ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 17

"𝙙𝙚𝙘𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚"

Erano passate quasi tre ore da quando aveva iniziato a girare la città per cercare un nuovo lavoro. Fortunatamente era di buon umore e senza troppe storie si era rimboccata le mani promettendo che si sarebbe fermata solo per l'ora di cena. Robert l'aveva svegliata molto dolcemente lasciandole dei piccoli baci sul collo e mentre lei si alzava pigramente le aveva preparato la sua colazione preferita: uova strapazzate e bacon. Poi l'aveva coccolata a lungo prima di uscire promettendole una cena assieme al suo ritorno.
Con il sorriso stampato in faccia salì la breve scalinata del tribunale di giustizia e si avviò verso l'ufficio del giudice Mendes il quale le aveva dato appuntamento.
Era riuscita a far combaciare perfettamente ogni incontro senza dover correre come una pazza da un capo all'altro della Grande Mela e, come per gli altri, era in orario.
Bussò un paio di volte e la voce calma dell'uomo le diede il permesso di entrare.
Fece un profondo respiro e poi aprì la porta con calma. Appena la richiuse dietro di sé l'uomo le venne incontro con le mani nelle tasche.
Aveva un viso segnato dall'età, diverse rughe di espressione gli contornavano le labbra e gli occhi, ma aveva comunque un'espressione buona e serena. Era vestito in modo impeccabile e perfetto in ogni minimo dettaglio, solo i capelli erano leggermente spettinati quasi a voler smorzare la serietà del suo presentarsi e qualcosain lui gli ricordava il suo Robert.
-È un piacere conoscerla signorina Coulson, ho sentito molte storie intriganti sul suo conto.-
Ammiccò allungando la mano verso la giovane che la strinse con decisione.
Si accomodarono l'uno difronte all'altro e la ragazza si diede una veloce occhiata in giro, cosa che era solita fare per sentirsi più a suo agio.
Una pagina di giornale incorniciata, posta sopra ad un mobiletto presumibilmente in mogano, attirò in modo particolare la sua attenzione e l'uomo se ne accorse.
-Cotton contro Vermer, la foto è del 13 agosto dell'86.-
Margot si voltò strabuzzando gli occhi. Aveva studiato quel caso a menadito, in ogni singolo passaggio. Conosceva perfettamente ogni strategia utilizzata e grazie a quello studio attento era riuscita a laurearsi con un ottimo voto.
-Vostro onore, io sono onorata di fare la sua conoscenza.-
Disse cercando a stento di trattenere la gioia e l'ammirazione che provava nei confronti del giudice Mendes.
-Lo stesso vale per me. Finalmente qualcuno che riesce a mettere i piedi in testa a Downey.-

Dall'altra parte della città, stranamente con addosso solo una camicia e un jeans, Robert stava preparando qualcosa di davvero speciale per la sua Margot.
Da quando era uscita quella mattina non si era fermato un secondo. Era stato dal fioraio sulla ventiseiesima, poi era andato all'agenzia di viaggi della sua amica Allison, aveva recuperato un completo elegante in tintoria e ora stava girando tutti i supermercati, le macellerie e i fruttivendoli per trovare ciò che gli avrebbe permesso di organizzare una cena coi fiocchi all'italiana come solo lui sapeva fare.
Aveva deciso il giorno perfettamente sapendo che la ragazza sarebbe rimasta fuori casa tutto il giorno e, per non avere brutte sorprese, ogni mezz'ora controllava le telecamere dell'abitazione dal cellulare.
Le aveva mentito dicendole che sarebbe stato impegnato con il caso, in realtà lo aveva vinto il giorno precedente, ma non si era saputo nulla siccome si era svolto a porte chiuse. Era ufficialmente disoccupato ora e non ci sarebbe stato momento migliore per quella sorpresa. L'unica cosa che lo preoccupava era un rifiuto, ma più il tempo passava, più si convinceva che Margot non avrebbe mai potuto dirgli di no.
Imboccò una stradina secondario per tagliare il traffico dell'ora di punta e una volta superata la strada principale raggiunse un piccolo bar.
Si stirò la camicia e dopo aver recuperato il portafogli entrò guardandosi attorno.
Carl era lì. Il suo ormai ex capo lo salutò con un cenno della mano e il moro lo raggiunse.
-Perché qui? Potevamo trovarci in un posto più decente.-
Disse mentre si sistemava sul piccolo divanetto.
L'altro scosse la testa con un sorriso e fece cenno alla cameriera di portargli un altro paio di drink.
-Sei sicuro di volerlo fare?-
Gli chiese appena la ragazza posò i due bicchierini sul tavolo.
Robert alzò lo sguardo per un secondo, cercando di realizzare ciò che quella sera avrebbe chiesto a Margot, e dopo una breve pausa di riflessione annuì.
Ormai aveva preso la sua decisione, non era stato affatto facile, ma era più che sicuro che fosse la cosa giusto da fare.
-Non ritornerò sui miei passi Carl, ho deciso.-
Lo guardò per un istante, quasi si aspettasse un rimprovero, ma l'unica cosa che vide fu un altro sorriso disegnarsi sul volto di quell'uomo che col tempo era divenuto un padre per lui.
-Se questo ciò che vuoi veramente allora sono contento per te, ma sappi che in caso tu voglia ripensarci le mie porte saranno sempre aperte per te ragazzo.-
Robert si passò distrattamente mano tra i capelli e bevve in un solo sorso il liquido nel suo bicchiere senza avere la minima idea di cosa fosse.
Carl si alzò dal tavolo posandogli una mano sulla spalla.
-Pensi che lei ne sarà contenta?-
Chiese Downey con uno sguardo incerto, ancora non era pienamente convinto di quella scelta.
-Offro io.-
Disse l'altro prima di andarsene senza rispondergli lasciandolo da solo con ancora più dubbi di prima.
Guardò l'orologio e si rese conto che doveva muoversi o non ce l'avrebbe mai fatta.
Si alzò velocemente e dopo aver lasciato la mancia uscì per dirigersi al parcheggio dove aveva lasciato la sua amata Audi.
Aveva preso una decisione e non avrebbe più cambiato idea, qualsiasi cosa fosse successa.


















*Cosa sta per succedere secondo voi?
Scusate l'attesa ma sono in montagna e internet si fa desiderare.*

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