Capitolo 12- Museo della stregoneria

L'arrivo a Sanctuary Hills del Paladino Danse aveva sconvolto gli animi dei coloni, molto più di Valentine ironicamente. Preston aveva espresso più volte la sua diffidenza verso la Confraternita d'Acciaio e naturalmente Rei lo sapeva, ma dal momento che era lei al comando e sapeva cosa fosse meglio o meno per il Commonwealth, il Minutemen braccio destro l'avrebbe tollerato. E poi il paladino non era un mutante o qualunque altra forma di aberrazione, solo un soldato molto esperto.

Danse però, difficilmente avrebbe tollerato il detective di Diamond City per la sua natura sintetica, ma per rispetto del suo sottoposto, non avrebbe fatto nulla contro Valentine. Per ora.

Parlando di quest'ultimo, tornò pochi minuti dopo insieme a Piper. Rei, ancora nell'armatura atomica della Confraternita, si diresse quindi verso la casa sull'albero. Ormai era stata ultimata e dentro vi erano tutti i comfort possibili: espositori per armature atomiche, banchi da lavoro per armi, corazze, e varie casse con pezzi di ricambio di ogni genere. Era stupita, avevano fatto un ottimo lavoro i suoi compagni Minutemen. Più che casa sull'albero, era un ripostiglio sull'albero. E a lei andava bene così.

Dopo aver fatto spazio alla nuova armatura atomica da Cavaliere, si diresse verso la sua casa. Dove ad attenderli vi erano nel soggiorno Nick e Piper, con il fedele Codsworth che preparava loro qualcosa da bere.

<<Signora Parker, bentornata a casa! Stavo giusto servendo gli ospiti. Ehm... come lo vuole il suo caffè signor Valentine?>>

Chiese il robot

Il detective si girò verso il Mister Handy e scoppiò in una risatina, così come il robot. Sebbene fossero macchine, la loro subroutine di personalità prevedeva il sarcasmo.

<<Vi vedo stranamente affini.>>

Commentò Rei, andandosi a sedere sul divano poco dopo. Nello stesso momento entrò il paladino Danse dentro la casa della donna.

<<Quindi questa era casa tua prima della guerra.>>

Commentò l'uomo della Confraternita.

<<Sì, ehm...>>

Notò come l'attenzione di lui si spostò sul sintetico seduto sullo sgabello. Come poteva immaginare, c'era un fortissima tensione fra i due. Sentiva che fra poco si sarebbero attaccati l'uno con l'altro.

<<Danse...>>

Disse Valentine pronunciando il suo nome. e il Paladino rispose.

<<Valentine... Ricorda, se oggi sei vivo è solo grazie a lei. Non confondere la mia tolleranza con l'accettazione.>>
<<Wow, che onore. Hai finito campione? Gli adulti dovrebbero discutere.>>

E siccome quella era una provocazione, orgoglioso com'era Danse, difficilmente avrebbe lasciato passare. Piper quasi spaventata dal fatto che la casa sarebbe crollata per la tensione, richiamò l'attenzione dell'unica sopravvissuta.

<<Ehm... Blu?>>
<<Ok, ok! Basta voi due! Riprenderete la vostra commedia romantica un'altra volta. Ora... Nick, vogliamo parlare con Piper di quel che successo?>>

E il sintetico annuì. Siccome anche Danse era coinvolto nella faccenda, non era un problema se avesse ascoltato la conversazione.

Riferirono quindi a Piper quanto accaduto a Fort Hagen e delle scoperte fatte su Kellogg e l'Istituto. La giornalista sembrava abbastanza sconvolta all'idea che il figlio di Rei si trovasse proprio in quel luogo, anche se dopo tutti gli episodi di rapimento, le avevano fatto sospettare ciò.

<<Quindi tuo figlio si trova lì... Anche se ora abbiamo una pista, questo non risolve uno dei più grandi misteri del Commonwealth.>>
<<Dov'è l'Istituto, e come trovarlo.>>

Aggiunse Nick in seguito. E Rei continuò dopo di lui.

