homecoming queen

Hebe & Caitlin

La ragazza dai capelli blu entrò in ospedale e si sedette in una sedia di fianco al letto di Hebe.
I ripetuti bip emessi dai macchinari risuonavano in tutta la stanza.
Monoyogi entrò poco dopo la ragazza.

<Buongiorno, Caitlin.>

Disse la robottina, mentre si avvicinava ad Hebe e si accertava delle sue condizioni.

<Buongiorno Monoyogi. Come sta Hebe?>

Chiese la ragazza, appoggiandosi al comodino con un braccio.

<Le sue condizioni sono stabili, ma non so quando si sveglierà.>

Rispose Monoyogi, continuando la sua visita.
Caitlin sbuffò nostalgicamente, e poi appoggiò il mento sul suo braccio.

<Sta sera non posso andare al ballo, ma non mi importa.>

Disse la ragazza, con tono secco.

<Perché scusa?>

Chiese Monoyogi.

<Serve un accompagnatore.>

Rispose tranquillamente Caitlin, facendo spallucce.

<Oh...>

Caitlin alzò di nuovo le spalle.

<Non mi interessa, so già cosa fare.>

***

Il getto freddo dell'acqua scorreva sulla nuca del ragazzo, mentre quest'ultimo si insaponava la testa, per sciaquare via il colore.

<Takumi, esci dal bagno, dai! È tutto il pomeriggio che sei lì.>

La voce petulante di Edmond raggiunse le orecchie del ragazzo, che storse il naso, assumendo una smorfia infastidita.
Finì di sciacquarsi la tinta verde fluo dai capelli, prese un asciugamano ed iniziò a strofinarsi la testa.

<L'ultimo colore, giuro, reginetta! Secondo te, è meglio giallo o arancione?>

Edmond entrò in bagno spalancando la porta di colpo, facendo così sobbalzare l'altro ragazzo.

<Arancione, Takumi? Arancione?!>

Il giocatore d'azzardo si girò verso la porta e guardò male l'arciere.

<Qualcosa da ridire?>

Edmond respirò profondamente.

<Sì. L'arancione non ti si addice, Trec->

Solo in quel momento Edmond realizzò che Takumi non aveva più la treccina.
Gli passò il Vietnam di fronte.

<Fabre? Ti senti bene?>

Takumi stava passando una mano di fronte agli occhi dell'altro ragazzo, che aveva improvvisamente smesso di parlare o muoversi.
Il ragazzo dai capelli nivei, anzi, dai capelli decolorati così tante volte da non avere un colore preciso, sbattè ripetutamente le palpebre, confuso.

<L'arancione ti ha traumatizzato così tanto?>

Al ragazzo venne un'idea.

<Allora, se l'arancio non ti convince, tingerò i capelli di giallo...>

Disse, mentre si avvicinava ai barattoli di tinta, appoggiati cautamente sul lavabo del lavandino.
Avvicinò la mano al flacone, ma, prima che potesse prenderlo, una mano gli bloccò il polso.

Edmond stava scuotendo la testa, indignatissimo.

<Giallo e rosa, Takumi? Giallo e rosa e blu?>

Edmond continuava a scuotere la testa, guardando i capelli del ragazzo.
I suoi ciuffi rosa e blu restavano sulla testa.
Takumi fece spallucce.

<Si vede che non hai senso dello stile!>

Esclamò il francese, girando intorno al ragazzo per un po' di tempo.

<Ci sono! Dovresti tingerli di un colore neutro, come il nero.>

Takumi fece una smorfia.

<Ma non è troppo banale?>

<Assolutamente no!>

Takumi guardò il flacone di tinta nera e poi alzò le spalle, in segno di rassegnazione.

<Sarà... Io avrei tranquillamente optato per un completo arancione e i capelli rosa->

Edmond si portò una mano sulla fronte, facendo così un facepalm.

***

Jasper si buttò sfinito sul letto, sotto lo sguardo stranito di Yoake.

