❝ ᴅᴇᴜꜱ ᴇx ᴍᴀᴄʜɪɴᴀ ❞ : Snezana Slevoul

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Sangue, Morte

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❝𝓡𝓾𝓸𝓵𝓸

𝒫𝓇𝒾𝓃𝒸𝒾𝓅𝑒𝓈𝓈𝒶 ⸻

Il suo destino è quello di guidare il mondo nel caos, distruggendo l'ordine che l'Artefice si è tanto impegnato a ricercare. Questa non è la posizione di una vera principessa, non ha davvero un titolo nobiliare e sinceramente non le interesserebbe nemmeno. Il suo scopo non è quello di passare una vita comoda in un castello, cosa che a Stushevatsja non sarebbe nemmeno molto possibile, considerato quante poche comodità presenta il luogo.

Questo titolo, quello di Principessa, le è stato dato dal popolo di Stushevatsja sia per il suo ruolo vero e proprio sia per il suo aspetto estetico molto regale e dignitoso. Il fatto che tutti la chiamino in questo modo non le dà fastidio ma non la entusiasma nemmeno, è una semplice e banale etichetta che le viene data dagli altri abitanti del luogo e che comunque riesce bene ad esprimere l'importanza del suo scopo. Lei comunque più che identificarsi come una principessa si considera la mano delle divinità. Sa di essere uno strumento e la cosa non le dà fastidio anzi, la onora, ma non crede di avere la dignità e le responsabilità di una vera reale.

❝𝓝𝓸𝓶𝓮

𝒮𝓃𝑒ž𝒶𝓃𝒶 ⸻

Questo è un nome di origini slave realmente esistente e documentato. Il suo significato è adattissimo alla sua personalità, infatti significa "donna di neve". Il nome era molto usato sia nella famiglia di sua madre che nella famiglia di suo padre e in generale credo che potrebbe essere molto diffuso a Stushevatsja, un regno quasi esclusivamente coperto di ghiaccio e di neve. La scelta del nome comunque non è stata particolarmente pensata, anche se c'erano delle altre alternative. Questo nome è stato selezionato tra tutti gli altri in maniera quasi spontanea dalla coppia, dopo aver assistito alla nascita della bambina, avvenuta in una chiesa diroccata tra la neve e il ghiaccio.

Fin da quando era piccola i genitori non hanno mai chiamata in nessun modo che non fosse il suo nome completo per rispetto per tutti gli antenati che presentavano lo stesso nome e per evitare di ottenere troppa confidenza con la bambina. Il problema maggiore dei due è sempre stata la paura di amare quella figlia che non sapevano se sarebbe diventata la loro rovina o la loro salvezza. Anche per questo hanno evitato di scegliere un nome che piacesse loro, optando per uno già presente nella tradizione della famiglia.

𝒩𝒶𝓃𝒶 ⸻

Più che un nome vero e proprio questo è il soprannome che le avevano dato i bambini del suo villaggio, quando ancora ci abitava. Anche se i suoi genitori non la chiamavano in modo amichevole e familiare molti degli abitanti del villaggio dove ha vissuto fino a quando ha avuto quasi vent'anni la trattavano come un'amica, una sorella o una nipote. Alcune donne anziane avevano cominciato a trattarla come una nipote e i bambini più piccoli o poco più grandi di lei la cercavano spesso per ricevere rassicurazioni e attenzioni. Fin da piccola infatti è sempre stata piuttosto matura e pragmatica, caratteristiche che l'hanno sempre resa in grado di gestire con sicurezza le situazioni di incertezza o le paure dei bambini più piccoli.

Pochissime persone conoscono questo nomignolo e nessuno adesso si azzarderebbe più a chiamarla in quel modo, a parte forse qualche nonnina sprezzante delle convenzioni. È già capitato che alcuni dei suoi amici d'infanzia la venissero a trovare dopo che si è spostata nella capitale, ma nessuno di essi si è nemmeno azzardato a chiamarla per nome, figuriamoci a chiamarla per soprannome, sembrerebbe oltre che irrispettoso molto sconsiderato. Non che a lei importi, in effetti non le interessa molto di quello che le persone invece pensano la scandalizzerebbe. La maggior parte di coloro che la vedono come una Principessa credono che potrebbe dare in escandescenze e cominciare ad uccidere tutti per la minima mancanza di rispetto, la verità è che a lei non importa nulla di nessuno, l'unica opinione che le interessa è quella delle divinità.

❝𝓒𝓸𝓰𝓷𝓸𝓶𝓮

𝒮𝓁𝑒𝓋𝑜𝓊𝓇 ⸻

Il cognome è puramente inventato, accostando suoni del francese e del germanico. Sono davvero in pochi a conoscere il suo cognome, soprattutto tra le persone della capitale, perché per loro la Principessa quasi non ha un nome, figuriamoci un cognome. A lei non dispiace presentarsi se chiesto, ma preferisce evitare di rivelare il proprio cognome. All'inizio lo faceva senza particolare problema ma con l'allontanamento dai propri genitori e con la crescita di fama della Principessa ha cominciato a presentarsi semplicemente con il proprio nome o addirittura solo con il proprio titolo, che a dir la verità non ha nemmeno scelto lei. Non ritiene che chi sappia il suo cognome sia una persona particolarmente importante per lei, ma sicuramente rimane piuttosto colpita se qualcuno lo conosce. È un bel modo per attirare la sua attenzione.

❝𝓣𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸

𝐿𝒶 𝒫𝓇𝒾𝓃𝒸𝒾𝓅𝑒𝓈𝓈𝒶 ⸻

Come già precisato questo è un titolo datole da altri, non scelto da lei. Tra i titoli con le quali le persone la conoscono e la identificano è quello che preferisce perché lo ritiene il più regale e il più aderente al suo ruolo. Spesso quando si trova a girare per le strade della città, anche se tenta di essere discreta incominciano a levarsi delle voci e tutti cominciano ad acclamarla con questo titolo, circondandola e cercando di avvicinarsi a lei. Questo è anche uno dei motivi per i quali non esce dalla chiesa così spesso. Non esistono documenti ufficiali in cui lei si sia mai firmata come "la Principessa", ma fa anche fatica a ricordare che lei abbia un nome quindi ormai non cerca nemmeno di ricordare che prima di essere la Principessa lei era Snežana. Anche perché alla fine non le importa davvero molto. La cosa divertente è che anche nelle occasioni formali i capifamiglia e le persone importanti spesso la chiamano con questo titolo.

𝐿'𝒜𝓃𝑔𝑒𝓁𝑜 𝒹𝑒𝓁 𝒢𝑒𝓁𝑜 ⸻

Questo soprannome è diffuso soprattutto tra gli assidui frequentatori della chiesa, che incontrano spesso Snežana e hanno avuto modo osservarla attentamente e di parlarci in diverse occasioni. Non è nato in fretta come il primo ma ha preso piede piuttosto rapidamente una volta coniato, quasi dopo un anno dall'arrivo di Snežana nella città. La storia di questo titolo è piuttosto lunga e si deve ad un bambino che, la prima volta che era entrato nella chiesa, aveva visto Snežana ferma davanti all'altare, con le spalle rivolte verso l'entrata. Quando si era girata il sole che filtrava dalla vetrata le aveva disegnato un'aureola tra i capelli bianchi e il bambino aveva cominciato a dire a tutti i suoi amici che nella chiesa aveva visto un angelo. In seguito a questo episodio i bambini avevano cominciato a chiamare Snežana "la signorina Angelo" mentre gli adulti ridacchiavano di loro. Poi anche i ragazzi un po' più grandi cominciarono a riferirsi a lei come "l'Angelo". Tra gli adulti sembrava irrispettoso definire con quel termine una semplice ragazza, ma quelli che si recavano spesso in chiesa sapevano che effettivamente la sua bellezza era pari a quella del più bello dei dipinti. L'unico problema risiedeva nella sua espressione, sempre così apatica e indifferente, più adatta ad un'algida regina che ad un angelo. Da qui l'ultimo passaggio è piuttosto palese e il soprannome si diffuse rapidamente tra i frequentatori della chiesa.

