[Intro] "Ricapitoliamo..."
𝙿𝙾𝚅: 𝚉𝚑𝚊𝚘 𝙷𝚘𝚗𝚐, 12 𝚊𝚗𝚗𝚒
<<Trin!Trin!Trin!>> Suona la sveglia ed inizia una nuova giornata.
Apro a fatica gli occhi, allungo una mano verso la sveglia per spegnerla, ma tanto non sarebbe servito avere una sveglia in quella casa.
Passi furenti, urla nel corridoio, oggetti cadono, sì, era decisamente un giorno nuovo.
<<DOVE SONO FINITI I MIEI PENNELLI!?>> urlò una voce femminile, delicata quanto "alta", simile al canto di un uccellino.
<<OUH ABBASSA QUELLA CAZZO DI VOCE!>> Rispose una voce maschile, stridula che darebbe fastidio anche ai sordi.
<<... L'ultima volta ho visto Sakura portarseli in camera!>> Un'altra voce, molto più soave e con tono quasi annoiato, quella la riconosco, è la voce di Saki, quella che ha evitato i geni della follia di questa famiglia.
<<URHG! SAAAAAKURAAAA>> Passi veloci, palmi su una delle porte vicine a quella mia. Sì, decisamente non avrei aspettato che venisse Jiao-Tang a svegliarmi con calma.
Mi stiracchiai, sbadigliando senza emettere suono, mi alzai verso la finestra e alzai la serranda, mio padre Ryozo dice che un buon giorno si riconosce dalla luce del sole, ecco perché bisogna aprire tutto per fare entrare la luce nella stanza.
Messa le pantofole e troppicciato gli occhi, avvicinai una mano alla maniglia della porta, aprendola piano e guardando i miei fratelli che ancora litigavano.
<<Nana... Sono le sei del mattino... Non disturbare Sakura...>> Mormorai a bassa voce preso dal sonno, chiudendo la porta alle mie spalle con una mano.
Nana Mejiah-Hong, 16 anni, quarta genito, ragazza dai lunghi capelli castano chiaro con qualche riflesso argenteo, una ragazza delicata e dall'attitudine da principessa, la seconda più alta della famiglia.
Avvicinatosi a me, mi indicò minacciosamente con un dito, era una ragazza dolce che però era meglio farle passare i capricci, diventa insopportabile e molto irritabile. Addosso aveva un camice da notte rosa e bianco con sotto un pigiama fucsia, pantofole a unicorno e maschera per il viso -oltre che uno champion disordinato che la faceva sembrare una vecchia strega.
<<Tu non ti intromettere. Non voglio truccarmi con i pennelli usati per truccare i morti.>> Alle sue spalle, una risata esagerata risuonò in tutto il corridoio.
<<T-TANTO I-IL TRUCCO NON NASCONDE LA TUA FACCIA DI CULO! AHAHAHAHA>> un nano (più basso di me o comunque siamo molto vicini di altezza) è mio fratello Aru, gemello di Nana.
Aru Mejiah-Hong, 16 anni, quinto genito, fratello gemello di Nana -anche se tutto diresti tranne che quei due siano gemelli-. Quei due sono quelli più viziati, i figli "arrivati per caso" letteralmente, dopo 4 anni i miei genitori avevano ben pensato nel avere un altro figlio, ma ops! È uscito un parto gemellare -precisiamo, nessuno vuole parlare di come siamo nati, nessuno vuole sapere o comunque chi ha visto non lo vuole dire-; Aru è tutt'altro da come se lo immaginavano i miei, letteralmente il suo nome non è altro che una ossessione di mio padre Ryozo nel voler dare ai figli nomi simili ad "Haruka" -nome di suo marito, cioè di mio padre- e pensava che avrebbe avuto un' altra copia di suo marito, invece si è ritrovato un diavolo della Tasmania mille volte peggio di lui. È quello più manchevole di intelligenza, si sospetta che in realtà soffra di autismo o di ADHD.
