[Feste "Clandestine"]
𝙿𝙾𝚅: 𝚉𝚑𝚊𝚘 𝙷𝚘𝚗𝚐, 12 𝚊𝚗𝚗𝚒
Dopo la solita colazione confusionaria, io e Saki aspettavamo sul gradino dell'ingresso della villetta, lei era in piedi e scriveva freneticamente al telefono mentre io ero seduto e giocavo con i fasci d'erba che trovavo tra le crepe dell'aslfato, addosso indossavamo le nostri uniformi e sulle spalle avevamo i nostri zaini, nei ne aveva uno viola piena di fiori di Sakura, io invece avevo un semplice Zaino grigio con blu e bianco, zaini che ovviamente non erano nostri ma erando di Aru e Nana ai tempi delle elementari e medie.
<<A che punto sono?>> Chiese tenendo basso lo sguardo, era troppo vicino per poter alzare lo sguardo, le gonne erano il male assoluto per un ragazzino che sta' entrando nell'adolescenza.
<<Uff, fanno ritardo, come sempre! È possibile che Kiriko non riesca mai a fare in tempo???>> Rispose Saki mentre scriveva freneticamente con un broncio offeso. Teneva i suoi capelli neri con le ciocche (finte) bianche tra le treccine raccolti in una coda alta, sembrava un'ananas quando muoveva la testa, e suonava come un bracciale di perline con tutte quelle decorazioni che aveva attattace ai suoi capelli.
Risposi con un sospiro, prendendo un rametto per cercare di "disegnare" per terra. <<Almeno non dobbiamo essere a scuola alle 6:30 del mattino... Papà Ryo esagera con gli orari di anticipo...>>
<<Sì ma non significa che dobbiamo arrivare alle 9:30!>> Disse gesticolando e facendo uno sbuffò frustrato, sedendosi alla fine insieme a me <<Proprio oggi lo zio Chuuya doveva darci il passaggio!?>>
<<Non è mica colpa sua se Aru ha fatto schiantare la macchina del lavoro contro un albero...>> Mormorai mentre prendevo un fascio di erba per cercare di spostare un sassolino.
<<Un pazzo... Dovrebbero internare pure lui in un ospedale psichiatrico>> disse con aria seccata, mettendo le braccia conserte.
<<N-Non dirlo neanche per scherzo! S-Sorellona Sakura ne ha sofferto...>> Non mi piaceva che gli altri augurassero il male agli altri, ok per carità la mia famiglia non era normale ma non era carino farlo.
Solitamente era nostro padre Ryozo ad accompagnarci a scuola, o lui o gli zii che tanto devono accompagnare Kiriko, nostra cugina che ha la stessa età di Saki, ma sfortunatamente Aru ha avuto la grande idea di voler uscire con la macchina del lavoro (una macchina nera ipertecnologica che usa mio padre quando và al lavoro) senza patente e senza alcuna esperienza decente di guida così da fare colpo sul suo gruppo di "amici" e anche su delle ragazze; inutile dire che l'incidente fece andare su tutte le furie i miei genitori. A papà Ryozo non puoi mentire, ma solo una persona può guidare quella macchina e quella è Kiyomi, basta saper riscattare o fratelli per avere quello che si vuole, oppure mettere nella cioccolata calda dei miei genitori qualcosa che beh... Lo distragga un po'... Per qualche ora...
Al solo pensiero di questo atto così meschino rabbrividisco, ho 12 anni e per me la pubertà è qualcosa di nuovo, strano, ambiguo che ancora devo conoscere e abituarmi alle nuove sensazioni, dopo aver scoperto per sbaglio cosa è la sessualità ho cominciato a realizzare quanto i miei genitori siano un po'... "Biricchini".
Il suono di un clacson mi svegliò dalio flusso di pensieri <<Oh, eccolo!>> Dissi mettendomi in piedi in modo goffo <<Era ora!>> Aggiunse Saki mentre la aiutavo ad alzarsi, porgendole una mano e assicurandomi che non perda l'equilibrio.
La portiera del sedile posteriore venne aperta forte da una ragazzina dai capelli corti e arancioni che le devano un'aria da ribelle, anche se le stavano molto bene, in bocca teneva un ChiupaChups dal colore rosa e bianco, lo degustava con piace mentre ci squadrava dai suoi occhiali troppo grandi che ricadevano sulla punta del naso.
<<Hey piccioncini! Scusate il ritardo ma le star si fanno aspettare>> la ragazza sul sedile dietro fece una risatina divertita, tenendo il lecca lecca tra i denti.
<<Alla buon ora eh! Fammi spazio scema!>> Saki la spinse per avere più spazio, dalle loro risate si poteva intuire che era una loro abitudine comportarsi così.
<<Buongiorno Ragazzi! Dormito bene?>> Chiese un uomo al volante, un uomo dal volto rilassato, un viso quadrato dai lunghi capelli viola, capelli crespi raccolti in una coda di cavallo basso, qualche ciuffo ribelle qua e là, degli occhiali neri che però non rovinano il suo fascino, occhi verde come quelli di uno smeraldo e una leggera barba intorno al mento.
<<Ciao zio Chuuya...!>> Risposi salendo e chiudendo la portiera del sedile di dietro <<Insomma... Diciamo di sì...>> Mormorai, tanto non credo che mi avrebbe sentito con Saki e Kiriko che guardavano i ragazzi carini su Instagram.
<<I tuoi fratelli non ti hanno fatto dormire per caso?>> Chiese Chuuya, ripartendo non appena vide che erano tutti a bordo. Lui come papà Haruka Guida con tranquillità, ed era una cosa buona dopo aver vissuto con un padre mezzo cieco che guida come se fosse nella Formula 1.
<<S-sì....diciamo sì... ho avuto un attacco di asma e ho buttato giù tutte cose nel tentativo di prendere l'inalatore, menomale che papà Ryozo ha il sonno leggero ed è corso subito a darmi una mano...>> Ero un po' imbarazzato nel voler parlare con altre persone, solitamente il mio tono di voce è così basso che quasi nessuno si rende conto della mia presenza.
Dallo specchietto si poté vedere lo sguardo dispiaciuto dell'uomo <<Ow Zhao, dovresti stare più attento e tenerti l'inalatore vicino, ma soprattutto mantere la calma quando hai questi attacchi, sennò le cose peggiorano>>
Chuuya Osamu, marito di nostra zia Fuyi e miglior amico di papà Haruka, ha circa 48 anni ma a luglio ne dovrebbe fare 49, è più grande della zia ed è più grande di papà Haruka. Fa' il professore di Filosofia in una scuola superiore, e ciò che succede in quel liceo sono eventi mistici: c'è il professore di matematica (Shinso Tanaka) che era l'ex della zia Fuyi, c'è una professoressa di inglese che ci prova costantemente con tutti i colleghi maschi (compreso lo zio Chuuya), preside che non calcola minimamente le richieste degli studenti, alunni indisppinati che danmo fuoco ai cessi, alunne che mandano lettere di amore allo zio, e ancora potremmo menzionare le innumerevoli cose che non vanno ma a lui gli piace quel ambiente perché i ragazzi sono affezionati a lui e lui a loro, addirittura ha rifiutato la possibilità di insegnare all'università di filosofia perché ci tiene troppo migliorare quella scuola con quel poco che fa'.
Kiriko guardò me e Saki con sguardo interrogatorio <<Al ritorno con chi siete?>>
Saki ci pensò, cercando di ricordare gi impegni <<Credo che torneremo a piedi con Aru e Nana, tutti quanti lavorano e Jiao-Tang deve andare dal dentista>> sentendo queste parole, Kiriko sbuffò, poggiando le mani dietro la testa mentre si metteva comoda.
<<Che sbatti farsela a piedi, in tal caso vi dò un passaggio se volete, c'è mia mamma al ritorno>>
Io scossi la testa, sapevo che essere accompagnato dalla zia era un po'...opprimente, non avrebbe fatto altro che sparlottare delle mamme e avrebbe sicuramente commentato il fisico dei papà, e a volte puzzava di vino quando parlava.
<<N-No grazie... Preferirei farmela a piedi...>> Mormorai mentre giocherellavo con le maniche della mia giacca.
<<Oh va bene, come volete!>> rispose Kiriko facendo le spallucce, ci sarebbe stato tanto di cui parlare ma ormai erano arrivati a scuola ed era appena suonata la campanella.
