{39}
Pov's Cristian
Mi butto un po' di acqua gelida in faccia per svegliarmi, lo faccio per un paio di volte poi mi guardo allo specchio e mi asciugo la faccia con un asciugamano, prendo il pettine e mi sistemo i capelli.
Tra cinque minuti devo essere nella stanza di Antonio che mi sta aspettando con Juan, sarà l'ultima volta che ci dovremmo occupare di lui, mi dispiace, è così dolce ed il suo viso è troppo tenero.
Mi metto una maglietta bianca a maniche corte, mi sistemo i jeans ed esco dal bagno.
Ora non c'è nessuno in stanza, Anita e Maria sono uscite poco fa per andare a giocare a calcetto, mentre Alejandro non c'era quando mi sono svegliato, non so dove sia andato così presto, visto che mi ero svegliato alle sette.
Esco dalla camera e mi dirigo verso quella di Antonio. Ieri sera ho sognato che io e lui eravamo al fiume, non facevamo nulla, ci tenevamo le mani strette e guardavamo l'orizzonte, in silenzio.
Non mi sarebbe dispiaciuto se fossimo stati lì ieri fino all'alba, vedere il solo che sorge, sarebbe stato un bell'inizio di giornata.
"Cristian"
Sento Juan e dopo pochi secondi è davanti a me che mi abbraccia.
Sorrido e gli accarezzo i capelli, e lui si stacca saltando.
"Andiamo"
Dice Juan e inizia a correre.
"Non so cos'abbia mangiato a colazione, ma è così da 20 minuti"
Dice Antonio ridacchiando, io sorrido e cammino velocemente per raggiungere il bambino, mentre Antonio prende una palla che aveva in camera e poi ci raggiunge.
"Dormito bene?"
Gli chiedo e gli stringo la mano, lui annuisce e con l'altra mano inizia a palleggiare.
"Juan non correre"
Gli urla Antonio in modo che lo senta, lui si gira e si ferma, aspettandoci.
"Siete lenti"
Dice facendoci la linguaccia e io scoppio a ridere, mi mancherà.
"Siete fidanzati?"
Ci chiede quando siamo vicini a lui e indica le nostre mani, unite.
"Sì, siamo fidanzati"
Dice e io lo guardo un po' sorpreso, ma dopo sorrido e lo bacio a stampo.
Juan inizia a saltellare intorno a noi.
"Lo sapevo, lo sapevo"
Antonio scoppia a ridere e io lo seguo a ruota
"Giochiamo ad acchiapparella?"
Chiede Juan e io annuisco, sciogliendo la stretta tra le nostre mani.
"Prende Antonio"
Dico iniziando a correre, seguito dal piccoletto
"Così non vale"
Sbuffa Antonio e dopo poco inizia a corrermi dietro, corro tra qualche albero per cercare di seminarlo, ma dopo poco mi raggiunge e mi prende.
"Preso"
Mi sussurra all'orecchio e dopo si allontana.
"Dov'è finito Juan?"
Mi chiede guardandosi intorno e io scrollo le spalle.
"Devi prenderlo tu non io"
Affermo e lui mi fa la linguaccia.
Poi davanti a noi vedo che c'è il piccoletto che stava correndo in direzione del fiume, allora Antonio inizia ad inseguirlo, e io gli sto dietro.
"Corri Juan, non farti prendere"
Urlo e vedo che Juan cerca di correre più veloce che può, ma dopo poco Antonio lo raggiunge e lo prende.
"Uffa non vale"
Dice con voce lamentosa il bambino e Antonio gli scompiglia i capelli.
"Vuoi la rivincita?"
Gli domanda Antonio e lui annuisce, e nel suo volto torna il sorriso, al posto del broncio che stava facendo qualche secondo prima.
"Prende Cristian"
Urla e io sbuffo, iniziando ad inseguirli.
La mattinata passa così, tra corse e un po' di passaggi a pallavolo, cercando di non far cadere la palla.
Il massimo che abbiamo fatto è stato 30, e visto che c'era Juan, che non è un pallavolista esperto, direi che è tanto.
Ci dirigiamo velocemente verso la mensa, visto che ormai è mezzogiorno e mezza e tra poco sarebbe iniziata l'ultima sfida.