𝐿𝒶 𝒟𝒶𝓂𝒶 ⸻

La diffusione di questo soprannome è stata data soprattutto dai mercanti e dai commercianti, sia quelli del paese, sia quelli che intrattenevano rapporti ma che non erano originari di Stushevatsja. Da quando Snežana è stata dichiarata come la salvatrice del Paese sono stata tantissime le persone che hanno deciso di farle regali, un po' per ingraziarsela e un po' per paura di quello che avrebbe potuto fare se loro non fossero risultati tra le sue grazie. È diventata d'abitudine quindi per gli abitanti del regno di chiedere ai commercianti un prodotto "come regalo per la Principessa". E se per i commercianti originari di Stushevatsja era chiaro di chi si stesse parlando, per quelli che intrattenevano solo dei rapporti occasionali con il Paese e che magari era solo a contatto con la periferia del regno era davvero strano sentir parlare di una Principessa in un regno che non possedeva un ordinamento monarchico. Per rendere la comunicazione più chiara i mercanti hanno cominciato, tra loro, a definire la Principessa con il titolo più generico di "la Dama", che dava un'idea della sua nobiltà ma non destabilizzava i mercanti forestieri.

Un altro motivo per cui il soprannome ha preso piede è che se si sommano le sue ricchezze personali e quelle della chiesa che lei non considera sua ma che essendole stata donata le appartiene, Snežana si può tranquillamente considerare come la donna più ricca del Paese.

❝𝓝𝓪𝔃𝓲𝓸𝓷𝓪𝓵𝓲𝓽𝓪̀

𝒮𝓉𝓊𝓈𝒽𝑒𝓋𝒶𝓉𝓈𝒿𝒶 ⸻

Come immagino sia risultato chiaro, Snežana viene da Stushevatsja e non ha mai visitato altri Paesi in vita sua. Ama la sua patria, qualunque elemento di essa, dalle lande desolate e ricoperte di neve alla vegetazione silenziosa, dai fiumi ghiacciati al cielo scheggiato. Per lei quel luogo rimarrà sempre la sua casa e ha intenzione di difenderlo con la vita. Sa bene che la sua è una lotta quasi disperata, perché davvero poche persone si rendono conto della bellezza e che la maggior parte della popolazione degli altri paesi la temono e la odiano, ma per lei è il posto migliore del mondo, l'unico luogo dove poter essere in pace con se stessa e con gli dèi. Anche se dovesse morire quel questo non tradirebbe mai il suo paese e non esiterebbe a sterminare qualunque traditore che lo abbandoni.

❝𝓔𝓽𝓪̀

24 𝒶𝓃𝓃𝒾, 𝓃𝒶𝓉𝒶 𝒾𝓁 2 𝒻𝑒𝒷𝒷𝓇𝒶𝒾𝑜 ⸻

Snežana ha ventiquattro anni ed è nata nel periodo più freddo dell'anno, d'inverno. Molti oserebbero dire che il periodo dell'anno in cui è nata abbia anche influenzato la sua personalità, fredda come una statua di ghiaccio. Ma forse è semplicemente nella sua natura.

A prima vista è davvero difficile attribuirle un'età. Da un certo punto di vista la sua figura longilinea e diafana la fanno sembrare una ragazzina, qualche nonna le correrebbe dietro per darle qualcosa da mangiare, povera creatura! Da un altro punto di vista però il suo portamento contenuto e la sua espressione seria le danno un'aria molto più adulta e matura del normale. Si potrebbe addirittura ipotizzare che abbia già visto una vita intera attraverso quegli occhi così freddi. Quando poi si ha la sfortuna di osservare uno dei suoi combattimenti si comincia ad avere l'impressione che sia una reincarnazione di un qualche spirito della vendetta, data la sua precisione inumana e la sua freddezza, accostati alla follia che accompagna l'adrenalina del momento. In generale le persone quindi tendono ad astenersi dal fare ipotesi sulla sua età e si limitano a definirla una giovane donna, senza sbilanciarsi troppo né da un lato né dall'altro.

Di solito a Snežana non piace molto quando qualcuno si sbaglia a determinare la sua età, la infastidisce che provino a darle un'età e non si limitino a chiederle quanti anni ha. Nel quale caso risponderebbe senza problemi.

❝𝓡𝓪𝔃𝔃𝓪

𝒦𝑜𝓈𝒽𝓂𝒶𝓇𝓎 ⸻

Come appartenente alla razza del gelo Snežana possiede il potere di manipolare neve e ghiaccio, oltre che una parte del corpo come ghiacciata. Nel suo caso la parte del corpo che la ragazza si ritrova come ricoperta di ghiaccio sono le braccia, fino ai gomiti. Lei è molto orgogliosa del segno di appartenenza alla sua razza. Proprio per questo la ragazza di solito cerca di indossare abiti senza maniche che le permettano di lasciare in evidenza questi guanti di ghiaccio. Il fatto che Snežana riesca a girare tranquillamente nel clima freddissimo di Stushevatsja con abiti senza maniche fa chiedere come sia possibile che non sia congelata dopo tre secondi. Il motivo di questo è che la resistenza al freddo di Snežana è particolarmente forte, anche se questo non si traduce in un potere più forte. Per precisare, il suo potere non è forte nel senso che Snežana non ha la possibilità di usarlo ininterrottamente e non è in grado di controllare grandissime quantità di ghiaccio o neve, ma comunque, in quanto Principessa deve avere qualcosa di speciale: il suo livello di controllo è maggiore rispetto alla media. Il che significa che nell'evocare del ghiaccio riesce a progettarne la forma in dettaglio, arrivando addirittura a creare piccoli fili o gioielli di questo materiale, o che riesce a mirare molto precisamente nel luogo in cui vuole il suo potere si attivi. E in effetti il suo modo preferito di combattere usando il suo potere è quello di invocare delle frecce di ghiaccio e guidare la loro traiettoria con sferzate di neve.

Il patriottismo di Snežana si traduce anche in un grandissimo orgoglio nei confronti della propria razza. E anche in un odio piuttosto immotivato nei confronti delle altre. L'unico motivo per il quale una persona di una razza che non sia una di quelle di Stushevatsja si possa salvare dal suo odio, ovviamente celato, è il fatto di venerare le divinità rinnegate. Cosa molto poco probabile. Una delle cose che la infastidiscono di più è il fatto che quando le si presentano degli stranieri spesso rimangono stupiti che lei sia una koshmary. E al contrario rimane soddisfatta quando chi si presenta in chiesa non si interessa alla sua razza ma più alla chiesa e agli dèi. Alla fine la cosa importante non è la razza alla quale si appartiene ma essere dalla parte delle divinità. Ma da quelle giuste.

❝𝓐𝓼𝓹𝓮𝓽𝓽𝓸

𝒦𝒽𝓊̛𝑜̛𝓃𝑔 𝒯𝒾̀𝓃𝒽 - ℋ𝒶̣ 𝓉𝒾𝑒̂̉𝓊 𝓉𝒽𝓊̛ 𝒽𝑜̂𝓂 𝓃𝒶𝓎 𝒸𝑜́ 𝓃𝒶̆̀𝓂 𝓉𝓇𝑒̂𝓃 𝓀𝑜 ⸻

Come prima cosa ci tengo a precisare che non sono sicura se il nome del personaggio sia Khương Tình o Hạ Nhi perché dopo lunghe ricerche partite da una fotografia a caso su Pinterest ho scoperto che il prestavolto che ho scelto è la protagonista di una storia vietnamita GL, quindi con due protagoniste femminili. Non capendoci nulla di vietnamita, armata di Google Traduttore credo di aver capito che la ragazza che intendo io si chiami Khương Tình. Ho praticamente il cinquanta per cento di probabilità di essermi sbagliata, quindi in caso qualcuno di voi conoscesse la storia e volesse farmi una precisazione, ben venga.

Detto questo, Snežana è davvero bella, nessuno potrebbe dire il contrario. La figura snella e aggraziata, gli arti sottili e la pelle diafana. Ad un primo impatto sembra quasi un fantasma da tanto la sua pelle è pallida. I suoi capelli sono di un grigio talmente chiaro da sembrare bianco e sempre perfettamente acconciati in morbide onde e lunghi fino alla fine della schiena. Questa è una delle cose che chi l'ha vista combattere non sa spiegarsi: come fa ad avere i capelli sempre in ordine anche nei momenti più concitati. Probabilmente rimarrà sempre un mistero.

