applause
<Quindi... Mh... Sei un robot?>
Czarina sapeva perfettamente che Grace era una ragazza in carne ed ossa.
Però, la Dollhouse era pienamente convinta di non essere umana.
A quanto aveva capito, i suoi genitori l'avevano cresciuta con questa convinzione e ora lei ne era pienamente convinta.
Quando Czarina provò a dirle che era una ragazza di specie umana, Grace si arrabbiò moltissimo, e quindi, la russa, decise di lasciare perdere.
<Sì esatto! Un robot perfetto!>
Esclamò quindi Grace, con una luce di determinazione negli occhi rossi.
Czarina sbattè le palbebre, con un'evidente poker face stampata sul volto.
<Buon per te, allora, Grace.>
Grace sorrise chiudendo gli occhietti e annuendo con il capo.
<Ti ringrazio, Czarina.>
Raddrizzò la testa e aprì gli occhi, sorridendo ancora.
<Posso chiederti qual è il tuo Ultimate?>
Chiese poi Grace, inclinando la testa di lato e schiudendo leggermente le labbra.
<Certo. Sono l'Ultimate Impressionist.>
Rispose tranquillamente Czarina, rivolgendo la testa verso il soffitto e guardandolo, come se fosse la cosa più interessante del mondo.
<Tipo... Fai cose con la voce?>
Chiese di nuovo Grace, assumendo un'espressione facciale curiosa.
<No, arte impressionista. Pittura, hai presente, no?>
Replicò la castana, girando il capo verso l'altra ragazzina.
Grace annuì, come per confermare che sapeva cosa fosse un pittore impressionista.
<Ecco.>
Czarina si alzò in piedi, spolverandosi le ginocchia e sistemandosi i capelli castagnini sul volto..
<Vieni a fare una passeggiata?>
Chiese infine la ragazza a Grace, abbozzando un sorriso.
<Ma certo!>
Sentrnziò Grace, alzandosi anche lei da terra, e sistemandosi i vestiti sul corpo.
Le due ragazze si incamminarono, non avevano una meta ben precisa, ma, passarono davanti ad una delle nuove aree sbloccate.
La sala casinò.
E so già che sapete chi è la dentro.
<hAI BARATO.>
Takumi aveva una stecca da biliardo in mano e stava guardando malissimo il francese, che a sua volta sosteneva lo sguardo dell'altro, con un'espressione vittoriosa in volto e la stecca poggiata sulla spalla.
<Non ho barato, semplicemente hai perso ed io ho un'ottima mira~>
Replicò il Francese, appoggiando poi la stecca al tavolo da biliardo.
<No, non è possibile, hai barato e basta.>
Edmond roteò gli occhi e si appoggiò con un gomito al tavolo verde.
<Smettila, ho vinto lealmente. Non sono io il Super Giocatore D'Azzardo Truffatore, qui.>
Takumi, di rimando, sbuffò e si mise la stecca sulle spalle, tenendola con entrambe le mani. Pensava che fosse letteralmente impossibile batterlo in un gioco, soprattutto se si scommetteva. E i due avevano scommesso.
<Forza, belle treccine, sgancia i gettoni.>
Takumi, contrariato, buttò sul piano tutti i gettoni che aveva.
Non erano soldi, ma lì dentro tutto si comprava con i gettoni e ogni Ultimate poteva averne un numero limitato. I due ragazzi avevano puntato tutti i gettoni che avevano racimolato fino a quel momento, non era il numero massimo, ma non erano nemmeno pochi.
Edmond prese i gettoni e li inserì nel sacchetto dove c'erano anche i suoi.
<Sappi che mi vendicherò, Fabre.>
Disse poi Takumi, appoggiando la stecca sul tavolo.
<Va bene, Guts dei poveri.>
Replicò Edmond, sorridendo. Era un sorriso sincero, e non sapeva nemmeno perché lo aveva fatto. Non intendeva prendere in giro o schernire l'altro ragazzo, aveva sorriso spontaneamente. E non gli capitava molto spesso di farlo.
Takumi fece una smorfia sorpresa e confusa contemporaneamente.
