two levels of hell || Parte Uno
Angela si trovava in una stanza nera.
Non si ricordava come ci era finita, sapeva solo che Grace si era fatta esplodere per salvarli, e quella era l'unica cosa che si ricordava.
Ricordava come non fosse riuscita ad impedire alla sua amica di commettere quel gesto, di come l'avesse lasciata morire da sola.
Si sentiva tremendamente in colpa.
Era seduta su una superficie piatta e fredda, probabilmente il pavimento della stanza, ma, in ogni caso, l'albina non riusciva a vedere oltre al suo naso.
Intorno a lei c'era solo buio.
-Hiro...? Hinkon? Cza... Czarina?-
La ragazza provò a chiamare i nomi dei suoi amici, non ricevendo risposta da nessuno, se non dal suo stesso eco.
Fu in quel momento che si ricordò di quello che Monosu aveva a spiegato a tutti loro ragazzi, ovvero che, ad ogni morte, sarebbe avvenuto un cambio di stage.
Pensò che probabilmente quello era lo stage successivo, ma si chiedeva, comunque, come mai nessuno degli altri fosse lì.
Si alzò in piedi e si passò ripetutamente le mani sulle gambe, come per spolverarle.
Iniziò poi ad avanzare nel buio, barcollando, e tastando impacciatamente il vuoto, nella speranza di trovare un sostegno.
Dopo un paio di minuti una luce venne proiettata davanti a lei, come se un riflettore fosse stato acceso e puntato su qualcosa.
Angela iniziò a correre in quella direzione, arrivando vicino allo squarcio luminoso che rischiarava la profonda oscurità.
Osservò la luce dall'alto verso il basso, partendo dal soffitto ed arrivando fino al pavimento, dove vi era appoggiato un... pacchetto regalo?
La ragazzina dai capelli nivei si chinò verso la piccola scatoletta, ben incartata con un nastro rosso scarlatto, la prese tra le mani ed iniziò a sciogliere il fiocco che teneva attaccato il coperchio al resto della scatola.
Una volta sciolto il fiocco Angela aprì il pacchetto, prendendo tra le mani il suo contenuto.
Era un biglietto per un viaggio all'Estero.
La lettrice rimase un secondo a fissare il ticket, come se non capisse cosa significasse, per poi realizzare il tutto nella sua piccola testolina.
Sapeva che quel biglietto non era per lei, e nemmeno il regalo era per lei.
Una folata di vento le solleticò la schiena, intimandole di girarsi.
Una volta che Angela, istintivamente, si fu voltata, altri riflettori si accesero, formando una piccola scia, simile ad una strada, di luce.
Alla ragazza non rimaneva altra scelta che seguirli.
Fece alcuni passi avanti, fino a ritrovarsi di fronte al primo faretto, il quale illuminava una cravatta.
La piccola cravatta scura era stesa sul pavimento, storta, come se fosse stata buttata lì per caso.
L'albina scrollò le spalle, e riprese ad avanzare fino ad arrivare al secondo scroscio di luce, dove vi era posizionata una camicia.
La camicia era completamente candida, se non per alcune macchie rosate sui bordi, vicino al colletto.
Le macchie rosa erano stampi, stampi simili a baci, stampi lasciati da un rossetto.
Angela strabuzzò gli occhi, alla vista di quell'oggetto, ed iniziò a correre attraverso gli altri fanali, ignorando completamente cosa illuminavano.
Sorpassava oggetti, oggetti compromettenti come i due che aveva visto poco prima... lettere scambiate fra due amanti, boccette di profumo, borsoni di shampoo e prodotti, che sapeva non essere di qualche suo conoscente.
La ragazza arrivò alla fine del percorso luminoso, dove si fermò a riprendere fiato dopo la corsa, piegandosi sulle ginocchia.
Dopo poco, un'altra folata di vento, la intimò a seguirla, sfiorandole delicatamente la pelle nivea.
La lettrice si girò, seguendo i movimenti dell'aria che la circondava, e, abbassando lo sguardo, vide a terra migliaia di pagine di libri strappati, che circondavano tutto il pavimento della stanza intorno a lei.
Angela si chinò verso il pavimento, mettendosi in ginocchio per osservare meglio le pagine strappate.
"Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte."
La ragazza riconobbe subito, se non immediatamente, quella parole.
Era uno dei versetti più belli di una tragedia iconica, Romeo e Giulietta.
Più l'albina guardava intorno a sé, più vedeva pagine strappate dai piú belli e amati romanzi d'amore di tutti i tempi.
Vi erano "I promessi Sposi", "Orgoglio e Pregiudizio", "Colazione da Tiffany"... e la lista continuava ancora e ancora, fino a perdersi nei meandri oscuri e buii di quella stanza.
La lettrice cominciò a raccogliere compulsivamente le pagine dei libri, stringendole poi al petto.
Le parole iniziarono a mutare, da bellissime frasi d'amore diventarono frasi criptiche, piene di versi su fiducia spezzata ed infedeltà.
La piccola ragazzina iniziò a sentire gli occhi bruciare, e li sfregò con forza col dorso delle mani, cercando di prevenire il pianto, che sapeva, sarebbe stato imminente.
Chiuse gli occhi per un secondo, abbassando le palpebre, e, quando li riaprì, si ritrovò di fronte ad una porta aperta.
Provò ad alzarsi in piedi, ma le sue gambe non davano segno di muoversi, era come se fossero state di piombo, e fossero, così, attratte dal suolo.
Dei mugugni soffocati provenivano dalla porta, e, una flebile luce illuminava quello che sembrava uno scantinato, buio e scuro.
Angela spalancò gli occhi, impaurita, e, improvvisamente, la porta iniziò ad allontanarsi, sempre più velocemente dalla ragazza, finchè non si ridusse ad un puntino lontano.
Quando la lettrice non fu più in grado di vedere l'uscio, sentì un rumore di chiusura, il quale la lasciò da sola nell'oscurità, con i rumori ovattati di lamenti in sottofondo.
***
Ciaoh.
Ecco a cosa servivano le backstory, troie.
sE ME LE MANDATE VI FACCIO UN CAPITOLINO COME QUESTO.
Pensavo di fare tanti piccoli capitolini (come questo) per ogni oc che ha una storia tragicah e che riterrò dEgNa di essere usata come tortura psicologica per il vostro personaggio.
Quando avrò finito tutti i capitolini li raggrupperò in un unico grande capitolo.
Ho deciso di spezzare per farvi felici, dai.
Commenti qua chi mi ha mandato la backstory ->
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