Come sua sorella, ha i capelli un po' ondulati che però tende a lisciare di quante volte sta davanti allo specchio a pettinarsi, ha voluto seguire il modello di nostro fratello maggiore, è la copia uscita male della copia dell'originale, non gli riesce bene "imitarlo", lo rende cringe e... Beh... Più scemo di quanto non lo sia già.
Altro dettaglio, lui -come me- ha i capelli neri, solo che ha le punte bianche, anzi dopo un incidente ha sviluppato la Sindrome di Maria Antonietta quindi a stento ha le punte grigio-scuro, l'unica cosa che lo accomuna con la sua gemella è la forma del viso, in viso sono identici, mentre fisicamente sono diversi, Nana arriva al metro e settanta, mentre lui a stento arriva al metro e cinquantacinque, ironico, no? Tra poco riuscirò a superarlo, se i geni di mio padre Haruka sono dalla mia parte.
Una ragazzina dalla carnagione scura sospirò, girando gli occhi al cielo, occhi verde smeraldo con le treccine piccole che accentuavano la sua "diversità" dalla famiglia <<Fai prima a fare colazione fratellino, io e Nana abbiamo invaso il bagno di sopra>> disse guardandomi con aria infastidita, anche se era la ragazza più placata della casa pure lei veniva influenzata da questa "aria viziata".
Feci un sospiro e annuì lentamente mentre mi avvicinavamo allo scorrimano delle scale <<Sì... Sbrigatevi però... Devo farmi la doccia... Per favore....>> Mormorai e sussurrai l'ultima parola, non era da me alzare la voce, e tanto nessuno mi avrebbe sentito con le urla di Aru e Nana.
Ah! Vi state chiedendo chi è la ragazza di colore? Lei è Saki, sì è un ossimoro chiamare una ragazza di origine -probabilmente- indiane o africane con un nome giapponese, ma hey, siamo giapponesi, non vedo perché darle un altro nome, no?
Saki, 13 anni, sesta genita, figlia adottata, non so molto su di lei, so soltanto che i nostri genitori l'hanno "salvata" da una sparatoria che c'è stato nella nostra periferia, la mafia cinese non sopporta mio padre e preferiscono starsene alla larga, ma non vuol dire che si debba fermare da fare fuori rivali o testimoni. Mio padre Ryozo passava per puro caso nella periferia, pioveva a ridotto ed era rimasto a piedi per un mal funzionamento della moto, robe da inventori che sperimentano e modificano i propri mezzi di trasporto per andare più veloci- ah, è illegale? Oh... Allora è solo una roba che fa' lui, un classico.
Fatto sta' che mentre camminava spingendo la moto, sentì una serie di spari e una donna urlare, e come un eroe andò a ficcanasare per vedere cosa era successo, inutile dire che gli assassini scapparono e le uniche cose che so potevano sentire erano i pianti di un fagottino tra le braccia della defunta madre, e così, tornati a casa tra un "rimarrà qui per un po' " e "non vi affezionate, non la adottiamo" alla fine l'hanno adottata, non c'è niente da fare siamo molto affettivi e deboli, ci teniamo le cose carine e coccolose.
Scendendo le scale si poteva ancora sentire gli strilli dei tre al piano superiore, ma almeno poteva sentire qualcosa di buono nell'aria.
<<Heyyy piccolino! Buongiornissimo! Vedo che sei riuscito a svegliarti senza di me, mh?>> Una risata dolce e una voce soave si sentì aldilà del divano, noi abbiamo un open space che condivide la cucina e il salotto, non lo vedevo bene ma già dalla voce e dal buon odorino proveniente dalla cucina ero felice.
<<'Giorno fratellone, che cucini?>> Dissi mentre scendevo gli ultimi gradini e correvo verso l'isola/bancone per vedere cosa stesse facendo Jiao-Tang, i cani mi vennero e i gatti mi vennero dietro, felici di vedermi in piedi.
<<Lo Cheff propone un bel piatto di pancake con miele, mirtilli e crema di cioccolato, per i golosi>> con un grembiule carino tutti decorato e un sorriso stampato sul volto e un occhiolino, Jiao-Tang mi indicò con il cucchiaio di legno che stava usando per mischiare altra massa per i pancakes.
