roommates
Monoyogi era seduta a braccia incrociate su una piccola sedia appoggiata al piccolo muro della piccola stanzina.
Osservava, con scetticismo, Monosu che zampettava ripetutamente, camminando in cerchio di fronte a lei.
<Perché mi hai chiamata qui? Ho da far->
<Silenzio!>
La interruppe lo scoiattolo, continuando ad avanzare circolarmente, con un'espressione pensierosa stampata in volto.
Monoyogi roteò gli occhi e stette zitta.
Per quanto fosse determinata ad aiutare gli Ultimate, ci teneva alla ""vita"", e sarebbe stata inutile, da morta, per i ragazzi.
<Bhe, l*i ha fatto allestire delle stanze da due in una parte del secondo piano.>
Spiego Monosu, portandosi una zampina meccanica al mento.
Monoyogi tornò a guardare il suo capo, confusa.
<Quindi?>
Chiese stizzita la robottina, cercando di essere il più fredda possibile;
Imitando il modo in cui era stata programmata.
<Mi ha detto di decidere chi mettere in stanza insieme.>
Monoyogi era comunque confusa, le parole appena pronunciate da Monosu non le avevano spiegato proprio nulla.
<Non penso di aver capito qual'è il problema.>
Replicò la capra robotica, alterando la voce verso un tono confuso.
<Bhe, non so chi accoppiare con chi. Ci ha detto che dovremmo metterli in coppia per arrecare dolore... fisico e psicologico. Ma vanno tutti d'accordo!>
A Monoyogi venne un'idea stupenda. Poteva aiutare i ragazzi ingannando Monosu a dovere.
Doveva solo fargli credere che fosse stata una sua idea, mettere in coppia determinate persone.
<Bhe... Non è del tutto vero.>
Disse Monoyogi con aria vaga.
<Bhe... iN cHe SeNsO?!>
Chiese Monosu, esclamando e alterando la sua voce dall'acuto al basso, continuando a camminare, lasciando evidenti segni causati dal metallo sul pavimento liscio.
<Ci sono delle persone che si odiano profondamente...>
Continuò la robottina calma, mantenendo il suo tono vago.
Conosceva Monosu, era un essere infimo, come era stato programmato.
Era stato programmato per essere stra-maledettamente egocentrico, e, una volta convinto di qualcosa, tendeva a difendere le sue convinzioni a spada tratta.
Anche se lei avesse detto coppie di amici, o anche piccioncini innnnnnamorati, Monosu si sarebbe convinto che li aveva abbinati lui, e, se il Mastermind si fosse arrabbiato, il suo capo si sarebbe crogiolato in se stesso come un idiota.
<Chi?! Vedi, bhe, sono proprio un genio. Le mie idee sono brillanti. Ecco perché, bhe, ti ho chiamata qui. Non sei così inutile.>
Chiese di nuovo lo scoiattolo, facendo un balzo sul posto, per poi continuare a girare per la piccolissima stanza.
Monoyogi ghignò soddisfatta, aveva reagito esattamente come voleva.
***
<Ancora cinque minutiiiiiiii!>
Sospirò Dalila, con aria assonnata, mentre Oliver la trascinava per un braccio giù dai divanetti.
<Monosu ci ha convocati tutti al primo piano, vuoi darti una mossa oppure ci metterai trentasette anni ad alzarti?>
Replicò l'eroe, ridacchiando divertito dalla reazione della sua amica al risveglio mattutino.
Dalila si girò su un fianco, resistendo alla presa di Oliver, e muovendo le gambe in modo spastico.
<Ma ho sonnooooooo.>
Si lamentò contrariata la piagnucolona, spiacchicandosi la faccia tra le braccia e strizzando gli occhi, come se facendolo sarebbe tornata nel mondo dei sogni.
<Okay allora ti porto in braccio.>
Disse il ragazzo, iniziando ad avvicinarsi a Dalila, che non dava segni di volersi muovere.
<Non ti azzardare->
La ragazza non riuscì nemmeno a finire la frase che si ritrovò sollevata da terra, nelle braccia di Oliver.
<Oliver Diàz Leon mettimi giù o... o piango.>
Oliver, in tutta risposta, si caricò la ragazzina sulle spalle.
Dalila incrociò le braccia contrariata, avrebbe voluto dormire... pERÒ... non le dispiaceva andare in giro sulle spalle di... del... del suo amico Oliver.