<<Veloci! È suonata la prima campanella!>> Lo zio si fermò subito, prese lo zaino di Kiriko e il suo Lunchbox (che erano nel posto del passeggero) e le passò dietro e in men che non si dica, Saki e Kiriko mi spinsero fuori dalla macchina.
<<H-Hey pi-pian->>
<<Non c'è tempo per andare piano! Ciao zio grazie per il passaggio!>> Mi interruppe Saki mentre mi afferrava dal polso per trascinarmi in una corsa verso la mostra aula <<Grazie papà!>> Aggiunse Kiriko mentre si metteva velocemente lo zaino sulle spalle e ci superava in velocità, io non sono mai stato una cima negli sport e tanto meno Saki, le piacevano le cose semplici come la danza classica o il pattinaggio, ma non era comunque molto presa da questi.
<<Divertitevi ragazzi! Statemi bene e buona giornata!>> Urlò a gran voce Chuuya, che li salutò con una mano e un sorriso che presto si trasformò in terrore, come se all'improvviso avesse visto la morte che lo aspettava qualche miglio più in là. Si mise subito in moto, con il panico nella gola, e scappò il più presto possibile dalla visione che aveva avuto...
Entrati in classe, prendemmo i nostri soliti posti vicino alla porta, io ero al terzo posto, Saki era dietro di me e dietro di lei c'era Kiriko, da questi posti si poteva capire quanto fosse diversa la nostra attenzione durante le lezioni.
C'era un baccano assurdo, ragazzini che urlavano ed esultavano per chissà quale cavolata, ragazzine che sghignazzavano per qualche pettegolo, ed il gruppo di bulli che tiravano cartacce o aeroplani di carta con delle minacce o insulti, e tra le loro vittime c'ero io, ogni mattina speravo che smettessero di farmi del male... Com'è possibile che nella mia famiglia tutti hanno affrontato il bullismo ed io no? Non ci riesco, provo a fare come Jiao-Tang e mettono la mia testa dentro il cesso, provo a fare come Sakura e mi prendono a pugni nello stomaco, faccio come i gemelli (che erano rispettivamente, uno il bullo e l'altra la ragazza snoob) e mi buttano il cibo addosso... Kiyomi era forse l'unica a capirmi, spesso i suoi atti di bullismo finivano con lei che si ribellava ficcando due dita nel naso ai mal capitati, ma con le ragazze non poteva farne a meno, era presa di mira perché era una ragazza "brutta" e "grassa", piangeva ogni notte e cercò di dimagrire, di migliorare sé stessa, ci riuscì? No, perché era diventata qualcosa che non era in lei e non riusciva ad essere come gli altri...
Almeno Saki non ha avuto problemi di bullismo, sà come rispondere a tono e sa' come comandare, come la stessa Kiriko che oltre a snoob sà come umiliarti e farti diventare uno zerbino.
<<Hey ragazzi! Guardate chi c'è! Il piccolo maghetto!>> Quelle parole, i passi, le risate, avevo sentito la mia fine. Cercai di coprire la mia testa con le braccia bisbigliando che non si avvicinassero <<oggi che cosa hai portato nella tua sacca da viaggio, eh!?>> Dei ragazzi presero il suo Zaino, cominciando a frugarci dentro. Mi trattenni per non piagnucolare, dovevo stare zitto e non ribellarmi, cercando di fare finta di nulla, ma la mia sensibilità era più evidente in viso che nelle mie parole; mi afferrarono dai capelli per alzare la mia testa <<Hey moccioso! Si guarda in faccia quando ti parlano!>> Uno sguardo maligno segnava il bullo, che chiamerò Troll perché aveva i denti storti e sporgenti, e aveva una alitosi mostruosa.
<<Oi! Abbassa quelle mani!>> Intervenne Saki, che venne trattenuta da altri. <<Zitta puttana! Ancora che provi a scontrarti contro di noi!?>>
Il sangue ribolliva nel mio corpo, ma la mia forza non era per niente equiparabile a quella dei bulli.
<<S-Sciacquati quella bocca con il sapone, T-Troll! Ma-magari avrai un alito miglio->> neanche il tempo di finire la frase che sentì il mio zigomo sbattere forte sul mio banco, ed è in quel istante che ho iniziato a piangere.
Le mie lacrime facevano ridere ai miei nemici, era come una droga, io piangevo e loro stavano meglio. Mi buttarono adosso tutte le cose che avevo sullo zaino e poi mi tirarono di nuovo i capelli all'indietro.
<<Che cosa hai detto!? Dimmelo di nuovo in faccia se hai davvero le palle, anzi, testiamo se c'è le hai>> il troll schioccò le dita.
<<n-No per favore n-no no i-il test n-no!>> Mi dimenai con braccia e gambe, mi trattenero a forza, mi girarono la sedia per far uscire le gambe da sotto il banco, le braccia dietro lo schienale della sedia, le gambe chiuse a forza per non ricevere un calcio nelle palle, ma venni salvato in estremis; un complice dei bulli, correva lungo il corridoio, afferrandosi affannato alla porta della nostra aula.
<<Ragazzi! La professoressa sta arrivando! Ai propri posti!>> Furono le parole più belle che Zhao avesse potuto sentire.
<<Tsk, per ora ti sei salvato Moccioso, ci vediamo a ricreazione, spero che il tuo pranzo sia buono altrimenti sarò costretto a punirti...>> Lasciò la mia testa, facendola sbattere prima sul banco, il colpo fu' forte da farmi sanguinare il naso, ormai di quante volte venivo picchiato che cominciavo ad avere il naso deformato.
Saki venne lasciata dai bulli, li guardò con disprezzo tenendo i pugni chiusi <<Brutti stronzi... Nostro padre lo verrà a sapere e vedremo se avrete ancora il coraggio di toccarci!>> si abbassò per prendere le mie cose, i bulli ricambiarono con risate e pernacchie
<<Figli di froci! Fatevi avanti invece di chiamare le femminucce dei vostri genitori!>>
<<La-Lasciali stare Saki... >> Mormorai con la voce nasale, tenevo la testa alzata in modo da non fare volare altro sangue.
<<Lascio stare cosa!? Non posso vederti così e non mi piace nemmeno essere trattata in questo modo! Tieni...>> Dopo aver raccolto le mie cose da terra, mi passò un fazzoletto e mi aiutò a tenere su' la testa per fermare l'emorragia <<di questo passo potrebbe andare peggio...>>
Mi sentivo completamente inutile, uno spreco, non riuscivo nemmeno a difendermi, e tanto meno difendere mia sorella che deve sempre prendere le mie parti. Presi il fazzoletto, allontanando Saki con delicatezza <<Sto meglio adesso, grazie, siediti prima che la professoressa ti rimproveri...>> Con un broncio, mia sorella si sedette, mentre guardava Kiriko con disprezzo che a quanto pare era divertita da tutta questa scenetta.
La professoressa bussò alla porta e tutti quanti ci alzammo
<<Buongiorno ragazzi!>>
<<Buongiorno professoressa!>> Dicemmo in coro, io cercai di nascondere ogni evidenza di aggressione, asciugandomi al volo tutto il sangue e le lacrime di prima
<<Buone notizie ragazzi, oggi avrete un nuovo compagno!>>
Tutti quanti ci guardammo incuriositi, bisbigliavamo, ognuno aveva una reazione diversa all'altra, chi più entusiasta, chi più annoiato e chi -come me- impaurito da quello che avremmo trovato, un nuovo compagno poteva significare un nuovo alleato oppure un nuovo bullo.
La professoressa allungò una mano e fece cenno a qualcuno di entrare <<Vieni! Avvicinati!>>
Il mio cuore si fermò un attimo, un ragazzo dalla pelle leggermente scura come quella di un indiano entrò dalla porta, occhi verde smeraldo e capelli viola molto crespi e ribelli, aveva tratti che mi sembravano davvero somigliati a qualcuno, e quel qualcuno era una persona davvero vicina a noi... No, non poteva essere, era solo una coincidenza.
Sguardo freddo e annoiato scrutò la classe, sembrava uno al quanto silenzioso dalle poche parole.
<<Vi presento Iguchi Kamado>> dallo sguardo della professoressa che cercava di essere così dolce, avevo intuito che persona fosse, qualcuno che era meglio starci alla larga perché poteva combinare molti guai <<Dai, facci una presentazione di te!>>
Il ragazzo sospirò con aria irritata <<Sono Iguchi Kamado, ho 11 anni devo farne 12 a novembre, vengo dall'India tra l'unione di una madre zoccola e un padre fedele che si sono separati quando avevo 4 anni... E ora vivo di nuovo qui>> dalla mia nuca si drizzarono i capelli non appena sentì la sua presentazione -anche se l'aveva fatta con un tono annoiato e seccato-, la storia del ragazzino gli ricordava qualcosa ma non sà bene cosa.