<Perché sei così stanco? Non sei in fermento come tutti gli altri per il ballo?>

Jasper aprì un occhio e guardò male Yoake, da dietro le lenti dei suoi occhialoni da vista.

<Prima di tutto: avrai potuto convincere Czarina di essere un idiota che non sa parlare, ma io so che hai mentito sul tuo Ultimate, e lo dimostrerò anche agli.>

Yoake fece un espressione strana, come per dire "stai sparando cazzate", ma in realtà moriva dentro.

<Seconda cosa, no. Non sono emozionato per il ballo, anche se sono candidato al titolo di re.>

Yoake sollevò un sopracciglio, ed incrociò le braccià al petto.

<Vedo che sei molto sicuro di te.>

Jasper spalancò gli occhi, ed iniziò a scuotere la testa a destra e sinistra, come per negare.

<No, baka! Non mi sono candidato io!>

*Flashback stupendissimo*

Jin: Jasper!

Jasper: Che succede?! Chi è morto?!

Jin guardò l'altro ragazzo spaesato e confuso.

Jin: Cosa? Nessuno- credo...

Jasper tirò un sospiro di sollievo.

Jasper: Scusami, pensavo fosse morto qualcuno... sono leggermente paranoico-

Jin: Nah, non fa niente. Cooooomunque, indovina!

Jasper: Indovina cosa?

Jin fece un sorriso a dir poco inquietante, che stonava con il suo faccino carino e puccioso.

Jin: Ti ho candidato come reginetto del ballo! c:

Jasper diventò paonazzo all'istante.

Jasper: ...tU COSA?! B-BAKA!

*Fine flashback uwu*

***

*Skip Time stupendo*

***

"

"Czarina, ce la puoi fare, è solo uno stupido ballo. Uno stupido ballo. Cosa ti interessa se Grace, per puro divertimento, o sadismo, ti ha candidato come reginetta? Assolutamente nulla."

La ragazza prese un respiro profondo e spalancò la porta. Non le importava del ballo, ma di essere circondata da roba smielata.

"No, non è vero. Non ce la posso fare."

Il grande spiazzo al primo piano, (ovvero la prima cosa che aveva visto dopo essere uscita dalla stanza nera) era irriconoscibile. Praticamente ovunque svolazzavano palloncini di tutte le varietà dei colori dell'arcobaleno, mentre, dal soffitto, penzolavano festoni di cartapesta gialli e verdi.

Edmond non avrebbe approvato quei colori.

Al centro della stanza era stato lasciato un ampio spazio per ballare, ed attorno ad esso erano distribuiti parecchi tavolini tondi, probabilmente rubati dall'area caffè. Un grande palco era stato allestito in fondo allo spazio, e dei piccoli robottini (tremendamente ed orribilmente simili a Monosu), ci stavano suonando sopra. Il tutto veniva illuminato dalle immancabili luci psichedeliche.

"Mi sembra di essere finita in uno di quegli stupidi film d'amore liceale. Se qualcuno stesse guardando questa scena non capirebbe mai che mi trovo in un Killing Game."

La tavolata del buffet era stata posizionata all'entrata della sala, e vi si poteva scorgere una serie infinita di dolci, salatini, stuzzichini e fontane di cioccolato.

"Almeno avrò qualcosa con cui strozzarmi quando non avrò altra via d'uscita."

Per tutta la stanza riecheggiavano note di canzoni ritmate e motivanti, che avrebbero dovuto far ballare chiunque. Ma Czarina non era chiunque, quindi si rifiutò categoricamente di ballare.

