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Pov's Cristian

Sono con Antonio ormai da 1 ora e ancora non si è svegliato, qualcuno bussa alla porta, entra la ragazza che gestisce tutto quanto.

"Non farete la prova di oggi visto che non sta bene, rilassati e fai quello che vuoi"
Disse uscendo dalla stanza senza lasciarmi il tempo di rispondermi.
Per lo meno mi potrò rilassare un po', ho le gambe a pezzi dalle corse.
Mi alzo ed esco dall'infermeria per andare in camera mia, voglio sdraiarmi un po', entro nella stanza, dove stranamente non c'era nessuno, entro in bagno e mi faccio una doccia veloce, ho una maglietta Adidas blu e un pantaloncino blu, esco dalla camera e vedo che è rientrato alejandro, non dovrebbe essere a fare la sfida di questo pomeriggio?

"Non fai la sfida tu oggi?"
Dico sedendomi vicino a lui nel suo letto.

"Il mio compagno è svenuto, ha avuto un calo di pressione e quindi saltiamo la sfida"
Alza le spalle e si gira verso di me guardandomi.

"Anche il mio compagno è in infermeria"
Lo guardo negli occhi, sono di un verde molto particolari, mi affascinano molto.

"Vedo che nessuno dei due è stato tanto fortunato oggi"
Ride e io mi unisco alla sua risata.

"Direi proprio di no"
I suoi occhi mi attirano come se fossero una calamita, i miei occhi cercano involontariamente i suoi occhi, non so che mi stia succedendo.

"Però devo dire che siete una buona coppia tu e Antonio, avete vinto sempre voi"
Appena mi resi conto che mi aveva visto mentre lo fissavo distolsi lo sguardo, guardando il muro dietro di lui.

"Diamo semplicemente il massimo"
Sorrido e lo guardo, è davvero carino.

"Si vede che date il massimo"
Mi sorride anche lui e si intravedono le fossette, quanto sono carine le fossette?
Senza pensarci allungo un dito verso la fossetta e la tocco, lui non si sposta e continua a guardarmi, appena mi rendo conto di cosa ho fatto involontariamente divento rosso, ma non mi muovo.
Lui ridacchia leggermente e poi si avvicina verso di me, io rimango immobile, da una parte volevo staccarmi, non ci conoscevamo da neanche una settimana, ma qualcosa in me mi diceva, fallo, fregatene di tutto e bacialo, bacialo senza importarti delle conseguenze che ci potranno essere in futuro.
Alla fine do retta al mio istinto, mi avvicino a lui, e istintivamente chiudo gli occhi, sento il suo respiro caldo sulle mie labbra, lui non si sta muovendo, così apro gli occhi, ritrovandomi davanti i suoi occhi verdi che mi fissano, è tutto un gioco di sguardi.
All'improvviso bussano alla porta e subito dopo si spalanca, Alejandro si spostò subito mentre io rimasi così per qualche secondo

"Ho interrotto qualcosa?"
Scuoto la testa sentendo quella voce, non è possibile che sia già qui, mi giro e incrocio lo sguardo di Antonio, che sta guardando con un'espressione piena di rabbia Alejandro, ma che ha adesso?

"Niente"
Dice Alejandro stendendosi nel suo letto.

"Vieni con me?
Mi chiese Antonio uscendo dalla porta.

"Okay"
Esco con lui lasciando Alejandro da solo, non so perché mi abbia proposto di andare con lui se quasi mi odia, ma meglio non farsi domande.

"C'È qualcosa tra voi due?"
Che domanda è? prima non si interessa di me, poi mi chiede questo.

"No, non c'è niente"
Dico tranquillamente continuando a camminare, ma poi dove stiamo andando?

"Stai attento, non è il tipo che credi"
Mi disse entrando in una porta in mezzo al corridoio, io entrai dopo di lui e c'era una stanza, più piccola della mia, anche perché c'era solo un letto matrimoniale.

"E tu che ne sai di lui?"
Gli chiesi guardandolo.

"Sono qui da più anni di te, ricorda"
Quindi lui conosce Alejandro, magari è successo qualcosa tra loro due.

"E come sai che non è il tipo che credo?"
Lo guardo alzando un sopracciglio, e lui ridacchia guardandomi e sedendosi nel letto matrimoniale.

"Fidati, non è così"
Mi disse guardando la finestra pronunciando le ultime parole
Mi appoggiai al muro e lo guardai, secondi me sono stati assieme, Antonio mi guardò storto e solo in quel momento mi accorsi di aver pensato ad alta voce e diventai tutti rosso, mentre lui si girava per guardarmi.

"Non siamo stati assieme, non è il mio tipo"
Disse guardandomi, quindi anche lui era gay?

"E allora spiegami perché non è quello che credo"
Dissi sedendomi nel lato opposto del letto di dove era.

"Stai in guardia"
Disse sdraiandosi nel letto, e calò il silenzio nella stanza.
Mi sdraiai anche io e chiusi gli occhi, ero ancora molto stanco dopo quelle estenuanti corse, talmente ero stanco che gli occhi si chiudevano da soli, mi girai un attimo verso Antonio, mi stava guardando, ma sta volta il suo sguardo non era imbronciato o arrabbiato, stava sorridendo, sorrisi involontariamente vedendolo sorridere.

"Sei stanco?"
Mi chiese continuando a guardarmi, in questo momento mi sto sentendo un po' in imbarazzo, non so perché.

"Un po', non mi sono ancora ripreso del tutto dopo tutte queste corse"
Dissi sospirando, iniziai a sentire freddo, anche se eravamo in estate nel pieno pomeriggio, sentivo molto freddo, e rabbrividii.

"Ti prendo una coperta"
Disse alzandosi dal letto, cercai di dire qualcosa, ma, dopo che aprii la bocca non riuscii a dire più niente, neanche una sillaba
Mi ranicchiai nel letto e chiusi gli occhi, Antonio mi mise una coperta addosso, e mi sentii meglio nel calore della coperta.

"Grazie"
Sussurrai guardandolo, lui sorrise semplicemente e si sdraiò di fianco a me, e dopo poco tempo mi addormentai.

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