La professoressa trattenne il sorriso più che poteva, schiarendosi la gola per spezzare l'aria imbarazzante che si era diffusa nell'aria <<Bene Iguchi, perché non ti vai a sedere in quel banco vuoto? Spero che ti possa trovare bene con noi!>> Il ragazzino, con le mani perennemente nelle tasche, si sedette in un posto vicino alla finestra al terzo posto, per tutto il tempo non potei fare a meno di guardarlo.
<<Per favore... Ditemi che è solo una coincidenza...>> Pensai a bassa voce, rivolgendo poi lo sguardo indietro per vedere che espressione avevano le altre due; Saki mi aveva ricambiato con uno sguardo preoccupato, mentre Kiriko sembrava essersi presa una cotta per il nuovo ragazzino, lo guardava con aria sognante mordendosi il labbro inferiore <<Non è affascinante...?>> Pronunciò dalla sua bocca, continuando a fissare il ragazzo nuovo per poi guardare noi due, al quanto basiti e preoccupati dalla strana coincidenza.
Ma cambiamo scenario, non dobbiamo per forza stare a guardare dei ragazzini che fanno cose pallose della seconda media! Andiamo a vedere cosa succede agli altri membri della famiglia;
Rumori metallici, martelli, trapani, chiavi inglesi che cadono <<Argh cavolo!>>
<<Attenta Ki-Ki, gli inglesi sono pericolosi quando cadono dal cielo>> una voce ironica parlò a gran voce oltre al trambusto di quella officina.
<<Ci dovremmo spaventare quando i giapponesi cadranno dal cielo zia Hina>> rispose la voce roca di Kiyomi che in questo momento era sotto un'auto a controllare alcune cose, più in specifico controllava la macchina del lavoro <<È incredibile come quel cretino di Aru sia riuscito a rovinare una macchina da milioni e milioni di soldi!>>
<<Legali o illegali?>> Rispose ancora la voce di una donna che si aggirava suoi 30 anni, anzi per precisare ne aveva 37, ma la sua battuta fece parecchio ridere alla figlia del suo miglior amico <<Non saprei Zia, ti giuro non saprei!>> Uscì da sotto la macchina spingendosi con le braccia <<Questa macchina avrà bisogno di tanto lavoro e denaro, tutta la carrozzeria rovinata, il pianto elettrico andato completamente a puttane, idem il motore...>> La giovane Kiyomi si alzò dalla piattaforma con le rotelle su cui era sdraiata e si avvicinò alla donna dai capelli corvini e finto biondo che stava cambiando l'olio di Jeep blu marino
<<Tanto quel bastardo di tuo padre non i fa' problemi a livello monetario>> i suoi occhi neri decisi e fermi che guardavano i componenti del motore senza guardare la ragazza <<Caga soldi come se avesse costantemente la diarrea, figlio di puttana>> un sorriso si formò sul volto della donna che rise alla sua stessa battuta, sul viso e sui vestiti era macchiata di olio, una donna affascinante quanto dura e appassionata dal suo lavoro.
Kiyomi la guardò con ammirazione, la donna che voleva diventare un giorno era davanti ai suoi occhi; zero partner, zero figli, solo fughe improvvise con chiunque abbia alla sua portata, una vita piena di macchine e di duro lavoro. <<Attenta alle tue parole, un giorno sarò io a cagare quei soldi>>
Facciamo una piccola introduzione;
Hina Kobayashi, una donna determinata quanto sexy in ogni suo aspetto, sin da giovane ha dimostrato una grande forza che non ha bisogno di essere dimostrata con i pugni, le bastava solo parlare. Quando si impunta su qualcosa era la fine, perché lei sarebbe arrivata al suo scopo in un modo o nell'altro; conobbe mio padre Ryozo al liceo in un progetto che dovevano fare quelli dell'ultimo anno con quelli dell'openday delle medie, le selezioni furono completamente casuali ma lei vide in Ryozo un carattere che mascherava uno spirito da grande leader, e così cambiarono i compagni in modo da fare il lavoro insieme; nonostante la sua giovane età, dimostrò una grande maturità che, ahimè, spesso mancava in mio padre Ryozo.
Anche dopo quel incontro i due si misero a progettare e si diedero consigli, giocavano e a volte uscivano con gli amici grandi di lui, integrandosi subito. Lavorarono poi per la stessa azienda, fino a quando non fu' la zia Hina a rendersi conto che non voleva lavorare per una industria che da lì a poco sarebbe diventata l'agenzia di Ryozo, ma voleva creare una officina tutta sua dove mettere mano ai motori di qualsiasi tipo; macchine, squad, quadricili, motorini, motociclette e chi ne ha più ne metta!
Da questo abbiamo capito come in realtà lei non sia veramente "una zia" ma è una amica così stretta dei nostri genitori che viene considerata tale.
<<A proposito di tuo padre, dov'è adesso? Sarebbe dovuto passare qualche oretta fa' per darci i piani di lavoro per sistemare la macchina>> chiese Hina mentre si puliva le mani con un panno sporco.
Kiyomi fece le spalle <<Boh, eravamo rimasti che sarebbe passato prima dalla mia scuola per giustificare la mia assenza per il lavoro e poi sarebbe passato dal lavoro per una riunione, magari lo stanno trattenendo>>
La ragazza si poggiò con le braccia alla macchina che stava sistemando Hina <<A volte lavora troppo... Si sforza tanto per tenere tutto sotto controllo e fa' di tutto per farci stare bene... Gli servirebbe una bella vacanza... È stressato ultimamente...>>
[ATTENZIONE: scena comica ma soprattutto Spicy, soprattutto omo, non sarà nulla di ché ma meglio avvisare]
Nella residenza Mejiah-Hong non c'era altro rumore che lo spostamento dei mobili, sospiri profondi, parole soffocate e parole forti che uscivano dalle labbra di qualcuno che nessuno si sarebbe mai aspettato, o almeno, nessuno che non conosca i personaggi si sarebbe aspettato di sentire i gemiti di un capo di azienda così importante.
La temperatura corporea, il sudore che scendeva lungo il corpo dei due: l'uomo dai capelli bicolore sulla scrivania di un ufficio, la schiena sulla superficie che ad ogni sobbalzo qualcosa cadeva giù per terra, la testa indietro, gli occhi al cielo mentre una voce profonda ci metteva tutte le forze per spingere, lo si poteva notare dalla scrivania che veniva spinta con violenza. Una mano sulle delicate cosce del mal capitato, una stretta forte per avvincinarlo a sé, una carezza fugace lungo le cosce che metteva i brividi, una carezza che finì con una stretta ferma sui fianchi dell'uomo per finire con un colpo di grazia; i sussurri fugaci tra un bacio e l'altro, i segni sul corpo, i graffi lungo la schiena di Haruka, i morso sulle spalle di Ryozo...
[FINE (?) SCENETTA SPICY]
Avranno quasi 50 anni, ma questi due non ne vogliono sapere di spegnere la passione...
<<G-Guarda cosa mi fai fare... Ora bisogna pulire tutto...>> Un sorriso malizioso si formò sul viso di Haruka, sudato e affannato dopo tutto quello sforzo, un sorriso che però veniva dal profondo del cuore dopo aver visto la faccia di suo marito, ancora perso nella nube di piacere, marito che però guardò l'altro con occhi furenti, odiava quando faceva l'ironico e si prendeva gioco di lui, perché sapeva che gli piaceva stuzzicarlo, come d'altronde a Ryozo piaceva stuzzicare suo marito,tutto era una questione di competizione.
<<V-Va...v-vai a fa-f-fare...i-in culo>> un verso poco virile uscì dalla sua bocca quando Haruka si staccò dal suo corpo, ridendo divertito
<<Non sei nella posizione giusta per dirmi una cosa del genere... Se vuoi... Te ne mostro un'altra di posizione...>> Girò intorno alla scrivania mentre accarezzava il corpo del marito: dalla coscia fino al petto.