<Non lo faresti.>
Disse sicuro il ragazzo, iniziando a camminare spedito verso il primo piano, passando davanti a Lily e Daniel.
I due ragazzi stavano camminando in silenzio verso le scale (le migliori amiche di Vincent Yuri), senza scambiarsi una parola.
Ad un certo punto Lily decise di provare ad instaurare una conversazione sensata, razionale ed intelligente.
<...Devo dire che oggi il cielo mi piace tanto.>
Disse l'albina, guardando il soffitto, dove evidentemente, non si trovava il cielo.
Daniel inalò dalle narici l'aria.
<Sì>
Rispose l'altro, molto eloquentemente.
Lily si mise le mani sui fianchi, continuando a guardare insistentemente il soffitto.
<Capisco.>
Ci furono minuti di silenzio imbarazzante, che vennero interrotti da una vivace Hebe che pattinava felice sul pavimento, dirigendosi verso il luogo dell'incontro.
Aveva legato con del nastro isolante delle buste di ghiaccio ai piedi, in modo da poter scivolare sul pavimento.
<wIIIIIIIII!>
Urlò tutta felice la ragazzina dai capelli blu, mentre scivolava felicemente sulle scie d'acqua che lasciavano le sue fantastiche scarpe.
Arrivata alle scale saltellò giù per i gradini sorridendo fino ad arrivare al piano di sotto.
Hebe sembrava molto felice dei suoi pattini casalinghi, ma chi non lo era fu proprio il nostro tsundere preferito (no, non Edmond la regina di Francia che finge di odiare Takumi), Jasper, che scivolò sulla scia lasciata dalla creatrice di meme e cadde rovinosamente a terra, pestando malissimo l'osso sacro.
Yoake, che passava di lì per caso ed aveva assistito a tutta la scena, pensò "touchè" e trattenne un ghigno divertito, per poi scendere le scale.
Aveva evitato un dramma inutile per la storia del Bartender facendo la cosa che gli veniva meglio di tutte... ingannare le persone.
*Flashback scritto a mo di role perché i Flashback ho voglia di scriverli così.*
Czarina: Quindi sei un Barmaker e ti sei semplicemente espresso male, quella sera, perché eri traumatizzato per il ritrovamento della tua sorella gemella perduta?
Jasper guardò con sguardo inquisitore Yoake, mentre Czarina rivolgeva all'Inganno uno dei suoi sguardi più seri.
Yoake: ...sì.
Czarina: E perché non mi hai corretto quando ti ho chiamato Bartender 300 volte?
Yoake esitò.
Yoake: Perché sono stupido...?
Jasper stava per ribattere, ma venne interrotto bruscamente dalla ragazza russa, che gli mise una mano davanti alla bocca, zittendolo.
Czarina: Non fa una piega!
*Fine flashback stupendo uwu*
Mentre Yoake si voltava per dare un'ultima occhiata a Jasper, notò una ragazza con gli occhi verdi e dei corti capelli blu correre a passo spedito verso le scale, sembrava stesse rincorrendo qualcosa.
<hEBE TI AVEVO DETTO DI NON USARE IL GHIACCIO CHE SERVIVA PER CONSERVARE LA FRUTTA PER I PATTINI.>
Disse la ragazza, Caitlin, per poi arrivare vicino a Yoake e chiedere un permesso.
Il ragazzo si spostò per farla passare e lei mormorò un 'scusami, grazie mille', per poi sparire alla curva delle scale.
Caitlin raggiunse il più velocemente possibile la ragazzina coi codini e la fermò dal suo pattinaggio-kamikaze.
<Hebe! Si può sapere cosa c'è nella tua scatola cranica, invece della materia celebrale?>
Chiese la ragazza dalla super-memoria, sconvolta.
<Sicuramente molti pensieri poco casti sul tuo->
Caitlin sbuffò spazientita, interrompendo Hebe prima che potesse finire la sua frase, l'obbligò a sedersi su una sedia dell'area caffè e a togliersi le buste di ghiaccio dalle scarpe.
La ragazzina che creava i meme era dannatamente infantile, ma altrettanto poco family friendly, come i suoi meme, dopotutto.
Caitlin, dopo praticamente solo due giorni con lei, era quasi abituata alle sue battute pervertite.
Mentre Hebe strappava lo skotch dalle ballerine rosse, in un tavolino poco distante due ragazze parlavano animatamente, mentre un ragazzo cercava di scrivere.