Grace, che era la sua accompagnatrice per quella sera, invece sembrava tutt'altro che annoiata e scoraggiata.
I suoi occhi sprizzavano gioia da tutti i pori... mancava davvero poco dal vedere dei fuochi d'artificio esploderle nelle iridi rosse.
Grace era avvolta da un vestito rosa e nero.
Il corpetto di stoffa nero, spolverato da una manciata di lustrini dello stesso colore, che le avvolgeva il busto non aveva le spalline, ma le fasciava perfettamente il torace.
Il corpetto veniva poi seguito da una gonna a palloncino che le arrivava alle ginocchia, di tulle rosa pastello e nero.
Aveva i capelli corti sciolti sulle spalle, ed era davvero bellissima.
Era impossibile non notarlo.
Era perfetta.

Una coppia era già lì, ma non. stava ondeggiando goffamente sul posto, e facendo piroette impacciate, immersa in un tentativo fallito di ballare a ritmo di musica.

Erano Dalila e Oliver, intenti a chiaccherare seduti ad un tavolino vicino alla pista da ballo.
Grace li raggiunse subito, saltellando, lasciando l'impressionista all'entrata.
Ferma impalanta come uno stoccafisso.

"Fa' che si apra una voragine nel terreno e mi risucchi..."

Czarina si stava abbandonando alla disperazione, progettando di avventarsi sulla colonnina dei cup-cakes, quando fu raggiunto da un'entusiasta Edmond Fabre, che era appena arrivato al ballo accompagnato dal suo compagno di stanza, il quale era appena andato a parlare con altri nuovi arrivati.

<Czarina, sei uno schianto!>

esclamò il ragazzo, fermandosi di fronte a lei e guardando attentamente il suo vestito di raso nero e rosso.
Il bustino era di pizzo dietro, davanti di seta, ed era seguto poi da una gonna nera che sfumava nel rosso, lunga fino a metà polpaccio.
Aveva i capelli sciolti, che le ricadevano sul corpo; due ciocche però erano tirate indietro, facendo in modo di scoprirle la fronte.
Idea di Grace.

<Senso dello stile stupendo!>

<Grazie, Ed.>

sorrise l'amica, compiaciuta.

<Anche tu sei molto carino.>

Lui girò su se stesso, mostrandosi in tutte le angolazioni e facendo volteggiare lo smoking nero, seguito da dei pantaloni coperti da un kilt, che aveva scelto per l'occasione.

All'occhiello, vicino alla tasca, era fissata una piccola orchidea rosa.
Fiore che aveva anche Takumi appiccicato sul vestito.
Il francese, infatti, aveva insistito a trovare almeno una cosa che li avesse accomunati per il ballo, e, nonostante le proteste da parte del giocatore d'azzardo, lo aveva obbligato a mettere l'orchidea.

<Dove sono gli altri ragazzi?>

Domandò Czarina all'improvviso, cercando di sovrastare la musica con la voce e guardandosi intorno.

Il ragazzo si fece pensierosa.

<Io ho visto solo Lily e Daniel, sono arrivati giù con noi.>

Indicò un della sala, dove Takumi e una Lily, vestita con un abito principesco bianco, stavano chiaccherando animatamente, mentre Daniel, avvolto in uno smocking che faceva pan-dan con l'abito della sua accompagnatrice, se ne stava zitto ad ascoltare.

<Jin e Jasper sono appena arrivati e lo psicopatico mi sembra già ubriaco, sta trascinando Jasper in sala mentre saltella.>

Ammiccò verso un punto della pista dove si trovavano i due ragazzi, vestiti di blu, e Czarina seguì il suo sguardo.

<Credo che gli altri debbano ancora arrivare>

Concluse, con un'alzata di spalle.

La castana sospirò.

<Va bene... Va pure a ballare, io me ne starò qui a farmi venire le carie.>

Edmond fece una smorfia ed incrociò le braccia al petto.

<Non vado a ballare, dato che non ho nessuno con cui farlo.>

Il ragazzo si guardò intorno, sempre con un espressione corrugata in una smorfia delusa.

<E poi sarà divertente farci venire le carie insieme.>

Finì il francese.
Czarina ridacchiò.