Ryozo chiuse gli occhi e strinse le labbra per non dargliela vinta, provando a mettersi seduto <<M-Mh sì... Non sei stato abbastanza bravo con questa, proviamone un altra, a meno che tu non sia stanco...>> Non appena finì questa frase però, guardò oltre la spalla del merito che era davanti a sé e guardò l'ora, spalancando gli occhi <<OH PORCO->> era un classico di Ryozo bestemmiare quando qualcosa lo faceva andare di matto. Scese tutto dolorante dalla scrivania e cercò di raccogliere i suoi vestiti che erano sparsi come gli oggetti di Haruka
<<Hey hey piano che ti fai male, che succede?>> Chiese Haruka premuroso, dandogli una mano per raccogliere i vestiti, e guardandosi anche indietro <<Sono ancora le 11, la mia prossima visita è alle 12, abbiamo ancora tempo>> cercò di fermare il marito, accarezzandogli le spalle, ma Ryozo si scansò subito.
<<DOVEVO ANDARE ALLA SCUOLA DI KIYOMI E-E AVEVO ANCHE UNA RIUNIONE- OH GESÙ- E DOVREI PASSARE DA HINA PER DARGLI I DOCUMENTI DELLA MACCHINA>> sembrava essere impanicato dalla cosa, ma ci pensò Haruka a prenderlo per cercare di tranquillizzarlo
<<Hey amore... Tranquillo, ti dò una mano, ci laviamo, ti lascio da Hina e vado da alla scuola di Kiyomi, va bene?>> Gli massaggiò le spalle mentre lo guardava negli occhi, Ryozo era uno che quando era in ritardo entrava nel pallino, ma ormai Haruka lo conosceva talmente bene da sapere come prenderlo. Gli accarezzò il viso <<Hey, guardami...>>lo prese delicatamente dal mento, le lamentele di Ryozo cessarono non appena lui guardò negli occhi suo marito, prendendo dei lunghi respiri <<Guardami... Non sei solo>> mise le mani sulle tempie di Ryozo, facendogli dei cerchietti con gli indice <<Tranquillo... Non c'è bisogno di disperarsi... Hai bisogno di rilassarti come ne ho bisogno anch'io...>>
<<Uh-uh...>> Rispose Ryozo corrugando le sopracciglia, spesso aveva mal di testa per quante cose aveva in mente e quei massaggi era ciò di cui aveva bisogno in quel momento <<Grazie...>>
Un dolce sorriso si formò sulle labbra di Haruka, si avvicinò e gli diede un bacio a stampo <<Vai a sistemare i vestiti puliti e il bagno, arriverò appena finisco qui, va bene>>
Ryozo rispose annuendo, teneva gli occhi socchiusi per quanto si stava rilassando con quei massaggi e sorrideva dopo il bacio che aveva ricevuto, era completamente perso per suo marito e si poteva dimostrare che non solo nel loro rapporto c'era un legame passionale davvero intenso, ma erano profondamente innamorati, anche se spesso litigavano per poi finire "nella stanza dei giochi".
<<Mah, secondo me non ti devi preoccupare più di tanto>> rispose Kiyomi alle sue preoccupazioni, facendo un grande sforzo per stringere dei bulloni <<Di quante volte ho beccato tuo padre a fare le porcherie con suo marito penso che sia lui più rilassato di me>>
La faccia della giovane era al quanto disgustata dalla scena, rabbrividendo <<Ew, ripugnante come scena... Non dirlo mai più, stiamo sempre parlando dei miei genitori>>
Uno sbuffò divertito si poté sentire nonostante lo sforzo << Ahi ahi, la cosa peggiore che un figlio possa immaginare o sapere è che i propri genitori ancora fanno sesso anche quando siete nello stesso tetto>> ci fu' un attimo di pausa prima prima che l'argomento cambiasse <<Come mai ti sei assentata per venire qui?>> Una domanda al quanto curiosa ma con un tono molto severo, Hina non era una zia da sottovalutare a livello di educazione.
Kiyomi spalancò gli occhi sopresa e cercò di inventarsi una scusa <<Volevo metterci mano io alla macchina quindi ho pensato di saltare un giorno di scuola per lavorare- ahia!>> Ricette un lieve colpo in testa da un cacciavite.
<<Non ti azzardare a saltare la scuola per venire a lavorare, intesi? Ti proibisco di venire al lavoro quando devi studiare>>
<<Ma zia-!>>
<<No no no! Non voglio scuse!>> Rispose Hina con tono rigido, a differenza di Ryozo non era una persona che ti alzava la voce, ti faceva capire dalla sua rigidità che se qualcosa non andava, non andava fatto e punto. <<Ho faticato tanto per aprire la mia officina e anche tuo padre per studiare, e lo sai benissimo quanti sforzi ha dovuto affrontare tra malattia e persone ignoranti.>> Buttò il cacciavite nella scatola degli attrezzi e rovistò alla ricerca di qualcosa <<Sei all'ultimo anno e ora più che mai ti devi sforzare per finire, ma non sottovalutare gli studi, ti rendono una persona che non può essere sottomessa da qualcuno che di cultura ne capisce! Tsk! Ai primi che devo rimproverare sono i tuoi genitori per aver acconsentito di averti portato qui.>>
Ogni parola era come un sasso che ti riempiva di sensi di colpa, la ragazza sospirò amaramente, un po' contrariata e imbarazzata dalle parole di quella donna che stimava tanto.
<<E va' e prendimi dei bulloni>> concluse Hina, e senza ribattere la ragazza andò a prendere i bulloni.
Finalmente l'ultima campana della giornata era suonata, Io e Saki ci stavamo preparando con calma, Kiriko era bella che pronta, a ricreazione era completamente sparita e ora era tutta elettrizzata come se prima non fosse successo nulla. Prese a braccetto entrambi con un sorriso a 32 denti, alternando il suo sguardo da uno all'altro <<Indovinate da chi sono stata durante dalla ricreazione?>>
Io non volevo neanche guardarla, invece di prendere le mie parti quando mi hanno aggredito di prima mattina si era messa a ridere, a volte non riuscivo proprio a capirla; tenevo lo sguardo basso con una espressione arrabbiata, una velata incazzatura sul mio volto che appena si poteva notare, se non fosse per la mia rigidità probabilmente nessuno si accorgerebbe del mio stato
<<Non lo so! Dai tuoi nuovi amici schifosi che trattano come una pezza Zhao!? Mh!?>> Rispose Saki al posto mio, non volevo proferire parola, solitamente era lei più brava a tenere testa con persone come Kiriko.
<<Ma no! Sono stata con il ragazzo nuovo! Iguchi! Gli ho fatto fare un giro per la scuola e gli ho parlato dei professori! Oh-oh! Ho scoperto che è davvero bravo negli sport>> fece un ghigno malizioso, punzecchiando Saki con le dita <<Magari sarà anche bravo con altre cosucce- Hey! Ma che vi prende a voi due!? Perché questi musi lunghi!?>
Saki scansò bruscamente le mani di Kiriko e la guardò arrabbiata <<Cosa ci prende!? Ti sembra normale ridere di Zhao che viene picchiato per caso!? Eh!? E poi invece che affrontare le cose te ne scappi per andare dietro ai ragazzi tossici!?>>
<<Più che tossici oserei dire parenti...>> Bisbigliai mentre sistemavo le mie cose, nessuna delle due mi aveva sentito, non capivo se solo io avevo capito la strana somiglianza di quel ragazzino ad una persona che conoscevano fin troppo bene.
<<Ma no! Non riderei mai per questo! Non sono mica un mostro come mia madre! Guardate qua!>> Prese il suo cellulare e fece vedere una registrazione, quella in cui i bulli prendevano Saki e me, per poi picchiarmi <<Con questa registrazione possiamo andare dal preside e denunciare i bulli! Non è fantastico!?>>
Non sapevo se essere felice, preoccupato o disgustato per aver rivisto quella scena in un video, ma non potei fare a meno di alzare la testa per sorridere.
<<Quindi... Hai riso perché hai preso delle prove!?>> Saki cominciò a sorridere di gioia, anche se la sua gioia sembrava una strana voglia di giustizia <<M-Ma è... È fantastico! Ma perché non l'hai detto subito!>>
<<oh beh, se l'avessi detto all'inizio della giornata probabilmente vi sarebbe scappato e il nostro piano sarebbe fallito, non credete!?>> Fece la linguaccia per prenderci in giro e andò fuori dall'aula saltellando.
Venni trascinato ancora una volta da Saki per uscire presto, sarebbe stato difficile vedere Aru ma non tanto difficile trovare Nana, lei era letteralmente un lampione con le gambe, ma era un lampione molto carino, e soprattutto era circondato da ragazzini con gli ormoni a palla.