Hiro cercava di far scorrere la penna sul foglio di carta, ma, con Angela ed Aika che parlavano era difficile concentrarsi.
Cosa deducibille da quello che aveva scritto sul foglio.
"Un tricheco
Tra sole e ghiaccio
Stava per squagliarsi
Non sopportando
Il baccano
Che i due elementi facevano"
Più rileggeva quelle parole più gli facevano schifo.
Anzi, non è che GLI facevano schifo, è che FACEVANO schifo.
Il ragazzo appallottolò il pezzo di carta dopo averlo strappato dal block notes, e se lo gettò alle spalle, con non curanza.
<Cavolo allora... secondo me Monosu deve dirci che... mh... si è stufato di fare il killing game!>
Disse Angela speranzosa, rivolta alla sua amica.
<No, non credo proprio. È decisamente improbabile, Ange. Probabilmente vorrà ricattarci per commettere altri omicidi...>
Replicò Aika.
Il viso di Angela si rabbuiò, sconsolato.
Poi alzò di nuovo la testa verso la sua amica e le sorrise malinconica.
<Magari non è così... magari->
La ragazza venne interrotta da un grande sonoro "bhe" pronunciato a gran voce, in mezzo alla sala ristoro.
Tutti i ragazzi si voltarono verso, ovviamente, Monosu.
<Bhe, miei cari Ultimate! Sono qui, bhe, oggi, per annunciarvi una notizia senzazionale!>
Alcuni, anzi, la maggior parte, dei ragazzi si guardò tra loro, sorpresa ed incuriosita.
<Bhe... Abbiamo deciso di darvi delle stanze per alloggiare, non è stupendo?>
Chiese entusiasta, e retorico, lo scoiattolo, aspettandosi che i ragazzi facessero baccano.
Cosa che non fecero.
Stettero zitti a fissare il robottino, che a loro volta li fissava.
Dopo una manciata di secondi passati a fissare i ragazzi, Monosu decise di continuare il suo discorso.
<Bhe, dicevo... la chiave per la porta è la vostra impronta digitale, cari. Le camere sono tutte da due, tranne una, che è da tre. Spero vi "divertiate",>
Monosu marcò la parola "divertiate" mimando le virgolette con le dita.
<E ora, bhe, muovete il deretano ed andate a sistemarvi, susu.>
Detto questo, Monosu sparì in una nuvola di fumo, risucchiato da una botola ai suoi piedi.
Gli Ultimate si guardarono tra loro in silenzio per circa... cinque secondi, e poi iniziarono a parlare tutti in una volta.
E l'effetto sonoro che provocò fu simile a quello di un petardo che esplodeva.
Quando i ragazzi arrivarono alla nuova parte del secondo piano, si ritrovarono davanti un posto simile a un vero e proprio piano di un albergo.
Una grande porta di ingresso separava quella parte di piano da il resto della struttura, e, una volta passato l'uscio, ci si ritrovava davanti ad un atrio, che si diramava in due corridoi.
Le porte delle camere si affacciavano sui corridoi, quattro per uno e tre per l'altro corridoio.
L'atrio era uno spiazo vuoto, sul muro c'era una targhetta, che recitava i numeri delle camere e i suoi proprietari.
I ragazzi si avvicinarono alla targhetta, per leggere.
"Camere:
100, Dalila Medina & Oliver Diàz Leon
101, Czarina Melnikov, Grace Jackson & Hinkon Niji
102, Edmond Fabre & Takumi Katou
103, Yoake Niji & Jasper Hunt
104, Jin Wu & Aika Watanabe
105, Angela Norikawa e Hiro Oshimoto
106, Lily Williams e Daniel Niemi
107, Caitlin Bruke e Hebe Milagro
P.S: Nelle camere troverete delle videocamere, usatele per fare dei video. Grazie u^u"
***
gUDMORNINGH.
MI ANNOIO OK.
COMUNQUE
Vi picciono le camere?
Ditemi se ci sono errori nei nomi o nei cognomi degli oc.
Comunque, amate Monoyogi che fa le camere fan service, #monoyogiunadinoi.
Il mistero delle telecamere è stato svelato, ora la cerchia di persone si è ristretta.
Avete qualche idea di chi potrebbero essere i personaggi nel capitolo precedente?
Avete qualche idea su cosa far fare ai vostri oc nel free time?
Scrivetemelo in privata perché io no! :D
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