split skull

Come si può capire dal titolo in questo capitolo è presente la prima uccisione. Non arrabbiatevi se siete il creatore dell'oc morto, perché è stato molto difficile per me scegliere l'oc da uccidere.
Voglio dire che tutti, e sottolineo tutti, i personaggi sono stati, sono, e saranno sempre importanti per la storia. Sempre. Non dimenticatelo. È stata una scelta difficilissima e ardua per me, scegliere la prima vittima, ma è comunque una storia di danganronpa.
Quindi vi chiedo per favore di non prendervela, e di continuare a leggere la storia, dato che, anche se un vostro oc è morto, non vuol dire che sparirà dal libro.
Detto questo buona lettura♡

Hiro strascicava i piedi in giro per la sala giochi sconsolato, aveva una postura stanca e, di tanto in tanto alzava gli occhi al cielo e sbuffava infastidito. Dietro di lui si trovavano Rose, la ragazza sul punto di essere venduta dal verduraio per la sua somiglianza a un peperone, e Angela, che non smetteva più di parlare. Parlava, parlava, parlava e parlava, cercando di diventare amica del ragazzo dai capelli blu, o almeno di instaurare una conversazione con lui. Era davvero gentile, e, quando Rose si sentiva imbarazzata, la lettrice la rasserenava con il suo sorriso benevolo. Hiro invece non si sentiva per nulla a suo agio, di solito passava il suo tempo a scrivere poesie in pace e serenità, e, quello di avere rapporti umani con due ragazze, era un vero e proprio passo avanti. Gli piaceva restare da solo e in disparte, a scrivere le sue poesie enigmatiche, principalmente si rapportava solo con i fogli di carta, ed era sicuro che, quelle due, non fossero derivate da un albero o tanto meno adatte come piano per scrivere. Se fosse stato in una situazione normale, se ne sarebbe subito andato, anzi, non avrebbe nemmeno iniziato un dialogo con loro, ma, essendo in un killing game, delle alleate gli avrebbero potuto fare comodo, o, salvare la vita. Dopo altre mille chiacchere, milioni di arrossimenti da parte della timidona, e cinquecento imprecazioni mentali, i tre ragazzi si imbatterono in altri due, seduti ad un tavolino della zona bar, che stavano parlando, e sembravano anche abbastanza preoccupati. Hiro, che con la socializzazione, per quel giorno ne aveva avuto abbastanza, avrebbe voluto ignorarli e proseguire il suo calvario, ma il Signore quel giorno aveva altre idee per lui.

Il Signore, quel giorno, si sentiva in vena di scherzi.

Il Signore, quel giorno decise di mettere Angela in mezzo alla situazione, cosa che provocò al poeta una, per poco evitata, crisi emotiva ed esistenziale, che lo portò a riflettere, per l'ennesima volta, su quanto fosse ardua la vita.

Rose, d'altro canto, era della stessa idea del blu, in quanto pensava che parlare, o almeno provare a parlare, con qualcuno le avrebbe portato soltanto altri motivi per imbarazzarsi, arrossire, ed imbarazzarsi. Quella giornata per lei era stata fin troppo emozionante, a occhio e croce era passato circa un giorno e mezzo, dato che secondo il suo orologio erano già le 22, da quando tutti gli Ultimate erano arrivati lì, e la ragazzina albina aveva già superato i suoi standart di interazione sociale giornaliera. Non aveva dormito molto quella notte, sia per l'imbarazzo di farlo, sia perché aveva paura di morire nel sonno. Non che qualcun altro avesse dormito bene e tranquillo.

<Hey! Vi serve una mano?>

Urlò da lontano Angela, per poi sfrecciare verso i due ragazzi, trascinandosi dietro Hiro e Rose, che, rassegnati al loro destino di dover interagire di nuovo con altri esseri viventi, trascinarono i loro corpi esausti dietro alla ragazza, che invece era pimpante e fresca come una rosa sembrava quasi che, tutto quel socializzare le desse la carica necessaria per continuare a vivere al meglio la sua giornata. Si avvicinò al tavolo dove erano riuniti i due individui e si sedette su una sedia di fronte a loro, tendendo una mano in avanti, come per prepararsi a ricevere una stretta di mano da qualcuno.

<Piacere, io sono Angela Norikawa, l'Ultimate Reader!>

L'albina dagli occhi arancioni sorrise nella loro direzione ed effettivamente ricevette non una, ma ben due, strette di mano. Una proveniva da un ragazzo, con i capelli definitivamente di un giallo troppo acceso per non essere notato, e l'altra da una ragazza dagli occhi gialli ed i capelli biondo platino.