<Conosci Berserk, Reginetta? Non pensavo leggessi Dark Fantasy, non è una cosa che si adatta molto a te, Katniss Everdeen.>
Edmond inarcò un sopracciglio e appoggiò in mento al palmo della mano appartenente al braccio poggiato sul tavolo.
<Davvero? Mi prendi in giro? Leggo un sacco di libri e manga Dark Fantasy, tossico con le treccine.>
Takumi ridacchiò sarcastico e poi fissò per un paio di secondi l'altro ragazzo.
<It's a cruel random world...>
Iniziò quindi Takumi, come per mettere alla prova Edmond, e vedere se fosse vero che conosceva il Dark Fantasy.
<But the chaos is all so beautiful.
Fullmetal Alchemist.>
Continuò senza indugio il ragazzo, sicuro delle sue parole. L'altro abbozzò un sorriso e riprese la stecca dal tavolo.
<Rivincita, quattrocchi?>
L'altro ragazzo prese a sua volta la stecca e fece un sorriso di sfida a Takumi.
<Pronto a perdere di nuovo, treccine?>
***
Yoake era seduto ad un tavolino di fronte al bancone della zona ristoro.
Era un tavolino in disparte, isolato dal resto della sala... perfetto per uno come lui.
Era una persona per nulla socievole, non gli piaceva stare con gli altri.
Si sentiva falso, ingannevole... si odiava, profondamente. Tutti quelli che avevano intorno soffrivano, e lui con loro, cosa avrebbe dovuto fare? Diventare amico di ragazzi e ragazzeche sarebbero comunque morti e a cui avrebbe solo mentito? Assolutamente no, era improbabile e inutile.
Dall'altra parte del bancone, Monoyogi stava preparando dei drink, nessuno li aveva ordinati, ma non le importava.
Avrebbe dovuto essere un robottino apatico e senza sentimenti, ma si sentiva colpevole. Colpevole per quello che Monosu stava facendo a quei ragazzi.
Sì, sì, probabilmente era un errore nel suo codice, nel suo meccanismo... però... cosa poteva farci? Nulla. Si sentiva tremendamente male per quegli Ultimate. Ma non poteva farlo vedere, non poteva farlo notare a nessuno, sopratutto a Monosu.
Sapeva di cosa era capace.
Di quanto cruento poteva essere.
Bastava guardare le esecuzioni che progettava, tutto così cruento. Troppo violento.
Così recitava una parte, la parte di quella disinteressata e indifferente, ea volteun po' scorbutica... ma in realtà ci teneva.
Avrebbe voluto che quei ragazzi riuscissero a scappare, o a sopravvivere.
All'improvviso, dei ragazzi, arrivarono di fronte al bancone, dove si trovava la capretta robot.
Erano Angela, Dragan e Aika.
In fondo alla stanza c'era anche Hiro, che probabilmente stava aspettando i quattro ragazzi.
<Monoyogi, ha percaso del disinfettante?>
Chiese Dragan, con tono abbastanza triste e rassegnato.
I suoi occhi non riflettevano nemmeno uno scintillio di gioia, o emozioni. Erano vuoti, spenti.
<Sì... Mh... Qualcuno si è fatto male?>
Chiese la capra, mentre si abbassava sotto al bancone, per prendere il disinfettante.
<No. Dobbiamo solo fare una cosa.>
Rispose Angela, con un tono ottimista, ma tracciato dalla tristezza della perdita di un suo caro.
Si arrotolava i capelli candidi intorno all'indice, mentre i suoi occhi arancioni vagavano per la sala.
Quando incontrarono Yoake, la ragazza sorrise dolce.
<Mh, va bene ragazzi. Vi serve altro?>
Chiese poi il robottino, appoggiando il flacone di disinfettante sul bancone.
<Sì allora, un moccio, della carta assorbente, del detersivo, e se possiamo, anche un secchio pieno d'acqua e un sacco della spazzatura.
E dell'amuchina.>
Rispose la stratega, appoggiandosi alla superficie liscia del bancone, dopo aver preso il flacone di disinfettante tra le mani.