<<Per questo mi sono unita alla Confraternita d'Acciaio. Loro hanno sicuramente un piano per localizzarlo. Danse, sbaglio o la tua squadra aveva svolto delle ricerche su una strana traccia energetica?>>

Questo dettaglio fu citato dall'Anziano Maxson quando Rei fece rapporto dopo lo sterminio di Fort Strong.

Il Paladino, sentendosi interpellato, prima di rispondere diede un'occhiata ai presenti che l'osservavano. Come se non potesse rivelare alcune informazioni. Tuttavia, si decise poco dopo.

<<È così, proveniva delle vecchie rovine del CIT, ma poco prima di andare lì ad indagare, tutto sembrava nella norma. Abbiamo anche inviato diverse pattuglie a ispezionare, ma quel posto è solo una rovina. Per questo la Confraternita è scesa in campo coi grossi calibri.>>
<<Quindi siamo punto a capo... ma qualcuno dovrà pur aver accesso a loro.>>

Disse Piper non sapendo esattamente che pesci pigliare, ma in quel momento al detective sintetico venne un'idea.

<<Kellogg, uh... Anche se uomini come lui entrano ed escono quando vogliono, ormai questa via non è percorribile.>>
<<Che se ne stia all'inferno, troverò mio figlio da sola!>>

Aggiunse Rei alzando la voce con tono seccato, anche se tecnicamente Kellogg era l'unico a sapere come entrarci, in questo momento era l'orgoglio e il risentimento a parlare.

Danse richiamò la sua pupilla, facendole capire che comportandosi così non avrebbe risolto nulla. Questa chinò la testa e non disse altro. Anche se il paladino era un alleato, era comunque il suo superiore e istruttore in un certo senso.

Piper riprese a parlare.

<<Abbiamo un assassino e un genitore al quale fa saltare il cervello. Sarebbe un ottimo finale, se solo non dovessimo scoprire dove si nascondono quegli stronzi.>>
<<Lo so... ma cos'altro potevamo fare? Anche se lo avessimo preso vivo, non avrebbe parlato.>>

Disse Rei sembrando a corto di soluzioni e Danse continuò in seguito.

<<Ha ragione. Criminali come lui non parlerebbero nemmeno se gli staccassi tutti gli arti. Inoltre l'Istituto ci tiene a mantenere i segreti, sicuramente avrebbero mandato dei sicari per eliminarlo in seguito.>>

Perciò era probabile che chiunque fosse anche solo coinvolto con l'Istituto, e per qualche motivo ne sia rimasto fuori, ora si trovi sottoterra o in fuga. Nick però, sembrava aver avuto l'illuminazione.

<<Un genitore gli fa saltare il cervello. Mmh... il cervello. Forse non abbiamo bisogno di lui... intero.>>
<<Ma che dici, Nick? Problemi con le subroutine?>>

Chiese la giornalista sembrando quasi inquietata dall'idea del detective compagno.

<<A Goodneighbor c'è un posto chiamato l'Antro della memoria, dove si rivivono ricordi del passato come il giorno in cui sono accaduti. L'unica in grado di far cantare un cervello morto è la dottoressa Amari, colei che risveglia i ricordi. Portiamole abbastanza materia grigia e scopriamo se funziona...>>
<<Merda, Nick! Che schifo! Davvero?>>

Esclamò Piper inorridita al pensiero. Mentre la donna del Vault e il paladino si guardarono negli occhi perplessi dall'idea di Valentine, ma tanto valeva ascoltarlo fino in fondo. Anche se restava un'opzione fuori di testa.

