🎱 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧 ↬ s.ᴍɢ×ᴘ.sʜ 🎱

Richiesta da: rose_choiii

Ship: Mingi × Seonghwa [Ateez]

Tipo: Smut

Trama: Seonghwa si ritrova a giocare una partita a biliardo contro il campione del locale, ma forse vincere non è l'unica cosa che vuole.

P.S. In questa os viene descritta una partita a biliardo (più precisamente a carambola), alla fine del capitolo ho scritto le regole del gioco dato che non si capiscono benissimo dalla narrazione. Se non le conoscete di già, potete leggerle prima o dopo la os come vi pare, o anche non leggerle per niente. Le ho messe solo perché penso che si capisca meglio ciò che avviene (?) se si conoscono.

Word count: 3700

•ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও•

•ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও•

Una nuova serata era iniziata e per il grigio non c'era sapore migliore che quello di un po' di liquore bevuto prima di una nuova sfida. La tensione nella stanza era palpabile mentre gli occhi di tutti erano puntati sul nuovo possibile campione. A Seonghwa piaceva essere guardato in quel modo, come qualcuno da temere ma allo stesso tempo da invidiare, proprio per quello aveva scelto di entrare a far parte di quel mondo.

Aveva iniziato da poco a ritrovarsi quasi ogni sera nel solito locale, che ormai conosceva come le sue tasche, con gli altri appassionati di quel gioco, forse ormai un po' passato ma sempre affascinante. Il biliardo non era solamente un passatempo per divertirsi, rappresentava un momento di ritrovo per tutti coloro che lavoravano al mattino e la sera volevano solo divertirsi e riposarsi passando qualche ora in compagnia.

Per Seonghwa era nato come modo di avere una vita più sociale, aveva sempre visitato luoghi del genere da piccolo assieme al nonno e ogni volta rimaneva colpito da come delle persone potessero divertirsi così tanto dando dei colpi ad una palla con un'asta mentre parlavano tra di loro, eppure fu all'età di ventitré anni che ci ripensò e decise di provarci per vedere come sarebbe stato essere uno di loro.

Così era iniziato tutto, quel pub con tante luci colorate che la notte illuminavano la via deserta, era diventato un dei posti più importanti nella sua vita e da qualche mese a questa parte si era ritrovato ad andarci sempre più spesso fino a che non riuscì a diventare uno dei giocatori più forti a quel gioco, sorprendendo gli altri clienti con cui ormai aveva fatto amicizia.

Era una persona molto competitiva, odiava la sconfitta ed ancora di più doverla accettare, proprio per questo le sue partite erano quelle guardate con più attenzione, quelle in cui tutti sono concentrati sulle mosse dei due sfidanti e nessuno fiata.

Ma c'era un altro motivo che aveva spinto il grigio a continuare quell'attività, e non era qualcosa ma bensì qualcuno. Seonghwa lo aveva adocchiato sin dalle prime volte e ne era rimasto colpito. Quel suo sguardo tagliente che gli rivolgeva alle volte lo mandava in estasi, se avesse dovuto descrivere questa persona con una sola parola non avrebbe esitato ed avrebbe immediatamente detto provocante.

C'era qualcosa nel ragazzo che lo rendeva incredibilmente attraente agli occhi degli altri, ed a quelli del grigio in particolare. Mingi era un tipo misterioso, non parlava molto e tendeva a restare sempre in disparte a meno che non fossero gli altri ad avvicinarsi a lui. Nonostante ciò era conosciuto da ogni singolo frequentatore di quel circolo e anche al di fuori, semplicemente perché era il giocatore di biliardo più bravo che tutti avessero mai visto.

E adesso Seonghwa si trovava là, con quella lunga stecca di legno in mano e due occhi puntati costantemente su di lui. Stavano giocando il torneo del mese, ogni volta era sempre Mingi a confermarsi il migliore, ma stavolta sarebbe andata diversamente. Seonghwa era intenzionato a batterlo una volta per tutte, con la speranza di essere finalmente notato da lui.