Anche il suo viso e i suoi occhi sono sottili, di un colore molto particolare, giallo tendente al bianco, proprio come i capelli. Nella notte sembra quasi che scintillino e ad un primo impatto possono essere davvero inquietanti. Il suo volto è affilato e di forma allungata e la sua espressione è sempre fredda e contenuta. Le sue labbra sono rosee e carnose, parrebbero essere l'unica parte morbida e colorata del suo corpo, se fosse solo per il resto la ragazza sembrerebbe quasi scolorita. Non sorride quasi mai e gli unici momenti in cui lo fa sono i momenti di preghiera che ogni giorno dedica alle divinità e le battaglie. Nel primo caso il suo volto si spiega in un sorriso dolce e gentile, chiunque la guardi non può fare a meno di arrossire e rimanere affascinato da lei, anche gli animi più freddi. Nel secondo caso la sua faccia risulta quasi sformata dal ghigno che le appare sul viso, gli occhi quasi spiritati. Non è un bellissimo spettacolo.

Ciò che preferisce del proprio corpo sono i piedi. A differenza del resto del corpo sono molto duri, a causa del fatto che cammina sempre a piedi nudi e pur essendo sottilissimi sono piuttosto lunghi. Spesso, quando deve aspettare seduta per qualche tempo, si mette a sfregarli l'uno contro l'altro, sovrapponendo le dita e arricciandole. A parte questo non ha particolari tic e modo di fare. Tende a controllarsi molto quando si trova di fronte agli altri, questa è l'unica cosa che si permette di fare perché poche persone fanno attenzione ai piedi degli altri.

Il suo portamento è molto dignitoso, la schiena dritta e le mani l'una nell'altra, se non sta tenendo nulla. Se sta seduta non accavalla le gambe, le tiene unite e laterali sulla sedia. È quasi ossessionata dal portamento e dal fatto di essere elegante. Se si trova a non esserlo si acciglia e diventa scontrosa o particolarmente distaccata, arrabbiata con se stessa e con quelli che hanno potuto vedere questo suo lato imbarazzante. Le piace molto ballare, quando lo fa, sempre sola, chiude gli occhi e si lascia trasportare in uno degli unici momenti di svago che si concede e se la si vede non si riesce a staccarle gli occhi di dosso.

❝𝔸𝕓𝕓𝕚𝕘𝕝𝕚𝕒𝕞𝕖𝕟𝕥𝕠

Di solito gli abiti che Snežana indossa sono molto ricchi e ricercati, con uno stile particolare rispetto a quelli tipici del suo paese, soprattutto per il fatto che soffra pochissimo il freddo e che quindi non abbia bisogno di coprirsi così tanto come i suoi compatrioti. Di solito le piace indossare abiti con gonne ampie e spesso spacchi, di stoffe pesanti come il velluto o il broccato, di colori scuri come il blu o il nero. Tutti i suoi corpetti sono composti da corsetti irrigiditi da ossi e ricoperti di pizzi e merletti, anch'essi di colori scuri e in netto contrasto con la propria pelle e i capelli. Non le piace molto indossare delle camicie e usa solo il corpetto come parte superiore del proprio abito. Il suo corpetto più bello è fatto del tutto di pizzi traforati con motivi floreali, che fa un bellissimo effetto vedo-non vedo accentuato dal contrasto tra il pizzo nero e la sua pelle quasi bianca. Questo corsetto lo indossa nelle occasioni più importanti e solo a quelle legate con le divinità ed è uno dei pochissimi capi che le sono stati regalati dai genitori.

Non indossa quindi mai le maniche e per tenersi un po' al caldo indossa pellicce, unico capo che preferisce immacolato piuttosto che nero. L'alternativa è quella di usare mantelli a ruota, o di stoffe pesanti e bordato di pelliccia, o di stoffe leggerissime, come il tulle, il voile o la seta, che attacca con delle spille alle spalle e con degli anelli alle mani. Quando indossa questi mantelli più leggeri sembra quasi una fata, con il vento che soffia sempre a Stushevatsja che glieli gonfia, facendola sempre sembrare sul punto di prendere il volo.

Non indossa mai le scarpe. Non che non ne abbia, anzi, ne possiede diverse scatole, semplicemente fin da quando era piccola ha preso l'abitudine di camminare nella neve a piedi nudi, un po' per ricevere attenzioni, un po' per sentirsi speciale. Con il tempo è diventata un'abitudine e indossarle le dà addirittura fastidio. Non le metterebbe nemmeno se obbligata, solo se fosse una divinità a scendere in terra per chiederglielo.

Per quanto riguarda i gioielli, anche se ne possiede di molte fogge diverse i suoi preferiti sono quelli d'argento con pietre dai colori tendenti all'azzurro. Le piacciono particolarmente anelli, collane e tiare, o qualsiasi cosa che si possa indossare sui capelli. Ha una grandissima passione per le cavigliere, unico ornamento che le piace indossare ai piedi.

❝ℂ𝕒𝕣𝕒𝕥𝕥𝕖𝕣𝕖

In generale Snežana si può descrivere come indifferente. Questo per due motivi: sia per il fatto che tende a non esprimere nemmeno con se stessa le proprie emozioni, sia per il fatto che in realtà non le importa moltissimo di quello che le persone fanno intorno a lei. Non che consideri le persone intorno a lei come inferiori, semplicemente le reputa poco degne di nota. E in quanto poco degne di nota non capisce perché dovrebbe interessarsene, o interessarsi di quello che loro pensano di lei. Uno dei risvolti positivi di questa sua insensibilità è l'impossibilità di offenderla. Nessuno è mai riuscito a strapparle un'espressione ferita, tranne ovviamente, a causa di ferite fisiche, o risentita. Se le si fanno dei commenti negativi lei semplicemente se li scrolla di dosso. Al contrario, anche se non lo fa trasparire, le piace moltissimo quando le vengono fatti dei complimenti. Si sente importante e ben voluta, addirittura lusingata. Naturalmente sa che queste lusinghe non sono mai fatte con onestà e che la maggior parte delle volte chi le fa un complimento lo fa perché vuole qualcosa in cambio, ma questo non toglie il fatto che essere adulati dia una bellissima sensazione. Dall'esterno non si direbbe perché la sua espressione rimane la solita espressione algida, ma chi la conosce bene, quindi nessuno, tranne forse i suoi genitori, potrebbe notare una nota leggermente più gentile nella sua voce, che la maggior parte delle persone non nota o reputa di aver sbagliato a sentire. Questa leggera benevolenza nei confronti di chicchessia non si traduce mai però in fiducia. In effetti Snežana ha un vero e proprio problema nel dare fiducia agli altri: il problema è che non trova nessuna nel quale si senta di poter confidare. Una delle regole che suo padre le ha incastonate nella memoria fin da quando era piccolissima è: non fidarti. E Snežana la sta prendendo alla lettera. Conoscendo solo il proprio modo di pensare e non essendosi mai confidato con qualcuno che non fosse suo padre sulle proprie norme morali pensa che tutti nel mondo la pensino come lei e suo padre, ossia che intrattenere relazioni umane sia assolutamente superfluo se non quando si ricerca un po' di svago e che gli unici compagni che si possano avere sono coloro che hanno perso tutto e cercano di ottenere qualcosa da te. Snežana pensa che chiunque possieda i beni primari e viva una vita più o meno agevole non sarebbe mai in grado di dare la propria vita per qualcun altro, non crede nella fedeltà e nella gentilezza gratuita e pensa che dietro a tutte le azioni ci sia un secondo fine. E agisce sempre secondo questi criteri. Alcune persone potrebbero definirla una persona malvagia, che abbia una mania del controllo e che sia spietata. Molti addirittura dubitano che lai abbia dei sentimenti. Snežana non si sente di smentirli perché effettivamente è proprio così che si sente: una marionetta senza sentimenti. È un dato di fatto che quando uccide qualcuno non si senta in colpa e non provi rimorsi, che non creda nell'amore e non si emozioni di fronte all'allegria degli altri. Le uniche emozioni che prova sono odio, rancore e risentimento, e gli unici motivi per i quali si anima sono l'adrenalina della battaglia e l'estasi della preghiera. Ecco, chi la vede quando prega incomincia a sollevare dei dubbi sul fatto che sia sempre la stessa persona: sorriso sul volto, occhi luminosi e testa china. La sua fede è talmente immensa che per qualche minuto riesce anche ad abbandonare il suo solito orgoglio. E riesce ad abbandonare tutti gli altri pensieri per concentrarsi solo sulla grandezza e la forza delle divinità che adora, senza essere vincolata come al solito dal suo amor proprio. E quando parla di loro si illumina e potrebbe continuare a parlare per ore, a dispetto della sua scarsa loquacia.

