessoยป si lamentรฒ strascicata la ragazza, biascicando successivamente qualche altra parola, tanto rapida a fuggire che mi fu impossibile afferrarla, puntualmente ricevendo risposte a mezza bocca, di cui, ne ero certa, se fossi stata in lei, sarei riuscita a comprendere meglio il denso significato, che lui tendeva ad esprimere in ogni sillaba.

Ancora passi, ma rivolti nella mia direzione, che si facevano piรน prepotenti, i movimenti sinuosi di Katrina, il mio cuore prese a battere rapido, risuonando nella fragile cassa toracica, il sangue che affiorava alle mie soffici guance, avvertii il tendersi dei muscoli, il respiro accelerato.

ยซAttenta quando apri la portaยป borbottรฒ distrattamente Sebastian dall'interno, l'ombra del divertimento cristallizzava la sua voce profonda e sicura, precedentemente tanto tesa.

L'esitazione mosse la ragazza a chiedere spiegazioni, che non le furono concesse, mi diede il tempo sufficiente a voltare l'angolo, accostando la schiena al muro freddo e di un pallido azzurro, seppur, ormai, avevo compreso di essere stata scoperta.

Mi limitai ad osservare pacatamente la figura minuta della ragazza sparire fra fumi colorati e fasci di luce psichedelici, successivamente sgusciai all'interno del luogo che aveva contenuto quella conversazione permeata di incertezza, mi guardai attorno intimorita, annotando i particolari di quello che pareva essere uno studio, caduto in disuso, le pareti dipinte di un tetro color fumo, se non altro, assolutamente non facevano a pugni con le emozioni torride che agitavano il mio animo in subbuglio.

Sebastian spostรฒ le profonde iridi, trappole di ferreo argento, sul mio corpo, quasi sapesse che sarei tornata da lui, come sempre, scrutando nel mio cuore palpitante, affondai i denti nel labbro inferiore, il coraggio dell'istante prima che improvvisamente mi abbandonava, lasciandomi goffamente inerme, come sempre.

I muscoli snelli e felini degli avambracci, fasciati dalla stoffa soffice e scura della maglietta, si tesero, accostรฒ la schiena alla scrivania, inarcรฒ elegantemente un sopracciglio corvino, diabolicamente splendido, stupendamente proibito, come solo lui sapeva apparire, inguardabile come poteva esserlo un Dio, la quale bellezza bruciava la vista.

Una familiare sostanza viscosa e vermiglia fu l'unica cosa che riuscรฌ a risvegliarmi da quella spudorata contemplazione, mi avvicinai ulteriormente, afferrando una sua mano, pallida e forte, sporca di quel liquido d'essenza.

ยซCosa...ยป non terminai la frase, comprendendone la stupiditร  mentre il mio sguardo si posava sui frammenti di vetro dimenticato sulla scrivania in legno, di quello che doveva essere un vaso, mi augurai, non troppo costoso.

ยซNon รจ nullaยป rispose, come se mi fossi, infine, espressa, seppur non lo avessi fatto, mi rivolse un sorriso, scoprendo lievemente la candida dentatura fra quelle carnose labbra che sapevo essere estremamente soffici, si asciugรฒ distrattamente la mano sulla maglia, dimostrando di non essere neppure scalfito, almeno non piรน.

Infine parve decidere di passare ad argomenti piรน seri ed importanti perchรฉ mi tirรฒ delicatamente per il fragile polso, le sue mani terribilmente calde, come sempre, come per potermi scrutare meglio in volto, i corpi a pochi, brucianti, centimetri di distanza, le gambe si sfioravano tra loro, fra quelle ciglia lunghe e corvine scorgevo il suo sguardo in tempesta scottarmi in uno studio attento.

ยซQuanto hai capito?ยป Domandรฒ, era arguta quella ricerca di informazioni ben precise, era stato attento a non chiedermi solamente quanto avessi udito, ma, piuttosto, quanto realmente avessi compreso.

