Prologo

Devo correre, devo correre, devo correre!

Non è un'impresa facile con l'armatura atomica indosso, tutto è più pesante, ma è l'unica cosa in grado di salvarmi la vita da proiettili vaganti o grosse zanne.

Questo non era affatto previsto, avrei dovuto semplicemente occuparmi di qualche predone... ma quella "cosa" non era nei programmi, maledizione!

Il mitragliatore a canne rotanti non ha più munizioni e la mia pistola non può fare molto contro di lui.

Io e il cane siamo nascosti dietro a un edificio crollato, mentre la battaglia imperversa. Sento solo urla di predoni uccisi e quei ruggiti da far raggelare il sangue. Tutto questo non può essere reale... In che razza di mondo mi sono svegliata?

Non faccio in tempo a realizzare niente, che quella "cosa" ci ha visti, è a pochi metri da noi e posso scorgere nei suoi occhi rettili l'istinto omicida, oltre che un palese appetito. Credevo volesse pranzare coi predoni nei paraggi, ma ormai non credo più sia fame. Siamo degli intrusi nel suo territorio e vuole sterminarci.

Ma come sono finita in questa situazione? Forse è il caso di fare un passo indietro di duecento anni. E no, non sto scherzando.

Anno 2076: Commonwealth, Massachussets.

Mi chiamo Railey Parker, per gli amici "Rei". Una simpatica, o quasi, ragazza di campagna di ventotto anni, cresciuta a pane e lavori pesanti. Sono uscita dall'università con dei voti discreti, mi sono sposata con Nate e abbiamo tirato su una bella famigliola felice all'americana. Cara vecchia America...

Vorrei poter dire che sono una ragazza come tante, ma mentirei in quel caso. Il mio sogno è sempre stato quello di entrare nell'esercito e ho conseguito anche un rigoroso addestramento: so sparare, so maneggiare armi molto pesanti, so usare le armature atomiche... ma la mia carriera è finita quando scoprì di essere incinta. Vista la mia maternità, non ho più seguito questo sogno, ma in parte meglio così. Il piccolo Shaun ha bisogno di una madre presente, non di una morta sul campo di battaglia; mio marito Nate non può di certo fare tutto da solo.

Ora basta parlare di me! Cosa mi è successo prima?

Sembrava una giornata come le altre e dopo aver preso il caffé, il nostro robot domestico, Codsworth, ci avvisò del notiziario... Quel giorno non lo dimenticherò mai.

Numerose bombe nucleari in arrivo, persino il tizio al telegiornale sembrava scosso dalla notizia... quindi è la fine? No, per fortuna! Abbiamo una possibilità di salvezza. Un uomo della Vault-Tec ci ha registrati in un programma di protezione in caso di attacco atomico. L'unica volta in cui decisi di aprire ad un venditore porta a porta, ci aveva salvati la vita.

Dobbiamo correre! La gente corre ai rifugi più vicini, mentre attraversato il viale raggiungiamo il ponte che collega l'esterno di Sanctuary, il nostro quartiere, alla collina verso la zona del Vault. La paura è palpabile nell'aria, nessuno pensa a prendere le proprie cose o i propri animali domestici, perché fra poco sarà tutto in cenere. E anche Codsworth... anche se è un robot, faceva parte della famiglia. Mi dispiace doverlo abbandonare, non gli ho nemmeno detto "addio" come si deve.

Le guardie però non fanno passare tutti, persino l'uomo che ci ha registrati gli viene vietato l'accesso, ma noi tre siamo sulla lista. Nate è scosso, ed anche Shaun sembra parecchio spaventato visti i pianti, cerco di confortarlo come posso, ma internamente mi sento esattamente come lui... è questione di secondi ormai. Siamo sulla piattaforma, ma il fungo atomico è già in lontananza, per fortuna riescono a calarci in tempo nel grembo terrestre.

Il Vault 111 sarà la nostra nuova casa, ma i dipendenti sono glaciali, ci ordinano di avanzare e indossare le loro tute blu e nere parecchio attillate. Pare che ora vogliano ibernarci. Da quanto so questo processo servirà a conservarci negli anni avvenire. Non resta che affidarci ai nostri salvatori e iniziare una nuova vita. Inizia a fare freddo, gli occhi si chiudono e tutto diventa buio...

All'improvviso mi risvegliai sempre nella capsula, qualcuno doveva aver disattivato il processo d'ibernazione, scollegandoci. Già, parlo al plurale perché persino mio marito e mio figlio si svegliarono, ma quelli fuori dalle capsule non sembravano della Vault-Tec. Parevano degli scienziati, e uno di loro era palesemente un assassino.

<<Andrà tutto bene.>>

Ripeteva in continuazione, poi uno degli scienziati allungò le mani verso Nate.

Volevano mio figlio! E mio marito non voleva lasciarlo andare, cercai di battere i pugni per liberarmi, ma quell'uomo dall'aria inquietante sparò a Nate e portarono via il mio bambino. Urlai le peggio maledizioni, mentre quel tipo inquietante si avvicinò al vetro, dicendo...

<<Almeno abbiamo ancora il piano B.>>

Subito la capsula mi ibernò una seconda volta... e quando mi risvegliai nuovamente, il portello si aprì. Non so quanto tempo fosse passato, ma non volevo saperlo. Andai a vedere Nate, ma non c'era nulla da fare... un colpo dritto alla testa, impossibile sopravvivere.

<<Tesoro... no... perché? Perché la Vault-tec ha fatto tutto questo!>>

Mi ripetevo, andai a controllare anche le capsule vicine, ma erano tutti morti assiderati. Ero l'unica sopravvissuta a quella mattanza. Un malfunzionamento? Non lo so... Non so più niente.

Restai per forse... cinque o dieci minuti buoni accanto a lui, non voleva lasciarlo, ma qualcuno aveva preso mio figlio. E sebbene non sia riuscita a proteggere Nate, devo almeno ritrovare Shaun e riportarlo a casa. Non ero sicura di cosa mi aspettasse la fuori...

Presi l'anello che portava al dito, almeno avrà una parte di lui sempre con me. Se soltanto avessi potuto liberarmi... forse lui sarebbe ancora vivo.

Trovai delle armi di fortuna e uccisi i primi scarafaggi giganti. E questo mi sconvolse non poco, cosa diavolo ci facevano degli insetti così enormi in un Vault?

... Che fosse un esperimento? O qualcuno aveva aperto la porta volontariamente per far entrare queste bestie?

Arrivai alla porta del Vault e vi erano diversi scheletri; uno di loro aveva un Pip Boy, si tratta di un dispositivo capace di molte funzioni: lettura di olonastri, riproduzione radio, capacità di rilevare radioattività e tanto altro. In effetti erano molto cari sul mercato. Erano destinati ai dipendenti della Vault-Tec.

Fuori dal Vault posso finalmente scottarmi coi primi raggi solari, ma questo mondo... non è quello in cui speravo di risvegliarmi. Una desolazione senza fine, della vecchia Sanctuary era rimasto ben poco di integro.

Questi pensieri vengono annebbiati al sentire quel ruggito che mi riporta alla realtà, imbraccio il fucile a canne mozze trovato sul cadavere di un predone poco prima, nel museo, e sparo a quella "cosa" dritta negli occhi. Indietreggia, allora posso provare di nuovo, ma questo fucile ha solo due colpi per caricatore, devo allontanarmi per sparare di nuovo.

Un colpo bastava per uccidere un umano, ma non era umano quell'essere, e ho come l'impressione che non sarà il primo e nemmeno l'ultimo dei miei nemici.

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