<<In effetti è un po' macabro, ma cos'altro possiamo fare? Non abbiamo nessuna pista, niente. Il cervello di quel vecchio mercenario potrebbe svelarci i segreti che ci servono.>>

L'unica sopravvissuta in quel momento ebbe un flash: il corpo di Kellogg, quel corpo che sono all'apparenza era umano, ma una buona metà era stata resa meccanica. Sulla testa però aveva trovato qualcosa di particolare, un circuito installato sopra un pezzo di cervello. Rovistò nella sua borsa e ritrovò il pezzo di carne, e per qualche ragione non stava marcendo come normalmente sarebbe dovuto accadere.

<<Qualcosa lo abbiamo. Era sulla sua testa di cazzo quando glielo fatta saltare.>>

Nick esaminò il pezzo, essendo meccanico non doveva nemmeno preoccuparsi di germi trasmettibili.

<<Sì, credo vada bene. Comunque, io all'Antro della memoria ci devo andare lo stesso per... un'altra faccenda. Direi a questo punto di metterci in marcia.>>
<<D'accordo, allora... !>>

Ma proprio quando Rei stava per fare un altro passo: un immenso dolore la prese lungo tutto il corpo come una forte scossa elettrica, facendola inginocchiare di colpo.

<<Blu!>>
<<Rei! Ti senti bene?>>

I due aiutarono la donna a rialzarsi, ma questa sembrava a malapena riuscire a reggersi.

<<Sto bene... posso farcela...>>
<<Assolutamente no!>>

Esclamò Danse con aria severa.

<<Guarda come sei ridotta, non riesci neanche a stare in piedi. Adesso ti riposerai e poi penseremo al da farsi, soldato. Non starò qui a guardare mentre ti autodistruggi!>>
<<Ma io...>>
<<Danse ha ragione. Non ti sei fermata per nulla quest'oggi, se prosegui rischi solo di peggiorare la situazione. Ti copriamo noi le spalle, puoi stare tranquilla.>>

Concluse il sintetico accennando a quello che pareva un sorriso. Rei si guardò intorno e aveva come l'impressione che se si fosse ribellata, l'avrebbero legata al letto. Quindi emise un sospiro e si rassegnò al suo destino.

<<E va bene. Ci vediamo domani a Goodneighbor.>>

Dopo essersi coricata nel suo letto, i tre uscirono dall'abitazione. Valentine e Piper come da accordo si misero in marcia verso Goodneighbor, mentre Danse sarebbe rimasto lì a Sanctuary.

Questo decise poi di andare da Preston, il quale di consueto, stava facendo la ronda dell'insediamento.

<<Paladino Danse?>>
<<Garvey, dovrei parlarti. Io e te... siamo partiti con il piede sbagliato. Non ho intenzione di dar problemi qui. Anzi, voglio aiutare Rei, è sotto la mia custodia. Non mi piace stare con le mani in mano... se posso essere d'aiuto con qualcosa, non devi fare altro che dirmelo.>>

Il Minuteman dallo spolverino giallo rimase perplesso da quella proposta, per come aveva conosciuto Danse, non si sarebbe questo comportamento.

Siccome non era uno con peli sulla lingua, rispose senza ritirare la sua sfiducia.

<<Difficile da credere Paladino, pensavo eseguissi solo gli ordini dei tuoi superiori. Mi sorprende che tu voglia... aiutare il prossimo.>>

In realtà il suo discorso era molto generale e riferito a un qualsiasi soldato della Confraternita d'Acciaio, dei quali non si fidava per nulla.

L'uomo in armatura atomica non si scompose e continuò poco dopo.

<<Sei libero di fidarti o meno, ma la Confraternita desidera mettere al sicuro la gente del Commonwealth. È evidente che non scorre buon sangue fra noi... ma siccome stiamo dalla stessa parte, voglio solo collaborare pacificamente.>>

Preston rimase in silenzio e poco dopo sospirò. Anche se non era del tutto convinto e glielo si poteva leggere nello sguardo, avrebbe accettato questa temporanea pace col paladino.

<<D'accordo. Seguimi, ti mostro cosa fare.>>

Il mattino seguente, Rei si svegliò decisamente più riposata. Certo era ancora indolenzita, ma non aveva tutta la stanchezza arretrata dalle battaglie combattute.