Monoyogi sbattè ripetutamente le palbebre con una poker face stampata sul volto meccanico.
Senza fare troppe domande e storie si abbassò di nuovo e prese un rotolo di carta assorbente, del detersivo, e un flacone di amuchina.
Appoggiò tutto davanti ad Aika e incrociò di nuovo le zampe robotiche.
<Il resto dovrebbe essere in bagno, c'è una specie di carello da bidelli. Avete presente, no? Se non avete presente cavoli vostri, la roba è in bagno.>
I quattro, dopo aver salutato e ringraziato Monoyogi, raggiunsero Hiro in fondo alla sala.
O almeno, tre di loro lo fecero.
Angela raggiunse Yoake al tavolino isolato da tutti e rimase in piede, di fronte a lui.
<Hey! Sei Yoake, giusto?>
Chiese quindi l'albina, sorridendo al ragazzo.
Yoake, di rimando, rimase inpassibile e non assunse nessuna espressione facciale che poteva indicare una qualche emozione.
<Sì.>
Rispose semplicemente.
Angela sembrò diventare leggermente più impacciata.
<Vuoi venire con noi? Cioè, capisco se non vuoi venire, non faremmo una cosa che potrebbe piacere a tutti ma->
<No.>
Angela biascicò qualcosa di impossibile da capire, e poi sorrise gentilmente e ottimistimicamente.
<Ma dai! Cioè, ci farebbe comodo una mano in più... e se verrai con noi sarai meno vulnerabile a possibili assassini!>
Yoake alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto, sotto al torace.
<Ma io non voglio venire. Non so nemmeno cosa vogliate fare.>
Angela si mise le mani sui fianchi, determinata ad unire il ragazzo al suo piccolo gruppetto.
<Vorremmo fare qualcosa di carino per Rose. E sistemare il bagno. Puliamo la zona dell'omicidio e sistemiamo il cadavere... non so dove potremmo mettere il cadavere, ma ci penseremo più tardi. Alcuni di noi avrebbero voluto cucire qualcosa, magari su una borsetta, e lasciarla a Rose.>
Yoake incurvò un sopracciglio.
<Seriamemte? Volete ripulire un bagno e fare un funerale in un killing game? Sappi solo che vengo, ma perché mi piace cucire.>
Il ragazzo si alzò dalla sedia, mentre Angela saltellava entusiasta.
***
I cinque ragazzi erano appena arrivati al bagno, quando videro Monosu, sull'uscio della stanza, guardare verso di loro.
<Giorno, Ultimate! Bhe... Cosa ci fate qui?>
Aika e Dragan, i due che avevano detersivo, disinfettante e amuchina li nascosero velocemente verso la schiena, sorridendo, o abbozzando un sorriso, innocentemente.
<Stiamo andando in bagno.>
Disse quindi la stratega, con non-chalance. Semplicemente le situazioni di pressione non le facevano effetto.
<Bhe... Tutti insieme?>
Chiese di nuovo lo scoiattolo, con aria sospetta.
<Sì. Siamo meno vulnerabili, se in gruppo.>
Il robottino squadrò il gruppo di ragazzi meccanicamente, mentre i cinque Ultimate sorridevano... o cercavano di sorridere, con indifferenza.
<Ma bhe, ci sono anche dei ragazzi.>
Aika si guarò attorno, scrutando gli altri ragazzi e poi tornando a guardare Monosu.
<Non vedo il problema.>
Disse poi la ragazza, abbozzando un sorriso sarcastico.
<Preferirei, bhe, uccisioni teatrali e cruente, non, bhe, orgie nei bagni.>
Yoake strabuzzò gli occhi e Hiro aprì la bocca per ribattere, senza però riuscire a dire qualcosa. Si sentirono dei risolini da parte dell'elettricista e Angela arrossì violentemente, cercando di nascondere il viso dietro ai capelli, che precedentemente aveva legato in due trecce color della neve.
<Si chiama free time perché possiamo fare quello che vogliamo, no?>
Ribattè quindi Aika, senza dare segni di essere imbarazzata o a disagio. Monosu si prese qualche secondo per pensare a cosa dire.