Lui è il mio preferito, forse il preferito di tutta la famiglia; Jiao-Tang Mejiah-Hong, 24 anni, primo genito, il figlio dell'amore in tutti i sensi. Per mio padre Ryozo, Jiao-Tang è il suo figlio preferito -anche se non lo ammette- proprio perché è una fotocopia del marito: alto, gentile, dolce, anche un po' ruffiano e... Beh... Purtroppo... Anche donnaiolo e a volte un po' ansioso, anzi premuroso.
È il più alto di tutti noi, misura un metro e novantacinque, il suo corpo e il suo viso sono papale papale a papà-Haruka, la forma degli occhi, il taglio del viso, anche... Beh... Certe cose che avrei voluto non sapere...
Le uniche differenze sono: gli occhi presi da mio padre Ryozo -che sono di un arancione intenso-, i capelli lisci castano chiaro che, in realtà, diventano di un biondo platino splendente, dei capelli talmente belli che i suoi riflessi sono d'argento e di oro. Quando era piccolo, i miei genitori avevano pensato ad un altro nome per lui, ma non appena papà-Ryozo vide i suoi capelli argentei e castano-dorato gli ricordava il gelato il McFlurry al caramello del McDonald's, così pensò bene di chiamarlo "Jiao-Tang" che in cinese vuol dire caramello.
Attualmente sta' studiando fuori, in Canada, ha vinto una borsa di studio dopo aver preso la medaglia d'oro ad un campionato di pattinaggio artistico in Barcellona, ohhh quel viaggio è stato uno dei più bizzarri che io abbia vissuto! Ma Ve lo racconterò un'altra volta.
Dicevo- che stavo dicendo? Ah sì sì! Studia in Canada, e sin da adolescente ha fatto lavoretti part-time per non dare peso ai nostri genitori -nonostante siamo ricchi-, è un romanticone, un bel ragazzo che ha rubato molti cuori e continua a farlo, ma ahimè, ancora non ha una fidanzata fissa e ne soffre parecchio per questo. Attualmente è in periodo di riposo, non manca molto prima che si laurei, e ogni volta che torna a casa la famiglia è sempre di buon umore!
Feci una risatina impaziente, guardando lui e poi la padella con i pancake pronti
<<Dove la trovi tutta questa energia per fare tutto questo?>> Chiesi mentre i cani mi grattavano le gambe e i gatti miagolavano.
<<È la gioia di vedervi! E soprattutto non faccio mai qualcosa che non sia fatta con amore>> una cosa positiva di Jiao-Tang, oltre al suo lato protettivo, è la sua capacità di fare multitasking; mentre parlava con me stava con una mano mescolando il liquido dei pancake, con l'altra teneva in mano la spatola per girare i pancake già pronti e li metteva nei piatti.
<<Potresti controllare se i piccini hanno cibo e acqua?>>
<<sì, certo!>> Risposi con entusiasmo, andando a controllare le macchine automatiche dell'acqua e del cibo con gli animali che mi seguivano. Presi la sacca di cibo, preso un contenitore di plastica e lo riempì di croccantini, stavo per metterlo dentro il macchinario fino a quando un rumore forte mi spaventò, spargendo croccantini da tutte le parti.
<<VERRÀ IL GIORNO IN CUI GLO SPIRITI MALEDETTI DELLE TENEBRE VERRANNO A PRENDERVI!>> Si udì a gran voce dopo aver sentito una porta sbattere fortissimo. Una figura minuta dai lunghi capelli corvini e dagli occhi freddi scese le scale in fretta, pestando ogni gradino con tutta la forza che aveva nel corpo.
<<Buuuuongiornissimo sorellina!>> Disse Jiao-Tang a gran voce senza perdere l'entusiasmo.
<<Chiudi il becco.>> Tagliò corto, sedensi sulla sua sedia, il suo posto fisso a tavola e chi osava rubarglielo si ritrova uno scorpione sotto il cuscino.