Codsworth aveva preparato del caffè per la sua signora, e quando questa uscì fu accolta da Dogmeat che corse a farle le feste.

<<Buongiorno Generale.>>

Disse Preston che passava per di lì, e dalla parte opposta stava arrivando il paladino Danse col fucile laser imbracciato.

<<Ricognizione ultimata: nulla di sospetto, ma verso Concord si sentono rumori di spari. Potrebbero esserci dei predoni.>>
<<Manderò qualcuno a indagare, non possiamo permettere che si avvicinino.>>

Railey era incuriosita da quell'improbabile duo, continuò a bere il suo caffè indisturbata.

<<Volete illuminarmi?>>
<<Danse è rimasto a sorvegliare per questa notte. Ottimo lavoro comunque.>>

Disse Preston, e il paladino poi annuì, tornando in seguito ad osservare la sua compagna di squadra.

<<Sei in forma? Dobbiamo fare molta strada verso Goodneighbor.>>
<<Sì, mettiamoci subito in viaggio. Forza bello! Dobbiamo andare!>>

Disse energicamente, riferendosi al compagno canino che l'accompagnava in ogni avventura. Questo abbaiò in segno di risposta e i tre si misero in cammino.

Secondo Danse, era più conveniente fare il giro verso nord-est della mappa, passando poi per il ponte che collegava alla zona di Cambridge, così da trovarsi poco distanti dalla città di reietti. Rei concordava, sebbene in duecento anni le cose fossero cambiate, le strade erano rimaste sempre quelle. Inoltre quella zona essendo più campagnola, era meno insidiosa della zona urbana.

Il viaggiò durò all'incirca qualche ora, e sulla strada non potevano mancare i nemici: predoni, supermutanti di passaggio o cani selvatici. Nulla che non potessero gestire. Anche se pochi metri dopo potevano scorgere un'enorme cava usata come base per dei predoni. Per il momento, ignorarono quel posto, quei predoni erano decisamente più armati e numerosi; oltre al fatto che alcuni di essi avevano recuperato delle torrette mitragliatrici e armature atomiche. Dovevano prepararsi e portarsi dietro più uomini per avere una possibilità.

La loro attenzione si spostò verso quella che pareva una cattedrale, ma guardandola meglio, Railey si ricordò che quel luogo era ben conosciuto nell'era prebellica.

<<Ma tu guarda... il Museo della stregoneria ha retto.>>

Danse era curioso di ascoltare il racconto di ella su questo luogo, ma poi Dogmeat abbaiò richiamando la loro attenzione. Aveva fiutato o qualcosa, o meglio... qualcuno, o ciò che ne rimaneva.

Trovarono il cadavere decapitato e fatto a pezzi di una donna. Da com'era vestita sembrava essere un soldato, forse un Gunner. Il sangue era fresco, quindi era morta da poco.

<<Di certo non era della Confraternita. Speriamo che qualunque cosa l'abbia uccisa, non torni a finire il pranzo.>>

Disse Danse con tono freddo. Nemmeno lui voleva avere problemi, quindi a suo parere era meglio andare via.

Non era di certo una bella visione, ma forse potevano trovare un indizio su cos'era accaduto. Sotto la schiena della ragazza vi era un olonastro, che Rei inserì nel riproduttore del suo Pip-Boy per ascoltarlo.

La registrazione confermava i loro sospetti: erano Gunner e a quanto pare stavano partecipando a una missione di recupero di un carico. Qualcosa però li aveva seguiti e ucciso alcuni di loro, per proteggersi si erano rifugiati dentro al museo.

Rei vedeva questa come un'occasione per fare giustizia o farsi dei tappi in modo semplice col lavoro di questi criminali. Imbracciò il fucile laser e aprì lo sportello che conduceva allo scantinato.

