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Pov's Cristian

Non do tempo neanche un secondo al mio cervello di elaborare quello che è appena successo, non ho tempo e ho bisogno di Maria.

Corro verso la casetta mentre penso al perché l'abbia fatto. Adorano confondermi, come se non avessi altro da fare nella vita.

A volte penso che stiano solo giocando, poi mi correggo, è impossibile che mettano cosi tanta grinta e energia in una finzione.

Mentre corro mi accorgo troppo tardi di una radice di un albero e inciampo cadendo per terra di faccia.

"Aia"
Dico portando la mano alla testa, che mi sta esplodendo.

Sbuffo e mi alzo, questa volta decido di camminare per evitare un altro incidente di questo tipo.

"Ti sei fatto male?"
A parlare è Felipe, con il cellulare in mano.
Stava camminando dietro di me quando sono caduto.

"Vai piano mica sei in ritardo ad un appuntamento"
Dice ridendo mentre si incammina in un altro sentiero.

Non capisco se era serio o si prendeva gioco di me.

"NESSUN APPUNTAMENTO!"
Gli urlò mentre si allontana.

Lui alza il pollice per farmi capire che mi ha sentito.

Ormai sono arrivato davanti alla casetta, Alejandro e Anita sono fuori che parlano, in realtà sembrano nel bel mezzo di una discussione che ascolterei volentieri, se la mia discussione con Maria non fosse più importante della loro al momento.

Apro la porta della casetta deciso ad entrare ma quando entro trovo una scena esilarante, ora comincio a chiedermi se sia o no gay davvero.

Maria è in accappatoio e sembra arrabbiata con la persona davanti a lei, un ragazzo sui 18 anni, alto, con un bel fisico e ben piazzato.

È Antonio che la guarda impietrito da quando sono entrato.

I due stavano già parlando prima che entrassi, si può capire dalla postura di Maria, ha le braccia sui fianchi e il suo sguardo esprima rabbia e divertimento allo stesso tempo.

Antonio invece sembra un omino stilizzato, fermo, con le braccia stese lungo il corpo e gli occhi completamente neutri.

Appena si accorge della mia presenza e si gira per vedermi, spalanca gli occhi e gira completamente il busto verso di me.

"Io...umh... Ti ricordi le prove?! Ma si dai quelle per la canoa! Tua avevi detto che non sai usarla no? Allora andiamo?"

Prese a ridere istericamente mentre continua a parlare sulle esercitazioni, sulla loro importanza e la mia incapacità nella canoa.

"Come si fa a non ricordare una cosa talmente importante? Ne abbiamo parlato ieri!"
Nonostante non fosse vero continua a sostenere delle teorie assurde mentre gesticola e ride come un pazzo.

È davvero così divertente.

"Ok..."
Sussurro mentre annuisco a tutte le sue insinuazioni.

Ad un certo punto mentre continua a gesticolare gli cade qualcosa dalla tasca, in particolare il suo cellulare che al contatto con il pavimento della stanza si accende mostrando la foto dello sfondo.

"Ush"
Sussurra Maria che rimane scioccata con la mano davanti la bocca aperta.

Le mie pupille si dilatano velocemente e sento il sangue scorrermi rapido nelle vene mentre le mie labbra si stanno già curvando in un sorriso che poi si propaga in una copiosa risata.

Rido così tanto che sono costretto a piegarmi in 2 e tenermi la pancia, non avrei mai immaginato ciò che ho visto.

Sullo schermo c'è la foto di un uomo, in mutande che posa per la Calvin Klein in una posizione parecchio compromettente, insomma è sexy.

Quell'uomo è chiaramente Shawn Mendes.

Il fatto che mi fa ridere è che è cosi bravo a far finta di essere etero, e poi ha come sfondo la foto di un ragazzo semi nudo; Poteva essere più bravi così.

"Ma...sei gay?"
Gli chiese d'istinto Maria ancora sbalordita.

Il silenzio nella stanza è straziante, Antonio non risponde anzi, preferisce stare fermo senza dire una parola.

Poi d'improvviso scatta verso di me e mi prende il braccio.

"Noi dobbiamo andare -ciao- è stato bello conoscerti"
Dice con una rapidità sorprendente mentre mi trascina fuori dalla casetta.

Camminiamo nel bosco, io ho le mani in tasca e guardo sia per terra che il cielo, alternandoli. Invece lui sembra sempre pronto a dire qualcosa, ma poi chiude la bocca e non dice neanche una parola.

L'unica cosa che fa è calciare dei sassi.

"Allora..."
Inizio.

"Sei gay?"
La risposta era troppo ovvia ma in un modo o nell'altro, la conversazione doveva partire.

"Non l'hai ancora capito?"
Dice acido.

"Io? Si si"
Lui invece non sembra molto convinto di parlarne, perciò forse è meglio che chiudo la bocca.

Antonio sospira e poi si ferma di punto in bianco.

"Si lo sono, lo so da tanto tempo ormai, solo che non voglio che gli altri lo sappiano"
Parla come se non volesse che l'avessi scoperto in questo modo; o come se semplicemente non volesse che l'avessi scoperto e basta.

"Perchè? Sapevi che prima o poi sarebbe successo"
Ormai sono qui, quindi non mi rimane altro che farmi coraggio e parlare.

"Per il semplice fatto che la vita è più facile quando le persone se lo immaginano ma non ne hanno la conferma"
Dice.

"Non ho mai portato a casa dei miei una ragazza o risposto 'si' quando gli zii mi chiedevano della fidanzatina, li ho sempre lasciati nel dubbio"
Riprende fiato e apre di nuovo la bocca per parlare.

"Lo so che prima o poi dovranno saperlo, ma preferisco farlo all'ultimo momento in modo da rimandare altri dispiaceri e delusioni"
Io annuisco, in un certo senso posso capirlo.

"E so anche che dirlo al limite del tempo non è una grande idea ma cos'altro mi rimane? Sperare di essere accettato?!"
Fa una di quelle sue risate false.

"Dovrei passare quella fase dello scoprire se tutti i miei familiari e amici mi accetterebbero per poi confessare e sinceramente quella fase non mi è mai piaciuta"
Sussurra infine dando un ultimo calcio al sasso che poi si perde.

"È ok, lo farai quando ti sentirai pronto"
Gli rispondo, sentendomi in dovere di dire qualcosa.

"2 giorni prima del matrimonio"
Dice per poi ridere insieme a me.

"Tra molto tempo allora"
Deduco.

"Si, i miei genitori, se possibile non dovranno mai saperlo"
Dice in un sussurro guardandomi negli occhi.

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