<Piacere mio, io sono Dragan Basa, l'Ultimate Electrician.>

Disse il giallo, accennando un sorriso cortese, ma che comunque sembrava timoroso allo stesso tempo. Spostò poi la mano da quella di Angela, che però venne subito cinta dalla ragazza bionda con gli occhiali.

<Io invece sono Aika Watanabe, l'Ultimate Strategist!>

Si presentò a sua volta la bionda, parlando con tono sicuro e determinato. Mentre i tre si introducevano l'un l'altra, il futuro ortaggio e l'orso delle caverne*, si erano avvicinati agli altri ragazzi e avevano spostato delle piccole sedie da un altro tavolino per poi accostarle al tavolo e sederci sopra. Erano entrambi visibilmente irrequieti e tesi.

<Loro sono Hiro, l'Ultimate Poet, e Rose, l'Ultimate Shyness.>

Angela fece le presentazioni al posto degli altri due, e, sia Rose che Hiro, le furono eternamente grati. Salutarono Aika e Dragan con un cenno della mano e la super timida liceale accennò un lieve sorriso, per poi arrossire di nuovo, procedendo la sua strada verso l'abbracciare il verdurianesimo.

<Mi sembravate molto preoccupati così ho pensato di darvi una mano, se avete bisogno del mio aiuto!>

Angela sorrise altruista, parlando con voce carezzevole e appoggiando un gomito al tavolo e il mento sul palmo della mano dello stesso braccio, per poi chiudere gli occhi con aria trasognata.

<Bhe, noi abbiamo tr->

Era stato Dragan, a... provare. Provare di parlare. Provare di parlare perché Aika gli diede una gomitata da sotto al tavolo, per zittirlo. La stratega infatti non voleva che in giro si sapesse che i due avevano delle teorie su quel luogo e su come avrebbero potuto uscire da lì. Lei e Dragan infatti, grazie ai gettoni che la bionda aveva trovato sparsi sul pavimento, stavano cercando altre prove per confermare che qualcun altro, prima di loro, era già stato in quel luogo. Questo significava che, molto probabilmente, quel qualcuno era anche uscito vivo dalla sala giochi. E anche se quei tre ragazzi non sembravano una minaccia, non li conosceva e preferiva tenere le sue cose per sé. Hiro e Rose, che avevano notato il repentino cambio di espressione dell'elettricista, si guardarono tra loro confusi; Angela però, che aveva chiuso gli occhi per quei pochi secondi in cui Dragan aveva parlato, li riaprì solo dopo che il ragazzo si fermò all'improvviso dal parlare. Strabuzzò le palpebre sorpresa.

<Tutto bene?>

Chiese la lettrice, preoccupata per la salute e l'incolumità del ragazzo.

<Sì, sì, gli sarà solamente andato di traverso un po' di saliva, non è così?>

Replicò semplicemente Aika, guardando poi Dragan, con un finto, ma pur sempre convincente, sguardo preoccupato. Il ragazzo simulò dei colpi di tosse, e annuì con una finta espressione sofferente. Angela guardò il giallo preoccupata e gli pattò la schiena, come per cercare di farlo deglutire. Rose e Hiro si ri-guardarono, più perplessi di prima.

<Stava dicendo che noi, per sbaglio, abbiamo tr...i...triturato un po' di carta nel bagno, e forse l'abbiamo sprecata.>

Che scusa patetica. Si disse tra sé e sé Aika, facendo un facepalm mentale. Angela assottigliò gli occchi per un momento per poi riaprirli, tornando con un'espressione tranquillissima.

<Ah, sì, capisco! Mi dispiace per voi e per chi userà il bagno>

Disse la lettrice, con voce carezzevole e compassionevole, e infine sorridendo gentilmente.

<B-bhe, po-potrei andare a controllare se è rimasta un po' di carta, tanto in bagno devo andare comunque consiglio di andare a cercare di dormire è-è tardi ormai, s-se non riposiamo non av-avremmo energie per domani>

Disse poi Rose con voce tremolante ed insicura, per poi abbassare di scatto il capo, arrossendo, e guardare il pavimento, mentre diventava ancora più simile a un peperoncino messicano che a una ragazza. Aika spalancò gli occhi per un secondo e poi tornò con un'espressione normale e tranquilla.

<Non credo sia il cas->

<Sì certo hai ragione! Dobbiamo dormire, noi ti aspettiamo ai divanetti per riposare mentre vai al bagno!>

Parlò Dragan, interrompendo la stratega e alzandosi dalla sedia. Il ragazzo venne seguito a ruota da Hiro, che non vedeva l'ora di andarsene da lì. Aika guardò il giallo con un'espressione basita in volto, e poi si alzò, forzando un sorriso e invitando Angela ad andare con loro ai divanetti.