<<Vuoi davvero entrare lì dentro?>>
<<Certo, qualunque cosa abbia ucciso questi imbecilli, ormai sarà lontano. E qualunque cosa stessero trasportando, magari ritrovandola potremmo guadagnarci qualcosa. Non preoccuparti, faremo cinquanta e cinquanta come giusto che sia!>>

Il paladino non sembrava molto convinto, aveva una brutta sensazione al riguardo.

<<Non lo so... forse dovremo proseguire.>>
<<Ci vorrà solo un secondo! Tu coprimi le spalle.>>

Alla fine lo convinse, anche se l'uomo in armatura atomica preferiva non entrare. La struttura sembrava abbastanza vecchia, non sarebbe strano se da un momento all'altro cedesse su se stessa. Quindi camminarono lentamente senza fare troppo rumore, anche perché al piano di sopra erano udibili dei passi di qualcosa che non era affatto umano. Erano passi pesanti, di qualcosa d'estremamente grande.

La donna aspettava prima di girare l'angolo, non si poteva mai sapere. Quando vedeva che era tutto a posto, proseguivano sempre facendo attenzione al pavimento. Era sul punto di urlare quando girato l'angolo vide un cadavere cadere dal pavimento bucato del piano superiore, ma riuscì a trattenersi.

Erano arrivati davanti a una scala, che li avrebbe portati sicuramente al piano di sopra, quindi si tennero pronti ad attraversare la porta. Qualunque cosa vi fosse oltre di essa, li stava aspettando, li aveva fiutati, perché si sentivano i suoi grugniti di fastidio.

La porta era aperta e la prima cosa che videro fu il cadavere di un gunner con un lanciarazzi carico al suo fianco. Era morto a causa di qualcosa d'appuntito che lo aveva trapassato da parte a parte, e infine per dissanguamento. Per sicurezza la donna prese la grossa arma, avanzando piano piano verso la fonte dei passi, la quale non ci mise molto a fare capolino da dietro un muro distrutto della grossa sala del museo.

Un deathclaw! Un altro di quei giganteschi mutanti lucertola con corna ancora più grandi dei classici affrontati e delle grosse cicatrici lungo tutto il corpo. La bestia ruggì a pieni polmoni, ma Railey aveva già affrontato uno di quei mostri e non aveva paura. Prese le mira e sparò il razzo nel caricatore e questo prese in pieno il bersaglio, provocando una piccola esplosione che fece crollare parte del soffitto contro il mostro.

<<Ah! Non oggi, pezzo di merda!>>

Urlò la donna entusiasta, credendo di aver vinto. E anche Danse in realtà lo sembrava.

<<Wow, sei stata rapida e hai mantenuto il sangue freddo. Ottimo lavoro, soldato.>>

Ma dalle macerie, la grossa lucertola riemerse più furiosa di prima, incredibilmente l'esplosione lo aveva solo danneggiato in minima parte, ma non ucciso. Di solito un deathclaw normale sarebbe morto sul posto, ma questa era la variante "Selvaggia". Esemplari molto più resistenti e temprati da numerose battaglie, inutile dire che erano anche più feroci degli esemplari classici.

I tre non si fecero intimorire e tirarono fuori le armi da energia, facendo fuoco contro la creatura. Questa non sembrava nemmeno così tanto stupida, dato che andava dietro le pareti distrutte per coprirsi dai proiettili e poi lanciava i detriti contro di loro per distrarli e allontanarli.

Evitano la raffica di detriti e poi la bestia si concentrò su Danse, il quale viene letteralmente travolto dal mostro e costretto a cadere di schiena.

<<Danse!>>

Il deathclaw tentò di colpire coi suoi artigli il viso del paladino, ma questo usò il bracciò per difendersi ed essendo di spesso acciaio riusciva a difenderlo. Anche se il peso del mostro si faceva sentire e non avrebbe resistito per molto.