Sentiva tutti gli sguardi dei presenti su di sé come sempre, mentre i suoi erano puntati dritti in quelli dell'avversario, ci teneva a vincere quella partita perchè erano ormai arrivati alle semifinali e chi dei due avrebbe vinto si sarebbe poi scontrato con Mingi.

Il giovane dai capelli rossi si trovava in un angolo della stanza seduto su una poltrona apparentemente molto comoda, mentre con sguardo critico osservava ogni singola mossa della partita. Nella sua mano il bicchiere di liquore non mancava mai e solo la sua presenza metteva in tensione i due sfidanti.

Seonghwa diede un colpo alla palla bianca facendola schizzare contro una delle sue sfere che andò dritta in buca, una breve onda di applausi si levò da tutti coloro che stavano assistendo interessati alla sfida e il grigio mandò un occhiata all'altro per farlo essere ancora più in soggezione.

Anche questi quando tirò fece punto ed andarono avanti così per un po' nel completo silenzio mentre la tensione nell'aria si poteva percepire fino dentro le ossa. Giravano lentamente attorno a quel tavolo in legno guardandosi negli occhi e sentendo entrambi il peso che la possibile vittoria avrebbe caricato sulle loro spalle.

Tutti sapevano che battere Mingi fosse impossibile, arrivati a quel punto si competeva più per il secondo posto che per il primo. Però stavolta no, stavolta Seonghwa avrebbe battuto il rosso ad ogni costo ed avrebbe dimostrato che anche lui poteva venire spodestato dal suo fittizio trono.

Poco tempo dopo l'avversario sbagliò alcune mosse per via della troppa pressione e Seonghwa venne nominato vincitore ricevendo una serie di applausi e pacche sulla spalla. Tutti si congratularono con lui per essere arrivato secondo, tutti tranne Mingi, il quale dal suo solito posto osservava colui che sarebbe stato il suo prossimo avversario.

Il rosso aveva notato come l'altro gli lanciasse certe occhiatine alle volte e aveva già intuito qualcosa, sapeva benissimo che il grigio avesse delle grandi capacità e lo aveva sperimentato lui stesso le poche volte in cui aveva faticato a batterlo, ma ci era sempre riuscito per cui non vedeva il motivo per il quale questa volta sarebbe stato diverso.

Fu la sera seguente che i due, ormai classificati come più forti del club, dovettero scontrarsi per aggiudicarsi il titolo di migliore. Erano state aperte perfino delle scommesse su chi avrebbe vinto, e la maggior parte delle persone aveva puntato tutto naturalmente su Mingi, non credendo che l'altro potesse riuscire a batterlo.

L'aria che si respirava all'interno del locale era fin troppo pesante, i mormorii degli spettatori avevano iniziato ad affievolirsi nel momento in cui venne posizionato il triangolo sul tavolo in legno. Sembrava quasi l'evento del secolo e tutti aspettavano con ansia di assistere a questa sfida.

Seonghwa afferrò la sua stecca e si posizionò ad un lato del tavolo, osservò attentamente la posizione delle palle, nonostante ancora dovesse avvenire il primo tiro. Iniziò Mingi che colpì il triangolo rompendolo e facendo schizzare le sfere in tutte le direzioni.
Il grigio puntò subito una di quelle piene e usò il primo tiro per cercare di indirizzarla verso una delle buche all'angolo, non ci riuscì ed essa si fermò giusto un pelo prima facendo guadagnare al tiratore una risatina da parte di Mingi.

Il rosso procedette impiegando un po' di tempo per calcolare l'angolazione necessaria a far si che la stessa palla venisse colpita nel punto giusto ed andasse in buca, e in effetti ci riuscì aggiudicandosi quel tipo di bersaglio.