Lei invece è Sakura, 22 anni, seconda genita della famiglia, la versione femminile di mio padre Ryozo, solo che è... Un po' più folle del normale. Dopo una rottura con la sua ragazza ha dovuto vivere per due anni in un ospedale psichiatrico, diciamo che parzialmente l'ha aiutata ed è riuscita a studiare medicina, ahimè però non per salvare le vite, bensì per fare la becchina. È un lavoro raccapricciante che solo le persone malate di mente come lei potevano fare, è molto strana e fissata con l'occulto, oltre che una amante dei rettili, nella sua camera ha una enorme quantità di insetti e piccole lucertole, ma nessuno sà con esattezza quanti, Kiyomi dice che alcuni di questi li usa per studiarli da vicino scorticandoli, ma i suoi preferiti sono i serpenti, i nostri genitori le hanno permesso di avere solo uno però.
È la più bassa in famiglia, arriva al metro e quarantacinque, papà-Ryozo dice che la nonna era alta quanto lei. I suoi capelli lunghi arrivano fino a metà delle cosce, in mezzo a questa chioma nera ha un ciuffo bianco che si vede pure nella sua frangetta. Perché una? Boh, la genetica è strana- ah! Parlando di genetica, solo lei e i due gemelli hanno gli occhi azzurri.
<<Owwww sorellina, non essere così guastafeste di prima mattina, ti ho preparato i pancake>> Jiao-Tang servì alla sorella un piatto con tre pancake appena fatti, lei guardò il piatto squadrando prima lui e poi il piatto, per poi mormorò mentre iniziava a prepararsi i pancake. Quei due, sin da piccoli sono stati come Tom e Jerry, si vogliono bene a modo loro; mio fratello non si offende e non si spaventa di lei, mentre Sakura cerca in tutti modi di essere minacciosa.
Mentre raccoglievo i croccantini -o almeno, ci provavo mentre i cani mangiavano- alzavo lo sguardo per vederli mentre parlavano, era incredibile come mio fratello fosse così coraggioso e così sereno nel risponderle senza doverla aggredire.
<<Oggi vuoi che ti accompagni al lavoro? Il servizio pulmino Jiao-Tang è disponibile>> ridacchiò cucinava l'ultimo Pancake e metteva i contenitori sporchi nel lavapiatti.
<<Come vuoi.>> Rispose con aria seccata e fredda mentre spalmava del burro sopra il pancake. <<Se devi portarmi vedi di farmi arrivare puntuale, alle 8:40 mi arriva un corpo da imbalsamare>> sentire quelle cose prima di fare colazione mi metteva i brividi.
<<P-Possiamo n-no-non parlare di morti d-di prima mattina...?>> Mormorai tenendo la testa bassa non appena finii di di raccogliere i croccantini.
<<Ush, come se dei cadaveri potessero rovinare l'appetito>> rispose senza guardarmi, approfittando del momento per lavarmi le mani.
<<Non tutti siamo pazzi come te sorellina, abbiamo un cuore e dei sentimenti>> Jiao-Tang ridacchiò mentre parlava, era normale per lui prendere tutto come uno scherzo, Sakura invece era troppo permalosa e seria, infatti si preparò con un coltello da burro, mettendo subito un piede sul tavolo pronta per assaltarlo, ma una voce ferma la fermò.
<<Oi. Scendi quel piede dal tavolo signorina.>> Un tono forte e determinato, possente che imponeva autorità <<Quante volte ti devo ripetere di non assalire i tuoi fratelli, Sakura?>>
Una voce tanto roca e profonda proveniva dal primo pilastro della famiglia, una figura alta un metro e sessantacinque dai muscoli accentuati, capelli stravaganti ma naturali (metà sinistra neri, metà destra bianchi), occhi afflitti da eterocromia (occhio destro azzurro-grigio, occhio sinistro arancione-nero), e per finire, una cicatrice sull'occhio destro che gli parte dal sopracciglio alla guancia, un pizzo accennato appena per non perdere quel viso così giovanile nonostante gli anni: Papà Ryozo, un uomo ormai sulla quarantina (45 anni) ricoperto di cicatrici, cicatrici che raccontano le sue battaglie, e tatuaggi ormai sbiaditi dal tempo.