Rei gli saltò sulla schiena, pugnalandolo con la spada e facendo ruggire la bestia di dolore, la quale si scollò da Danse, ma ora si agitava violentemente per levarsi di torno la donna. Essa poi si aggrappò alle corna, ma venne afferrata e infine lanciata contro un muro ancora integro. Per fortuna non sbatté la testa e quindi non perse i sensi, ma fu comunque una bella botta. La bestia poi afferrò la Railey intontita dal braccio, sollevandola di peso e respirando con insistenza. Dogmeat, vedendo la padrona in pericolo morse la coda del mostro e questa, come se avesse vita propria, scaraventò via persino il povero animale.

<<No!>>

Urlò Rei vedendo il cane ferito nell'angolino della stanza, Danse cercava come poteva di distrarre il mostro sparandogli alla schiena. Ma era così resistente che non sembrava affatto sentire i laser.

La schiena era forse la parte più resistente del corpo di questi mutanti. La bestia era pronta a trafiggere Rei col suo grosso artiglio per poi divorarla lentamente. Quando la porta del museo venne violentemente sfondata, ed entrò un secondo deathclaw. L'unica sopravvissuta era convinta fosse arrivata la fine, ma quando vide che la seconda creatura indossava un'armatura in pelle sul torso... capì che era il suo "amico segreto".

Il deathclaw selvaggio lasciò andare Rei e si avventò contro l'altro suo simile. I due finirono per lottare fuori dal museo.

Ora che lo stava distraendo poteva aiutare i suoi compagni, con non poca fatica aiutò Danse a rialzarsi e somministrò uno stimpak sul cane ferito, il quale poteva riprendersi piano piano.

<<Merda... ce n'è un altro! Andiamocene prima che cambino bersaglio.>>

Disse Danse, proponendo di passare dallo scantinato da dov'erano entrati. La donna però, non era tipa da arrendersi facilmente. E inoltre, quel deathclaw l'aveva aiutata in diverse occasioni, questa volta avrebbe combattuto al suo fianco; anche perché, il confronto fra i due esemplari era perfettamente alla pari.

L'unica sopravvissuta prese dalla fondina la pistola di Kellogg e la usò per fare fuoco verso la creatura nemica che stava per sovrastare il suo alleato, colpendolo agli occhi. Il mostro in armatura usò le sue zampe inferiori per spingere via il nemico e capovolgere la situazione, per poi mordere la sua carotide, lacerandola e facendolo dissanguare, e infine spezzando le vertebre con violenza; il nemico pochi istanti dopo morì. La battaglia era vinta. 

Anche se Danse, arrivato in quel momento pensò che fossero ancora in pericolo, ma la donna non si mise in mezzo.

<<Fermo! Lui è dalla nostra parte!>>
<<Cosa stai dicendo? È un deathclaw, siamo fortunati che non ci abbia ancora uccis- dov'è finito?>>

Come un fantasma, il misterioso mutante si era allontanato dal loro campo visivo, dopo aver salvato Rei per l'ennesima volta.

Visto che erano lì, finirono per setacciare il resto della zona e oltre a delle tecnologie interessanti, le quali avrebbero fatto comodo alla Confraternita, ritrovarono una cassa con dentro diverse uova rotte, fra le quali uno integro. Ascoltando l'olonastro del gunner morto lì a fianco, scoprirono che quella cassa conteneva uova di deathclaw, che però avevano sottratto da un nido e la madre voleva riprendersi. Inutile dire che essa aveva fatto del museo la sua tana ed erano andati incontro alla morte per poco.

Secondo il gunner sergente, il nido era poco più a nord di Lynn Woods, ma la loro missione era portarli ad un Mister Handy che aveva ingaggiato la squadra.

Forse la cosa più furba era consegnare l'uovo al cliente, così da farsi dei tappi in modo semplice, ma Rei sentiva che la cosa giusta da fare era riportare l'uovo al suo proprietario. Persino il gunner affermava che forse, sarebbe bastato restituire l'uovo. Così si diressero verso nord e videro ai piedi di una scarpata un nido, decorato da ossa di animali e cadaveri di bramini morti. Improvvisamente un altro deathclaw saltò fuori, ed erano pronti a difendersi... ma questo non li voleva attaccare, sembrava aver capito le intenzioni di Rei.