La partita andò avanti così per un po', era una di quelle più lunghe e lente semplicemente perché entrambi riflettevano decine di minuti prima di compiere ogni tiro per essere sicuri di non sbagliare. Seonghwa era riuscito a mandare in buca tre palle e gliene mancavano altre quattro, mentre a Mingi ne mancavano solo due e la situazione si stava facendo piuttosto bollente.

La tensione era palpabile e l'ora era abbastanza tarda, avevano iniziato alle undici ed era quasi l'una ormai, molte persone se ne erano andate rinunciando ad assistere fino alla fine, e tra chi la mattina dopo avrebbe avuto da lavorare e chi doveva tornare a casa dalla sua famiglia, alla fine erano rimasti solo i giocatori più fedeli e interessati.

Seonghwa fece un altro tiro colpendo un'altra palla e mandandola nella buca d'angolo, guardò poi Mingi che aveva un ghigno sul volto e si chiese se se lo togliesse mai dalla faccia durante le partite. Sospirò aspettando che l'altro facesse la sua mossa, quella situazione lo stava mettendo sempre più in ansia e la paura di perdere andava aumentando a vista d'occhio. Non era vicino quanto l'altro alla vittoria, ma non voleva arrendersi e si sarebbe impegnato al massimo per raggiungere il suo obbiettivo, dopotutto battere Mingi era uno di quelli più grandi per chiunque e il grigio era più vicino al compierlo di quanto non lo fosse mai stato.

Il rosso riuscì ad eliminare anche la sua penultima sfera, rimanendo così con solo quella numero 8 messa in una posizione piuttosto scomoda. «Non ti affaticare troppo, tanto sappiamo tutti chi vincerà» gli disse Mingi passandogli accanto per lasciargli il posto, Seonghwa ridacchiò soltanto ignorando l'arroganza della frase per concentrarsi sulla partita, chiunque avrebbe saputo che l'intento del minore era solo quello di distrarlo e di fargli venire ancora più ansia. Ma non avrebbe funzionato, non stavolta.

Seonghwa diede un colpo secco facendo centro con una delle sue palle, che però spinse la numero 15 dritta di fronte ad una delle buche centrali. Una lieve ondata di applausi si innalzò tra gli spettatori ancora presenti e i due giocatori si guardarono negli occhi scambiandosi uno sguardo decisamente pesante.

Entrambe le palle 8 e 15 si trovavano non in due posizioni molto brutte, specialmente per Mingi che adesso si ritrovava con la palla di battuta in un angolo e la palla nera nello stesso, diede un colpo non troppo forte spostando la sfera al centro del tavolo e sperando che Seonghwa non avrebbe rovinato la buona posizione ottenuta con quel tiro.

D'altro canto Seonghwa esultò internamente poiché doveva ancora imbucare due palle normali e quel tiro a vuoto gli aveva fatto più che comodo. Puntò subito la numero 10 ferma in un angolo vicino alla buca, era un tiro abbassò semplice sia da capire sia da compiere, perciò decise di usare un metodo poco convenzionale per vincere, o almeno provarci.

In fondo quello era proprio il suo secondo fine, quindi adottò un atteggiamento diverso da quello avuto fino a poco prima, più provocante, e osò sculettare leggermente nel mentre si avvicinava alla giusta posizione con la stecca in mano. Si piegò a novanta per tirare facendo finta di non rendersi conto che Mingi stava proprio dietro di lui, quando invece lo sapeva perfettamente.

Ci impiegò apposta tanto mentre alcuni mormorii si levarono attorno a loro. Mingi nel frattempo non poté fare a meno di posare il suo sguardo sui perfetti glutei dell'altro inalando istintivamente un po' più d'aria. Doveva ammettere che Seonghwa avesse un corpo a dir poco perfetto, ed in quella posizione sapeva mostrare il meglio sé, e forse anche troppo. Il rosso si passò il dorso della mano sulla fronte per asciugare il sudore che aveva improvvisamente iniziato a scendergli sulla pelle.