Improvvisamente un sacco di botole si aprirono sul pavimento, e da esse uscirono ragazzi e ragazze tirati a lucido, in abiti eleganti, che si misero a ballare, o a comportarsi come persone normali.
Czarina spalancò gli occhi, sorpresa, e guardò il ragazzo di fronte a lei.

<Chi sono questi, mo?>

Edmond sorrise di sbieco, prima di iniziare a parlare.

<Avevo incontrato Monosu mentre andavo in giro a cercare il fiore da mettermi all'occhiello, stava parlando con uno dei suoi ""scagnozzi"", accennava a dei fantocci di persone per movimentare il ballo. Devono essere questi.>

Spiegò il ragazzo, guardando uno dei fantocci che si agitava convulsivamente nella pista da ballo.
Czarina annuì titubante.

<Quindi sono dei robot?>

<Evidentemente sì.>

La ragazza mormorò qualcosa simile ad un capisco e poi riportò la sua attenzione sul suo amico.

<Allora, da cosa iniziamo la nostra maratona dentistica? Io opterei per quei cupcake che sembrano cancerogeni già da qua->

Disse Edmond, scrutando il buffet.

Lo sguardo dell'amica si fermò improvvisamente, concentrandosi su qualcosa alle sue spalle, mentre un sorriso emozionato le si dipingeva in volto.

<Beh, Eddie, credo che tra poco non ci sarà più bisogno di abbuffarsi insieme a me di pasticcini avariati...>

Gli bisbigliò, a qualche centimetro dall'orecchio.

L'arciere le rivolse uno sguardo stranito, ma prima che potesse chiedere qualunque cosa, sentì una voce dietro di sé.

<Posso avere questo ballo, reginetta?>

Edmond si girò di scatto, sorpreso.

Davanti a lui c'era Takumi, con un sorriso sornione stampato in volto e lo sguardo scintillante di accortezza.

"Okay, Fabre, respira e di qualcosa di intelligente."

Pensò il francese, mentre deglutiva rumorosamente.

<Certo>

Rispose, senza una particolare inflessione nella voce.

"Meno male che avevo pensato qualcosa di intelligente..."

Si girò verso Czarina, che lo stava guardando con un sorrisetto stampato in volto.

<Dimmi che non ho appena accettato di ballare col mio compagno di stanza la sera di San Valentino.>

sussurrò rivolto alla sua amica, un momento prima che quest'ultima lo spingesse verso Takumi.

L'amico le lanciò un'occhiata dispiaciuta.

<Prometto che verrò a farti compagnia fra un ballo e l'altro.>

Czarina annuì senza troppa convinzione, guardandoli mentre si allontanavano, andando sulla pista a ballare, e probabilmente discutere, fra le altre coppie.
Fece un cenno di saluto a Angela, che dondolava nel suo vestito candido vicino ad un, stranamente, non annoiato Sam, prima di rifugiarsi in un angolino vicino alle torte. La sala iniziò a riempirsi dai fantocci velocemente, e in poco tempo la musica si alzò, in modo da permettere a tutti i ragazzi di esibirsi sulla pista da ballo.

"Si preannuncia una serata mooolto lunga."

Intanto che Czarina si abbuffava di cioccolato fondente, Hinkon stava litigando con un MonoButtafuori per entrare nella sala da ballo.

<Le ho detto che sono stata invitata!>

Esclamò spazientita, per la centesima volta, la ragazza dai capelli rosa.
Quella sera portava un vestito elegante ocra e bianco, di seta, con delle lunghe maniche a sbuffo e una gonna che le arrivava poco sotto le ginocchia.

<Il capo aveva detto anche che serviva un accompagnatora per entrare, bhebhebhe!>

La ammonì il robottino, con voce profonda, sbarrandole la via di entrata allo spiazo da cui proveniva la musica.

<Auguro sventura a te e a tutta la tua famiglia di catorci meccanici!>

La ragazza puntò il dito contro il MonoButtafuori, pronta a maledirlo in tutte le lingue conosciute e sconosciute, ma venne preceduta da qualcuno alle sue spalle.

