{27}

Pov's Cristian

"Spero che ti riprenderai presto"
Mi dice la mamma di Antonio sorridendo, per poi uscire dalla stanza.
Sua madre sembra molto gentile da come si comporta.

Mi siedo sul letto e alzo il cuscino per poggiarlo sulla schiena.
Quando lo alzo, vedo che un fogliettino vola per aria, e lo prendo al volo.

"Spero che ti riprenderai presto, non mi piace vederti stare male ;("
È tornato l'anonimo, sorrido, anche se non so che sia mi fa piacere ricevere i suoi bigliettini.

La porta si apre e Maria e Felipe entrano nella stanza.
Nascondo subito il bigliettino sotto il cuscino e gli sorrido.
Maria si butta ai piedi del letto e Felipe inizia a ridere.
Inizio a ridere anche io e lei ci guarda male.

"Allora come stai?"
Dice Felipe sedendosi sulla sedia di fianco al lettino, con un sorriso stampato in volto.

"Tutto bene, il dolore alla testa ormai se ne è andato"
Dico sorridendo guardando a Maria, che poggia la mano sulla mia per pochi secondi e sorride.
Poi sposto lo sguardo verso Felipe e lui ricambia il sorriso.

"Posso farvi una domanda?"
Chiedo guardando Felipe.

"Certo, non devi chiedere eh"
Mi tira un pugno sulla spalla molto leggero e io ridacchio.

"Dopo che sono svenuto cosa è successo?"
Dico continuando a guardarlo, lui si morde il labbro inferiore e rimane per qualche attimo in silenzio.

"Alejandro e Antonio ti hanno portato a riva continuando a litigare su chi ti dovesse portare in infermeria"
Dice quasi sussurrando guardandomi negli occhi con sguardo triste.

Quei due sono incredibile, pure su questo sono riusciti a litigare.
Sbuffo e guardo Felipe.

"E com'è andata a finire?"
Dico con il suo stesso tono di voce.
Lui rimane in silenzio, non so perché, forse c'è qualcosa che io non so, di molto brutto.

Guardo Maria in cerca di risposte e lei mi guarda negli occhi, sorridendo

"Alejandro ha urlato contro Antonio che aveva già fatto troppi danni e che sarebbe stato meglio se ti avesse portato lui in infermeria"
Si ferma nel suo racconto e io la guardo sbalordita.

Alejandro ha detto una cosa molto brutta, e Antonio non poteva rispondergli in nessun modo.

"Antonio è rimasto fermo, in silenzio, mentre lui ti prendeva e portava in infermeria"
Finisce di raccontare Maria, come avevo intuito già prima Antonio non ha risposto, è raro che lui non abbia qualcosa da controbattere, ma qui non avrebbe potuto dire nulla.
Veramente un colpo basso.

"Ma adesso parliamo di cose positive"
Dice Maria iniziando a saltellare sul lettino e battendo le mani.

Perché in tutto questo c'è qualcosa di positivo?

"Possiamo ritornare nella nostra stanza"
Dice sorridendomi e io sorrido subito, mi sono stufato di stare nel lettino anche se non ci sono restato per molto tempo.

Maria mi guarda e scoppia a ridere, seguita da Felipe.
Dopo poco Maria mi strattona un braccio per incitarmi.

Prima la guardo male, ma poco dopo scoppio a ridere anche io.
Ci voleva una risata in mezzo a tutto questo.

"Dai ragazzi andiamo"
Dico cercando di smettere di ridere, fallendo miseramente.
Felipe e Maria continuano a ridere a crepapelle.

Dopo qualche minuto riuscimmo a riportare la tranquillità e a smettere di ridere.
Maria si alza dal letto e Felipe si alza mettendosi di fianco a me

"Ti serve una mano?"
Mi chiede e io scuoto la testa

"Ho un leggero mal di testa, riesco ancora a camminare"
Dico ridacchiando, scendo dal letto sotto lo sguardo attento di loro due.

"Non sono in pericolo di vita, non guardatemi così"
Dico guardandoli sbuffando

"Sì hai ragione, scusaci"
Dice Maria, tutti e due mi sorridono e usciamo dall'infermeria.

Camminiamo per i corridoi e tutte le persone si girano a guardarmi, con facce dispiaciute, e mi mette abbastanza a disagio.
Accelero il passo e supero il corridoio arrivando alla porta della mia camera.

"Odio quando tutti mi guardano"
Sbuffo e li guardo, Felipe mi mette un braccio sulla spalla sorridendo.