ยซPoco o nullaยป borbottai, imbarazzata, eppure sincera, ipnotizzata dai languidi movimenti delle sue labbra piene, dal ricadere di quei riccioli lucenti, le guance sottoposte all'impeto di un incendio, solo successivamente rinvenii il coraggio sferzante di ammettere che gli avevo mentito, forse un poco, ero ingenua, ma non totalmente stupida.

ยซBeneยป fece secco, soffiando un refolo d'aria tersa di domande, fra le labbra chiare, si passรฒ le dita fra i capelli, arruffandone la forma, successivamente si mosse verso la porta ยซAndiamo dai ragazziยป.

Annuii debolmente, le labbra schiuse, bisognosa di interrompere quelle distanze, mi era stato strappato quel calore troppo in fretta, la cosa mi dilaniava dall'interno, supposi che se gli avessi chiesto di rimanere in quello sfiorarsi eterno forse avrebbe trovato modo di soddisfare anche quel mio capriccio.

Certamente avevo piรน cose da dire ai nostri amici di quante ne avessi mai avute fino a quell'istante della mia esistenza e, in un remoto ed impolverato angolo della mia mente, la cosa mi eccitava.

------------------------------------------------------------------------------------
๐”ˆ ๐”ž๐”ก๐”ข๐”ฐ๐”ฐ๐”ฌ ๐”ฐ๐”ฌ๐”ฉ๐”ฌ ๐”ช๐”ข!

๐™ฑ๐šž๐š˜๐š—๐š๐š’๐š˜๐š›๐š—๐š’๐šœ๐šœ๐š’๐š–๐š˜ ๐šŠ ๐š๐šž๐š๐š๐š’!
๐™ด ๐š›๐š’๐šŽ๐šŒ๐šŒ๐š˜๐š–๐š’, ๐šž๐š•๐š๐š’๐š–๐šŠ๐š–๐šŽ๐š—๐š๐šŽ ๐š™๐š›๐šŽ๐š๐šŽ๐š›๐š’๐šœ๐šŒ๐š˜ ๐šŠ๐š๐š๐š’๐š˜๐š›๐š—๐šŠ๐š›๐šŽ ๐š—๐šŽ๐š’ ๐š๐š’๐š—๐šŽ ๐šœ๐šŽ๐š๐š๐š’๐š–๐šŠ๐š—๐šŽ, ๐šš๐šž๐šŽ๐šœ๐š๐š˜ ๐š™๐šŽ๐š›๐šŒ๐š‘๐šŽฬ ๐š•๐šŽ ๐šŸ๐š’๐š๐šŽ๐š˜๐š•๐šŽ๐šฃ๐š’๐š˜๐š—๐š’ ๐š–๐š’ ๐šœ๐šŒ๐š˜๐š–๐š‹๐šž๐šœ๐šœ๐š˜๐š•๐šŠ๐š—๐š˜, ๐š–๐šŠ ๐š—๐š˜๐š— ๐š๐š˜๐šŸ๐š›๐šŽ๐š’ ๐šŠ๐šŸ๐šŽ๐š›๐šŽ ๐šŒ๐š˜๐š–๐šž๐š—๐šš๐šž๐šŽ ๐š๐š›๐š˜๐š™๐š™๐š’ ๐š™๐š›๐š˜๐š‹๐š•๐šŽ๐š–๐š’, ๐šš๐šž๐šŽ๐šœ๐š๐š˜ ๐šŒ๐šŠ๐š™๐š’๐š๐š˜๐š•๐š˜ ๐š’๐š—๐šœ๐š’๐š—๐šž๐šŠ ๐šœ๐š˜๐šœ๐š™๐šŽ๐š๐š๐š’? ๐š‚๐š‹๐š’๐šฃ๐šฃ๐šŠ๐š›๐š›๐š’๐š๐šŽ๐šŸ๐š’, ๐šš๐šž๐šŠ๐š•๐šž๐š—๐šš๐šž๐šŽ ๐š๐šŽ๐š˜๐š›๐š’๐šŠ ๐šŽฬ€ ๐š‹๐šŽ๐š— ๐šŠ๐šŒ๐šŒ๐šŽ๐š๐š๐šŠ

Bแบกn ฤ‘ang ฤ‘แปc truyแป‡n trรชn: AzTruyen.Top