Il fatto che non sia in grado di esprimere le proprie emozioni non dovrebbe stupire particolarmente, considerato il fatto che i suoi genitori l'hanno sempre trattata come una sorta di eroina perfetta e invincibile, che non conoscesse ansia e paura, solo determinazione e orgoglio per la propria patria. Mostrare le proprie emozioni, soprattutto quelle più frivole, le stata fatta sembrare una cosa da deboli, una cosa da disprezzare.

Per quanto riguarda sentimenti più brutali, come l'odio o la rabbia, è molto onesta. Se una persona le sta antipatica non ci girerà intorno, se qualcosa le dà fastidio lo dirà senza stare a chiedersi se la sua opinione potrebbe offendere qualcuno. È molto onesta anche sul fatto di essere più o meno una persona orribile. Le dà fastidio vedere persone false, che si fingono innocenti e gentili quando tramano nell'ombra: lei pianifica le sue trame alla luce del sole. E nessuno potrebbe accusarla di essere falsa.

Inoltre è una perfezionista, non le piacciono le cose fatte a metà e lei stessa non si risparmia se c'è da migliorare in qualche aspetto.

❝𝕊𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒

Snežana nacque in inverno, il periodo più freddo di Stushevatsja, che già non è un paradiso tropicale. I suoi genitori temevano che sarebbe morta per il freddo. Fortunatamente per lei entrambi i suoi genitori erano koshmary e fin da piccola le è stato donato un potere del ghiaccio più potente della media, che le conferisce una resistenza al freddo maggiore rispetto persino a quella degli altri koshmary, che le permette addirittura di camminare a piedi nudi sulla neve. La sua nascita è stata la prima gioia di una lunga serie per la coppia, che prima di quello avevano vissuto in una povertà quasi assoluta, risolvendosi a compiere i mestieri più strani per procurarsi da vivere. Il padre di Snežana era un soldato, fin da quando era bambino era stato fatto crescere in una famiglia di militari. Ha sempre ricevuto un'educazione molto rigida, che lo ha naturalmente portato ad essere particolarmente severo e inflessibile nei confronti della figlia, destinata a diventare molto di più che un semplice soldato e quindi con doveri molto maggiori. La madre abitava in un villaggio piuttosto piccolo, uno dei pochi che si guadagnano da vivere in modo legale. Trovandosi molto vicino al confine con Anima, nella parte orientale del paese, la temperatura è mite quel tanto che basta per permettere la crescita di una vegetazione leggermente più abbondante rispetto alla maggior parte del resto del territorio, rendendo possibile e la raccolta di erbe medicinali e odorose. Il fatto che ci si trovi così vicino al confine rende inoltre più agevole il commercio. La donna stessa si è spesso recata ad Anima con i prodotti del proprio villaggio per effettuare delle vendite, dopo aver accuratamente coperto il petto, la parte gelata che la contraddistingue dagli esseri umani normali, più per precauzione che per effettivo pericolo. La madre di Snežana, proprio come suo marito, è sempre stata una persona terribilmente codarda, la paura per lei era pane quotidiano. I due esprimevano in modo diverso questa loro ansia: il padre con un disperato bisogno di controllo e disciplina, la madre cercando di astenersi dal mettersi in campo o esporsi in qualsiasi modo.
In realtà non è chiaro come sapessero che la loro figlia sarebbe stata speciale. Non ebbero visioni o premonizioni, non glielo disse nessuno, semplicemente sapevano che la bambina che sarebbe nata dalla loro unione avrebbe potuto rivoluzionare completamente il futuro del loro popolo e del loro regno. Proprio per questo volevano assicurarsi che nascesse nelle migliori condizioni e si stavano dirigendo verso il confine per assicurarsi che la neonata non morisse di freddo appena in vita. Sfortunatamente Snežana nacque molto prima rispetto al termine stabilito, quasi due mesi, mentre i due erano ancora in viaggio. Trovarono rifugio in una chiesa diroccata che, anche se aveva ancora un tetto, non offriva poi tanto riapro dalle sferzate di vento gelido a causa di tutte le brecce aperte nei muri e nelle vetrate. La neonata era piccolissima, il suo peso quasi la metà di quello di un neonato nato entro il termine prestabilito, la pelle talmente trasparente da poter indovinare gli organi al di sotto, unica eccezione le braccia, freddissime e crepate fino ai gomiti. I genitori, spaventati più che mai dalla possibilità di perderla e di non far avverare la profezia che sapevano lei era in grado di compiere si avviarono più in fretta possibile verso luoghi più caldi, facendo a turni per tenere la bimba in braccio e parlarle, sussurrandole che lei sarebbe stata la chiave per la resurrezione del loro Regno.
Arrivarono nel villaggio di origine della donna quasi dopo un mese, durante il quale la neonata era sopravvissuta senza grosse difficoltà, nonostante il clima rigido e le tormente nelle quali si erano imbattuti, mitigati solo in parte dal potere della coppia.

Fino a quando la bambina non fu abbastanza grande da dimostrare appieno i propri poteri i genitori decisero di non portarla nelle zone interne del regno e di non presentarla ai capifamiglia delle tre dinastie, per paura di quello che sarebbe potuto accadere. Quando finalmente decisero di recarsi alla capitale, per presentarla e farle ottenere il riconoscimento che le spettava aveva già diciannove anni. La spedizione era stata rimandata di anno in anno dalla madre, che temeva per se stessa più che per la bambina, che aveva già dimostrato di avere grandi doti e un carattere forte, in grado di stregare e stupire anche il più severo degli uomini. Questa confidenza non era del tutto innata, ma le era stata instillata anche dai discorsi dei genitori, che da quando era in fasce non facevano che allenarla e ripeterle quanto il suo ruolo sarebbe stato importante per il futuro del regno. Il padre le insegnò quello che poté sull'arte della guerra, per quanto gli fosse possibile insegnare ad una bambina e, insieme alla disciplina delle armi, le insegnò alcuni dei principi che la ragazza avrebbe quasi preso come un credo negli anni a venire.

Chiunque alzi un'arma contro di te è tuo nemico.
Non fidarti.
Gli unici alleati sono quelli che hanno perso tutto.
Non perdonare.
Stermina chiunque si metta sul tuo cammino.

Queste regole le sono state impresse da suo padre con disciplina e severità, le sono state fatte ripetere urlando fino a che non le veniva da vomitare e le sono state fatte scrivere nella neve fino a quando non le cominciavano a sanguinare le mani anche se resistenti al freddo. Non potrebbe dimenticarle nemmeno se lo volesse. Ma in effetti ormai fanno talmente parte del suo essere che non potrebbe nemmeno immaginare di non volerle seguire, non riesce nemmeno a ricordare che ci fosse stato un tempo in cui non le conoscesse.
Gli allenamenti corporali ai quali ha dovuto sottoporsi non sono stati troppo faticosi, dopotutto era solo una bambina quindi suo padre ha cercato di contenersi, ma estremamente impegnativi, sia perché l'uomo non ammetteva gesti o posizioni fatte approssimativamente, sia per l'indole della bambina, sempre spinta a ricercare la perfezione.
Sua madre non ha potuto insegnarle molto a parte distinguere le erbe medicinali da quelle velenose, e le due non hanno mai avuto un rapporto particolarmente stretto e personale. In effetti Snežana ha sempre avuto un legame più profondo con il padre, però ha sempre considerato come una sorta di maestro più che come un genitore. La ragazza è sempre stata consapevole del fatto che i suoi genitori le volessero bene più per il ruolo che occupava, che avrebbe portato loro, sperabilmente, la stabilità e la sicurezza che loro tanto amavano, che per chi fosse veramente. Questo in realtà non le importava più di tanto, perché anche se i suoi genitori non erano particolarmente affettuosi non le facevano mancare nulla e soprattutto la facevano sentire importante, con tutto quel parlare di destino e di rivalsa. Quasi ogni sera la madre le raccontava la storia della fondazione del loro regno e della caduta degli dèi rinnegati, come favola della buonanotte, tanto che alla fine la bambina terminò con l'affezionarsi a quelle creature mitiche che sembravano tanto affascinanti e tanto tristi allo stesso tempo. Dopo averci riflettuto a lungo, inoltre, arrivò alla conclusione che questi ultimi potessero essere gli unici veri alleati della sua lotta; dopotutto chi più di loro aveva perso tutto e aveva tutto da guadagnare? Da quando è arrivata a questa realizzazione non ha più cercato amici o alleati, completamente convinta che nessuno possa essere migliore di una divinità. In effetti, come darle torto.
Naturalmente sa benissimo che non è facile incontrare una divinità, soprattutto una delle divinità cadute, ma confida nel suo ruolo di salvatrice, o distruttrice, dipende dal punto di vista, e spera che gli dèi la ritengano abbastanza degna di fiducia, abbastanza forte, da poter essere annoverata tra coloro che hanno la possibilità di incontrarli.