Dogmeat ringhiò, ma la padrona mise via l'arma e lo fece calmare con una carezza sul capo, andando poi a posare l'uovo dentro al nido. E anche in quel caso, la bestia non attaccò i tre, poco dopo si mise a coprire l'uovo con degli strati di terra.

<<Beh, ora suggerisco di andarcene, prima che il deathclaw cambi idea.>>

Disse Danse sembrando alquanto deluso dall'esito di questa vicenda. I tre quindi s'incamminarono lontano dal nido, mentre Rei spiegò le sue ragioni dietro a questa decisione.

Rei

<<Credimi Danse, è meglio così. Se qualcun altro fosse caduto nella trappola di quel mostro, a quest'ora starebbe facendo compagnia a quei gunner... magari qualcuno d'innocente.>>

Non sembra molto convinto dalle mie parole. So che la Confraternita non apprezza le deformità della zona contaminata, nemmeno io se per questo... ma quando quel mostro mi ha guardata, ho percepito come una sorta di empatia nei suoi confronti. Un genitore al quale sottraggono il figlio e poi una donna misteriosa te lo ripota? Ci credo che non ha voluto attaccarci.

Mentre camminiamo però, qualcosa dietro le fronde degli alberi si sta muovendo e mi porta a fermarmi. Non lo vedo chiaramente, ma so che c'è.

<<Qualcosa non va?>>

Faccio cenno al paladino di aspettare, e poi una voce forte e distorta si fa sentire.

<<Alla fine hai scelto di ridare l'uovo alla madre... brava. Hai dimostrato ancora una volta la tua solidarietà, prescelta.>>

So benissimo a chi appartiene, ma il mio compagno no, ed ora è sulla difensiva.

<<Chi va là? Fatti vedere!>>
<<Fermo Danse, lasciamo che si mostri... ma via le armi.>>

Non sembra fidarsi molto delle mie parole, ma mise comunque il fucile giù e finalmente il nostro amico si è mostrato. È comparso all'improvviso davanti a noi, come un fantasma. Ora che lo guardo meglio... rispetto agli altri deathclaw che non hanno pupille, lui le ha eccome, ma le stesse rettili di una qualunque lucertola e la sua postura è meno ingobbita; ciò lo fa sembrare più alto di un deathclaw classico. Ha la pelle azzurra, ma di tanto in tanto sembra cambiare in grigio classico.

Ci sta fissando, come se si aspettasse un nostro commento.

<<Beh, alla fine siamo faccia a faccia. Con un po' di pubblico, vedo.>>

Questa bestia non possiede delle labbra come noi umani, eppure riusciamo a capire perfettamente quello che dice... è incredibile. Danse se ne esce con l'unica cosa che gli viene in mente.

<<Come... come diavolo fa un deathclaw a parlare?!>>
<<Sai soldatino, stavo per chiedermi la stessa cosa. Ma non è con te che voglio discutere, ma con lei... Sarai confusa, Railey Parker. Sei libera di farmi tutte le domande che vuoi.>>

Provo uno strano senso di paura, ma anche di conforto. Questa creatura così imponente mi ha sempre aiutata, e nonostante non abbia un bel rapporto coi suoi simili... lo rispetto.

<<Bene allora... voglio sapere chi sei? Perché mi stai seguendo? E soprattutto, da quanto lo stai facendo?>>

Prima di rispondere però, cammina verso quello che è un cespuglio dove stanno crescendo dei frutti mutati. Ne prende uno e poi inizia a mangiarlo con gusto... pensavo fosse prettamente carnivoro.

