5
Quella notte non chiusi occhio. Pensavo e ripensavo alle parole di Sebastian.
"Tu e Connor siete un po' troppo vicini, secondo me dovreste prendere le distanze."
Come poteva chiedermi una cosa del genere pur sapendo quanto era importante per me Connor? Non potevo allontanarlo così da un momento all'altro, e soprattutto, non volevo.
Il giorno dopo avevo il cellulare pieno zeppo di notifiche da parte di Sebastian. Aveva provato a chiamarmi, mi mandava messaggi in cui si scusava e mi diceva che si era espresso male.
Lo avevo ignorato semplicemente, senza rispondere a nessuna delle sue chiamate o messaggi.
Arrivai in ufficio con largo anticipo, ancor prima che arrivasse mia madre e Connor. Iniziai subito a lavorare sperando che almeno quello avrebbe aiutato a distrarmi.
Avevo intenzione di terminare i disegni della collezione di abiti da sposa che volevo realizzare; sistemai tutto l'occorrente sulla scrivania, mettendomi poi all'opera.
Dopo circa un'ora mi allontanai dai fogli, distribuendoli uno accanto all'altro, così da avere una totale visione di tutti i disegni che avevo creato.
Un sorriso crebbe sulle mie labbra mentre guardavo il frutto del mio duro lavoro.
«Finalmente!» tirai un sospiro di sollievo, sorridendo.
Mi alzai dalla sedia e posai tutti i disegni in un raccoglitore rosso.
La porta dell'ufficio si aprì lentamente e aldilà di essa spuntarono due teste che mi rivolsero degli sguardi stupiti.
Non le avevo notate fino a quando una voce familiare pronunciò il mio nome per attirare l'attenzione.
«Megan» alzai il viso quando riconobbi la voce di mia madre, «ti senti bene?»
«Benissimo!» esclamai sorridendo.
«Ma sei sicura?» intervenne Connor, «insomma, sei arrivata molto prima di noi. Charlie ci ha detto che sei qui da almeno un'ora.» disse, scambiando uno sguardo stupito con mia madre.
Raccolsi il raccoglitore rosso, feci il giro della scrivania per poi poggiarmi sulla parte anteriore di essa, così da essere più vicina ai due.
Porsi loro il raccoglitore con un grande sorriso sulle labbra.
«Sto bene.»
Connor prese quest'ultimo dalle mie mani, leggendo silenziosamente la targhetta bianca sulla copertina. Il suo sguardo si alternò per un paio di volte da me e dal raccoglitore.
«Hai finito i disegni?» Un sorriso crebbe pian piano sulle sue labbra, mentre sfogliava i disegni.
Annuii incrociando le braccia al petto e non riuscendo a togliermi quel sorriso dalle labbra.
Passò il raccoglitore a mia madre, per poi correre ad abbracciarmi. Allacciai le braccia dietro il suo collo, lui ne approfittò per avvolgere le braccia attorno al mio busto e alzarmi da terra di qualche cm.
«Sono così fiero di te, Meg!» sussurrò stringendomi forte a sé.
La voce stupita di mia madre mi spinse a portare gli occhi su di lei.
«Sono stupendi, tesoro!» infilò una mano in borsa ed iniziò a frugarci dentro fino a quando non trovò il suo cellulare, il quale tirò fuori. Fece delle foto ai miei disegni.
«Devo mandarle subito a tuo padre, sarà contentissimo di vedere quanto sta lavorando duro la sua bambina.» disse scuotendo la testa, mentre un sorriso cresceva sulle sue labbra.
Connor mi rimise piano sul pavimento, staccandosi dall'abbraccio.
«Beh? Quando vuoi iniziare a fabbricarli?» mi chiese, guardandomi dritto negli occhi.
«Per me andrebbe bene anche subito!» sbuffai una risata, «più tardi chiamo il team e mi organizzo con loro per la fabbricazione, poi ci sarebbe da organizzare il lancio, ma una cosa per volta.» dissi tornando seria.
«La cosa importante è che sei riuscita a portare a termine i disegni in un arco di tempo molto breve. E per questo siamo tutti fieri di te.» Mi confessò mia madre, poggiando mi una mano sulla spalla.
«Puoi sempre contare su di noi, lo sai.» Aggiunse Connor.