Alla vista di mio padre deglutì, era vero che negli anni a venire si era addolcito, ma per me rimaneva sempre una figura autoritaria che era meglio evitare di farla arrabbiare. Mi andai a sedere subito, stando bello composto sulla sedia <<B-buongiorno...>> Sussurrai fin troppo basso <<B-buongiorno p-papà...!>> Dissi di nuovo con un tono leggermente più alto.
I suoi occhi freddi passarono da Jiao-Tang, a Sakura e in fine a me, sospirando con aria rassegnata mentre passava per prendere il coltello dalla figlia che ancora era nella posa di scatto. <<Buongiorno anche a te Zhao, almeno qualcuno si ricorda le buone maniere>> guardò con disapprovazione Sakura, uno sguardo di sfida fu' la risposta della ragazza, lo guardava con occhi ricolmi di ira, odio, rancore. Solo dopo qualche istante la ragazza si sedette, normalmente, sbuffando
<<Buongiorno padre.>> Teneva le braccia conserte, Jiao-Tang invece canticchiava "Macarena" mentre si metteva a lavare i contenitori sporchi, muovendo anche il sedere e alzando le braccia. La scena mi fece al quanto ridere, magari non era un fenomeno nel canto ma sapeva come farmi strappare un sorriso.
Sentì qualcosa di secco sulla mia guancia e una mano callosa sulla mia testa, papà Ryozo mi aveva dato un bacio sulla guancia e mi aveva arruffato i capelli, mi sorrideva con aria serena.
<<Sei contento che tuo fratello è tornato?>> Chiese mentre passava per la cucina, controllando che fosse pulita meno, ha una certa ossessione per la pulizia.
<<M-Mh? Oh S-sì sì, sono felice che Jiao-Tang sia tornato... Perché, non dovrei esserlo?>> Mentre parlavo papà passava un dito sull'isola, guardando con aria di rimprovero Jiao-Tang che ancora puliva i piatti.
<<Ma certo che->> l'uomo venne interrotto da una serie di urla al piano di sopra, avevano ripreso a litigare e ora sembrava che qualcuno li stesse stendendo a terra.
<<BRUTTI MOCCIOSI, MI AVETE SVEGLIATO E ADESSO NE PAGHERETE LE CONSEGUENZE!>> Un urlo Vikingo si sentì non appena un enorme peso si sentì cadere nel piano di sopra.
Ryozo guardò su' facendo una smorfia <<È possibile che in questa casa non si possa avere una mattinata normale!?>> A passi veloci, tenendo con entrambe le mani la vesteglia così da non inciampare con i piedi, si avvicinò alla scala, poggiando una mano sullo scorrimano <<KYOMI, TI HO DETTO DI NON FARE LE TUE MOSSE DI WRESTLING SUI TUOI FRATELLI. ORA SCENDETE CHE LA COLAZIONE È PRONTA!>> Concluse con uno sbuffò irritato.
<<Sì papà!>> Rispose Saki.
<<Scusa Pa'!>> Dissero in coro Aru e Kiyomi.
<<Urgh! Va bene! Va bene! Scendiamo, poi però dovete ridarmi i miei pennelli per il trucco!>> Inutile dire che questa richiesta poteva venire da una persona sola.
In fila indiana scesero tutti e quattro mentre Ryozo rimaneva in una posa da militare, spalle all'indietro, testa alta e mani dietro la schiena.
<<Buongiorno papà!>> Scese per prima Saki, dando un bacio sulla guancia al padre che poi sorrise facendo un cenno con la testa, correndo poi verso il tavolo per sedersi accanto a me.
Poi scese Nana, mettendo un broncio con aria offesa <<Buongiorno Papino... Mi hanno fregato i pennelli da trucco!>>
L'uomo non poté fare altro che alzare gli occhi al cielo, sorridendo e dandole un bacio sulla fronte <<Nana, principessa, li perdi sempre, vedrai che li troverai come le scorse volte>> non si azzardò nemmeno a toccarle la testa, la conosceva troppo bene per sapere che odiava le mani estranei suoi capelli.