Si sarebbe voluto spostare e non guardarlo più, ne andava dell'esito della partita ed ogni distrazione non poteva essere ammessa, ma il suo corpo sembrò non collaborare. Se il cervello gli intimò di muoversi, il corpo si scollegò completamente troppo ammaliato da quella vista.

Sapeva che il maggiore avesse un bel corpo, se ne era accorto dalla prima volta che si erano visti, ma mai come adesso aveva fatto caso a quanto fosse perfetto e provocante.

Seonghwa sorrise immaginando la faccia dell'altro e tirò facendo andare la palla in buca. Si alzò nuovamente girandosi verso Mingi che cercò di rimanere impassibile, ma le sue gote rosse e il sudore sulla sua fronte non lasciarono molte domande sull'effetto che quel comportamento ebbe.

Il rosso tornò a tirare, ma ormai la sua mente stava fissa su quello che aveva visto poco prima, non credeva che potesse causargli un così forte effetto, dopotutto non era la prima volta che qualcuno ci provava con lui.

Mingi sbagliò tiro e dentro di sé imprecò contro l'altro senza osare guardarlo negli occhi, conoscendo già il sorrisetto presente sulla sua faccia. Seonghwa procedette utilizzando la stessa tecnica di prima per distrarre l'avversario.

Restarono tre sfere sole sul tavolo, la numero 1, la 8 e la 15, ovvero le più difficili da mandare in buca. La palla di Seonghwa, la 15, non era stata spostata per niente e si trovava ancora appena un pelo davanti la buca in cui sarebbe dovuta andare. Il problema, però, era quella bianca che stava in un angolo, cioè nella posizione peggiore perché se avesse tirato direttamente al bersaglio l'avrebbe spinta più lontano.

Era evidente che ci dovesse andare di rimbalzo, perciò, mentre Mingi fece il suo tiro portando la numero 8 anch'essa vicino alla buca, calcolò l'angolazione necessaria per il suo prossimo tiro. Era l'ultima possibilità che aveva per vincere, se avesse mancato questo turno sicuramente Mingi avrebbe mandato le altre due palle in buca senza problemi.

Prese un bel respiro e si posizionò dove l'angolo dopo aver ingessato la punta della stecca un'altra volta in modo da avere l'effetto desiderato. Non si preoccupò più di distrarre l'avversario, il quale adesso si trovava dalla parte opposta del tavolo. Prese un bel respiro e tirò mentre tutti quanti rimasero con il fiato sospeso.

La palla bianca si mosse roteando su se stessa e colpendo il lato del tavolo, per effetto dell'urto rimbalzò con un angolazione tale da muoversi perpendicolarmente al lato lungo e colpendo in pieno la sfera che andò direttamente in buca.

Tutti i pochi spettatori rimasti lanciarono un urlo di stupore nel realizzare che avevano probabilmente perso i soldi scommessi. Sembrò quasi surreale che il grigio si trovasse in vantaggio rispetto a Mingi, e quest'ultimo stesso non se ne capacitava.

Anche il rosso riuscì a mandare la sua palla in buca, ma ormai era troppo tardi poiché Seonghwa con la sua mossa successiva chiuse la partita proclamandosi vincitore per quella notte. Fece un occhiolino a Mingi rimasto senza parole, per poi uscire dalla stanza con un sorriso stampato sul volto.

Tutti gli altri se ne andarono via, mezzi delusi per la loro perdita e mezzi contenti di essere stati i pochi ad aver assistito fino in fondo alla partita che avrebbe sicuramente cambiato gli animi del locale da quel momento in poi.

Mingi, però, non avrebbe accettato di perdere così facilmente, dopo che l'altro aveva usato un metodo non proprio permesso per vincere. Così lo seguì verso la stanza dove erano soliti lasciare giacchetti e altre cose specialmente in inverno. Era ormai vuota dato che tutti erano già usciti dal locale, sebbene questo sarebbe rimasto aperto fino alle quattro del mattino ed al momento erano solo le due.