Prima che potessi ringraziarli, la porta dell'ufficio si aprì. Charlie mi venne incontro tenendo tra le braccia un mazzo di rose rosse, le quali posò tra le mie di braccia.
«uhhh ma chi...» interruppi subito il ragazzo al mio fianco, alzando una mano.
«Un ragazzo mi ha detto di farti recapitare queste e di leggere il biglietto.» Mi spiegò Charlie.
«Grazie.» Le rivolsi un mezzo sorriso, mentre lei usciva dalla stanza.
Presi il biglietto tra le mani e ne lessi il contenuto.
"Sarei perduto s'io vivessi un solo momento senza di te."
Scendi giù, ti aspetto.
Feci schioccare la lingua sotto il palato, scuotendo la testa.
«Scusatemi un attimo.» dissi ai due, non esitando a raggiungere colui che mi stesse aspettando.
Ed eccolo lì. I capelli biondi tenuti perfettamente in ordine grazie alla cera, lo smoking nero perfettamente stirato. Come sempre non aveva neanche un difetto. O forse un difetto lo aveva: non pensava prima di parlare.
Le sue labbra si schiusero, lasciando che la lingua le bagnasse, prima di iniziare a parlare.
«Io...»
«No, ora parlo io» lo interruppi bruscamente ridandogli il mazzo di fiori, «non mi servono i regali, i ristoranti di lusso, le macchine costose, i vestiti formali e tutte quelle cazzate lì. Ho bisogno di parole, di gesti semplici, fatti con il cuore. Questo è un gesto semplice» gli dissi, indicando il mazzo di rose tra le sue braccia, «e sai perché ora sono così incazzata? Perché in queste settimane in cui siamo stati insieme non sei riuscito a capire chi sia Megan. Io non ti ho mai chiesto di allontanare i tuoi amici, e mai lo farei.» Scossi la testa.
«Megan, mi dispiace...»
«Cosa mi hai detto in macchina, Sebastian?» puntai gli occhi nei suoi, «gli amici sono come una seconda famiglia. Connor è la mia famiglia e non posso allontanarlo.»
«Mi dispiace. Non volevo dire quelle cose ieri, so benissimo di aver sbagliato e ti chiedo scusa. Ho sbagliato tutto fino ad ora e me lo stai confermando.» Gli occhi verdi erano fissi nei miei, «in ogni mia relazione c'era sempre la ragazza che era interessata a me solo per i soldi. Ieri quando vi ho visti scherzare insieme, ho visto la vostra complicità, quella che manca nel nostro rapporto. Ho reagito in quel modo per gelosia perché vorrei un rapporto così tra noi!»
La mia espressione si ammorbidì alle sue parole ed automaticamente mi avvicinai di più a lui.
«Tu sei diversa, Megan. Sei speciale e non voglio perderti.» disse in un sussurro, mentre la sua mano raggiungeva la mia guancia destra.
Ci guardammo negli occhi per un tempo che parve infinito, fino a quando Sebastian spostò lo sguardo sulle labbra. Le accarezzò lentamente con il pollice e quest'ultime si schiusero come di riflesso.
Il suo viso si avvicinò al mio e quando fummo abbastanza vicini da far sfiorare i nostri nasi, sussurrò: «Sei bellissima anche quando sei incazzata.»
Mi morsi il labbro inferiore per trattenere un sorriso, ma fallii miseramente.
Le nostre labbra si sfiorarono ma ancora una volta fummo interrotti, ma questa volta non dalle parole di Sebastian.
«Meg, tuo padre al telefono, vuole parlarti.» mi disse Connor, il quale restò a qualche passo da noi.
Mi voltai per un attimo a guardarlo. Lo sguardo serio rivolto a Sebastian e le braccia muscolose incrociate al petto, altrettanto muscoloso. Presto però puntò gli occhi color ghiaccio nei miei, aspettando una mia risposta.
«Arrivo subito.» Gli assicurai.
«Ci vediamo dopo?» chiesi a Sebastian, voltandomi nuovamente verso di lui.
Annuì semplicemente, rivolgendomi un sorriso.
Mi alzai sulle punte, lasciandogli un bacio sulle labbra.
«Bella la citazione di Foscolo comunque.» sussurrai su quest'ultime sorridendo.