<<Ecco Nana!>> Esclamò Saki indicando una ragazza poggiata alla parete con 4 ragazzini che la guardavano come una dea, ma lei era completamente indifferente dalla cosa. <<Andiamo!>>
Nana controllava le sue unghie mentre ascoltava i ragazzini farle le lusinghe <<Mi dispiace ragazzi ma siete ancora troppo piccoli per provare a conquistarmi...>> Disse con un tono al quanto annoiato, Aru invece si guardava allo specchio e si sistemava il grande ciuffo grigio, controllando pure che le stelline sui denti fossero pulite <<Smettila Aru, neache le ragazzine di 13 anni vorrebbero stare con uno come te>>
<<Ma piantala! Sei solo gelosa perché sono più affascinante di te>> rispose mentre faceva delle pose per sembrare più figo allo specchio <<Cioè guarda che bellezza che ho davanti ai miei occhi, e non mi rivolgo alla mia batteria ma alla mia immagine perfetta!>>
Nana alzò gli occhi al cielo e sbuffò <<Ok campione...>>
Arrivati da loro correndo, Saki sorrise e saltellò <<Eccoci! Scusateci, stavamo parlando di una cosa con Kiriko>>
Nel vederci Nana sorrise con uno sguardo angelico, non capisco se era un sorriso finto o era veramente felice di vederci, alla fine era lei che -insieme a Saki- mi torturavano facendomi fare il cliente del loro salone di bellezza.
<<Non vi preoccupate, andiamo!>> Porse le mani per stringerle e le afferrammo, cominciando a camminare verso la strada di ritorno.
<<Oh guarda! Sta sera organizzeranno una festa clandestina nella vecchia villa abbandonata! Sarà davvero uno spasso! Dobbiamo per forza andarci>> fu' Aru a spezzare la lunga conversazione che avevano Saki e Nana della loro giornata scolastica, avevano anche parlato della mia aggressione e, come è giusto che sia, Nana fu' indignata non solo dal gesto che avevo ricevuto, ma anche della reazione di Kiriko.
<<Certo che alcune volte Kiriko è proprio una stronza quando fa' così... Che stavi dicendo Aru? Hai parlato di una festa?>>
<<SÌÌÌ! ci dobbiamo andare sorella, per forza ci dobbiamo andare!>>
<<Fammi vedere l'invito un attimo>> prese il cellulare di Aru senza chiedere il permesso e si mise a leggere i messaggi <<Piscina, alcol, giochi alcolici... Pure una stanza per il fumo... Ma è fantastico! Ma... Come ci andiamo!?>> Chiese Nana entusiasta ma anche un po' amara <<I papà non ci faranno mai andare>>
<<Ed ecco perché siamo una famiglia molto unita che si vuole tanto bene!>> Gongolò fregandosi le mani, facendo un saltello per riprendere il cellulare <<Dobbiamo riscattare i nostri bro-bonus>>
I "Bro-bonus" sono dei semplici favori che si fanno tra fratelli per coprire le spalle all'altro, si contano addirittura quanti favori si hanno per usarli; a me hanno chiesto così tanti favori di copertura che dovrei avere una centina di Bro-bonus da riscattare, ma siccome sono un bravo bambino non li uso mai.
<<Mh, non credo che funzionerà, hai speso tutti i suoi bonus e hai bruciato ogni possibilità dopo che hai fatto schiantare la macchina>> Nana scosse la testa, al quanto irritata <<Io sicuro riesco ad andarci, non ho fatto nulla e ho ancora qualche bonus>> fece un sorrisetto compiaciuto
<<Ne sei veramente sicura? Ti devo ricordare quando hai preso la carta di credito di papà per spendere 700 dollari di scarpe e trucco che alla fine non sono mai arrivati!? Dai, finiscila>> prese il gomito della ragazza e lo spinse in avanti <<Ma va' a cacare!>> Aggiunse con una risatina isterica mentre guardava la faccia della sorella offesa <<Se vuoi provare ad andarci fai pure, io seguirò il mio metodo e ti manderò le foto di me che me la spasso con qualche bella donna con il culo di fuori>>
<<Ew, evita per favore, e ti ricordo che ci sono dei bambini con noi testa ti cazzo>> gli diede un colpo in testa. <<E sentiamo quale sarebbe questo "meraviglioso" piano di cui parli?">>
Uno sguardo fiero, il petto gonfio di orgoglio per sentirsi potente.
<<Beh mi bisogna soltanto->>
<<No.>> Rispose con taglio corto Kiyomi, era ormai pomeriggio, i papà stavano dormendo, e chi era ancora in piedi o era fuori per lavoro oppure era a casa a fare altro <<Scordatelo, mi è costato un grosso bonus la cazzata che hai fatto per quella macchina, non ti aiuterò neanche per sogno.>> Tenne il suo sguardo fisso sul suo quaderno e sul suo libro di fisica
<<Eddai Kiyomiiiii, fallo per meeeee>> Aru fece gli occhi dolci, tenendo le mani in segno di preghiera <<Giuro che ricambio il favore!>>
<<Ho detto di no, con te ho chiuso con i favori, e ora fuori da camera mia!>> Prese il piccoletto e lo buttò letteralmente fuori dalla camera, chiudendo poi la porta a chiave.
Io invece ero in camera che provavo a fare i compiti, ma Saki era affacciata alla porta, incuriosita dalla questione. A me non interessavano le feste, tropo rumorose e piene di cose per "adulti", preferivo le serate di lettura in solitaria, oppure le nottate a vedere film con i miei o con Saki, quante notti non abbiamo dormito per i film horror e quante volte che abbiamo dormito insieme perché avevo paura di restare da solo.
<<Dai Saki, vieni a fare i compiti di matematica... Se ci sbrighiamo possiamo giocare un po' insieme con la switch...>> Disse guardandola, ancora attaccata alla porta della mia stanza.
<<Sì sì ora lo faccio!>> Rispose senza guardarmi, facendo un gesto con la mano <<continua tu da solo per il momento, poi dammi i risultati>> il nostro rapporto era sempre così, ci aiutavamo insieme nelle materie, ma quando si seccava a fare le cose le faceva fare a me.
Mi alzai dalla scrivania e la raggiunsi, poggiando una mano sulla sua spalla <<Dai, vieni, ci vuole solo qualche attimo... Abbiamo il compito e dobbiamo allenarci>> scossi un po' la sua spalla ma lei scansò la mia mano <<Lasciami stare, voglio ascoltare!>>
Alzai un sopracciglio, cercando di capire cosa stesse ascoltando, notando poi che c'era Aru che mugugnava una alternativa per andare a questa festa
<<Beh!? E adesso che farai genio del male!?>>chiese Nana con tono ironico, che lo aveva aspettato alle scale del piano di sopra.
<<ZITTA.STO PENSANDO>> si massaggiò le tempie, facendo versi strani che sembravano quelli di un alieno che si metteva in connessione con il mondo <<Mhhhh sto pensando Mhhhhh... Illuminazione divinaaaa... Vieni a meeeee... Ho bisogno del tuo aiutoooo... Mhhhh>>
Quel ragazzo non stava per niente bene per fare cose così... Infantili. Scossi la testa davanti a quella scena e poi guardai Saki, si mordicchiava le unghie delle mani così io la presi per il polso per farla smettere e la guardai con uno sguardo classico da un Hong: serietà, disapprovazione, superiorità e disgusto, non era da me fare quello sguardo, neanche lo sapevo fare, veniva da solo quando c'era qualcosa che mi frugava in testa <<Hai intenzione di voler andare in quella festa?>>
<<No guarda, sto ascoltando Aru e Nana solo perché voglio vedere se litigano -ancora-, cioè potrebbe essere una opzione ma non è così!>> Entrò nella camera, alzai gli occhi al cielo e chiusi la porta dietro di me. <<Stanno facendo una cosa da grandi! È ovvio che io voglia andarci! Ma non credo che ci andremo mai e poi mai...>> Teneva lo sguardo triste mentre camminava da una parte all'altra
<<Beh meglio così, no? Musica a palla, persone ubriache che fanno cose da stupidi, persone che spaccano mobili o persone che si buttano dalle finestre perché "fa figo"!>> Mi facevano paura quelle feste così, spesso vedevo cose che non volevo vedere quando Jiao-Tang le faceva a casa <<È pericoloso andarci...>>
Saki sbuffò con aria irritata <<Prima o poi anche tu farai tutte queste cose! Andiamo! Permettiti di divertirti! È bello stare a casa ma è bello anche uscire e fare nuove esperienze, non credi!?>> Si avvicinò facendo lo guardò di un cane bastonato, mettendo addirittura le mani sotto il mento come se fosse un cagnolino. Distolsi lo sguardo arrossendo appena, non mi piaceva avere le persone così vicino a me <<Siamo solo dei ragazzini di 13 anni, non accetteranno mai di portarci, saremmo solo una palla al piede...>>
<<Non se gli offriamo qualcosa di buono per spingerli a portarci>> ghignazzò, muovendo il suo telefono davanti alla mia faccia.