«Complimenti per prima» si congratulò Mingi entrando nella stanza mentre l'altro si stava mettendo la giacca, «Grazie» gli sorrise il maggiore cercando di sembrare il più distaccato possibile, nonostante sapesse dell'effetto avuto sul rosso.

«Sei stato audace, nel fare certe mosse intendo» Mingi alluse alla posizione che l'altro aveva usato come mezzo di distrazione, «Si beh bisogna essere ingegnosi alle volte» rispose Seonghwa avviandosi verso l'uscita, ma l'altro lo fermò posando una mano sulla porta in modo che non potesse aprirla.

«Pensi di andare via così dopo ciò che hai fatto?» chiese il minore con un sorrisetto sghembo in volto, Seonghwa sorrise internamente, perfettamente conscio di cosa ciò avrebbe significato. Aveva raggiunto il suo obbiettivo secondario, ovvero quello di vincere, e come previsto, questo lo aveva portato ad arrivare ad un passo da quello primario, ovvero dal farsi notare dal rosso e dal finire a letto con lui.

«È proprio quello che stavo facendo, si» rispose il maggiore per stuzzicarlo, Mingi ridacchiò spingendo l'altro lontano dalla porta «Guarda cosa mi hai fatto» indicò in basso dove si potevano vedere i pantaloni in pelle leggermente più gonfi. Non era completamente eccitato, ma ci si stava avvicinando, e avere il grigio vicino non stava aiutando molto, ma Mingi non voleva che gli passasse, voleva soddisfarla.

Seonghwa sorrise iniziando a spogliarsi lentamente «Stavo per andare via... Ma improvvisamente restare qui è diventato molto più invitante» si tolse il giacchino e poi procedette con la cintura dei pantaloni. Mingi non volle attendere già abbastanza frustrato dalla lentezza esasperante con cui l'altro si stava privando degli indumenti, così iniziò a spogliarsi a sua volta sfilandosi la camicia e la maglietta sotto ad essa.

Rimase completamente scoperto nella parte superiore e lo sguardo di Seonghwa cadde subito sui suoi pettorali scolpiti e ben evidenti, «La prossima volta giocherò così allora» disse il rosso alzandogli il mento ed alludendo al fatto che anche lui si fosse distratto con il suo corpo.
Successivamente spinse il maggiore verso il divanetto in pelle presente nella stanza, non era eccessivamente grosso ma per una sveltina può andare bene qualsiasi posto.

Presto si ritrovarono entrambi completamente nudi con i vestiti lanciati chissà dove e le pelli che stridevano su quella dei cuscini neri. Mingi aveva preso un preservativo che portava sorprendente sempre con sé ed aveva dato inizio a quella notte di piacere che non sembrava voler finire mai.
Seonghwa aveva sempre voluto fare una cosa di quel tipo, andare a letto con qualcuno solo per il gusto di farlo, senza coinvolgimenti di altro genere e senza preoccuparsi di cosa sarebbe venuto dopo.

E mentre stava in ginocchioni su quel divanetto con l'altro dentro di lui che lo faceva godere come nessuno prima di allora, si rese conto di quanto fosse bello fare qualcosa di sbagliato a volte, sentirsi libero di compiere una cosa del genere senza rimorsi, problemi o ripensamenti, senza la paura di essere giudicati per quello che si sta facendo, senza dover dare la colpa all'alcool che quella sera il suo corpo non aveva visto neanche da lontano.

Erano semplicemente loro due, solo loro due, in una stanza che non apparteneva a nessuno dei due, in un momento che sarebbe durato il necessario, e facendo una cosa che nessun altro avrebbe saputo, semplicemente perché non era necessario che qualcuno oltre a loro lo sapesse.

Si godettero a pieno quel momento insieme come nessun altro prima, entrambi troppo rapiti dall'atto che stavano compiendo per rendersi conto dello scorrere del tempo, ormai rimasto vittima anch'esso dell'atmosfera presente nella stanza.