Sbuffò una risata, avvolgendomi la vita con un braccio mentre ricambiava il bacio e mi restituiva il mazzo di rose.
Affiancai Connor quando mi lasciò andare e guardai i due salutarsi con un cenno del capo. Tornammo dentro l'atelier e in un attimo mi ritrovai mia madre davanti con il cellulare rivolto verso di me.
Lo presi e lo portai all'orecchio, sentendo finalmente la voce di mio padre.
-Papà!-
-Bambina mia!-
—
Erano le 18:30 quando arrivai a casa. Mi tolsi subito il cappotto, rimettendolo al suo posto nel piccolo armadio a muro accanto alla porta di casa.
«Alexa, riproduci un po' di musica da Spotify.» dissi al dispositivo, il quale iniziò subito a riprodurre le canzoni della mia playlist.
Recuperai il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans, lo sbloccai inserendo velocemente il codice e aprii la chat di Sebastian, digitando un messaggio.
"Vieni da me? Stasera film e pizza, vestiti comodo."
Rimasi a fissare la chat, fino a quando comparve la scritta online sotto il suo nome.
"Sì, signor capitano!" Mi rispose.
"Stupido."
"Stasera si fa alla tua maniera quindi?"
"Esatto."
"Ci vediamo dopo, piccola."
Sorrisi all'ultimo messaggio e posai il cellulare sul ripiano dell'isola, per poi andare in camera mia e prendere dei vestiti comodi.
Mi diressi in bagno, dove mi spogliai ed entrai in doccia.
Chiusi gli occhi mentre mi infilavo sotto il getto d'acqua calda. Quest'ultima scorreva veloce su ogni centimetro di pelle, facendomi rilassare pian piano i muscoli.
L'immagine di Connor di quella mattina con lo sguardo serio, le braccia incrociate al petto e le labbra serrate, mi tornò in mente ma scossi la testa per liberarmi al più presto di quel pensiero.
Iniziai quindi a canticchiare mentre mi godevo la mia doccia calda, prima dell'arrivo di Sebastian.
-
Mi alzai dal divano per andare ad aprire la porta alla quale avevano bussato pochi secondi prima. La aprii e spostai per permettere a Sebastian di entrare.
Si era presentato con due scatole di pizza e due birre, perché non sarebbe voluto venire a mani vuote, mi aveva detto una volta entrato.
Poggio le scatole sull'isola, poi si voltò verso di me, cingendomi con le braccia la vita mentre le mie braccia si avvolsero dietro al suo collo.
«Riprendiamo da dove ci hanno interrotti stamattina.» sussurrò con un sorriso sulle labbra, chinandosi successivamente a poggiarle sulle mie.
Accennai un sorriso per poi iniziare a muovere le labbra contro le sue. Una delle sue mani percosse tutta la mia schiena risalendo fino a posarsi sul collo, al di sotto dell'orecchio.
Le nostre lingue entrarono in contatto, accarezzandosi l'una con l'altra.
Era molto raro che noi due ci baciassimo in quel modo, perché erano poche le volte in cui eravamo del tutto soli. Ci limitavamo ai baci casti quando eravamo in pubblico.
Dopotutto, tutto doveva essere sempre elegante con lui.
Avrei voluto che fosse un po' più spontaneo, almeno con me. Se avesse voluto la complicità che avevamo io e Connor, avrebbe dovuto esserlo.
Ci staccammo dal bacio con uno schiocco, tornando a guardarci negli occhi.
«Ceniamo?» mi chiese, accarezzandomi una guancia con il pollice.
Annuii semplicemente rivolgendogli un sorriso.
Ci sedemmo l'uno di fronte all'altro, iniziando a mangiare la pizza direttamente dalla scatola e bere la birra direttamente dalla bottiglia.
«Mi chiedo perché io non lo abbia mai fatto prima» prese un sorso di birra continuando poi a parlare, «a mangiare così in modo semplice intendo.»
«Vedi? Te l'avevo detto che era una delle cose più belle!» addentai un pezzo di pizza, ingoiando poi il boccone.
«Come è andata al lavoro oggi?» gli chiesi.
«Oh non ne parliamo, c'è un caso che mi sta facendo perdere letteralmente la testa» sospirò sonoramente, scuotendo la testa. «Devo trovare un modo per risolverlo e vincere la causa, altrimenti impazzisco.»