***

Czarina era sdraiata per terra, con i capelli rossi e castagnini che le ricadevano intorno al viso e, in alcuni tratti, anche sul volto. Vicino a lei si trovavano alcuni divanetti rossi in pelle, su cui gli Ultimate si erano recati a dormire la notte precedente. Qualcuno aveva trovato la zona al secondo piano (non che fosse molto difficile trovare un posto lì dentro, dato che vicino all' "entrata" della sala giochi e al bagno del primo piano c'era un cartello che elencava tutte le aree disponibili.) e la notizia si era diffusa tra tutti gli ultimate in poco tempo, come se fosse un'epidemia di qualche malattia contagiosa. In poco tempo la maggior parte degli Ultimate si era riunita in quel posto e aveva passato la notte lì. La ragazza era una di loro, non aveva parlato quasi mai con nessuno, e non aveva proprio dormito, ecco perché, le sue occhiaie, già profonde prima, in quel momento si notavano ancora di più. Ad un certo punto, dei passi risuonarono nella stanza. Alzò il busto ed osservò la stanza, notando un ragazzo dai capelli rosa e gli occhi del medesimo colore, girare per la zona con il cappuccio della felpa alzato.

<Scusami, ciao. Come ti chiami?>

Chiese la ragazza, cercando di essere il più cortese possibile, e di richiamare l'attenzione del ragazzo, in modo da evitare che commettesse qualcosa di cui avrebbe potuto pentirsi. Non era preoccupata di un eventuale attacco, aveva un corpo ben allenato ed un fisico robusto, oltretutto non se la cavava male con il combattimento corpo a corpo. Se avesse dovuto provare ad ucciderla, si sarebbe potuta benissimo difendere. Il ragazzo voltò la testa di scatto spalancando gli occhi sorpreso di vedere qualcuno lì.

<Hey? Mi chiamo Yoake.>

Rispose semplicemente l'individuo sospetto, restando fermo dov'era, senza fare nemmeno un passo.

<Mh e cosa stavi facendo qui, in una stanza isolata dagli altri?>

Chiese Czarina, alzandosi in piedi, sull'attenti, non abbassando la guardia. Quel 'Yoake' le sembrava terribilmente sospetto.

<Cercavo il bagno.>

Rispose ancora lui, mentendo ovviamente. Yoake sapeva di non star cercando una stupida stanza, ma era meglio ingannare tutti, anche sé stesso. A volte era difficile, anche per lui, capire quando stava dicendo il vero e quando no. Ormai si ingannava da solo, ma non gli importava. La sua esistenza per lui era inutile, e ormai, se ne fregava quando veniva ingannato o si ingannava da solo. Czarina, d'altro canto, non era ingenua, ma come poteva, non cadere nella bugia del Super Ultra Inganno Liceale. Comunque, il ragazzo le sembrava comunque losco.

<Sarò schietta con te, Yoake. Mi sembri una persona abbastanza malfida. Non mi hai nemmeno detto il tuo talento e te lo dico già, se vuoi uccidere qualcuno, ti consiglio di non provare a far fuori me.>

Yoake inclinò la testa, ma non indietreggiò, ne si avvicinò alla ragazza. Lui non avrebbe mai potuto uccidere qualcuno, se non sé stesso.

<Non ucciderei qualcuno. E comunque, sono l'Ultimate Bartender. Ah e giusto, fai tanto la gradassa, ma come puoi pretendere che io dica qualcosa di specifico di me a te. Secondo il tuo ragionamento, anche tu avresti dovuto dirmi il tuo nome e il tuo Ultimate, ma non lo hai fatto.>

Solitamente il ragazzo non parlava molto, ma in quella situazione doveva farlo. Sapeva di non essere un barista, e sapeva che aveva mentito, quella volta. Ne era consapevole. Mostrava a tutti diversi lati di sé, perennemente falsi ed ingannevoli. Czarina non fece in tempo a replicare che altri tre ragazzi fecero la loro entrata nella zona riposo.