Come una bambina capricciosa, ha tenuto ancora il broncio con aria offesa, camminando con la stessa attitudine.
Dopo la principessa arrivò il giullare, tenendo le mani dentro le tasche, camminando con il corpo in avanti come un rapper fallito, oppure qualcuno con la gobba. Aru alzò il pugno per dare un colpetto sul braccio al proprio padre <<Yo'>> disse solo, sorridendo e ridacchiando sotto i baffi per andarsi a sedere nel suo posto, il posto a capotavola.
Come fa' quel ragazzo ad essere ancora vivo io non lo so, ne ha passate davvero tante e non conosce il significato della parola pericolo.
Ed infine, lungo le scale scese una figura massiccia dalle grande forme dalle spalle larghe: Kiyomi, l'orgoglioso di mio padre anche se ha avuto tre maschi, Kiyomi è il classico "figlio" che ogni genitore maschio vorrebbe avere.
<<Scusami pa', mi hanno svegliato a forza di urla>> disse poggiando una mano sulla spalla sul padre guardandolo con un sorriso leggero, era ancora presa dal sonno.
Ryozo sorriso compiaciuto, anche lei era in parte la sua preferita, voleva bene a Jiao-Tang, ma è troppo delicato per metterr le mani sui macchinari, pieni di olio e di terra.
<<Evita di farlo per favore, se a te viene la mala del sonno, a tua sorella pure, ci manca solo papà e siamo finiti, vai a mangiare che è pronto>> aveva un tono amorevole con lei, sì era arrabbiato ma non riusciva a fare a meno di essere dietro della figlia che aveva cresciuto.
Kiyomi Mejiah-Hong, 18 anni, terza genito della famiglia, la "donnona". Lei è la classica ragazza maschiaccio, anche se a volte è un po' troppo moralista e rompi scatole, neanche gli scherzi di Jiao-Tang sopporta e ogni volta che apre la porta deve farti un discorso sul socialismo e che bisogna abbattere il capitalismo o robe così. Ha i capelli per metà castano scuro e per metà neri, sono di un riccio folto, ma ahimè ha deciso di rasarli lateralmente per tenere il grande ciuffo che arriva davanti agli occhi, una specie di donna Punk. È una delle più sportive di casa, e probabilmente erediterà l'industria di papà-Ryozo; quando era piccola ha fatto nuoto, ma appena entrata alle medie ha cominciato a fare Rugby, poi alle superiori ha fatto qualche corso di Box e Wrestling e al liceo è andata al Tecnico industriale, cioè ancora ci stà andando, è all'ultimo anno, ma probabilmente dopo che avrà finito andrà a lavorare come meccanico dall Hong's Industry.
È una bella ragazza tutto sommato, e come me ha una particolarità agli occhi, sono come divisi in due semi cerchi: di sopra sono azzurri e di sotto sono arancioni, a livello fisico ehm... Come dire... È molto incarne, oltre che possiede un addominale invidiabile.
Facendo tanto allenamento fisico è riuscita ad ottenere delle spalle molto larghe, anche se già di suo c'è l'aveva.
Non c'è molto da dire su di lei, è molto chiusa e non parla spesso dei suoi problemi con me, a stento forse con Jiao-Tang, ma probabilmente si confida più spesso con Sakura.
E ora eravamo quasi al completo a tavola: Aru a capotavola, quella rivolta verso il cortile, Nana alla destra e Saki alla sua sinistra. A destra di Nana c'era Kiyomi, e appresso c'era Sakura, dall'altra parte invece c'ero io in mezzo a Saki e Jiao-Tang. Nell'altro capotavola si mettono i miei genitori, per qualche strana ragione avevamo un tavolo molto ampio quindi a capotavola ci potevano entrare due persone.
Papà Ryozo stava per sedersi fino a quando non sentì lo scricchiolio delle scale, la sua serietà era scomparsa, nei suoi occhi si era riaccesa una lucina che veniva ogni volta che sentiva suo marito.
