OC#17
Per la meravigliosa role di -SNIVYNYX e annafrost34
NOME: Kordelia Octavia.
"Kordelia" è la versione polacca del nome Cordelia. Presumibilmente deriva dal latino col significato "che ha cuore". L'onomastico si festeggia il 29 ottobre in ricordo di Santa Kennera o Cordelia, parente di Sant'Orsola.
Se non fosse che l'ha scelto anche suo padre, lo riterrebbe anche un bel nome, ma l'ha scelto anche lui, perciò si fa chiamare semplicemente Delia.
Octavia è un nome che deriva dal latino e significa "ottava figlia", ma semplicemente piaceva a sua madre. Prima degli undici anni utilizzava solo il nome Octavia, dal momento che il fratello sin da piccolo l'ha sempre chiamata Via (occasionalmente Vì), dopo la sua scomparsa rinnega quel nome e si fa solo chiamare Delia, quelle rare volte che deve presentarsi.
L'unico che conosce il suo vero nome è suo fratello, Archie.
COGNOME: Cunningham.
Deriva da un nome di luogo nel distretto di Ayrshire, in Scozia. Forse viene dal gaelico cuinneag significato "latte secchio", o coney e Häme, significato "coniglio domestico".
Odia il suo cognome, essendo quello del padre che "odia", però non lo può cambiare legalmente fino al compimento dei diciotto anni.
Sa già, però, che lo cambierà con Malinowski, il cognome polacco della madre.
ETÀ: 14 anni, nata il 21 giugno del 2008 (credo sia ambientata ai giorni nostri?) sotto il segno del cancro.
Quello del Cancro è un segno molto complesso. E' fortemente orientato alla difesa dei propri spazi, conscio degli innumerevoli pericoli del mondo. Per questo motivo, è molto legato alla famiglia e alla casa. Sa che, creandosi una propria sfera protettiva, potrà affrontare gli imprevisti in maniera efficace.
GENERE E PRONOMI: Femmina, she/her
ORIENTAMENTO SESSUALE: Ha sempre saputo di poter essere solo eterosessuale, ma dubita di esserlo. Almeno completamente. Probabilmente è bisessuale.
ASPETTO FISICO: Uguale alla madre, Delia ha i capelli biondo scuro e gli occhi azzurri, i lineamenti delicati,la pelle chiara, il naso dritto e le labbra rosee fresche e morbide di una bambina.
È molto esile di struttura, nonostante l'età sembra avere una pelle perfetta ed è a conoscenza della sua bellezza che cura maniacalmente, per la paura che sfiorisca e non piaccia al padre.
I capelli le arrivano appena sotto alle spalle, ma li deve sempre acconciare come fosse una bambola, così come deve vestirsi e truccarsi da bambola, per il piacere degli occhi, risultando più grande di quella che è.
PRESTAVOLTO:
Romy Schneider
CARATTERE: Kordelia è una ragazza estremamente sensibile, plasmata dagli accaduti in casa e devastata dalle ingiustizie subite, umile e modesta.
È estremamente religiosa, il padre la obbliga ancora ad indossare il velo quando prega ed è costretta a recitare il Rosario almeno una volta al giorno.
Si affeziona velocemente, ma non si fida di nessuno.
Si spaventa con poco e più di tutto è estremamente triste e speranzosa: suo fratello è l'unica persona per cui non si è ancora arresa, è l'unico per cui ha deciso di restare viva e l'unico per cui ha deciso di obbedire al padre senza mai ribattere, nella speranza di non cambiare mai quando tornerà.
Odia le ingiustizie, non riesce a fare del male né ad essere scortese, non sa dire di no, è profondamente insicura e ansiosa, si agita e si preoccupa spesso inutilmente e desidererebbe un amico o un'amica più di qualsiasi altra cosa. Costantemente sola, si sente come se niente ormai potesse più scalfirla: un filo di ferro privato del cavo isolante, che si piega flessibile senza spezzarsi.
Non dorme bene, ha spesso incubi, piange spesso durante la notte, ma nonostante tutto, non riesce ad odiare completamente il padre.
Ha una memoria infallibile, si ricorda tutto, soprattutto numeri: targhe delle auto che vede passare, i visi delle persone, le bici, ogni parola detta. Un po' inquietante, forse, ma sa tutto di tutti senza che nessuno sappia neanche chi sia lei.
Spera sempre di ritrovare in lui quella bontà di cui gli raccontava suo fratello e spera di rivedere Cracovia con la sua famiglia, ma più di tutto, spera di poter stare di nuovo con Archie.