Finalmente, quando ha compiuto i diciannove anni i suoi genitori hanno capito che non avrebbero più potuto rimandare, sospettavano che se non avessero deciso di intraprendere il viaggio insieme lei sarebbe scappata da sola alla volta della capitale. Il viaggio è durato più di due mesi, sia per il maltempo, sia per la cattiva manutenzione delle strade, sia perché, a differenza del viaggio di andata, questa volta la famiglia viaggiò su un carro e con molta più calma, dopo tutto la capitale non sarebbe scappata da nessuna parte. Snežana era decisamente impaziente, per tutto il viaggiò continuò ad andare in avanscoperta e a tornare indietro fino ai genitori, per poi spingersi di nuovo in avanti.
Ebbero un brutto incontro con dei malviventi, ma i poteri del gelo e con le armi della ragazza e l'abilità con la spada di suo padre furono sufficienti per metterli in fuga. La ragazza, dopo avere scambiato un'occhiata con il padre, si lanciò all'inseguimento e rimase alle loro costole per quasi una settimana, prima di riuscire ad ucciderli tutti. Dopo giorni di attesa sperando che abbassassero la guardia tese loro un'imboscata utilizzando il suo potere nel modo che preferisce, generando delle sottilissime e letali frecce di ghiaccio, delle quali riesce a controllare la traiettoria. I nemici caddero senza un fiato tutti allo stesso momento, senza nemmeno sapere cosa li avesse colpiti. Per prudenza Snezana di avvicinò ai cadaveri per controllare che fossero effettivamente morti e mentre lo faceva si sporcò le dita del sangue che sgorgava dalla gola del primo uomo. La sensazione che la ragazza provò nel ritrovarsi addosso il calore del sangue appena versato dei suoi nemici sulle mani, nel gelo di quella landa desolata la fece sorridere e desiderare ancora più di quel calore che non aveva mai provato. Senza quasi rendersene conto si trovò ad entrare con i piedi nudi in quella pozza che si stava allargando da sotto l'ultimo cadavere ancora caldo e ad intingere le mani in quel liquido rosso e ad accarezzarsi le braccia e le spalle e a disegnare sul suo volto e sul suo petto e sulle sue labbra lucidi, caldi segni rossi. Quando il sangue si raffreddò e la ragazza si rialzò, con il sangue gocciolante e il sorriso ormai spento assomigliava davvero ad una regina della morte. Da quel momento è sua abitudine, ogni volta che finisce una battaglia immergere mani e piedi nel sangue dei nemici e colorarsi le labbra di rosso.

Dopo essere andata alla ricerca di un lago ghiacciato di cui spaccare la superficie per ripulirsi tornò indietro. I genitori la aspettavano nel luogo in cui si erano separati la prima volta. Da lì in poi il viaggio fu più tranquillo e, dato che evitarono di entrare nei villaggi, non incontrarono più nessuno sulla via. Ricominciarono a vedere persone sul loro cammino solo nei pressi della capitale. Snežana rimase completamente affascinata dagli altissimi edifici gotici, dalla quantità per lei impressionante di persone che si potevano trovare per le strade e per il rumore che si poteva ascoltare anche a distanza. Le lande nelle quali era sempre vissuta erano dominate dal freddo e dal silenzio, lo sferzare del vento e il botto sordo del ghiaccio che si crepa erano gli unici rumori che si potevano udire costantemente. Per la prima volta sentì suonare una campana, le risate e le urla dei bambini, l'incessante rimbombo degli zoccoli dei cavalli sulle strade ghiacciate. Se da una parte sapeva di poter dire con certezza che il silenzio solitario ed austero del suo paese d'origine le piaceva moltissimo era impossibile sire che tutto quel caos non la mettesse di buon umore e si trovò a sorridere per la seconda volta in pochissimo tempo. Suo padre era cresciuto nella capitale e la moglie lo aveva seguito quando si erano sposati, quindi, troppo abituati alla sua bellezza per apprezzarla ancora, si limitarono a incitare la ragazza e i cavalli per avvicinarsi più in fretta alla loro meta: ora che erano quasi arrivati non vedevano l'ora di annunciare al mondo l'identità della figlia per togliersi quel peso dalla coscienza e ricevere l'eventuale punizione per aver tenuto nascosto così a lungo un'informazione così importante. Ebbero non poche difficoltà a farsi concedere un'udienza con i capifamiglia, probabilmente senza l'intervento del fascino glaciale di Snežana, che convinse le guardie, non ce l'avrebbero fatta. Una volta ottenuta un'udienza dovettero aspettare qualche giorno, durante i quali ritornarono nella vecchia casa dei genitori di lei e si preoccuparono di tenere la ragazza ben nascosta.

Poi il giorno finalmente arrivò e con i loro vestiti migliori i tre si diressero verso la sede dell'Ordine. Durante il tragitto attirarono non pochi sguardi: la figura imperiosa e gelida di Snežana si faceva notare anche in mezzo ad una folla. Molti si stupivano per il suo portamento contegnoso, altri per la sua bellezza quasi ultraterrena, altri ancora per l'abbigliamento leggero e ricco. Molti rimasero colpiti dalla somiglianza della ragazza con le raffigurazioni che venivano spesso fatte di Arnika, la divinità del gelo. Quando arrivarono alla loro meta, dietro di loro si era creato un piccolo corteo di curiosi di tutte le età. Snežana fu fatta entrare da sola. I genitori, terrorizzati dall'idea che qualcosa andasse storto ma sollevati all'idea di non essere loro a dover spiegare la situazione della figlia, rimasero con la folla all'esterno del palazzo e furono subito interpellati dal resto degli abitanti.
Dopo una breve spiegazione dei due, tra la folla cominciò a diffondersi il soprannome di "Principessa".

L'interno della fortezza era ancora più bello dell'esterno e sorprendentemente caldo. Snežana passò coi piedi nudi, accompagnata da una sentinella, su morbidi tappeti di pelliccia e freddi blocchi di pietra, fino ad arrivare alla sala dove le sarebbe stata data udienza. Non servirono molte parole: "Io sono colei che muove l'equilibrio, la portatrice del caos e del disordine. Colei che porta un nuovo inizio".

Il suo portamento e la sicurezza con la quale pronunciò queste brevi frasi furono sufficienti perché gli anziani riconoscessero la verità nelle sue parole. Quando la ragazza uscì dalla fortezza trovò il popolo festante che acclamava la Principessa. Snežana, si fece largo tra due ali di folla che le si gettavano ai piedi e chiedevano di compiere la loro vendetta, alcuni in lacrime, alcuni con una maschera di odio e rabbia sul volto. Nulla di questo le fece mutare espressione, ma il suo cuore si gonfiò di orgoglio e determinazione: ora più che mai sentiva che l'odio che provava per quel mondo il suo popolo era forte, ora più che mai sentiva che il desiderio delle sue divinità era quello di sterminare tutto ciò che avesse fatto loro del male.

