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Pov's Cristian
Mi sveglio e apro gli occhi lentamente a causa della luce che entra dalla finestra che mi da fastidio agli occhi, guardo di fianco a me e non c'era più Antonio, lo cerco con lo sguardo per tutta la stanza ma non c'è, mi siedo nel bordo del letto.
Dove sarà andato? Mi alzo e noto che nella scrivania c'è un vassoio con del cibo con un bigliettino, e un'altro bigliettino a parte.
Prendo il bigliettino e lo leggo.
Sono andato alla mensa che ho fame, se vuoi raggiungimi.
Antonio
È andato a mangiare, meglio così, guardo il vassoio e c'è una enorme ciambella, prendo il bigliettino accartocciato e lo apro.
Per la persona più bella del campus
Forse è per Antonio, è molto probabile, non penso che sia per me visto che è nella sua stanza, giro il bigliettino e vedo che c'è un'altra scritta.
Cristian sei magnifico ❤
Ok, questa è la conferma che è per me, come facevano a sapere che ero qui? L'unico che lo sapeva era Antonio, e di sicuro lui non è stato.
Allora chi è stato? Ho un ammiratore segreto, è una cosa, bella ma inquietante allo stesso tempo, bella perché c'è qualcuno interessato a me, inquietante perché probabilmente mi segue visto che sapeva dov'ero.
Però chi sono io a rifiutare una gigantesca ciambella?
La prendo e gli do un grosso morso, è ripiena di Nutella, è buonissima, amo la Nutella.
Do un altro morso alla ciambella e sembra ancora più buona di quello che pensavo, al terzo morso è ancora più buona, è una delizia.
Continuo a mangiarla a mangiarla finché non la finisco, penso che sia una dei cibi più buoni che io abbia mai mangiato.
Entro nel bagno e mi guardo allo specchio, sono sporco di cioccolata sul labbro inferiore, e con la lingua mi pulisco, assaporando un'altra volta il gusto magnifico della Nutella, mi sistemo al meglio i capelli che nel sonno hanno deciso di prendere vita e di formare un cespuglio, prendo il pettine rosso di Antonio e li sistemo, mi guardo, e sono decente, mi sciacquo la faccia e mi asciugo con l'asciugamano verde scuro che ha appeso di fianco al lavandino.
Il mio sguardo ricade su una boccetta di profumo che ha nel lavandino, lo prendo e ne spruzzo un po' sul polso per capire di che cosa sappia.
Ha un odore molto delicato e persuasivo, che non riesco a capire che cosa sia.
Poso la boccetta nel suo posto originario, sistemo la maglia ed esco, vado in mensa per vedere se ancora c'è Antonio.
Sono le 17, gli altri dovrebbero ritornare tra non molto, giro per i corridoi del campus fino ad arrivare alla mensa e vedo che ancora c'è, è seduto nell'angolo in fondo a destra, ha lo sguardo sul suo piatto, ancora non mi ha notato, vado verso di lui e mi siedo di fronte a lui, e solo quando mi siedo si accorge che ero lì.
"Ti sei svegliato"
Disse prendendo l'ultima forchettata che gli rimaneva di riso, gli sorrido e lo guardo.
"Da una decina di minuti"
Lui mi sorride, mi fa strano vederlo così gentile, prima era scontroso, e ora non lo è più, è dolce, e non ne capisco il motivo.
"Hai fame?"
Mi disse pulendosi le labbra con un fazzoletto.
"No, sono apposto"
Poggio il braccio sul tavolo e poggio la testa sopra la mia mano.
"Ti sei messo il mio profumo?"
Disse ridendo e io diventai leggermente rosso.
"No, non avrei mai preso una tua cosa, ne avevo spruzzato un po' per vedere che gusto aveva"
Lui rise ancora di più e io penso che mi sto trasformando in un pomodoro.
"Tranquillo, non fa niente"
Tirai un sospiro di sollievo e lui smise di ridere, ci guardammo negli occhi, e dopo pochi secondi scoppiammo entrambi a ridere, inizio a sentire un rumore frastornante di passi, hanno finito la prova di questo pomeriggio, chissà chi avrà vinto, spero che non ci abbiano superati.
"L'infermiera mi ha detto che sei stato con me praticamente sempre mentre ero svenuto"
Lui aveva un sorriso radiante, solare, emanava felicità.
"Ero preoccupato per te"
Sorrisi e lo guardai accavallando le gambe per stare più comodo.
"Potevi anche stare da qualche parte, c'erano le infermiere"
Io risi leggermente.
"Ho preferito restare lì, nel caso succedesse qualcosa o che ti risvegliassi"
Lui ridacchiò e mi fissò per un po', e lo stesso feci io.
"Alla fine la sfida com'è finita?"
Spezzò il ghiaccio e io scossi la testa, mi ero incantato guardandolo, è molto carino, spero che non lo abbia notato.
"Abbiamo vinto"
Lui sorrise e si alzo dal tavolo si siede di fianco a me e mi abbraccia.
"Così ti voglio"
Mi sussurra all'orecchio e mi vennero dei piccoli brividi sulla schiena, speriamo che non lo abbia notato.
"L'ho fatto per te"
Stiamo così per almeno un minuto, nel frattempo la mensa si è riempita delle altre persone che vogliono mangiare dopo la prova di oggi, e tra la folla riesco a scorgere Alejandro, mi stavo dimenticando di lui, lui mi vede e cambia totalmente espressione, che non riesco a capire cosa stia pensando.
"La prossima prova dobbiamo riscattarci e vincere, abbiamo perso un'occasione per distanziare gli altri"
Antonio sciolse l'abbraccio e io feci il broncio istintivamente, lui mi da un bacio sulla guancia e si alza.
"Vado a farmi una doccia, sta sera ci vediamo qui per la 21 ok?"
Io annuisco con il capo, lui sorride si gira e se ne va.
Mi alzo anche io per andare in camera mia per leggere un po', prima delle 21 manco un bel po', sono le 17:30, mancano 3:30 e non ho niente da fare, quindi leggo un po'.
Arrivo nella stanza, apro la porta senza richiuderla, prendo il libro, salgo sopra il mio letto e inizio a leggere.
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