"Caro fratello, qua mi chiamano la bambina fantasma. Oppure la polacca dei funerali"
BACKSTORY: "Sei la maledizione di questa famiglia", queste furono le parole che la accolsero nel mondo.
Furono parole di suo padre, quell'uomo che con tanto amore l'aveva aspettata con la moglie e il figlioletto ancora piccolo; quell'uomo distrutto e abbandonato dalla sua stabilità mentale dopo la nascita della figlia; quell'uomo che l colpevolizzò dal primo respiro di aver portato via la vita della sua amata.
La madre di Kordelia muore dandola alla luce, non la conoscerà mai, ma sentirà principalmente dalle poche memorie del fratello che era una donna dolce e gentile, premurosa affettuosa ed anche il padre lo era, prima del lutto.
Durante il funerale, era stato Archie a tenere la sorellina, nonostante fosse appena più grande di lei. Il nonno Alfred e la nonna Anna qualche volta la cullavano, la nutrivano, ma il signor Cunningham non la toccò mai, neanche una volta.
Presero subito il primo volo che da Cracovia, città nativa loro e della madre, li avrebbe portati a Brookstone, la cittadina americana del padre.
Anche lì, rimase quattordici ore sulle gambe del fratello, nutrita per tre volte dalle hostess, ma ancora il padre non la sfiorò nemmeno.
Per paura che uccidesse anche lui? No.
Per ribrezzo. Kordelia Cunningham era identica alla madre.
Anche Archie lo era, ma Kordelia era femmina. Kordelia aveva tutto di lei, era lei.
E così cominciò a trattarla come un rifiuto da dimenticare:, se lava i pavimenti, lui li sporca apposta; lei deve sistemare e lui di proposito butta all'aria la casa; lei deve pulire le tende e lui ci attacca il gatto così che le debba ricucire; lei deve fare il bucato e lui si cambia due volte al giorno.
Sbaglia e le punizioni sono terribili: in piedi finché le ginocchia non cedono, chiusa in soffitta senza cibo finché non sviene, in ginocchio sulla ghiaia fino a sanguinare, costretta a guardare il padre che fa a pezzi le sue bambola e brucia i suoi giocattoli nel camino, in giardino a districare le rose fino ad avere le mani disfatte.
Non è mai andata a scuola, suo padre non vuole che i suoi figli abbiano amici, devono essere solo suoi: li fa istruire in casa.
Se Kordelia deve essere la Cenerentola perfetta, Archie deve essere il prodigio, ma le punizioni non erano troppo diverse e per la bambina era molto peggio sentire lui piangere piuttosto che essere lei stessa a pagare le conseguenze.
Quando si scoprì il talento di Archie, suo padre subito lo trattò come un mostro, mentre Via gli stava vicino ogni momento libero.
Suo fratello era l'unico a cui voleva bene oltremodo, lui era quello che le raccontava le storie prima di dormire, lui era quello che a notte fonde rischiava tutto pur di portarle da mangiare durante le sue reclusioni, lui era quello che cantava per lei le canzoni polacche della mamma, lui era quello che la faceva giocare quando c'era tempo, lui era quello che la consolava la sera, lui era quello che le dimostrava amore.
Una notte, quando avevano undici e tredici anni, riuscirono a legare insieme le coperte e le lenzuola per creare una specie di corda e con quella si calarono nel giardino, protetto da un muro di cinta ricoperto si fiori.
Era inizio estate, inizio di luglio, ma faceva freddo la notte e i due fratelli non avevano niente se non un sacchettino di monete.
Mano nella man, riuscirono a saltare su un furgone diretto verso la Louisiana, ma appena giunti al confine della Georgia, un terremoto colpì la zona e d'improvviso fu tutto polvere e calcinacci sparsi, voci di persone che gridavano nomi, bambini che correvano dalle madri, persone che piangevanone...tanta paura.
Aveva lanciato ad Archie il sacchetto di monete, ma non lo trovava più.
Con le manine già distrutte, cercò di spostare le macerie sperando di non trovarvi il corpo del fratello, lo chiamò, chiamò aiuto, ma nessuno sembrava sentirla.
Si rannicchiò in mezzo alla strada, i capelli biondo scuro erano schiariti dalla polvere, il vestitino rosa sembrava grigio, era ferita ovunque e piangeva. Pianse delle ore, fino a cadere stremata in un sonno agitato.
Quando si risvegliò, era legata al letto di camera sua.