"Ho tanta fame"
Si lamenta Juan mentre prende un piatto e si avvicina alla cuoca.
"Cosa c'è da mangiare oggi?"
Le chiede e lei sorride vedendolo.
"Spaghetti in bianco e come secondo fettina di pollo impanata"
Gli risponde la cuoca e lui sorride porgendogli il piatto.
La cuoca gli riempie il piatto e e Juan va a posarlo in un tavolo saltellando, rischiando di farlo cadere più di una volta.
"Sono adorabili i bambini"
Dice la cuoca mentre prende il mio piatto e lo riempie.
"Sì, ma ti fanno stancare"
Dico e iniziamo a ridere, lei mi ridà il piatto e vado verso Juan, che è seduto e sta iniziando a mangiare i suoi spaghetti.
Mi siedo davanti a lui e inizio a mangiare anche io, arrotolando gli spaghetti nella forchetta e facendo un bel boccone.
"Dopo il campus non ci vedremo più?"
Mi chiede Juan con un'espressione triste.
"Se vuoi possiamo scambiarci i numeri di telefono e ogni tanto ci possiamo sentire"
Gli propone Antonio, che è appena arrivato e si siede di fianco a me.
"Sì"
Dice sorridendo e prende una bella forchettata di spaghetti.
Dopo finiamo i nostri piatti e ci scambiamo i nostri numeri, mangiamo la fettina di pollo e usciamo dalla mensa.
"Ci vediamo dopo ok?"
Dico a Juan e lui fa una smorfia.
"Dai che dobbiamo andare a fare la sfida"
Dice Antonio e Juan alza gli occhi al cielo.
"Va bene, solo perché dovete fare la sfida"
Afferma e noi gli sorridiamo.
"A dopo"
Sorride e si dirige verso la sua stanza.
Antonio mi prende la mano e ci dirigiamo verso l'inizio del bosco, dove hanno improvvisato un campo da calcio in miniatura, con due porte e un campo di 5 metri di lunghezza ad occhio e croce.
"Ci dobbiamo riscattare dopo l'altra sfida"
Dice Antonio con un tono più freddo rispetto a prima.
"Non è stata colpa mia se hai scambiato lo zucchero per il sale"
Gli dico ridacchiando e lui mi guarda male, ma poi sorride.
"Questa volta non possiamo confonderci dai"
Dico sorridendo e lui ridacchia.
"Potremmo sbagliare porta"
Propone e io scoppio a ridere.
"Credo che siamo abbastanza bravi da capire quale sia la nostra porta e quale quella avversaria"
Affermo e ci andiamo a sedere sul tronco, davanti ad altre due coppie, mancavamo solo noi.
"Ora che siete tutti qui, possiamo dare inizio alla sfida, inizieremo con i quarti di finale, avrete 5 minuti a disposizione per fare più goal possibili, chi ne fa di più va in semifinale e successivamente nella finale, in caso di pareggio avrete un minuto in più, e, se ancora sarete pari si va ai rigori, 4 a testa, chi ne segna di più vince, tutto chiaro?"
Ci spiega l'animatrice e tutti annuiamo, allora lei si dirige verso il campo.
"I primi a sfidarsi saranno Garcia e Gámez contro Alonso e González"
Ci alziamo e raggiungiamo il campo, ieri ci eravamo accordati che io avrei fatto il portiere e lui avrebbe fatto l'attaccante.
I nostri avversari sono un ragazzo e una ragazza, sembrano fratelli per la somiglianza.
Lei ha i capelli biondi legati in una treccia che le scende quasi fino al sedere, è magra e ha gli occhi verdi, con qualche lentiggine sul viso, nelle guance.
Lui è alto un po' più di lei, ha i capelli tinti di blu, è magrolino, e ha gli occhi dello stesso colore della sua compagna.
"Non voglio comportamenti scorretti, ci siamo capiti?"
Dice l'istruttrice e noi annuiamo, io mi metto davanti alla porta e Antonio va al centrocampo.
Lei lancia la palla e la partita inizia.
Il tempo mi sembra passare velocemente, Antonio dopo qualche tentativo di scartaggio da parte di Diaz gli ruba il pallone e va dritto in porta, facendo goal.