<Ha un accompagnatore, io. Lasciatela entrare.>

Il robot guardò dietro le spalle di Hinkon, intensamente, spronando anche la ragazza a girarsi.
Incontrò con gli occhi il volto di suo fratello.

Non sapeva cosa fare, o dire. L'adrenalina di quella mattina l'aveva abbandonata completamente, lasciandole solo una grandissima ansia, che in quel momento si era raddoppiata, anzi, triplicata.

<Uh, gemelli incestuosi, entrate pure.>

Hinkon si girò, furente, verso il pezzo di ferraglia che aveva sparato quella grande ca-...volata, pronta a dirgliene quattro, ma venne trascinata nello spiazo da suo fratello.
La ragazza si prese una manciata di secondi per assimilare la situazione e guardarsi intorno.
Quando fu finalmente pronta a parlare con Yoake riportò lo sguardo sul punto in cui il ragazzo si trovava fino a poco prima, ritrovandolo vuoto.
Suo fratello non c'era più, andato a piazzarsi in qualche antro nascosto della sala da ballo.

Vicino a lei, sulla pista da ballo, Dalila ed Oliver stavano ballando a ritmo della canzone "Starships" ridacchiando e chiaccherando tra loro.
Ad un certo punto la canzone finì e le luci si abbassarono, creando un'atmosfera romantica e dolce.
I Mono iniziarono a suonare "At Last" di Etta James, un lento.
Le coppie in pista iniziarono ad abbracciarsi e a ballare attaccati.

Dalila sperò che il buio della palestra riuscisse a nascondere il rossore che era apparso sulle sue guance.

Oliver tese la mano verso di lei, e Dalila l'afferrò con titubanza, ben consapevole che avrebbe ballato con il ragazzo per cui... non aveva una cotta per Oliver, suvvia. L'Universo non li voleva nemmeno insieme, cosa dimostrata dal fatto che, quando avevano preso lo stesso colore per i disegni, si erano data una testata. Come previsto, un brivido si irradiò lungo il suo avambraccio fino al gomito, facendogli venire la pelle d'oca e le farfalle nello stomaco della ragazzina iniziarono a ballare Hip Hop, scatenandosi.

Con un movimento inaspettato, il biondo l'avvicinò a sé, facendo avvicinare i loro visi ad un soffio di distanza.
Posiziono le sue braccia intorno ai fianchi di Dalila, sorridendole, e lei mise le sue dietro il collo del ragazzo, mentre arrossiva sempre di più.

At last my love has come along
My lonely days are over and life is like a song, oh yeah.

Iniziarono ad ondeggiare sul posto seguendo la musica, facendo piccoli passi in modo da ruotare su loro stessi.
La ragazza dai capelli castano-rosati percepiva il respiro di Oliver a pochi millimetri dal proprio collo. Si sforzò di non arrossire ulteriormente, mentre incontrava gli occhi azzurri del ragazzo

At last the skies above are blue
My heart was wrapped up clover the night I looked at you.

I due ragazzi continuavano a guardarsi negli occhi, senza distogliere lo sguardo.
Era come se un incantesimo riuscisse a tenere i due incatenati l'uno all'altra, e nessuno avrebbe potuto spezzare quella magia.
E fu in quell'istante che Dalila si arrese.
Si arrese alla consapevolezza che Oliver le piaceva, eccome se le piaceva, e lo considerava più di un semplice amico.
Oliver fece fare una giravolta alla ragazza, la quale, una volta tornata nella posizione iniziale, si avvicinò un po' al ragazzo, socchiudendo le palpebre.

I found a dream that I could speak to
A dream that I can call my own.