<<Amore! Torna a dormire, è ancora presto tesoro...>> fece una piccola corsetta, allungando una mano per accarezzare il braccio del suo amato.
<<Mhhh tranquillo... Con tutto questo trambusto mi sarei svegliato ugualmente>> un uomo alto dai capelli castano chiaro, ondulati come le onde del mare, occhi azzurri come il cielo in un giorno di primavera ed un viso sereno come le acque cristalline del mare. Tenendo gli occhi semi chiusi, sorrise al marito e si abbassò per lasciargli un bacio sulle labbra. Nonostante i vari problemi quotidiani, si vogliono molto bene.
Sorrisi nel vederli baciarsi, al mio fianco sospirò Saki che poggiava la testa tra le sue mani <<Quanto sarebbe bello avere un matrimonio così felice come il vostro...>>
<<A chi lo dici... In confronto alla zia Fuyi e lo zio Chuuya, beh, voi siete decisamente migliori>> aggiunse Nana, guardando anche lei i suoi genitori con aria sognante.
<<Certo che sono migliori, i froci vengono sempre raccomandati>> interruppe Aru con la sua mancanza di romanticismo, ma come punizione si prese uno schiaffo sulla testa da parte di Nana <<AHIA BRUTTA STRONZA-!>> Nana gliene diede un'altra<<Non dire quella parola! È offensivo.>>
Jiao-Tang ridacchiò vedendo la scenetta <<Ahi ahi, fate bene a credere nell'amore, non smettere mai di farlo>>
<<Tsk, l'amore è solo una cosa effimera che ti avvelena...>> Disse Sakura con tono acido verso il fratello, ed io che non facevo altro che passare il mio sguardo da un fratello all'altro, tutti quanti avevamo qualcosa che li caratterizzava, qualcosa che li rendeva quello che erano.
I figli litigano e i genitori si accollano uno all'altro, ancora quel bacio non era finito, erano molto concentrati per pensare a quello che succedeva intorno a loro, così Kiyomi voltandosi verso i genitori si schiarì la gola <<Ehrm ehrm, pa'! Dobbiamo...mangiare>>
Una coppia comunque molto insolita; si sono conosciuti da giovani, mio padre Ryozo aveva appena 13 anni mentre papà Haruka aveva 16 anni, non ricordo bene i dettagli di come si sono incontrati -o comunque, c'è chi mi dice una versione e chi me ne dice un'altra, ma ancora i miei genitori non hanno dato tutti i dettagli della loro versione-, fatto sta' che mio padre Ryozo è stato salvato da papà Haruka, lo ha aiutato ad affrontare i suoi traumi, e d'altro canto papà Haruka ha ricevuto la fiducia do qualcuno nonostante non fosse una persona fedele per quanto riguarda le relazioni, ed in più venne salvato dal nonno violento ed omofobo!
Ci sarebbero davvero tante, tantissime cose da raccontare! Ma non divaghiamo; Papà Haruka è diventato un avvocato che tratta i casi di violenze domestiche e robe del genere se non ricordo male, prima lavorava presso uno studio dove si trovava male, poi appena papà Ryozo sistemò la casa in cui abitiamo adesso ha cominciato a creato il proprio ufficio che condividiamo con l'ingresso di casa, infatti tra l'ingresso e l'open space c'è un corridoio lungo con delle porte laterali così da non disturbarlo durante le sue visite. Papà Ryozo invece... Ecco... È multitasking, fa' un po' tutto: prima era un semplice lavoratore di una agenzia, ma dimostrando il suo ingenio e la sua determinazione nel voler superare gli altri, è riuscito addirittura a diventare il successore del vecchio proprietario dell'azienda! E da lì tutto cambiò, dal personale al modo di lavorare, e ogni volta la sua fama crescette sempre di più fino a diventare uno dei capi d'industria più importanti, le sue invenzione passavano da semplici elettrodomestici a sperimentazioni e collaborazioni con case automobilische e altro ancora!