Dopo Diaz supera Antonio e cerca di fare goal, ma la paro, la prendo al volo e la passo ad Antonio, che va a segna un altro goal.
Alla fine della partita siamo 4-1, andiamo a stringere la mano ai nostri avversari e torniamo a sederci.
Mentre le altre coppie giocano noi giochiamo con le nostre mani, dandoci ogni tanto qualche bacio, mentre osserviamo cosa fanno i nostri avversari.
"Per la semifinale tocca a Gámez e Garcia contro Medina e Santos"
Annuncia l'animatrice, ci alziamo e torniamo nel campo.
La partita finisce come l'altra, 4-1, non erano scarsi, ma Antonio non lo faceva mai passare, tranne una volta, e ha tirato il pallone talmente veloce che nemmeno l'ho visto entrare in porta.
Torniamo a sederci nel tronco e guardiamo la prossima partita, dove Felipe e Alejandro si sfidano contro due ragazze, che sono molto forti.
La partita finisce 5-6 per Alejandro e Felipe dopo che Alejandro ha fatto goal nel minuto aggiuntivo, visto che erano 5-5.
Ci alziamo ancora prima che ci chiami l'animatrice e ci mettiamo nel lato sinistro del campo, dove abbiamo fatto anche le altre due sfide.
È un po' ironico il fatto che siamo arrivati in finale contro loro due, tra tutte le coppie proprio loro.
Antonio e Alejandro si guardano per qualche secondo con aria di sfida, Alejandro si vede da lontano mille chilometri che è ancora arrabbiato.
"Via"
Dice l'animatrice lanciando il pallone e facendo partire il cronometro.
Antonio tira una testata al pallone, supera Alejandro e tira in porta, ma Felipe la prende al volo, la passa subito ad Alejandro, che veloce arriva davanti alla porta e tira, cerco di pararla, ma è troppo veloce e finisce in rete.
Antonio mi guarda male e io scrollo le spalle, prendendo la palla e passandogliela, lui corre per un breve tratto e prova a fare goal da metà campo, e ci riesce, tirandola sotto l'incrocio sinistro.
Mentre noi giochiamo gli altri iniziano a fischiare e fanno da coro per incoraggiarci.
"Avete ancora un minuto"
Urla l'animatrice e Antonio e Alejandro si fermano per qualche istante guardandosi e poi continuano a giocare, Alejandro cerca di scartare Antonio, ma non ci riesce e colpisce la palla facendogliela passare sotto le sue gambe, lo supera con un scatto e tira con talmente tanta forza che perde l'equilibrio e cade.
Felipe cerca di pararla, ma finisce di nuovo sotto l'incrocio sinistro e non riesce a prenderla.
"3-2 partita finita, i vincitori sono Gamez e Garcia"
Corro verso Antonio e gli tendo la mano per aiutarlo ad alzarsi, lui l' afferra e, appena si è rialzato, mi abbraccia.
"Stasera tutti al falò alle 9, annunceremo il vincitore del campus"
Dice l'animatrice andandosene.
Intanto tutti si alzano e si complimentano per la nostra vittoria e dopo arrivano Maria e Anita ad abbracciarci.
"Dai andiamo a festeggiare"
Propone Maria iniziando a correre e noi la seguiamo, va fino alla sala giochi e va in un angolo, prendendo una bottiglia che aveva nascosto dietro una macchinetta.
"Brindiamo?"
Avanza Maria mentre Anita prende quattro bicchieri.
"Quando siete andata a prenderla?"
Chiede Antonio scoppiando a ridere.
"Stamattina, non si spreca mica il vino"
Dice ridendo e anche io scoppio a ridere.
"Posso unirmi anche io?"
Io e Antonio ci giriamo e ci troviamo di fronte Felipe, che è sorridente.
"Lo so che ho perso, ma sti cazzi"
Afferma e Antonio abbozza un sorriso.
"Va bene tranquillo"
Felipe si appoggia al calcetto e Maria inizia a versare il vino nei bicchieri.
"Abbiamo solo 4 bicchieri?"
Fa notare Felipe e io scrollo le spalle.