"Fregatene di loro, sono tutti degli idioti"
Dice e io sorrido automaticamente, sono delle parole molte belle.

"Lo so, hai ragione"
Dico e apro la porta, entro in stanza seguito da Maria e Felipe, e appena entro la mia attenzione ricade su Alejandro, che era senza maglietta davanti all'armadio aperto.

Maria mi scuote le spalle, giro lo sguardo giusto in tempo per non essere colto in fragrante da Alejandro a fissarlo.

"Cristian"
Dice Alejandro avvicinandosi, e subito mi abbraccia.
Io rimango indifferente e rimango fermo.

"Felipe mi accompagneresti dalla animatrice, devo parlarle dell'arrivo dei nostri genitori"
Dice Maria guardandomi e facendomi l'occhiolino.
Alejandro scoglie l'abbraccio e continua a guardarmi.

Non so se essere felice o meno, non so se voglio restare da solo con lui.

"Sì certo, andiamo"
Dice e in un lampo escono dalla stanza, lasciandoci da soli.

"Stai meglio?"
Dice con uno sguardo preoccupato, come quello di tutti gli altri.
Mi ha stufato questo sguardo.

"Sì sto bene, sono guarito"
Dico e fingo un sorriso.

Il mio sguardo scivola verso il suo petto.
I suoi addominali sono molto belli, e non riesco a fare a meno di guardarli.

Alejandro ridacchia, distolgo subito lo sguardo e diventi rosso.
Non devo guardare lì.
Cristian ce la puoi fare.

Alejandro si gira e va di nuovo verso l'armadio, prende una maglietta e la indossa.
Lo preferivo senza.

"Cristian, volevo scusarmi per quello che è successo, non avrei mai voluto che fosse successo"
Dice con un tono di voce di un bambino che sa di aver fatto una cosa sbagliata, è tenero il suo tono di voce.

Cristian, svegliati, non ti devi fare distrarre.

"Però è successo"
Gli rispondo sedendomi ai piedi del suo letto.
Lui si siede di fianco a me, il suo sguardo è diventato cupo, triste.

"Lo so, e me ne pento amaramente"
Dice guardandomi negli occhi.
So che sta dicendo la verità, ma non riesco a passarci sopra così facilmente.

"Non avresti dovuto iniziare a provocarlo, e sai che non voglio che voi due litighiate"
Dico con un tono serio, mentre lo guardo dritto negli occhi.
Il suo sguardo va verso il suolo e non dice nulla, sa di essere in torto.

"In che modo posso farmi perdonare?"
Mi chiede alzando lo sguardo, riportando i suoi occhi sui miei.
Bella domanda, sinceramente non lo so, non ne ho la più pallida idea.

Lui si avvicina e si mette dietro di me, abbracciandomi.
Io cerco di restare il più indifferente che posso, ma i suoi abbracci sono stupendi.
Il calore che emana, il senso di sicurezza che mi dà, il suo profumo.

"Non lo so"
Sussurro e lui posa le sue labbra sul mio collo, e dà un piccolo bacio sul collo.
Mi viene un brivido che percorre tutta la spina dorsale e mi mordo il labbro.
Lui incomincia a dare tanti piccoli baci sul mio collo, e io mi mordo il labbro.
Sono fantastici.

"Non posso fare nulla?"
Mi chiede smettendo per qualche attimo di baciarmi il collo, per poi riprendere.
È paradisiaco.
Però pensandoci mi sembra sbagliato, pensando ad Antonio non penso che sia giusto.
Però questo momento è molto bello.

"Evita di litigare con Antonio"
Dico sussurrando e lui smette di baciarmi il collo.
Perché ha smesso? Era così bello...

"Lo farò"
Dice con tono serio, e mi stringe a sé.
L'ho capito che è sinceramente dispiaciuto, il suo tono di voce è serio come non lo avevo mai sentito.

All'improvviso sento la porta aprirsi e io cerco di alzarmi subito da lì, per non farmi vedere dagli altri dove fossi, ma Alejandro mi blocca le gambe con le sue, non facendomi muovere, e continua ad abbracciarmi.

"Chi vuole giocare a uno"
Urla Anita entrando in stanza.

"Io gioco"
Dice Felipe entrando in stanza dopo di lei, e dopo entra anche Maria.

"Io gioco, voi due giocate o avete paura di perdere?"
Dice e io la guardo con aria di sfida.

"Tanto sai che è una sconfitta preannunciata vero?"
Le dico e lei mi guarda con uno sguardo truce.

"Lo vedremo"




Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top