<Sì, ma non pensavo che, bhe, qualcuno avesse voluto amoreggiare così, dopo pochi giorni. Bhe, non mi importa molto, passavo solo, bhe, di qua e mi chiedevo come mai un gruppo di ragazzini che non sono nemmeno così legati e costretti a partecipare ad un gioco di uccisioni, stesse andando in bagno con dell'amuchina. Non vorrete mica disinfettare le tavolette del cesso, vero? I miei mono fanno, bhe, tutto, compreso pulire i bagni, sbarazzarsi dei cadaveri, ripulire le scene del crimine, cucinare... Ora, se volete, bhe, scusarmi, me ne vado.>
E detto questo il piccolo scoiattolo se ne andò, lasciando Hiro, Yoake, Angela, Dragan ed Aika con più domande di quelle che non avevano già.
***
<E' un'idea geniale, Dalila!>
Esclamò sorridendo Oliver, mentre si alzava da terra.
<In realtà non so se tutti saranndo d'accordo è molto azzardato, ragazzi.>
Disse invece Lily, guardando verso al basso e facendo toccare la punta dei piedi.
<Non nego che tu abbia avuto un'idea stupenda, Dalila ma ci sono molte persone sensibili, qui ed è rischioso.>
Continuò la ragazza, per poi alzare lo sguardo verso la piagnucolona dai capelli rosati. Dalila sorrise amaramente ed annuì all'altra, come per darle ragione, Oliver invece non era per nulla d'accordo con la supportatrice. Lily, Dalila, Oliver, Jin e Daniel si trovavano in una delle nuove aree sbloccate, era una piccola stanza, che probabilmente serviva da deposito per qualcosa. I quattro non capivano l'utilità di aver fatto sbloccare quello stanzino, dato che non c'era nulla di particolare, tranne un sistema di aerazione. Stavano parlando tranquillamente, quando a Dalila venne l'idea di fare una veglia per Rei e Rose. Nulla di esagerato, qualcuno legato alle vittime avrebbe fatto dei discorsi, se avesse voluto, oppure i ragazzi avrebbero solo parlato, in memoria delle due vittime. Perché sì, entrambe erano vittime. Vittime di quel killing game.
<Lily, dai! Sarà una cosa molto sobria! Nulla di esagerato ti preeeeeego.>
Disse quindi l'eroe, quasi implorando Lily, per la sua approvazione. La ragazza sorrise, come per approvare il tutto rassegnata e poi guardò la quarta persona che era presente nello stanzino.
<Tu cosa ne pensi, Daniel?>
Il ragazzo guardò tutti i presenti con aria distaccata.
<Penso che sarebbe una cosa utile per calmare un po' le acque, e magari fare lo stesso con eventuali istinti omicidi repressi.>
Replicò freddamente il ragazzo, per poi guardare Lily, ovvero l'unica che pensava potesse parlare con lui, in quella stanza, senza provocargli un crollo nervoso. Oliver battè le mani entusiasta, sorridendo gioioso.
<Allora prepareremo tutto per sta sera, vicino alla zona bar! Che ne dite?>
Chiese Oliver, sperazoso e decisamente euforico e felice. Jin sorrise, un sorriso a dir poco inquietante, e si alzò in piedi anche lui, mettendo le mani sui fianchi e sbattendo le ciglia.
<Potrei smembrare Monoyogi e distribuire le sue parti meccaniche come souvenir e regalo di benvenuto! Cosa ne pensate?>
E per la centoventiquattresima volta di fila, Daniel e Lily si guardarono sconcertati.
***
Il tempo passa davvero in fretta.
Hinkon non ci aveva mai pensato in realtà. Il giorno prima era stata accusata durante un processo, e ora era seduta ad un tavolino guardando dei ragazzi parlare. La sala era rischiarata solo dal barlume delle candele e un gruppo di ragazzi stava chiaccherando tra loro.
Hinkon avrebbe davvero voluto unirsi alla conversazione, e infatti fu quello che fece. Bastava non stare troppo con una persona, no?