<<Delizioso... Rispondendo alle tue domande, il mio nome è Mizul. E come puoi ben vedere sono un deathclaw intelligente. Non come i disgustosi selvaggi della Zona contaminata che hai incontrato.>>

Ora so il suo nome... Noto tra l'altro che quando non parla agita la lingua biforcuta fuori dalla bocca. Come un normale serpente.

<<Vengo dal lontano Vault 13, nella Repubblica della Nuova California. Eravamo una comunità, mutata dagli esperimenti dell'Enclave che voleva creare delle specie più forti.>>
<<L'Enclave?>>

Danse allora mi spiegò che l'Enclave era una forza militare che terrorizzava la zona contaminata della Capitale tempo fa. La Confraternita li aveva addirittura combattuti, ma ormai non sono più un problema dato che sono stati sconfitti tutti. Un problema in meno...

<<Noi però non eravamo nati per combattere, volevamo solo vivere in pace nel nostro Vault, e quindi ci sterminarono tutti in seguito dato che non gli servivamo a nulla... Solo in due si salvarono dalla mattanza: io e mio padre, Goris. Al tempo però ero un cucciolo... non avevo idea di come si sopravvivesse e mio padre era altrove. Venni catturato dai predoni e usato come attrazione, ma poco tempo dopo mi liberai. Ho vagato in lungo e in largo, crescendo sempre di più e imparando a sopravvivere. Volevo ritrovare il Prescelto, colui che aiutò la mia gente del Vault 13, ma non l'ho mai trovato veramente... la mia tana era situata poco più a nord del Vault 111, ed è quando ho sentito la porta aprirsi che andai a controllare, e ne sei uscita tu. Una donna di un Vault? Esattamente come il Prescelto, discendente dell'eroe del Vault che salvò la Zona Contaminata? Dovevo essere certo. E tu, Railey Parker, sei esattamente come il Prescelto che cercavo. Anche se non hai la sua stessa forza, per questo ti ho aiutata tutte quelle volte.>>

La sua storia è piuttosto triste... in un certo senso simile alla mia, con l'unica differenza che non sta cercando la sua famiglia. Mi ricorda un fedele alla ricerca della terra promessa o del proprio dio. Questo eroe del Vault 13 doveva essere una vera e propria leggenda per convincere Mizul a viaggiare per tutto questo tempo.

<<Quindi... tu mi stai seguendo... perché credi sia un'altra persona?>>
<<È molto più complicato di quanto credi, ma in un certo senso è così. Hai tutte le carte in regola per essere la Prescelta. E per quanto riguarda me... hai due opzioni: rifiutare la mia compagnia, ma anche se lo facessi cercherò di aiutarti al meglio delle mie possibilità; oppure potrei unirmi a te e insieme faremo grandi cose!>>

In effetti finora è sempre stato d'aiuto che d'intralcio. Danse poi interviene sentendo i nostri discorsi.

<<Soldato, per quanto la storia di questo mostro abbia senso... non ci si può fidare di un mutante, e lo sai meglio di me.>>
<<Oh? La Confraternita d'Acciaio. Suona ironico sentir parlare di fiducia da voi...>>

La situazione si sta scaldando anche troppo...

<<Non abbiamo niente da nascondere, mostro!>>

Mi metto in mezzo ai due, meglio evitare conflitti di questo genere.

Danse potrebbe avere ragione, ma se ci sta mentendo gliela farò pagare. Anche se ne dubito, questo deathclaw mi ha aiutata diverse volte senza una ragione, quindi voglio dargli il beneficio del dubbio. Solo per ora.

<<Va bene Mizul, voglio crederti. Puoi venire a Sanctuary con noi.>>

E lui sogghigna appena, come se stesse cercando di trattenere una risata compiaciuta.

<<Eccellente.>>

E Danse ovviamente non l'ha presa proprio bene, ma posso capirne i motivi. In effetti... sarà complicato spiegare alla gente di Sanctuary Hills che avranno un vicino deathclaw. Ma se lui mi considera davvero come la "Prescelta", allora dovrà fare come voglio io, sento che lui è davvero fedele.

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