E, davvero, lì era tutto perfetto. Aveva la musica, aveva un ballo, si era candidata a reginetta (una cosa che avrebbe sempre voluto fare), ma soprattutto aveva un cavaliere stupendl. Quel meraviglioso ragazzo che le stava stringendo la schiena delicatamente, e che riusciva a farla emozionare con un semplice sorriso.
La ragazza intrecciò le dita delle sue mani più saldamente dietro al collo di oliver.

I found a thrill to press my cheek to
A thrill I've never known, oh yeah.

Quel momento era stupendo, e gli occhi di Dalila non avevano la quantità normale di lacrime che di solito contenevano, ma molto di meno.
Questa volta fu Oliver ad avvicinarsi di poco alla ragazza con cui stava ballando, facendo scorrere il suo sguardo su Dalila.

You smiled, you smiled oh and then the spell was cast.

Dalila si fece coraggio.
Non sapeva perché, ma una scarica di adrenalina le invase il corpo, e le sue guance si tinsero ancora più di rosso. Davvero molto di più.
La ragazza si sollevò sulle punte dei piedi, spingendosi con le ginocchia.
In quel momento anche Oliver si sporse in avanti.
E le labbra dei due si incontrarono, posandosi l'una sull'altra.
Una scarica elettrica si diffuse nell'aria, che si fece immediatamente più leggera.
Lo stomaco di Dalila era in subbuglio, lei era emozionatissima.
E lo era anche Oliver.
Nessuno dei due mosse le labbra, o approfondì il bacio, era tutto perfetto così.
I due restarono fermi, come se il mondo intorno a loro si fosse dissolto, in quel ballo.

And here we are in Heaven
For you are mine at last.

La canzone finì e la luce tornò ad illuminare la sala da ballo.

Si allontanarono all'improvviso, come se avessero preso la scossa.

I loro occhi non si lasciarono un secondo, e i due ragazzi continuarono a fissarsi con aria impassibile per istanti che parvero infiniti; il cuore di Dalila sbatteva in modo quasi doloroso contro le sue costole. Alla fine, con un ultimo sorriso e leggermente tremolante, Oliver le prese la mano.

<Ultimate! BHE, Spero vi stiate divertendo, dato che ci ho messo secoli ad organizzare questo ballo! Mi dispiace interrompere la serata di Dalila e Daniel per un po', ma è arrivato il momento di contare i voti per il Re e la Reginetta del ballo! Seguite Monoyogi nella stanza per la conta!
Bhe, riprendete pure la festa!>

Monosu smise di parlare e "Misery" iniziò a risuonare per tutta la sala.

Poco lontano da uno dei tavolini, si trovava Lily che guardava tutti i ragazzi sulla pista, sorridendo aspramente.
Avrebbe davvero voluto ballare anche lei un lento con qualcuno, ma Daniel non voleva essere toccato, e lei non era il tipo di ragazza invadente e fastidiosa che lo avrebbe costretto a ballare con lei.
Avevano parlato per un po' seduti al tavolino, e alla ragazza era parso anche di vederlo abbozzare un sorriso, ma se ne era andato da poco, per contare i voti.
Lily però era ancora in estasi, dato che aveva visto il bacio tra Dalila e Oliver.
E lei li shippava più di qualsiasi altra cosa.

Non appena la piagnucolona si era alzata sulle punte, Lily era saltatà giù dalla sedia ed aveva iniziato a saltellare e fare movimenti spastici con le braccia.
In mezzo alla sala.
Mentre tutti ballavano un lento.
Ma ormai non le interessava più, aveva buttato via quel minimo di integrità e dignitá che le era restata, proprio quel giorno, quando si era candidata come reginetta del ballo.
Sentì una presenza sedersi sulla sedia di fianco a lei, e istintivamente si voltò.

Hinkon si era seduta di fianco a lei, sorridendole.

<Ehy.>

Disse la ragazza dai capelli rosa, facendole un cenno con la mano.

<Hey.>

Rispose Lily, sorridendole.