Non mi piaceva quello sguardo, aveva qualcosa di malizioso in mente, e non era per niente contento di quello che sarebbe successo. <<Che cosa hai in mente...?>> La guardai confusa, ma neanche il tempo di rispondermi che andò di nuovo alla porta per richiamare l'attenzione di Aru e Nana, invitandoli ad entrare.
<<Che c'è mocciosetti? Non vedete che sono concentrato!?>> parlò Aru, massaggiandosi ancora le tempie, facendo versi strane <<devo farmi venire delle idee... Ahmmmmmm>>
Nana alzò gli occhi al cielo e sospirò <<Smettila cretino, allora piccoli, che cosa volete?>>
<<Beh... Non abbiamo fatto->>
<<A-Abbiamo!?>>
<<Zitto Zhao.>> Mi ci volle poco per farmi stare zitto, abbassai la testa con le labbra serrate <<Allora, stavo dicendo... Non abbiamo fatto a meno di sentire la vostra conversazione riguardo a questa festicciola in cui volete andare...>>
Nana sembro subito cambiare atteggiamento, tenendo le braccia conserte con labbra serrate <<Assolutamente no. Io non mi prendo la responsabilità di portare dei bambini in una festa per grandi->>
<<Sempre se riuscirete ad andarci, e se volete andarci beh... Noi possiamo darvi un consiglio...>>
Nana non volle commentare, non voleva per niente cedere alle parole di Saki, era una ragazzina Principessina ma quando si parlava di fratelli minori era la prima ad intervenire, come una vera e propria madre e/o sorella maggiore (quello che non è Sakura, e Kiyomi a modo suo ci prova), ma, ahimè, se c'è una sorella responsabile, c'era per forza un fratello IRRESPONSABILE.
Aru batté le mani entusiasta e guardò Saki come se gli avessero detto che poteva copiare il compito in classe <<Mi piace questo tuo atteggiamento sorella minore, dicci dicci!>>
<<NO! Aru non possiamo portarci dei bambini ad una festa!>>
<<Ohhh eddai! Che cosa succederà mai! Loro faranno i bravi, vero che farete i bravi!?>> Saki annuì, facendo la santarellina, io mi sono astenuto nel voler dare la mia, io non ci volevo andare e non volevo assolutamente farlo, ma credo di aver capito perché lo stava facendo... Voleva sfruttare tutti i miei bro-bonus per poter approfittare della cosa, se ci andava solo lei con Aru e Nana poteva essere sospettoso e poco credibile la possibile scusa che volevano usare per andare alla festa, ma se ci fossi stato io che sono il figlio tranquillo e sensibile sicuramente non avrebbero sospettato di un inganno.
<<Visto!? Dai, facciamolo, non vuoi andare alla festa!? Vedi che ci sarà quel bonazzo di Amane>> diede delle gomitate alla sorella gemella, alzando le sopracciglia per accentuare la sua "tesi"
<<Ne parli come se fossi interessato tu a lui ma... Sì... Forse potrei avere la possibilità di... Di far vedere che sono una ragazzina tosta, oltre che una principessina...>> Si morse il labbro, dubbiosa, picchiettava il suo braccio con aria nervosa, scegliere tra il divertimento e il dovere non era mai semplice.
<<se volete potete andare fuori e pensarci su'>> disse con tono innocuo Saki, io ero completamente basito dietro di lei, pensando che era una pessima idea.
<<SISÌSISI, TORNIAMO SUBITO!>> Un metro e cinquantacinque di altezza che trascina una ragazza di un metro e settanta faceva troppo ridere, ma mi trattenni, ero preoccupato per questa idea così ridicola.
<<Sei davvero una insensibile>> dissi a Saki non appena i gemelli uscirono alla stanza.
<<Io!? Perché!?>> Fece sopresa
<<Oh non fare così, so cosa stai facendo, mi stai sfruttando per andare a questa festa! Beh io non ci voglio andare>> feci l'offeso, andandomi a sedere sulla sedia per riprendere a fare i compiti <<E per favore finiamo i compiti>> la reazione che ebbe però non era quella che mi aspettavo, non sentì alcuna risposta così mi voltai e la guardai triste, sentendomi in colpa per essermi arrabbiato.
<<H-Hey s-scusa i-io no-non...>>
<<No tranquillo...>> Qualche lacrima scese dal suo viso e cercò di asciugarsi con le maniche della felpa, andando a sedersi vicino a me <<Hai ragione... Dovremmo... Dovremmo finire i compiti...>>
Non capivo questo cambio repentino di umore, prima era tutta presa dal suo coraggio, dalla sua voglia di voler diventare grande e di voler fare cose da grandi, e adesso stava piangendo, perché stava piangendo?
<<n-no no scusa non avrei dovuto alzare i-il tono Saki... N-Non piangere per favore, s-sennò piango anch'io>> troppo tardi, stavo piangendo.
<<P-Piango perché avrei voluto andare a quella festa con te... Non c'è la faccio più nel vederti costantemente umiliato, I-Io io...>> Cercò di spiegare qualcosa con le mani, ma non ci riuscì, sospirando <<Io non riesco a tenere testa ai tuoi bulli, e non mi piace vedere che ti picchiano, si credono così grandi e forti e pensavo che questa festa sarebbe stata una occasione per dimostrare a noi stessi che... Non siamo così piccoli, siamo grandi e forti, talmente tanto grandi che possiamo andare alle feste dei grandi!>>
Poggiai una mano sulla spalla <<T-Tranquilla... Ora con Kiriko e il suo video risolveremo, no? So che beh ti fa stare male vedere che né io né te riusciamo a difenderci come fanno i nostri fratelli, però beh ecco... Questo significa che dovremmo cercare un nostro metodo, no?>>
Appena Saki aprì a bocca per rispondere, la porta della camera venne aperta bruscamente da Aru, sembrava al quanto fiero, ma a parlare non fu' lui, ma Nana che sembrava più che convinta<<Quale è il piano?>>
Passarono le ore, e la sera arrivò, c'era una persona che li poteva aiutare e quella sicuramente era la zia Fuyi, alla fine Saki si convinse ad non andare a quella festa e ci mettemmo i pigiami per metterci a giocare in salotto, ma qualcosa andò storto...
Aru prese le chiavi di casa e urlò ai papà che erano sul divano del salotto
<<Noi stiamo uscendo!>>
<<Hey Hey dove andate? Devo ricordarti che sei ancora in punizione per la macchina.>> Interruppe Ryozo, che era poggiato ad Haruka con la testa sul suo petto, noi due invece eravamo sui puff a giocare tranquillamente a Mario Kart.
<<Stiamo andando ad una stappata di un nostro amico che parte per l'Europa!>> Rispose Nana e continuò Aru <<Seh, i genitori hanno trovato un buon lavoro lì e si trasferisce con loro>>
<<E dimmi un po', come si chiama questo amico?>>
<<Jimmy>> risposero in coro, era come se si fossero preparati ad una scena di teatro <<È uno della combriccola che non conosci>> rispose Aru
<<Ah sì? Mi soprende che tu abbia degli amici sani...>> Guardò con sospetto Aru, andando a guardare Nana <<E dimmi, chi ha intenzione di accompagnarvi?>>
<<Beh papà, è un po' una cattiveria dire una cosa del genere ad Aru, sapendo benissimo che mi hai obbligato a portarmelo appresso ad ogni cavolo di uscita che ho fatto con i miei amici, o anche amiche, ti devo ricordare il pigiama parti da Izumi?>> Non si lasciava certo minacciare, aveva un bel caratterino e sapeva come essere acida quando c'era bisogno. <<Comunque ci accompagna Kazuha, ormai lo conosci benissimo a Kazuha>> non batté ciglio, di certo lei ha preso da papà Ryozo per saper mentire, oppure è una figlia minore quindi è più facile prendere in giro i genitori quando il più grande ha dovuto subirai tutto.