«Pensavo che uno come te fosse più largo» sussurrò Mingi tra una spinta ed un'altra, «Idiota che vuol dire uno come me, non lo do a tutti» rispose Seonghwa sentendosi arrivare sempre più al limite, «Sono onorato allora» Mingi sorrise anche se l'altro non lo poteva vedere e rallentò improvvisamente la velocità delle sue spinte.

«Che fai perchè rall- AH!» il grigio non riuscì neanche a finire la frase che l'altro iniziò a dare tante spinte secche uscendo e rientrando completamente dentro di lui, quel ragazzo sapeva veramente come farlo godere al massimo nonostante fosse la prima volta che lo facevano.

Mingi venne per primo e dopo un altro brusco colpo alla sua prostata anche il minore si riversò sulla pelle del divanetto nero senza preoccuparsi di ripulire dopo. Il rosso uscì dall'altro togliendosi subito il preservativo per buttarlo del cestino dove la porta e poi iniziò a rivestirsi.

«Devo dire che non sei male» affermò Seonghwa alzandosi in piedi nonostante il fondoschiena gli facesse male come mai prima di allora, «Devo dire che non lo sei neanche tu» rispose Mingi ed entrambi ridettero. Era una risata diversa però, più spontanea e naturale, non nascondeva allusioni o derisioni, stavano semplicemente gradendo la presenza l'uno dell'altro.

Quando si furono entrambi rivestiti, Seonghwa si avvicinò all'altro con un biglietto in mano «Nel caso volessi rifarlo» gli porse il foglietto con su scritto una serie di cifre, e con quello uscì dalla stanza lasciandosi dietro il volto soddisfatto del rosso, senza voltarsi il maggiore tornò a casa consapevole che quell'esperienza non sarebbe terminata lì.

Mingi finì di vestirsi ed uscì anche lui dal locale, salì su un taxi che lo avrebbe riportato nel suo appartamento su uno dei grattacieli in pieno centro di Seoul e mentre stava lì seduto sul sedile in pelle dell'auto, prese il cellulare e scrisse un messaggio al nuovo numero.

Nel caso volessi rifarlo
Sarà più di una sveltina.
Letto✔︎

•ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও•

•ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও●•·ও•

Spero di aver descritto tutto correttamente dato che non ho mai giocato a biliardo in vita mia lmao, in ogni caso se c'è qualche errore non esitate a dirmelo.

Se volete sapere le regole del gioco

Comunque adesso come ho detto all'inizio scriverò brevemente le regole del gioco, in realtà queste variano leggermente a seconda del paese in cui si gioca. In pratica all'inizio le palle vengono posizionate a triangolo nella parte alta del tavolo, ci sono due tipi di palle, quelle piene (tutte colorate) e quelle mezze (bianche con una striscia colorata al centro) e inoltre sono anche tutte numerate. Per iniziare uno dei due giocatori fa il primo tiro rompendo questo triangolo e da lì si gioca a turno. Il primo che fa entrare una palla in buca "regolarmente" (se una o più palle entrano in buca con il break non vale) ottiene quel tipo di palla e deve puntare a mandare tutte le palle dello stesso tipo in buca prima che l'altro lo faccia con le sue. In tutto sono 15, otto piene e sette mezze, questo perché una delle palle piene (in genere la 1, in altri casi la 8) nonostante sia tutta colorata non è di nessuno e deve esser mandata in buca per ultima, il primo che manda in buca tutte le sue palle per poter chiudere la partita deve poi mandare in buca anche quella. Inoltre ci sono due palle "speciali" che sono la 15 e la 8 (in altri casi la 1) e che devono essere mandate per forza nelle buche di centro (quelle che stanno lungo i lati e non agli angoli). E poi vabbè la palla bianca o di battuta è quella che va colpita con la stecca e che poi deve colpire le altre colorate, ma questo penso si sappia.

E niente, non penso ci sia altro da dire, anche perché a qualcuno interessano veramente le regole (?) non penso haha.

Comunque spero ti sia piaciuta la os♡︎



Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top