Inoltre, un tempo era un detective per la polizia, poi però ebbe dei problemi perché veniva limitato e c'era un po' di astio tra lui e le forze dell'ordine, così si mise in proprio come detective privato.
Nonostante il duro lavoro, sono sempre stati presenti per ognuno di noi, chi di meno perché si rifiuta nel farsi aiutare, ma loro sono sempre stati lì, e sempre saranno al nostro fianco.
Ci volle qualche istante prima che Papà Ryozo prendesse le forze per staccarsi, era paonozzo in viso, completamente andato mentre si accarezzava le labbra con due dita, guardando il pavimento con aria sognante e sorridendo come un ebete, invece papà Haruka aveva uno sguardo compiaciuto e sembrava... Desideroso, bramoso, di condividere ancora qualche attimo con suo marito.
<<Sì, hai ragione figliola, meglio mangiare subito prima che si raffreddi!>> La bravura sua stava proprio nel adeguarsi alle situazioni, una caratteristica che ha pure Jiao-Tang, anche se posso dire che Jiao-Tang e' molto più bravo nel "pararsi il culo". Papà Haruka si sedette accanto a capotavola di fianco a Sakura.
<<Eh-Eh sì... Sbrigatevi a mangiare su'! Dovete andare a scuola, e-e anche a lavorare...>> Svegliatosi dal mondo sognante, papà Ryozo ci raggiunse a tavola, e finalmente potevamo fare colazione.
<<Bene famiglia, ora possiamo finalmente fare colazione! Mi siete mancati davvero tanto>> disse Jiao-Tang, aveva le lacrime agli occhi per la commozione.
<<Buon appetito!>> Dicemmo tutti in coro, di qua e di là si sentirono chiacchiere, forchette e piatti che sbattevano, bicchieri che venivano riempiti, risate e sbuffi irritato, tutto quello che spesso in molte famiglia non si sente.
Non è da tutti avere una famiglia così unita, una famiglia che ci tiene alla comunione e alla condivisione, sì è vero che non tutti i fratelli la pensano allo stesso modo, ma a me va bene così, mi piace la mia famiglia pazza, ne abbiamo passate davvero tante, e mi hanno raccontato un sacco di storie, davvero una infinità! Non saprei nemmeno da quale cominciare...
Credo che dovrò raccontarveli uno per uno, non ho una buona memoria, ma proverò a raccontarveli per come li conosco e per come me li ricordo...
Forse, credo di aver trovato la prima storia da raccontare...
To be continued...
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[Spazio autore]
Ehm, ciao! Ci ho messo parecchio per scrivere questa """"""piccola""""" introduzione dei nostri protagonisti, ma eccoci è, è pronto e almeno sono riuscita a mettere una infaniratura della Famiglia Mejiah-Hong (o come solitamente la chiamo, Famiglia Haruyozo).
Non so se sarà di vostro grandimento questa piccola raccolta di storielle mai ruolate o semplicemente immaginate ma mai scritte, ma beh, almeno potrò sentirmi realizzata nel averlo scritto e nel aver pubblicato qualcosa che mi sentivo di farlo.
Non so nemmeno con quale frequenza scriverò le storielle, dovrei ricordarle attraverso vecchie vignette dimenticate tra le tante cose che ho per l'Accademia di belle Arti.
A tal proposito, visto che ho menzionato l'Accademia, uso questo per dire che ho una vita anch'io quindi dovrò gestire la vita sociale, la vita personale e la vita universitaria, quindi non aspettatevi tuta questa grande frequenza, ma ci proverò, qualche tempo per scrivere lo troverò.
Detto questo, spero che questo sperimento vada bene e spero che vi possiate divertire con questi personaggi come io mi sono divertita con loro per ben 4 anni, ovviamente questi non saranno gli unici personaggi presenti nelle storiella, ma diciamo che la maggior parte delle volte potrebbe esserci qualche membro Mejiah-Hong
Concludo con augurarvi una buona (prossima) lettura e vi ringrazio per l'attenzione, baci baci <3
-Garuu
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