L
a ragazza si avviò a passo deciso verso gli altri ragazzi e, quando fu abbastanza vicina, parlò, cercando di farsi notare da una ragazza, era bassina, con i capelli rosa-castano... da quanto aveva capito doveva chiamarsi Dalila.
<Hey!>
Disse quindi, richiamando la sua attenzione. La piagnucolona si girò e, con le lacrime agli occhi, sorrise ad Hinkon e la salutò con la manina.
<Stai bene? Stai piangendo?>
Dalila ridacchiò appena e poi tornò a guardare l'altra ragazza.
<È il mio Ultimate. La super piagnucolona liceale.>
Rispose la castana, facendo l'occhiolino ad Hinkon.
La Dea della Povertà, di rimando, fece un piccolo sorriso.
<Quindi... Questa è la veglia che avete organizzato eh? Carina!>
Esclamò quindi Hinkon, guardandosi in torno.
<Ti ringrazio! Gli altri dovrebbero arrivare a momenti...>
Replicò Dalila, dondolando sulle gambe mentre si teneva le mani tra loro.
Dopo una manciata di secondi di imbarazzo totale, la piagnucolona si decise a parlare.
<Quindi ti chiami Hinkon... Giusto? Mi pareva che ti avessero chiamato così nel trial, l'altro giorno...>
Hinkon annuì.
<Sì, è così... tu sei Dalila, o sbaglio?>
Chiese sempre lei, con tono un po' più felice del solito.
<Proprio così. Posso chiederti una cosa abbastanza personale? Se non vuoi fa niente, non ti vogli obbliga->
Dalila venne interrotta gentilmente dall'altra.
<Stai tranquilla, dimmi pure.>
Disse, sorridendo, Hinkon.
<È vero che il tuo Ultimate fa... impoverire le persone con cui stai?>
Chiese la piagnucolona, abbassando subito lo sguardo e arrossendo.
Hinkon non voleva mentire, non aveva il pretesto per farlo, e poi, così magari la ragazzina avrebbe capito, se fosse dovuta andarsene improvvisamente.
<Sì, è così. Ultimate Godess of Poverty a rapporto... senti, per questa cosa non posso stare troppo tempo con una sola persona, quindi è per questo, se me ne vado all'improvviso.>
Dalila fece un movimento con la mano, come per indicare che andava bene così.
<Stai tranquilla, lo capisco... Edmond! Sei arrivato!>
Esclamò la ragazza, facendo segno al castano di raggiungerla.
Emond arrivò vicino a Dalila, mentre Takumi, che era andato alla veglia insieme a lui, si avvicinava a Jin per parlare.
<Lei è Hinkon!>
Disse la piagnucolona, aprendo un palmo in direzione della ragagazza dai corti capelli rosa.
Quest'ultima abbozzò un sorriso in direzione del ragazzo.
<Bonjour! Sono Edmond Fabre, c'est un plaisir de vous rencontrer, madame!>
Replicò l'arciere, sistemandosi poi gli occhiali con uno scatto elegante del polso.
Hinkon ridacchiò abbassando il capo, per poi rialzarlo e guardare il bruno.
<La ringrazio, sir.>
Disse Hinkon, sorridendo.
Non voleva portare troppa sfortuna ai ragazzi, quindi, dopo averli salutati si allontanò e decise di andare a parlare con qualcun altro.
Nel tragitto però, i suoi occhi incontrarono un volto familiare, fin troppo familiare. Yoake.
Non sapeva cosa fare con lui, doveva parlargli? Avrebbe voluto... ma cosa poteva dire al fratello che non aveva visto per anni e re-incontrato in un killing game per la prima volta da quando avevano quattro anni?
Si erano separati a quell'età, per qualche anno si erano scritti delle lettere, ma poi il ragazzo aveva smesso di scriverle... probabilmente non voleva più parlarle.
Si ers fatta una nuova vita con sua zia, ma come poteva essere tranquilla con Yoake in giro? Aveva smesso di scriverle perchè non voleva più parlarle, si era allontanato anche lui, come tutti gli altri.
Ad un certo punto si sentì un "prova" rieccheggiare per tutta la sala.
Grace era in piedi in fondo alla sala, con un microfono in mano.