L'Ordine le offrì di scegliere un luogo dove vivere e lei scelse una chiesa abbandonata appena fuori dal centro della città, facilmente raggiungibile e perfettamente visibile dai dintorni. Da quel momento in avanti visse quasi come una sacerdotessa in quel luogo meraviglioso e si occupò di riportarlo al suo antico splendore. Molti degli abitanti della città, mossi dall'ammirazione per la ragazza e da una rinnovata speranza nel futuro cominciarono ad offrire servigi, a fare donazioni e a portare decorazioni per la chiesa diroccata. Così il tetto fu sistemato, ai gocciolatoi fu tolto il muschio, le statue furono riparate e le vetrate rifatte, dove non era possibile mantenerle. L'ultimo elemento, che sigillò il completamento della chiesa fu la vetrata del rosone frontale, raffigurante la Principessa, seria, ad occhi chiusi, circondata da fiori e spine e fiocchi di neve.

Anche dopo la fine della ricostruzione dell'edificio la gente continuò a donare statue, da aggiungere sul tetto o all'interno delle cappelle, soldi, per il mantenimento, o oggetti per la Principessa. Fu così che Snežana ottenne casse piene di pellicce, innumerevoli portagioie di gioielli, bauli di stoffe pregiate e scatole e scatole di profumi. In breve tempo cominciò ad instaurarsi anche una gara tra gli abitanti: a chi donava di più, a chi donava le cose più preziose o più esotiche e Snežana divenne in maniera non ufficiale la donna più ricca del paese.

Da parte sua a lei non interessava particolarmente che tutti le facessero quei regali perché sapeva benissimo dagli insegnamenti del padre che nessuno di coloro che le avevano regalato un abito avrebbe mai dato la vita per lei, l'avrebbe mai protetta nel momento del bisogno. Certo, le faceva piacere che tutti le dessero quel tipo di attenzione, ne era lusingata, ma sapeva di dover essere guardinga nei confronti di quei sentimenti. La conferma definitiva la ebbe una serata più gelida del solito. Degli uomini erano venuti a portare dei doni alla Principessa da una regione lontana del paese, delle stoffe esotiche e degli strani gioielli. Incuriosita Snežana abbassò la guardia e uno degli uomini, un ragazzino, portatosi alle sue spalle, sfoderò un pugnale e la attaccò. Fortunatamente esitò, forse era la prima volta che uccideva qualcuno, forse era molto giovane, forse era rimasto affascinato dalla Principessa, qualunque sia il motivo sbagliò mira e riuscì ad infliggere al suo obiettivo una semplice ferita superficiale all'altezza del fianco. La ragazza, furiosa con il ragazzo e con sé stessa, si scagliò subito contro l'avversario, congelandolo sul posto in poche mosse. Tutte le persone presenti nella chiesa scapparono urlando mentre gli stranieri sfoderavano le spade e si preparavano ad attaccare la ragazza sola. Nessuno era rimasto al suo fianco per combattere, nessuno l'avrebbe difesa. Snežana indurì l'espressione, assottigliò le labbra e rivolse uno sguardo alle vetrate rappresentanti le divinità. Solo loro erano rimasti al suo fianco.

Fu una lotta sanguinosa, senza esclusione di colpi. Quando tutto finì Snežana, con il fiato affannoso e innumerevoli ferite da taglio, sorridendo più che mai, con le ultime forze che le rimanevano trascinò i cadaveri sull'altare. Il sangue rosso macchiava il pavimento di marmo, sgocciolava dalle scale e dalle mani di Snežana. Quando ebbe finito di ammonticchiare i suoi sacrifici sull'altare la donna incominciò a urlare e ringraziare le divinità e rise fino allo sfinimento, fino a quando le forze non le vennero meno e lei svenne sul tappeto rosso di sangue della navata, le labbra tinte ancora dispiegate in un sorriso.
Gli aiuti che erano tardati ad arrivare la trovarono così, con i capelli candidi scarmigliati e sparsi sul pavimento scarlatto, mani e piedi guantati di sangue.

In seguito a quell'incidente, che venne ricordato come il Giorno del Dono Insanguinato, la fede di Snežana divenne ancora più profonda e la sua fiducia negli esseri umani si ridusse fino a scomparire.

La ragazza aveva smesso già da qualche tempo di vivere con i genitori, che comunque andava spesso a trovare. Da quel momento cominciò ad incontrarli sono quando questi passavano per la chiesa a salutarla. La coppia viveva felicemente e senza problemi: in quanto genitori della Principessa tutti li trattavano con riguardo e con benevolenza. Non avendo problemi da condividere o per i quali chiedere aiuto anche le visite si diradarono e la famiglia arrivò a riunirsi anche solo una o due volte all'anno. A Snežana non dispiace particolarmente, tutto quello che le serve è la certezza della presenza delle divinità che la proteggono e qualche piccola distrazione ogni tanto, il resto è superfluo.

I tre capifamiglia comunque hanno cercato di provvedere con le sue necessità, procurandole tutto quello che le serviva, non molto a dire la verità. Le hanno inoltre procurato una guardia del corpo, una ragazza che era una mercenaria. Snežana non conosce la sua storia ma non le è mai nemmeno interessato chiedergliela. All'inizio non la apprezzava molto, essendo piuttosto rozza e davvero poco credente e dopo un primo momento di curiosità ha perso ogni interesse in lei ma ha comunque continuato a darle dei compiti da svolgere all'interno della chiesa. Se all'inizio la ragazza era palesemente ostile nei suoi confronti, la sua attitudine ha cominciato ad addolcirsi mano a mano che conosceva Snežana, cosa piuttosto importante dato che dovrebbe essere quasi la sua guardia del corpo. Non che questo rassicuri Snežana o cambi la sua considerazione di lei. Dato che non si fida particolarmente dei suoi genitori come potrebbe fidarsi di una sconosciuta?

❝𝔽𝕒𝕞𝕚𝕘𝕝𝕚𝕒

Gli unici due parenti ancora in vita di Snežana sono suo padre e sua madre. Quando era piccola ha conosciuto uno zio, il fratello della madre, che è morto quando Snežana era ancora piuttosto piccola. I suoi nonni materni sono morti prima che sua madre si sposasse, quelli paterni sono rimasti nella capitale e sono morti poco prima che lei si trasferisse lì, in questo è stata abbastanza sfortunata. Non che lei sia stata particolarmente desiderosa di incontrarli, in effetti.

Con i parenti ancora in vita ha un legame davvero poco solido: si vedono poco e solo per salutarsi, e quel poco che si dicono è limitato a saluti di convenienza e brevi frasi di cortesia. La ragazza non va a trovarli, sono loro che vengono in chiesa una volta ogni tanto, una volta all'anno ultimamente, per trovarla. Il motivo principale delle loro visite è mantenere di fronte agli altri abitanti una facciata decorosa in quanto genitori della Principessa, non sono particolarmente interessati a lei. Lei, d'altra parte, non è per nulla interessata a loro e quando arriva quel giorno dell'anno in cui fermano a parlare con lei li liquida dopo qualche minuto per tornare alle sue faccende. Suo padre quando era piccola è stato una vera e propria guida per lei, per questo tende ad ascoltare maggiormente lui che sua madre, che invece è stata una presenza sottile e quasi invisibile nella sua vita, troppo paurosa per provare a costruire un rapporto con quella bambina dal destino tanto particolare e tanto spaventoso. Con il tempo anche suo padre, invecchiando, ha cominciato a perdere quell'autorità che prima sembrava avere e si è sempre più rassegnato alla dolcezza dell'incertezza, smettendo di credere e difendere le proprie idee. A Snežana quindi non interessa più di tanto di loro e sicuramente non si metterebbe in pericolo per salvarli.

❝ℙ𝕠𝕥𝕖𝕣𝕚

I poteri di Snežana sono quelli della stirpe dei koshmary. Probabilmente la sua unica particolarità è il fatto che possiede una resistenza al freddo molto maggiore di quella normalmente posseduta dagli altri koshmary. Non è più potente degli altri, anzi, a livello di potenza è decisamente in svantaggio rispetto ad altri suoi coetanei, però è particolarmente abile nel manipolare la forma del ghiaccio che crea ed è molto precisa. Quando combatte di solito si aiuta con i suoi poteri nel creare armi, che lei riesce a stringere in pugno grazie alla sua resistenza e che se rotte possono essere riformate o affilate all'infinito, o fa apparire delle sottili coperture di ghiaccio per attutire gli impatti, che si fa apparire sulla pelle quando serve. Considerata la sua altissima precisione e la sua resistenza al freddo di solito li fa apparire direttamente sulla pelle, sotto i vestiti, in modo che l'avversario non possa sapere in che punto è coperta. Questo comunque la limita, perché il ghiaccio non è flessibile, per questo cerca di creare i pezzi più piccoli che può e solo quando le servono, per non impedire la sua capacità di movimento. Inoltre spesso usa uno strato di ghiaccio per sigillare le ferite, proprie o degli altri, anche se sugli altri funziona meno a causa delle ferite che il freddo dopo un po' piaga la loro pelle.

