•høuse of gøld•

"LA PREGO, MI FACCIA ENTRARE, DEVO VEDERE LA MAMMA"

La giovane infermiera davanti a lui, le mani sui fianchi e l'espressione leggermente contrariata, scrutò il bimbo davanti a lei, con le mani giunte come per pregare, il beanie rosso che gli copriva le orecchie e parte della fronte, mentre la custodia dell'ukulele che aveva sulle spalle era a momenti più alta di lui.

Lo sguardo di lei si addolcì un pochino e, con un lieve sospiro, si abbassò al livello del bambino

"E va bene, però non posso concederti più di cinque minuti. La paziente deve riposare"

Gli occhi di lui si illuminarono, e abbracciò l'infermiera di slancio:
"GRAZIEGRAZIEGRAZIEGRAZIEGRAZIEE"

Il bimbo corse nella stanza, lasciando l'infermiera leggermente spiazzata, ma con l'accenno di un sorriso sulle labbra.

~•~

"Ciao mamma"

Lo sguardo del bambino scorse sul viso della donna bionda sdraiata sul letto, sui suoi occhi chiusi e sulla flebo attaccata al braccio destro.

L'unico suono che si sentiva era quello proveniente da un macchinario vicino al letto della madre, sullo schermo c'erano delle linee che, come il bimbo sapeva, monitoravano il battito del cuore, anche se non se ne ricordava il nome.

Prese il suo ukulele dalla custodia e pizzicò piano la terza corda per sentirne il suono, poi si arrampicò sulla sedia blu accanto al letto e si sedette, incrociando le gambine.

"Mamma, sai che ho scritto una canzone? È per te. Se vuoi te la faccio ascoltare"

Le sue dita sottili presero a percorrere le corde, e il bimbo iniziò a cantare:

She asked me: "Son, when I grow old, will you buy me a house of gold? And when your father turns to stone, will you take care of me?"

I will make you queen of everything you see, i'll put you in the map, i'll cure you of disease

Let's say we up and left this town, and turned our future upside down, we'll pretend that you and me lived ever after happily

She asked me: "Son, when I grow old, will you buy me a house of gold? And when your father turns to stone, will you take care of me?"

Lui continuò a cantare, e quando la canzone finì, scese dalla sedia e strinse piano la mano della mamma.

Una lacrima gli scivolò giù per la guancia, arrivando fino al mento e cadendo a terra, infrangendosi in mille goccioline luccicanti come diamanti.

"Ti è piaciuta la canzone, mamma? Quando ti sveglierai te la canterò di nuovo. Ora devo andare"

Il piccolo salì sul letto, lasciando un bacino sulla guancia della donna, per poi rimettere a posto il suo ukulele e uscire dalla stanza, chiudendo la porta con delicatezza, come se la madre fosse solo addormentata e cercasse di non disturbarla.








Ehi belli
Altra one-shot random, yaaay :D

Magari ci farò il sequel, chi lo sa

~Figlia di Ade🖤 [Mad Skull💀]

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