Suo padre non la volle vedere per oltre sei mesi, dove lei fu costretta ad arrangiarsi da sola, infortunandosi più volte, ma dovendo imparare anche a cercare da sola rimedi e medicazioni. Rivide suo padre solo quando, una notte, si sentì male al punto di vedere vicina la morte per soffocamento e allora dovette chiamare i soccorsi.
Essendo una minore e poco più di una bambina, suo padre fu obbligato ad andare con lei.
Fu sottoposta a più operazioni: intervennero sulle tonsille, sulle vie aeree, estrassero del liquido dai polmoni, dopo una settimana venne operata all'appendice.
Uscì dall'ospedale dopo due mesi e mezzo, ma ancora una volta il padre ricominciò a trattarla come una sguattera.
Le cose si affievolirono dopo il compimento dei tredici anni, perché più cresceva e più era bella, più era bella e più ricordava la madre. E allora decise che sarebbe stata identica a lei: imparò a suonare il pianoforte alla perfezione in sessioni lunghe e stremanti, imparò a cantare e recitare. Però le punizioni non erano cambiate di troppo, era sempre e comunque destinata al dolore ogni volta che sbagliava.
In città la conoscono come "la bambina fantasma": sono poche le persone che sono riuscite a vederla, ancora meno quelle che hanno ricevuto da lei un saluto, uniche quelle che ci hanno scambiato qualche parola oltre al muretto che circondava il giardino fiorito e grazioso.
Quelle rarità riportano che non parla bene l'inglese, ma ha un forte accento europeo e che quando si sente la sua voce è perché prega davanti alla Madonnina in giardino, a mani giunte, continuamente.
Fuori dalle mura di casa, lei non ci può andare, tranne che ai funerali: se c'è un funerale, c'è anche lei, che canta per la processione ed è pagata per piangere.
Il poco tempo libero che ha, quello che prima passava con Archie, ora lo passa a scrivere una poesia e una lettera al giorno per lui, sperando sempre di ritrovarlo.
SPECIALE O NORMALE: Normale
IMAGINARIUM O BROOKSTONE: Brookstone. Nata a Cracovia, in Polonia, si sono trasferiti a Brookstone, in Georgia, quando era appena nata.
CURIOSITÀ:
-Suo fratello maggio Archie è l'OC di Sam_write_stories :)❤️
-In suo colore preferito è il rosso
-Ha un gatto bianco che si chiama Leo
-Il padre in casa la obbliga a parlare solo polacco, perciò il suo inglese è povero e conosce solo lo stretto necessario per le lezioni
-Amava ballare con suo fratello e per quello non ha mai smesso di farlo
-Vorrebbe studiare di più, fare l'università, finire i corsi di studio che sa che mollerà a sedici anni e trovare un lavoro
-Ama leggere, soprattutto i classici e il suo preferito è Piccole Donne
-Vorrebbe vivere come tutti nell'epoca moderna, con un telefonino suo, un computer, o una televisione, tecnologie in cui il padre non crede
-Vorrebbe provare ad indossare i pantaloni
-Sa ricamare e rattoppare, lavorare a maglia e all'uncinetto, ma non sa cucire benissimo camicie e abiti
-Ama i panini dolci scozzesi che accompagnano il tè
-Adora le zuppe e gli stufati
-È molto flessibile
-Ha un topolino bianco che va d'accordo con il gatto e si chiama Miss Berrypie
-Ama le fragole
-Il suo compositore preferito è Bach, il suo scrittore preferito è Sir Arthur Conan Doyle
-Indossa ancora il bracciale in crini di cavallo intrecciato che le fece suo fratello, identico a quello che aveva lui
OUTFIT: È sempre stata costretta a vestirsi con i vecchi abiti della madre, abiti di campagna cuciti su un modello sempice di inizio '900
AESTHETIC: Non proprio cottagecore, più uno spring-core :)
PLAYLIST:
"Night Changes" -One Direction
"And everything that you've ever dreamt of
Disappearing when you wake up
But there's nothing to be afraid of
Even when the night changes"
"Someday my prince will come" -Adriana Caselotti
"Someday when spring is here
We'll find our love anew"
"I sogni son desideri" -Maria Cristina Brancucci
"Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente
E il sogno realtà diverrà"
"When you wish Upon a Star" -Cliff Edwards
"If your heart is in your dream
No request is too extreme"
"Another Day in Paradise" -Phil Collins
"He walks on, doesn't look back
He pretends he can't hear her"
"Another Love" -Tom Odell
"And if somebody hurts you, I wanna fight
But my hand's been broken one too many times"
VOCE: Rita Savagnone, doppiatrice dell'imperatrice Sissi nel film del 1956 "Sissi-la giovane imperatrice", interpretata da Romy Schneider
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