Altre cose che fa con i propri poteri è creare chiavi o oggetti dalla forma particolare. Più l'oggetto è piccolo e particolareggiato, più tempo ed energia deve usare per crearlo. Inoltre se si tratta di oggetti che non ha mai visto deve metterci più sforzo di immaginazione, quindi di energia.

❝𝓟𝓾𝓷𝓽𝓲 𝓭𝓲 𝓯𝓸𝓻𝔃𝓪

𝒜𝒹𝒹𝑒𝓈𝓉𝓇𝒶𝓂𝑒𝓃𝓉𝑜 ⸻

Grazie a suo pare ha ricevuto un breve addestramento militare. Siccome suo padre era un soldato fin da quando era piccola l'ha trattata come una recluta, sottoponendola a prove non troppo dure ma sicuramente impegnative, anche a livello mentale. Questo è probabilmente uno dei motivi che l'hanno resa una perfezionista. Ovviamente non ha lontanamente la stessa preparazione di un vero soldato, ma ne sa un po' di arti marziali e sa maneggiare la maggior parte delle armi, anche se non alla perfezione. In generale cerca di riempire le proprie lacune con l'ausilio del proprio potere magico. Non sempre ci riesce, ma di solito è abbastanza brava da riuscire a destreggiarsi nelle situazioni più particolari. L'unico allenamento al quale invece si dedica quasi quotidianamente è quello di tiro con l'arco. Snežana ha una buonissima mira, ma non molta forza nelle braccia, quindi anche dopo molti anni non è in grado di tirare in un modo che ritiene soddisfacente, il che è uno dei suoi maggiori crucci. Come per altri problemi, nel combattimento effettivo sopperisce a questo problema creando frecce di ghiaccio, direzionandole con sferzate di vento o creandone talmente tante che almeno una è certa che andrà a segno.

𝐹𝓇𝑒𝒹𝒹𝑒𝓏𝓏𝒶 ⸻

Snežana non è proprio bravissima a mettere le persone a proprio agio. In effetti quando intrattiene delle conversazioni si potrebbe pensare che al suo posto stia parlando un androide. Il fatto è che la ragazza è molto brava a mantenere la lucidità in qualsiasi tipo di situazione, il che la rende in grado di prendere decisioni rapide e razionali, spesso non condivisibili o addirittura spietate. Questo si applica anche durante le interazioni umane che Snežana è costretta ad intrattenere durante la sua giornata. Per lei è davvero difficile capire cosa dire a chi le parla perché non ha nemmeno un briciolo di empatia, ma si può dire che dopo aver accumulato anni di domande e risposte abbia ormai una buona idea di quello che è giusto o sbagliato dire a chi le si rivolge. Ci sono naturalmente interazioni che non ha ancora memorizzato e che quindi le si presentano come una sfida. Non è assicurato che in quel caso riesca a dire la cosa appropriata perché di solito il suo sentito comune è decisamente deviato.

𝒜𝓊𝓉𝑜𝓇𝒾𝓉𝒶̀ ⸻

Anche se è una posizione più o meno inventata, quella della Principessa è, quantomeno a Stushevatsja, un ruolo davvero importante, che le dà un potere di cui molti hanno paura. Snežana ha l'appoggio di tutto il popolo che cerca vendetta e, per quanto si sappia, delle divinità. Se volesse potrebbe tentare un colpo di stato e nessuno di scandalizzerebbe per la cosa. Ovviamente lei non è interessata a cosa frivole di questo genere, ma il suo potere le potrebbe venire comodo quando si tratta di chiedere favori o sollecitare risposte: unito al suo sguardo determinato può essere decisamente terrificante.

❝𝓟𝓾𝓷𝓽𝓲 𝓭𝓲 𝓭𝓮𝓫𝓸𝓵𝓮𝔃𝔃𝓪

𝐹𝒾𝒹𝓊𝒸𝒾𝒶 ⸻

Già dalla sua storia sarà risultato abbastanza chiaro che Snežana he grossissimi problemi di fiducia. Che si traduce non solo nel non voler confidare in nessuno per quanto riguarda affari segreti o faccende personali, ma anche rimanere sempre in guardia di fronte agli sconosciuti, mangiare con posate d'argento per essere sicura che nessuno le abbia avvelenato il cibo, non affidare a nessuno compiti per lei importanti. Addirittura le ci è voluto un po' prima di smettere di essere diffidente quel tanto che bastasse per lasciare che la sua guardia del corpo pulisse il pavimento della chiesa. Ecco, la sua guardia del corpo è l'unica persona alla quale si affidi abbastanza da darle compiti di manutenzione nella chiesa.

𝐹𝒾𝓈𝒾𝒸𝑜 ⸻

L'aspetto fisico di Snežana è davvero piacevole, presenta una forma longilinea piuttosto caratteristica e la leggerezza di una fata. Questo significa però un peso molto ridotto e una muscolatura poco sviluppata. In effetti fin da piccola è stato chiaro che il fisico della ragazza non fosse portato per lo sviluppo muscolare, presentando dei muscoli sottili e una costituzione fisica piuttosto esile. Snežana non ha problemi di resistenza, ma per quanto riguarda la forza... la sua situazione lascia un po' a desiderare e lei non si dà pace per questo. Nonostante il suo aspetto fisico sia ormai parte integrante dell'immagine che tutti hanno di lei, Snežana preferirebbe alla propria pelle pallida una montagna di muscoli che la aiutino nella sua impresa. Ogni giorno dedica del tempo alla propria attività fisica, in modo da mantenere quei pochi muscoli che negli anni è stata in grado di sviluppare, ma sono ormai anni che non ottiene miglioramenti.

𝑀𝑒𝓂𝑜𝓇𝒾𝒶 ⸻

Il punto debole più evidente di Snežana del quale però lei non si accorge o al quale non fa caso è la sua pessima memoria. È specialmente difficile per lei ricordare serie di numeri, combinazioni e date, nomi, di persone o di luoghi. Alla fine quello che ricorda con grande precisione sono le situazioni. Probabilmente se avete per caso urtato la sua spalla lei se lo ricorda, se una volta le avete detto che avete un gatto lei chiederà come sta, anche se non si ricorda il suo nome...

La cosa che fa più fatica a ricordare sono i nomi delle persone, anche se Snežana non ha il problema di fare figuracce come tutte le persone normali, perché effettivamente lei non chiama mai nessuno per nome, di solito o non le chiama o usa i titoli della persona con la quale sta parlando.

❝𝓟𝓪𝓾𝓻𝓮

𝐹𝓊𝑜𝒸𝑜 ⸻

La sua paura più grande è quella del fuoco, che è nata quando era piccola. Non c'è stato nessun evento particolarmente traumatico ma fin da quando ha memoria ricorda che dopo essere stata all'esterno nella neve a giocare, ovviamente a piedi nudi e braccia scoperte, quando rientrava in casa sua mamma insisteva perché si mettesse accanto al fuoco a scaldarsi. Il fatto è che quando si tra nella neve o ci si raffredda molto stare vicino ad una fonte di calore questa, a causa dell'espressione termica elevata sembra quasi di bruciare. E dato che lei sta sempre al freddo, la sua reazione al freddo è sempre la stessa. Ora che è cresciuta sa che il motivo per il dolore che sentiva era dovuto al cambiamento della temperatura, ma non può fare a meno di avere una reazione involontaria alla vista del fuoco acceso e se necessario cerca di tenersi abbastanza lontana dalle torce o dai focolari. Per questo motivo non le piace molto cucinare.