<Ti ho visto qua, tutta sola soletta, così ho deciso di venire a vedere se andava tutto bene.>

Hinkon sorrise e poi scrutò la pista da ballo, con aria interessata.

<Va tutto bene, grazie per esserti preoccupata per me.>

Rispose l'albina, sinceramente grata e felice che qualcuno si fosse interessata a lei.

<Di nulla, Lily.>

Hinkon non distolse lo sguardo dal resto della sala.

<Guarda là,>

Continuò, indicando un punto della sala, vicino al buffet.
Lily si girò verso il punto indicato dall'altra ragazza.

<Cosa sta facendo Jin?>

Chiese Hinkon, appoggiando i gomiti sul tavolo, e successivamente il mento sulle sue mani.
Lily aguzzò lo sguardo, solo per notare un esemplare di Jin che aveva tanti pasticcini capovolti in testa.
Scoppiò a ridere sonoramente e si avvicinò una mano al volto, per nascondere la faccia.
Anche Hinkon iniziò a ridere.

<Uh! Guarda, guarda!>

Lily accennò vero ad un punto sulla pista, dove uno dei fantocci di Monosu stava sbattendo ripetutamente contro un altro androide, probabilmente in preda ad un errore di sistema.
Hinkon iniziò a ridere ancora più forte e si accasciò sul tavolino, in preda alle risate.
Quando la rosa si fu calmata, Lily le spostò una ciocca di capelli che le copriva gli occhi dal volto, per poi ritrovarsi i due occhi di Hinkon a fissarla.
Entrambe ricominciarono a ridere e passarono una bella fetta di serata a cercare situazioni divertenti nella sala da ballo, finchè Hinkon, inaspettatamente, le chiese di ballare.
Lily accettò, e le due ragazze si avviarono verso la pista, mentre i mono suonavano le note di "Teenage Dream" di Katy Perry.

Al buffet, intanto, Czarina non solo aveva mangiato almeno venti muffin, ma si era anche buttata sull'alcol, e ora stava sbraitando contro Grace perchè le aveva pestato per sbaglio i piedi.

<Escucha! ¡Soy de Lima Heights Adjacent y yo tengo orgullo! ¿Sabes lo que pasa en Lima Heights Adjacent? ¡Cosas malas! (Asolta! Vengo dai quartieri bassi di Lina e ne sono fiera! Sai cosa succede alle persone come te da dove vengo? Cose brutte!)>

Grace però sembrava in preda ad un attacco di ridarella acuta, perché non capiva come mai stesse parlando in spagnolo, citando Santana Lopez di Glee, se era russa.

Quando la canzone finì, Monosu riprese il microfono e lo colpì due volte, per richiamare l'attenzione dei ragazzi.

<Bhe, buonasera di nuovo, Ultimate! Benvenuti all'incoronazione dei due reali di questo ballo! Invito le candidate a reginetta a salire sul palco! Dalila Medina, Lily Williams e Czarina Melkinov salite sul palco!>

Dalila era già sul palco, dato che aveva consegnato la scatola contenente i conteggi dei voti a Monosu, insieme a Daniel. Lily salì sul palco, per poi salutare timidamente il pubblico e arrossire violentemente, mentre Czarina salì tutta barcollante, mentre cantava una controversa canzoncina in russo, di cui storpiava anche le parole.

<Buonasera Hollywood!>

Esclamò, appena salita sul palco, per salutare la platea.
I ragazzi però rimasero tutti in silenzio, scioccati, senza emettere un suono.
Tutti tranne il fantoccio che continuava a sbattere sull'altro androide.
Monosu rimase un secondo a fissare tutta la sala, e poi scosse il capo, come per riprendersi da un trauma.

<Bhe, ora invito i candidati a Re a salire sul palco!>

Oliver salì sul palco ed affiancò Dalila, la quale gli rivolse un fulmineo sguardo per poi arrossire subito dopo.
Hiro salì sul palco con un espressione decisamente apatica, ma anche leggermente infastidira.
Ed infine Jasper arrivò sul palco sfinito, con dei residui di glassa sui capelli.