"Non preoccuparti, io e Antonio berremo dallo stesso"
Affermo e Antonio mi mette un braccio attorno alla mia spalla e prende il bicchiere che aveva appena finito di riempire Maria, poi riempie velocemente gli altri e li passa uno ad Anita e uno a Felipe, e l'ultimo se lo tiene.
"Brindiamo alla vostra vittoria"
Dice Anita e dopo facciamo scontrare i bicchieri e beviamo tutti un sorso tranne Antonio, che lo beve dopo che finisco io.
Il pomeriggio lo passiamo a giocare a calcetto e a fare due chiacchere.
Dopo un'oretta siamo andati tutti nelle rispettive camere per prepararci poi per stasera, poiché ormai si erano fatto le sette di sera.
Ho dovuto aspettare prima che si preparassero le ragazze, che ci hanno messo un'oretta e mezza, e ovviamente io devo fare tutto di corsa in 30 minuti.
Mi sono fatto una doccia veloce, mi sono lavato i denti, pettinato, e dopo mi sono vestito.
Ho deciso di indossare di nuovo la camicia bianca, era l'ultima serata, e volevo essere un minimo elegante, con la camicia e un paio di jeans azzurri, e mi sono messo anche una spruzzata di profumo.
Sento nell'altra stanza che mi è arrivata una notifica, esco dal bagno sistemandomi la manica della camicia, guardo di chi è il messaggio ed è di Antonio, che mi dice che mi stava aspettando al falò.
Gli rispondo e dopo sento un fischio, era Maria che era appena rientrata.
"Come sei elegante"
Mi dice facendomi l'occhiolino e io ridacchio.
"Anche te non sei da meno"
Replico, indossava un vestito unico azzurro, che esaltava il colore dei suoi occhi.
"Ogni tanto devo mostrare tutta la mia bellezza"
Dice facendo un giro su se stessa e io scoppio a ridere, e subito dopo ride anche lei.
Poi si avvicina al suo letto e prende il telefono, che aveva lasciato nel comodino.
"Andiamo?"
Gli dico oltrepassando la porta, anche lei esce e io chiudo la porta della camera.
"Antonio ti sta aspettando"
Mi dice tirandomi una leggera gomitata.
"Lo so, mi ha mandato un messaggio"
Le rispondo e continuiamo a camminare.
"Siete molto carini insieme, sono contenta per te"
Mi dice e io le sorrido, le do un bacio sulla guancia e continuiamo a camminare, fino ad arrivare al falò.
Ormai erano già quasi tutti lì, genitori, bambini e ragazzi come noi.
Subito noto che Antonio mi stava chiamando, aveva il braccio alzato, gli sorrisi, salutai Maria, che andò verso i suoi genitori, che sono giovanissimi, penso non abbiano più di 40 anni.
Mi avvicino ad Antonio e lo fisso per qualche secondo.
Ha indossato una camicia nera come la mia e ha dei jeans dello stesso colore, è uno schianto vestito così.
Sorrido e mi siedo tra le sue gambe, poi mi giro e gli do un bacio a stampo.
"Sei bellissimo vestito così"
Dico e lui sorride, baciandomi di nuovo.
"Anche te sei molto bello"
Mi dice e mi morde il labbro, io gemo leggermente.
Ci baciamo per qualche minuto finché non vediamo che i suoi genitori vengono verso di noi.
Antonio mi abbraccia e mi stringe a sé, io appoggio la mia schiena contro il suo petto e mi rilasso.
"Ciao ragazzi"
Dice il padre di Antonio sedendosi davanti a noi, e di fianco a lui si siede sua moglie.
"Buonasera"
Gli rispondo e la madre di Antonio ci sorride.
"Siete molto belli insieme"
Afferma sua madre e io arrossisco leggermente.
"Poi quest'estate puoi venire quando vuoi a casa nostra, le nostre porte sono sempre aperte per te"
Dice sorridendo suo padre, io afferro la mano di Antonio e gli sorrido.
"Grazie mille dell'invito"
Rispondo e lui fa qualche gesto con le mani.
"Non devi ringraziarmi"
Dice e io ridacchio guardandolo.
"Un attimo di silenzio"
Alza la voce l'animatrice mettendosi davanti al falò.
"Ora annunceremo i vincitori di questo campus, che guadagneranno il viaggio del tutto gratuito per l'America"
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top