❝𝕊𝕠𝕘𝕟𝕚 𝕖 𝕠𝕓𝕚𝕖𝕥𝕥𝕚𝕧𝕚

Non ha dei grandi sogni, l'unico che ha è quello di riuscire a compiere la propria missione e far risorgere le divinità cadute. In realtà quello che le piacerebbe, ma che non riesce nemmeno ad ammettere è che il suo vero sogno sarebbe quello di conoscere davvero una delle divinità che tanto ama, le piacerebbe essere riconosciuta per i propri sforzi e consolata dalle sue sofferenze. Comunque sa di essere molto ambiziosa, quindi si è posta un obiettivo più realizzabile, ovvero il completamento della propria missione e la distruzione di tutti i regni e delle divinità.

❝ℂ𝕠𝕤𝕒 𝕡𝕖𝕟𝕤𝕒 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕖 𝕕𝕚𝕧𝕚𝕟𝕚𝕥𝕒̀?

Ovviamente Snežana ha pareri completamente opposti sulle divinità rinnegate e quelle che proteggono ancora il mondo.

Le divinità rinnegate sono quasi la sua ragione di vita. Quello che prova verso di loro non è solo un profondissimo rispetto, ma anche un vero e proprio amore, più o meno platonico. La sua ammirazione nei loro confronti è così ampia che qualcuno, per scherzare, la chiama anche Sacerdotessa. Naturalmente lei non si sente degna di essere una servitrice di questi esseri che lei vede come perfetti, ma questo le dà la motivazione per migliorarsi sempre. Quando parla di loro arrossisce, sorride amorevolmente e assume un'espressione sognante. Onestamente, anche se non lo ammetterebbe a nessuno, il suo dio preferito è Hybris, il dio del caos. Se un giorno arrivasse ad incontrarlo non esiterebbe a gettarsi ai suoi piedi e, superando la sua solida freddezza gli chiederebbe un bacio. Come ricompensa per il proprio lavoro, ovvio. Sarebbe solo una scusa, naturalmente.

Le divinità che ancora invece regnano e vegliano su Aethyra sono i suoi nemici, che devono essere eliminati. Odia anche che se ne parli, un po' come tutti gli abitanti di Stushevatsja, al sentire nominare il nome di essi la sua espressione fredda si indurisce ancora di più, stringe le labbra e assottiglia gli occhi. Non è un argomento che evita, perché ritiene che avere paura di qualcosa ne aumenti l'importanza. Non vuole eliminarli, vuole umiliarli e farli soffrire come loro hanno fatto soffrire i suoi dei, solo a quel punto distruggerli.

❝ℙ𝕒𝕣𝕖𝕣𝕚 𝕤𝕦𝕝𝕝𝕒 𝕤𝕚𝕥𝕦𝕒𝕫𝕚𝕠𝕟𝕖?

Non le dispiace essere una marionetta con un ruolo già assegnato dall'Autore, perché sa di avere possibilità di cambiare il proprio destino, perché se tutto fosse già stato deciso allora l'Autore non avrebbe nemmeno dovuto dare loro la possibilità di cambiare. A meno che tutto non sia solo un modo di farli uccidere a vicenda e sia semplicemente un sadico a cui piace vedere la sofferenza umana. Diciamo che spera nella prima opzione.

In generale non pensa molto all'Autore, ma pensa davvero spesso al proprio ruolo: se lei fosse nata con un altro ruolo avrebbe avuto un parere diverso sulle divinità? Magari lei stessa sarebbe stata diversa se fosse nata come una servitrice dell'Artefice. Non ha ancora risposto a questo quesito, non sa se effettivamente sarebbe successo, quello che fa è che la sua devozione è più profonda di un semplice gioco del destino.

❝𝓟𝓻𝓸𝓷𝓸𝓶𝓲 𝓮 𝓲𝓭𝓮𝓷𝓽𝓲𝓽𝓪̀ 𝓭𝓲 𝓰𝓮𝓷𝓮𝓻𝓮

𝐿𝑒𝒾\𝑒𝓁𝓁𝒶, 𝒹𝑜𝓃𝓃𝒶 ⸻

Snežana non si è mai fatta tante domande su questo, semplicemente è sicura che il modo in cui è nata è stato deciso da qualcuno e un motivo ci dovrà essere. Non è sua abitudine esaltare la propria femminilità con trucco o abiti particolari, ma grazie alla sua bellezza naturale non ce n'è nemmeno bisogno, nemmeno se si tagliasse i capelli e si vestisse da uomo qualcuno potrebbe scambiarla per un maschio.

❝𝓞𝓻𝓲𝓮𝓷𝓽𝓪𝓶𝓮𝓷𝓽𝓸

𝐸𝓉𝑒𝓇𝑜 ⸻

In realtà Snežana non è particolarmente interessata ad avere delle relazioni di qualsiasi tipo, quello che le interessa è in verità completare la propria missione, senza impedimenti. Avere un amante la fermerebbe e potrebbe anche essere un ostacolo per lei: l'amore è l'arma più potente che il tuo nemico può usare contro di te.

In realtà il suo cuore è già occupato da qualcuno le due amate divinità rinnegate e un posto speciale è riservato a Hybris, la divinità del caos. Questo perché il caos è così affascinante, quasi quanto la freddezza e immobilità del mondo ricoperto di neve e ghiaccio delle lande di Stushevatsja. Non desidera particolarmente avere dei figli, perché per lei i suoi genitori non sono mai stati importanti, ma se le fosse richiesto dalla sua missione lo farebbe ben volentieri. In effetti più volte si è trovata a pensare che sarebbe bello essere la chiave della rivalsa delle divinità portando in grembo il figlio di uno di essi, un po' come una novella Maria (era giusto per dare un temine di paragone, immagino che nel loro mondo non fosse esistita).

❝𝔸𝕣𝕞𝕒

Snežana possiede un vecchio arco creatole da suo padre, molto leggero e sottile, che di solito usa come supporto per lanciare le sue frecce di ghiaccio, non bisogna stupirsi quindi se la si vede girare con un arco e senza la faretra.

Per quanto riguarda le armi da taglio, di solito non ne porta con sé, le considera troppo pesanti da usare in un vero combattimento, considerato che il suo fisico è abbastanza fragile. Al massimo crea delle lame di ghiaccio da usare come pugnali.

Un'arma che le ha regalato la madre invece sono degli spilloni per i capelli o per i vestiti, di acciaio, con intagli e decorazioni floreali, che nessuno sospetterebbe siano delle armi. Di solito Snežana non li indossa ma le piace portarli in giro, nelle occasioni più formali li usa anche per acconciarsi i capelli, che poi è il loro uso principale.

❝𝓐𝓵𝓽𝓻𝓸

𝑅𝑒𝑔𝑜𝓁𝑒 ⸻

Fin da quanto era piccola è stata abituata a ripetere le regole datele dal padre ogni sera ed ogni mattina. Adesso che è cresciuta queste sono diventate come un mantra che spesso recita quando si trova in difficoltà o in battaglia, a bassa voce, sussurrandole a se stessa più che agli altri. È una cosa che la calma.

𝐵𝒶𝓁𝓁𝑜 ⸻

Snežana è molto a ballare, glielo ha insegnato una delle anziane del suo villaggio. Era una nonnina molto minuta, era anche un po' matta spesso la si vedeva ballare per le strade. Si diceva che fosse stata una ballerina a Vena ma poi fosse tornata a Stushevatsja con il suo ormai defunto marito. La donna ha sempre avuto un debole per Snežana, le diceva sempre che era troppo bella per questo mondo. Le ha insegnato a ballare e spesso la bambina usciva di notte a ballare nella neve. Ora non può più uscire con così tanta liberà perché sono in molti che la conoscono, ma ha preso l'abitudine di ballare nella navata della chiesa.

𝒜𝓃𝒾𝓂𝒶𝓁𝒾 ⸻

Non le piacciono molto gli animali, in particolare quelli rumorosi, trova davvero molto disturbante il fatto che non facciano silenzio se non quando minacciati. Inoltre sporcano senza nemmeno rendersene conto, nullificando gli sforzi di chiunque cerchi di tenere un luogo in ordine. Nel senso, le piace il caos ma non quel tipo di disastro. Per questo ha proibito l'entrata a tutti gli animali nella sua chiesa. Nessuno avrebbe mai il coraggio di trasgredire.

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