Monosu scrutò il simpatico quadretto che si era formato sul palco.

<Bhe, va bene. Ora, è il momento di annunciare il re del ballo!>

Lo scoiattolo prese dalla scatola che gli stava porgendo il povero Daniel la busta contenente il nome della vincitrice, l'aprì e lesde il contenuto della busta ad alta voce nel microfono.

<Il re del ballo è... Mister Hiro Oshimoto!>

Dei Mono sparsero dei corriandoli sul poeta, il quale, mentre il pubblico applaudiva, si avvicinava a Monosu, scioccobasito.
Lo scoiattolo allungò le sue gambe robotiche fino a raggiungere la testa di Hiro, e gli appoggiò sui capelli una corona regale di metallo.

<Bhe, vuole dire qualcosa alla platea, nostro sovrano?>

<No.>

<Ah, bhe, bene.>

Monosu tornò alla sua statura normale e sistemò la busta che teneva tra le zampine.

<Invito il neo-re a tornare al suo posto.>

Hirò si spostò indietro, vicino agli altri candidati, mentre Monosu estraeva la busta per decretare la reginetta del ballo.

<E ora... Il popolo ha parlato, e, la reginetta del ballo è...>

Lo scoiattolo meccanico aprì la busta.

<...Hebe, Hebe Milagro.>

***

Nessuno:
Benny: *pubblica un capitolo di perfect balance alle 2:52 di mattina sul cesso*

Sangue.
Sangue e sudore.
Ho sputato sangue, versato lacrime e sudato sette camicie per scrivere questo capitolo, signori miei.

Mi ci sono impegnata, quindi apprezzate pls T~T

Questo è anche il capitolo più lungo dopo quello iniziale.
In realtà ho tagliato una parte, ma verrà cosata nel prossimo capitolo, quindi okay.

Sclerate pure qua :D ->

Vi voglio bene e quindi ho fatto anche la versione alternativa dove Takumi manomette i voti e Edmond viene incoronato reginetta c:

<La reginetta del ballo è... Edmond Fabre.>

Il pubblico rimase inibito, sentendo quelle parole, ed un riflettore si puntò sul ragazzo, che stava guardando l'incoronazione dalla pista da ballo.
Edmond spalancò gli occhi, per poi restare fermo sul posto, come freezato.
Takumi, che era vicino a lui, iniziò ad applaudire e fu presto seguito da tutti gli altri ragazzi, suscitando così un coro di applausi che spronò l'arciere a salire sul palco e ad avvicinarsi a Monosu per essere incoronato.

<No, cucciolo di unicorno, dove vaaaaai.>

Disse Czarina, prima di provare a seguire il suo amico vicino a Monosu, ma fallendo miseramente, finendo solo per cadere ed essere aiutata da Dalila a rimettersi in piedi.

Lo scoiattolo allungò le sue gambe robotiche, fino ad arrivare alla testa di Edmond (non che ci volesse molto in realtà), e gli posò una tiara sui capelli.

<Bhe, vuoi dire qualcosa al pubblico, reginetta?>

Edmond si avvicinò titubante al microfono retto su un asta, dopo aver sentito le parole di Monosu.
Si schiarì la voce e si sistemò gli occhiali.

<Beccati questo, Maria Antonietta.>**

Okay va bene, non ho nulla da fare nella vita.

Comunque, lo so che mi amate per la CryHero.
O almeno lo spero.

Ora ho sonno, vado a dormire, notte, o giorno, in caso :3♡

*= citazione di Santana Lopez in Glee 2, episodio "New York."

**= riferimento a Kurt Hummel nell 2x20 di Glee 2

P.S: vi lascio anche le mie versioni preferite delle canzoni che ho menzionato, lol:

Teenage Dream

Misery

Starships (con le censure perché è un ballo del liceo :3)


At Last

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