La ragazza sorrise, quando ebbe richiamato l'attenzione di tutti i presenti.
<Buonasera a tutti, sono Grace Jackson!>
Disse la ragazza, con tono ottimista e sicuro.
Un "vai Grace!" urlato da Czarina si sentì in sottofondo, mentre la Dollhouse sorrideva.
<Prima di tutto volevo ringraziare voi tutti, ragazzi, per aver deciso di fare questa veglia in memoria di Rei e Rose, due persone fantastiche. E per secondo, volevo ringraziare Monoyogi, che mi ha tirato il microfono in testa quando glielo ho chiesto!>
La robottina dietro al bancone incrociò le zampette meccaniche e rollò gli occhi al cielo.
<Cooomunque, sono qui per leggere un piccolo discorso che ho scritto per questa serata, se vi va bene.>
Dopo aver ricevuto la conferma di poter iniziare dagli altri, la ragazzina tirò fuori un foglio di carta, ripiegato perfettamente, dalla tasca della felpa.
Fece un paio di colpi ti tosse e poi iniziò a parlare.
<Buonasera, Ultimate. È un piacere essere qui a parlare, in questa serata speciale. Da quando c'è stato il primo processo non sono stata più la stessa.
Hanno giustiziato Rei, la mia amica. Ed è stato orribile. Mi sento colpevole, colpevole per questo avvenimento. Rei era fragile, e tutti noi lo avevamo visto, ma io, più di tutti dovevo aiutarla. È stato brutto, brutto davvero. Quella sera, la sera in cui... è successo, avevamo litigato. E lei era andata in bagno, arrabbiata. Era emozionalmente instabile. E poi ha ucciso Rose. Ecco perché mi sento in colpa, perché è stata colpa mia. Se Rei era arrabbiata è solo colpa mia.
È stato un duro colpo per me, perdere Rei. Non le ho nemmeno detto addio. Non l'ho salutata, e non mi sono scusata... e ora non ho più l'occasione di farlo.>
Alcune lacrime iniziarono a sgorgare dagli occhi di Grace, che si passò il dorso della mano destra sugli occhi, prima di continuare.
<Non conoscevo Rose. Ma sono sicura che fosse una persona meravigliosa. E mi scuso con tutti, perché è stata colpa mia. Ragazzi, siamo rinchiusi in una salagiochi, per favore, cerchiamo di non ucciderci a vicenda, ma di essere uniti. Perché io credo in tutti voi, credo che possiate farcela ad uscire da qui.>
Applausi. Un coro di applausi dagli altri ragazzi, fu quello che risuonò nelle orecchie di Grace.
***
Gooooood morning!
Buon inizio della settimana, ragazzi.
Come state?
Vi è piaciuto questo capitolo?
Voglio ricordare a tutti quelli che non hanno mandato le cose in privata di mandarle, e, a Sofi-Chan00 di fare la schedah (bECAUSE NON VEDO L'ORA DI INTRODURRE IL SUO OC SKDMPWNF)
Nel prossimo capitolo ci sarà il prossimo morto, e, in quello dopo ancora (o in quello dopo al trial), inserirò i nuovi personaggi!
Ovvero l'oc di nemesis-chan02 quello di Unabellapersonasimpy e se Sofi riesce a consegnare in tempo il suo uwu.
E ditemi chi shippate qui ewe--->
Buon proseguimento, pace, amore e omurice a tutti♡ ewe
Sopravvissuti:
-Dalila di UnaPazzaOtaku
-Oliver di -kiiri
-Czarina di ungenyx_
-Edmond di @meeeeeee
-Angela di CreepyCream99
-Dragan di -IamKitsune
-Grace di -gingxrbread
-Yoake di Junko_Ackerman_13
-Hinkon sempre sua
-Daniel di VivyRal
-Hiro di vriskrezi
-Takumi di psicopaticafangirl
-Jin di Korife
-Aika di -vanellope_
-Lily di JustMonika123
-Sofi-Chan00
-nemesis-chan02
-Unabellapersonasimpy
Caduti:
-Rei di psycho_lynn
-Rose di _Melinda_55
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