Papà Ryozo parve di essersi convinto, se la sua principessa era così decisa e anche acida non poteva fare a meno che analizzarla dalla testa fino ai piedi
<<Volano arie acide nell'atmosfera>> commentò papà Haruka per spezzare il momento di tensione, accarezzando la testa di suo marito <<Rilassati amore, si sono sforzati parecchio in queste settimane, una uscita dopo tanto lavoro ci sta'...>> Ryozo non voleva saperne però di credere a quelle menzogne, e lo si poteva notare dal suo sguardo gelido, che però su papà Haruka aveva effetto, e tanto meno su Aru e Nana <<Dai... Aru ha preso una sufficienza>>
<<Dovresti essere mio complice, non mio nemico->> Non finì la frase, non ebbe proprio il tempo materiale, non capì cosa fece mio padre Haruka ma credo di aver intuito cosa stava facendo: la sua bocca era vicino all'orecchio di Ryozo, e sicuramente stava facendo altro sul suo orecchio, oltre che sussurrandogli qualche... Qualche parola sporca, non volevo nemmeno girarmi per il disagio del momento, ma mi bastò girare gli occhi per vedere un sorriso velato sul volto di Nana, e anche quello di Aru che sembrava sul punto di scoppiare a ridere, tremava appena e tratteneva la grande voglia di sghizzare, ora capisco perché ci avevano detto di non prendere la cioccolata calda che, a quanto pare, era per i nostri genitori.
<<Eh va bene... Andateci, ma non fate troppo tardi, entro le 2-2:30 vi voglio a casa, ah, e portatevi anche Saki e Zhao>>
<<C-Che cosa!?>> Esclamò Nana, terrorizzata
<<NO! PERCHÉ!?>> Urlò Aru con la bocca spalancata.
<<Perché lo dico io. Basta che non li fate bere, so come fate le stappate quindi cercate di non morire schiantati e non colpite nessuno con una palla la Bowling.>>
<<I-In realtà avevamo intenzione di andare al cinema e poi farci un giro nella sala giochi>> rispose Nana con aria irritata <<E sono film per quelli al di sopra di 14 anni.>>
<<Beh allora scegliete un altro film da vedere! Ora non rompete e portateveli, come voi hanno bisogno di uscire, mi conoscete tanto bene da sapere che ordino di portarsi appresso i più piccoli così da ambientarli nella società.>> Rispose Ryozo a tono, non c'era nessuno che l'avrebbe mosso dalla sua idea, anche perché suo marito attualmente aveva altro per la testa per pensare ai suoi metodi un po' bruschi<<E voglio che tornino vivi.>>
<<MA NON È GIUSTO!>> Ribatté Aru, ma papà non ne voleva sentire di scuse, come Aru ci avevano passato Jiao-Tang con Sakura e a sua volta Sakura con Kiyomi e Kiyomi con Aru e Nana, non c'era via di scampo.
Nana urlò frustrata, sbattendo i piedi per terra come una bambina capricciosa.
<<E va bene! Voi due, andate a cambiarvi!>>
Io e Saki ci guardammo interdetti, lei era felice, io ero terrorizzato.
<<Dai che aspettate! È tardi, presto!>> Fece girò gli occhi verso la scala, indicandole pure con aria alterata. Non c'è lo fecimo ripetere due volte e andammo a cambiarci in fretta ed in furia.
<<Non ci posso credere! Ugrh!>> Nana sbatté la porta non appena salì nel posto del passeggero.
<<Hey piano con quella portiera ragazzina, questa non è la macchina di tuo padre!>> Disse la donna messa alla guida.
Poco dopo salimmo io, Saki e Aru, ma ci trovammo qualcun altro <<Ciaoooo! Pronti per la festa!?>>
Saki spalancò gli occhi <<E tu che ci fai qui???>> Kiriko, vestita bene senza occhiali, fece le spallucce <<Mia mamma mi ha lasciato andare alla festa!>>
<<E-E lo zio Chuuya ha approvato?>>
<<Certo che no, ormai si è dimenticato come ci divertivamo ai nostri tempi!>> Rispose la donna al volante al posto di Kiriko
<<Zia sei la migliore, veramente!>> Rispose Aru chiudendo la porta non appena salì per ultimo <<Non saprei cosa fare senza di te>>
La zia Fuyi fece un sorriso compiaciuto e mise a moto <<Beh dopo tutto sono e sarò sempre là zia divertente>> fece una risata elegante mentre andava a tutto gas verso il luogo della festa.
Fuyi Fujimoto, 47 anni, sì è abbastanza inusuale una persona che si chiama Fuyi con il cognome Fujimoto; è la sorella adottiva di papà Ryozo, sia lei che lui sono stati adottati -anche se papà è stato adottato molto tempo dopo- e tra di loro c'è sempre stata una certa rivalità, e anche se non si sopportano lei ha permesso a Ryozo di conoscere Haruka sempre attraveeso una festa in casa di quest'ultimo.
Lei ovviamente non è la zia divertente, ma è solo la zia ubriaca da chiamare in caso di emergenza, sà benissimo quando nostro padre sia rigido e che spesso vieti il sano divertimento delle discoteche; lei è una donna Albina dai capelli ricci e bianchi, ha gli occhi viola e da giovane si tingeva le punte con il medesimo colore, attualmente lavora presso lo stesso reparto del nonno -infatti lavorano insieme-; fa' parte delle forze dell'ordine, non saprei dire con certezza di cosa si occupa ma so che ha dato una mano per arrestare più di 500 criminali. Ah! Se ve lo state chiedendo, no Kiriko non è figlia di Chuuya, è stata adottata in modo legale dopo che hanno provato ad avere un secondo figlio.
<<Vedo che non sarai sola Kiriko, come mai venite anche vuoi due marmocchi?>> Chiese la zia senza distolgere lo sguardo dalla strada.
Prima di aprire bocca Nana alzò la voce <<Loro non verranno con noi. È pericoloso e se papà lo verrà a sapere io->>
<<Ahh Pat Pat Pat! Già siete nei guai perché avete mentito ai vostri genitori per andare ad una festa clandestina in una residenza abbandonata>>
<<Sì ma non vuol dire-!>>
<<E seconda cosa!>> La zia la interruppe prima che potesse ribattere, alzando ancora più in alto il tono <<Se loro non sanno che siete in una festa, di conseguenza non sapranno che ti stai portando dei bambini ad una cosa fuori dalla loro portata>>
<<uh uh uh! Qualcuno è riuscito a chiuderti quella bocca larga eh sorella!>> Commentò Aru, scoppiando in una risata beffarda.
<<Tu brutto bastardo, figlio di buona madre TI STROZZO!>> Si alzò sul sedile per picchiare forte Aru con la sua borsetta.
Io scoppiai a piangere in silenzio, tappandomi le orecchie con le mani, odiavo le urla e tanto meno la violenza, mi rannicchiai su me stesso, chiudendo forte gli occhi bisbigliando cose che mi rendevano felici. Saki mi strinse a sé mentre metteva un braccio sopra la mia testa, dicendogli di smetterla! Ma le sue parole venivano sovrastate dalle risate di Kiriko.
<<Ragazzi, Ragazzi! RAGAZZI TUTTI SEDUTI! SENNÒ NON PORTO NESSUNO ALLA FESTA!>> La zia Fuyi poteva fare paura come non, di certo vederla irritata non era una cosa nuova quindi dipende dalle situazioni, ma tutti si sedettero non appena prese una brutta curva che obbligò Nana a sedersi, io invece beh... Non finì bene per me... Nel tentativo di non cadere mi appoggiai come potevo, ma le sue mani capitarono nei posti sbagliati.
<<BRUTTO PERVERTITO! LEVATI!>> Kiriko mi spinse indietro, sbattendo contro Aru. Per sbaglio una mia mano le aveva sfiorato il petto e il mio viso era capitato sulle sue gambe, una scena imbarazzante visto che beh, avevo annusato un po' perché sentivo una puzza sgradevole.
<<MI HA TOCCATO IL SENO E HA ANNUSATO LE MIE COSCE!>>
Guardai con terrore mia cugina, arrossendo di botto per quello che era successo, balbettavo senza riuscire a creare una frase di senso compiuto.