«Sebastian» richiamai la sua attenzione, facendo si che mi guardasse negli occhi. «Non sei il migliore avvocato di Manhattan per niente. Sei conosciuto proprio perché vinci tutte le cause, quindi non abbatterti. Ce la farai anche questa volta.» Lo tranquillizzai, poggiando una mano sulla sua la quale non tardò ad infilare le dita tra le mie.
«Grazie.» Mi sorrise, finendo poi la sua pizza. «A te invece? Com'è andata?»
«Ho finito i disegni per la mia collezione di abiti.» sorrisi ampiamente, poggiandomi allo schienale della sedia.
«Ma è fantastico Meg!» disse assumendo un'espressione di meraviglia.
«Lo è.» annuii.
«Sono fiero di te.»
—
Subito dopo aver mangiato ci sistemammo sul divano per vedere un film. Purtroppo però finii per addormentarmi tra le braccia di Sebastian proprio a metà del film. Mi svegliai quando c'erano i titoli di coda, quindi alzai lo sguardo verso di lui con un'espressione confusa.
«Mi sono addormentata?»
Lui annuì semplice, spostandomi una ciocca di capelli che era scivolata davanti ai miei occhi.
«Potevi svegliarmi.» misi il broncio, facendolo ridere.
«Volevo, ma eri troppo carina.» si chinò a baciarmi il broncio, per poi guardare l'orologio appeso al muro. «Purtroppo devo andare, si è fatto tardi e domani devo svegliarmi presto per quel caso che ti dicevo prima.»
«Okay.» annuii, puntando gli occhi nei suoi quando si voltò a guardarmi nuovamente.
Lo accompagnai alla porta, salutandolo con un bacio sulle labbra che aveva approfondito proprio come aveva fatto qualche ora prima in cucina.
Aspettai che entrasse nell'ascensore per chiudere la porta di casa e non appena la chiusi, mi poggiai con la schiena contro di essa mentre un sorriso crebbe sulle mie labbra.
Connor's pov
Erano passate ore da quando avevo parcheggiato vicino casa di Megan. Ero andato lì perché avevo bisogno di parlare con lei, ma quando vidi la macchina di Sebastian decisi di restare in macchina fino a quando non sarebbe andato via.
Quando lo vidi uscire dall'edificio con un grande sorriso sulle labbra, aspettai che andasse via con la macchina prima di salire su da Megan.
Non appena lo fece, non esitai a raggiungere quest'ultima.
«Hai dimenticato qualcosa?» la sentii dire dall'altro capo della porta, dopo che avevo suonato il campanello.
Quando aprì la porta, mi rivolse un sorriso sorpreso.
«Connor!» si spostò dalla mia visuale, facendomi spazio per permettermi di entrare in casa. «Pensavo che fossi...»
«Sebastian? Lo so.» la interruppi, mentre chiudevo la porta al posto suo.
«Che succede?» mi chiese confusa, incrociando le braccia al petto.
«Ho rotto con Kimberly.»
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Buon pomeriggio!
Mi scuso per avervi fatto aspettare tanto per aggiornare ma non mi sentivo abbastanza ispirata.
Ieri l'ispirazione mi è arrivata tutta insieme ed ho iniziato a scrivere il capitolo che ha circa 635 parole in più ahahah.
Ho capito che devo ascoltare molta più musica mentre scrivo perché mi aiuta molto a farmi venire delle idee.
Ora vi lascio le foto dei personaggi di questa storia, così da farvi un'idea mentre leggete.
Spero vi sia piaciuto il capitolo!
Jennifer Lawrence as Megan Moore.
Chris Hemsworth as Connor Jones.
Austin Butler as Sebastian Andrews.
-Genitori di Megan-
Julia Roberts as Sandra Williams Moore.
Simon Baker as Steven Moore.
-Genitori di Connor-
Nicole Kidman as Caroline Clarke Jones.
Colin Firth as Paul Jones.
-Amici-
Emma Stone as Sophia Torres.
Anne Hathaway as Nicole Wilson.
Emilia Clarke as Meredith Thompson.
Emma Watson as Louise Anderson.
Sam Claflin ad Danny Peterson.
Zac Efron as Colton Hughes.
Dylan O' Brien as Dave Price.
Chris Evans as George Watson.
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