<Avete mai visto un corpo smembrato>

Chiese un biondo ragazzo alto, ma dalla vocina troppo infantile ed i lineamenti fin troppo carini, ad altri due ragazzi, due albini, uno con gli occhi arancioni e l'altra rossi. I due ragazzi si guardarono spaesati e poi scossero la testa come per negare, verso il ragazzo. Quest'ultimo sfoggiò un inquietante sorriso e iniziò a alzarsi le maniche della camicetta. Czarina, che si era distratta a guardare la scena, tornò subito a rivolgersi al ragazzo dai capelli rosati, ma una volta giratosi nella sua direzione Yoake era sparito. La ragazza sbattè le palpebre, e quando le riaprì, altri quattro ragazzi si trovavano vicino ai divanetti. Una era un'albina, estremamente simile al ragazzo che stava parlando con il biondo inquietante, i due infatti sembravano la versione del sesso opposto l'uno dell'altro, ma Czarina decise di non concentrarsi troppo su quel fatto. Notò anche un ragazzo dai capelli innaturalmente gialli e una saetta sotto l'occhio sinistro, una ragazza dai lunghissimi capelli biondo chiari e gli occhiali ed infine un ragazzo, che non stava parlando con nessuno degli altri tre, con i capelli blu e gli occhi dello stesso colore. Tra le mani stringeva un taccuino ed una penna. Czarina, stancata da quella giornata e da quella precedente, si sedette su un divanetto, rimuginando su tutto quello che stava succedendo. In poche ore era stata rapita, addormentata, svegliata da due ragazzi estremamente strani e costretta a partecipare ad un killing game. Troppe cose in poco tempo, anche per lei. La ragazza si addormentò in un sonno senza sogni e tormentato da rumori costanti.

***

Gli occhi celesti di Oliver si aprirono lentamente quella mattina, anzi pensava che fosse mattina. Il chiacchericcio degli altri ragazzi lo aveva svegliato, ma non era arrabbiato o simili. Si raddrizzò sedendosi meglio sulla sua parte di divanetto, controllando chi altro era sveglio. Su un divanetto di fianco al suo Grace stava parlando con Rei ed Edmond, Daniel dormiva ancora, ai piedi di un altro piccolo sofà, dove si trovava una ragazza che non conosceva, dormiente appoggiata alla spalla di un ragazzo, molto carino, che dormiva a sua volta. Sul suo divanetto si trovava Dalila, con le perenni lacrime agli occhi, che sorrideva a Takumi, mentre parlavano di qualcosa. Il biondo sentì le parole carte, gettoni, soldi, palio e scommessa. Credendo che Dalila non fosse la persona adatta ad essere introdotta al gioco d'azzardo, decise di chiederle di andare a fare un giro con lui. Non voleva che la sua amica diventasse dipendente dal poker o simili. I due si alzarono, lasciando solo sul divanetto Takumi e decisero di andare a parlare ai tavolini della zona bar. Una volta arrivati vicino al bancone notarono qualcosa di strano. Sopra al grande banco illuminato dalle lampadine si trovavano brioches, toast, frutta e altro cibo tipico per la colazione.

<P-pensi sia un bene?>

Chiese la piagnucolona, guardando Oliver mentre i lacrimoni nei suoi occhi iniziavano ad accumularsi.

<Non lo so. So solo che dobbiamo tenere gli occhi aperti e non toccare quel cibo finchè non siamo sicuri che sia sicuro farlo.>

Rispose l'eroe, appoggiando una mano sulla spalla di Dalila e accarezzandola con un pollice. La ragazza annuì insicura e si passò il dorso della mano sugli occhi, strofinandoli.

<Senti... io devo andare in bagno. Mi aspetti fuori da lì? Non voglio andare in giro da sola. Basta che mi aspetti fuori dalla porta principale e se urlo entra.>

Oliver annuì e i due si incamminarono verso il bagno. Il tempo di aprire la porta. Il tempo di un sorriso da parte di Oliver verso la ragazza. Il tempo di un minore accumulo di lacrime e una bomba emotiva esplose. Tutto per gli Ultimate sarebbe cambiato, da quel momento. Vicino al lavandino all'entrata del bagno giaceva immobile il cadavere di Rose. Occhi aperti in una smorfia di terrore e la parte sinistra del cranio sfasciato sul lavabo. Sangue, sangue ovunque. Una scena cruenta e orribile, per un gioco cruento e orribile come quello.

***

Wow.
Bene. È successo.
Voglio solo dire che adoravo e adoro tutt'ora Rose, il nostro peperone umano. Ora il pavimento come farà senza di lei?
Mi dispiace davvero tanto di aver scelto lei come prima vittima, ma era necessario per la storia.
Ora, vi è piacouto il capitolo?
Chi vi aspettavate morisse per primo?
Scusate tantissimo per l'orario di pubblicazione t_t
Buon proseguimento, miei piccoli draghetti kawaii sparabolle! ♡

Sopravvissuti:

-Rei di psycho__lyn
-Dalila di UnaPazzaOtaku
-Oliver di -kiiri
-Czarina di ungenyx_
-Edmond di @meeeeeee
-Angela di CreepyCream99
-Dragan di -IamKitsune
-Grace di -gingxrbread
-Yoake di Junko_Ackerman_13
-Hinkon sempre sua
-Daniel di VivyRal
-Hiro di vriskrezi
-Takumi di psicopaticafangirl
-Jin di Korife
-Aika di -vanellope_
-Lily di JustMonika123
-Sofi-Chan00

Caduti:
-Rose di _Melinda_55

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