<< QUALE SENO CHE HAI UN DOSSO ARTIFICIALE AL POSTO DEL PETTO!?>> Rispose Saki al posto mio <<È STATO UN INCIDENTE!>>
Kiriko tenne un respiro con aria offesa dalle parole della cugina <<PERCHÉ!? TU NON SEI ALTRO CHE UNA TAVOLA DA SURF PIATTA!>>
<<PER ORA, VEDRAI POI CHI TRA LE DUE AVRÀ IL SENO PIÙ GROSSO!>>
In una situazione normale, qualcuno avrebbe detto qualcosa, ma no, Aru e la zia scoppiarono a ridere a crepapelle, Nana si limitò a dire un semplice <<Che scemi...>>
Io volevo soltanto scendere da quella macchina al più presto, chiudermi in un bagno e piangere fino a quando non sarei tornato a casa...
Finalmente arrivammo al festa, non avrei mai pensato di essere così felice di arrivarci, ma stare tra la zia, Aru, Nana, Kiriko e Saki volevo soltanto scappare.
<<Vi vengo a prendere alle 2 eh, miraccomando, divertitevi!>> Fece l'occhiolino, salì il finestrino e se ne scappò subito.
Quella villa abbandonata sembrava terrificante nonostante il gioco di colori e la musica alta provenire al suo interno, neanche si riuscivano a sentire i ragazzi urlare o i passi di tante giovani che ballavano all'unisono
<<Bene, visto che siamo arrivati, mettiamo subito in chiaro le cose.>> Nana si piegò alla nostra altezza, sembrava un vecchio che ti porge le caramelle al parco <<Vedete di stare buoni, non attirate l'attenzione, non vi muovete dalla stanza in cui vi metteremo e soprattutto NON. BEVE E NON FUMATE.>>
<<Che cosa!? E pensi che sia venuta qui solo per vedervi ballare e limonare i bei ragazzi mentre io e questi due ci giriamo i pollici a dondolare le nostre gambe su un mobile ammuffito!?>> Rispose Kiriko <<Nu-Uh bellezza, io entrerò in quella festa e sperimenterò la bellezza dei Grandi. Non mi obbligherai a restare ferma bellezza.>> Schioccò le dita, guardando Nana da sopra a sotto; quelle due non potevano proprio vedersi, erano uno lo specchio dell'anima, o almeno, era una versione mini della zia Fuyi ai suoi tempi d'oro.
<<Già!>> Si aggiunse Saki, che mi strinse a braccetto senza alcun avviso <<Noi siamo venuti per divertirci! Non siamo dei bambini, siamo dei ragazzi grandi come voi!>>
<<Parla per te! Io voglio tornare a casa...>> Mormorai, guardando il terreno ai miei piedi, non sopportavo proprio essere trascinato così.
La mia sorellona trattenne il respiro e si massaggiò le tempo per non scoppiare dalla furia contro Kiriko <<Sentite. Forse voi non capite in che grosso guaio ci siamo messi, già solo per venire qui abbiamo speso un sacco di tempo per preparare ogni singolo dettaglio>>
<<già, eh eh, sbagliavo sempre battuta>>. commentò Aru con tono da ebete, non curante della situazione.
<<QUINDI non solo abbiamo mentito ai nostri genitori per andarci a divertire, in più noi siamo venuti qui con dei ragazzini di 12 e 13 anni a cui non è permesso andare in questo tipo di feste!>>
<<Non è vero! Mia mamma si è portata zio Ryozo ad una festa e aveva appena 13 anni!>>
<<Perché tua mamma è stata costretta portarselo appresso! E siccome in questo caso siamo noi...>> Si guardò, per vedere il fratello che stava dando la caccia ad una caccola con l'indice.
<<AH AH! TI HO PRESA LURIDA STRONZA!>> con il pollice la lanciò lontana <<BINGO! HO PRESO UN VERME CON UNA CACCOLA! EH EH>>
quella scena era così deprimente che Nana voltò lo sguardo verso di noi
<<In questo caso... Sono io che ho responsabilità su tutti voi... QUINDI, vi prego di stare zitti e buoni, ballate, chiacchierate, dormite MA NON fate le cose che facciamo noi. Non bevete bevande alcoliche, non fumare erba o sigarette->>
<<C'è pure l'erba!? Forte!>> Esclamò Kiriko <<Yuji la fumava tempo fa' con il suo fidanzato!>>
<<E NON SOLO! C'è anche la cocaina, l'eroina e forse qualche altra cosetta pesante>> aggiunse Aru.
A loro magari faceva piacere sentiree queste cose, ma a me faceva venire il terrore; una festa con droga ed alcol!? È una follia! Per fortuna che guardando Saki avevo capito che almeno la droga se lo voleva risparmiare.
<<ARU BASTA. ZITTO. STO DICENDO UNA COSA SERIA!>> Sì portò una sulla testa, chiuse gli occhi e prese dei lunghi respiri, la sua palpebra superiore venne schiacciata dal sopracciglio sinistro; è un tic ereditario da parte di papà Ryozo, quando un membro Hong è stressato o arrabbiato al massimo il muscolo sul sopracciglio si contrae e schiaccia la palpebra superiore.
<<Dai Nana lo sanno cosa devono fare! Andiamo alla festa e lasciamo che si divertano!>> Le parole di Aru erano simili a quelle di un bambino capriccioso insistente nel voler tornare a casa. <<Non sono pienamente dei bambini, e poi, abbiamo Kiriko in ostaggio, possiamo usarla come scusa per incolpare la zia per aver collaborato!>>
<<Hey!>> Disse Kiriko con tono offeso.
Aprì appena gli occhi per vedere tutti e quattro con sguardo sospettoso, ma in fondo, era una ragazza che voleva soltanto divertirsi <<E va bene! Fate come volete, basta che non vi ubriacate, fumate o mettete incinta qualcuno...>>
<<SIIII!!!>> La rossa saltellò dalla gioia.
<<YA-YA HOOHHH, ANDIAMO GENTE! È IL MOMENTO DELLA...FFFFFFIESTAAAAAAH!>>
<<SEHHHH! FIESTAAAA!!!>> Aru e Kiriko avvanzarono, canticchiando e ballando con entusiasmo, Nana li seguì a passi veloci con aria frustrata.
<<Vediamo se oggi devo dire addio al concerto di Britney Spears...>> Aggiunse soltanto mentre si avviava verso il vialetto della villa.
<<M-Mettere i-incinta? M-ma che significa?>> Guardai il cielo <<m-ma non ci sono cicogne, perché dovre->>
Saki scoppiò a ridere, fino a quel momento si era limitata a sorridere un po', ma tutta quella tensione la fece andare di matto a quanto pare <<Ma di cosa stai parlando!? Non mi dire che ancora credi alla storia della cicogna!>> Nel mentre che parlavamo, cominciammo a camminare pure noi verso il vialetto.
Ero confuso dalle sue parole <<Beh... Non conosco altri modi per avere un bambino...>> Saki rise più forte <<M-Ma perché ridi!?>>
<<Z-Zhao, pensi che fare l'amore serva solo per "divertirsi" e/o per esprimere il proprio amore?>>
Ero più confuso di prima, non capivo i collegamenti, ma poi, capii tutto, collegai ogni filo al proprio posto e arrossì <<A-Ah... Aspetta, quindi semmai volessi un figlio... Dovrei... Dovrei per caso... do-dovrei per caso...!>> Il mio cuore andò all'impazzata, che ansia! Che ansia veramente! Un orrore, un vero orrore <<E-Ew! N-no! N-Non lo voglio mai fare! M-mai e poi mai! Ch-che schifo!>>
<<Mai dire mai fratellino! Si vede che tutti ti vogliono proteggere dalla realtà!>> Non smetteva di ridere, io soffrivo e lei rideva, ma che razza di sorella era!?
<<Beh, tanto lo avresti scoperto prima o poi>>
<<Che intendi di->>
<<Hey! Voi due! Sbrigatevi! Voglio vedervi davanti a me, non dietro di me.>>
Accelerammo il passo per stare davanti a Nana, dando un taglio a quel discorso così imbarazzante e terrificante, per me il sesso è qualcosa di inesplorato che fa' davvero paura, una cosa che si fa' solo con chi ami davvero, giusto?
To be continued...
[FINE PARTE 1]
///////////////////////////////////////
[SPAZIO AUTORE]
Stranamente ho avuto un po' di ispirazione per scrivere, magari non avrò fatto vedere meglio le personalità di Fuyi e Chuuya, personaggi importanti di questa raccolta, ma vedrò di rifarmi in futuro con altre storie.
Vedrò quando pubblicare la seconda parte, la scena era talmente lunga che ho pensato di dividere questa storia in due capitoli, così da leggerli con calma e anche per riposare da tutta queste serie di eventi messi insieme.
E niente, ci vediamo al prossimo capitolo, sciau <3
-Garuu
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top