𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈

Aprii gli occhi lentamente, all'inizio vedevo tutto sfuocato poi piano piano iniziò a diventare tutto più chiaro. Mi trovavo in una stanza quasi completamente bianca, la luce artificiale mi arrivò dritta negli occhi abituati al buio. La prima cosa che sentii fu il rumore dell'elettrocardiogramma che mi fece capire di trovarmi in una camera di ospedale, appena riuscii a mettere a fuoco ciò che c'era attorno a me, vidi il volto di un'infermiera davanti ai miei occhi. Mi resi conto di essere sdraiato e provai a tirarmi su, lei lo vide e mi dette una mano alzando il cuscino così che potessi appoggiarci la testa. Poi senza dire niente uscì e mi lasciò solo in quella stanza, ripensai a ciò che era successo e ricordai di aver visto il viso di San davanti al mio, stava piangendo così provai a tranquillizzarlo nonostante avessi pochissime forze in corpo. Ricordo che mi sollevò e mi portò fuori da quel posto schifoso, poi mi fece salire su un ambulanza e da lì probabilmente avevo perso conoscenza dato che non ricordavo più nulla. Adesso invece mi trovavo in un morbido letto di ospedale, senza nessun indumento indosso se non il camice e mi sentivo riposato e di nuovo in forze. Qualche minuto dopo già non mi sentivo più insonnolito e stordito dalla probabilmente grande quantità di ore che avevo dormito, l'unica cosa erano le bende che avevo ai polsi e alle caviglie, sentivo la pelle sotto ad esse farmi un po' male, ma sicuramente non tanto quanto nel momento in cui erano state appena fatte quelle ustioni.

Poco dopo una donna più grande con un lungo camice bianco e i capelli raccolti dietro la testa entrò nella stanza tenendo una cartella in mano, si fermò davanti al mio letto tirando fuori una penna dalla tasca <<Signorino Jung, come si sente?>> Chiese sorridendo <<Meglio, ma... Per quanto ho dormito?>> Volevo sapere quanto tempo era passato dall'ultima cosa che ricordavo, volevo sapere quanto tempo era passato dall'ultima volta che avevo visto San. <<Hai perso conoscenza dopo che il tuo ragazzo ti ha messo sull'ambulanza, ieri nel tardo pomeriggio per l'esattezza>> annuii e la vidi scrivere qualcosa sulla cartella per poi avvicinarsi e posare quest'ultima sul letto accanto a me <<Ti fanno male le fasciature?>> chiese poi prendendomi la mano per controllare che fossero sempre come dovessero essere <<Un po'>>
<<Mh.. Posso far entrare i tuoi genitori?>> Annuii e le si diresse verso la porta uscendo qualche secondo. Quando rientrò era seguita da mia madre, mio padre e mia sorella. Subito tutti e tre mi corsero in contro ad abbracciarmi e li salutai cercando di essere più felice possibile, anche se in realtà avevo un'altra persona in testa in quel momento. <<Tesoro ci hai fatto preoccupare così tanto, la polizia ci ha raccontato quello che è successo, non saresti dovuto andare in giro di sera con quel tuo amico..>> non risposi alla valanga di parole che uscì dalla bocca di mia madre, la quale con gli occhi lucidi mi abbracciò strettamente. Ricambiai cercando di consolarla e poi feci lo stesso con mio padre e mia sorella, anche loro altrettanto preoccupati.

<<Ora sto bene, non vi preoccupate>> dissi per cercare di tranquillizzare tutti, ma come logico mia madre non mi diede ascolto <<Questo lascialo dire alla dottoressa>> tutti guardammo la nominata che era rimasta in disparte in fondo alla stanza, vedendo che eravamo pronti per parlare si avvicinò iniziando a spiegare <<Vostro figlio ha riportato ustioni di secondo grado ai polsi e alle caviglie, non sembrano esserci altri problemi a livello cardiaco e muscolare, è necessario però che rimanga sotto sorveglianza per assicurarci che non si verifichino problemi futuri a causa della quantità di elettricità che ha investito il suo corpo. Le ustioni sono state raffreddate e medicate, inoltre gli abbiamo somministrato un antidolorifico in vena per evitare il disagio che provocano questo tipo di ferite>> ascoltai tutto e mentre parlava i momenti che avevo vissuto mi tornarono in mente, non avrei voluto più pensarci ma era molto difficile, ormai anche quello era parte di me e non potevo farci niente se non provare ad andare avanti. Peccato però che l'unica persona di cui avevo realmente bisogno, non fosse con me in quel momento.

<<Quindi possiamo stare tranquilli, adesso? Voglio dire non è così grave come sembrava>> mio padre chiese alla dottoressa che sorrise <<No assolutamente non è grave>> poi guardò me <<Sei forte, molte persone avrebbero riportato danni maggiori>> sorrisi non sapendo come rispondere e la osservai uscire dalla stanza. Ero felice di stare finalmente meglio, avevo passato dei momenti orribili, che certe volte pensai non sarebbero mai finiti, ma ero riuscito a superare anche quello. L'unico problema era che avevo bisogno di vedere San, volevo vedere la persona che amavo, volevo che sapesse che stavo bene, non volevo che piangesse ancora per me. Dopo che la dottoressa uscì, gli occhi della mia famiglia erano tutti puntati su di me <<Eravamo così preoccupati per te..>> disse mia madre accarezzandomi la mano <<Lo so mamma, ma ora sono qui e sto bene quindi smetti di pensare a ciò che è successo perché non capiterà più>>
<<Sicuramente ora non uscirai più da solo la sera>> sbuffai sapendo di non poter farle cambiare idea su quello <<Non ero da solo comunque...>>
<<E con chi eri? Con un amico di cui non conosciamo neanche il nome>> decisi in quel momento di dirglielo, non volevo nascondere ai miei genitori che avevo un ragazzo. Speravo che mio padre non la prendesse male per via del suo cognome, tra lui e quelle famiglie c'era un grande astio e non volevo in alcun modo che questo complicasse il rapporto tra me e San, io volevo stare con lui e niente avrebbe potuto impedirmelo. Guardai Heyjin alla mia sinistra <<Dove è San?>> Sorrise <<È stato qui tutta la notte, non voleva lasciarti.>> Mi si scaldò il cuore a sentire quelle parole, sapevo che non mi avrebbe mai lasciato solo ma da una parte avevo paura che fosse stato così. <<Chi è stato qui tutta la notte?>> Chiese mia madre, mi chiesi come faceva a non averlo visto ma ci passai sopra ignorandola e continuai ad ascoltare Heyjin <<È andato a prendersi un caffè giù al bar dell'ospedale>>
<<Puoi andarlo a chiamare?>> Annuì e corse fuori. Rimasi solo con i miei genitori e provai a parlare <<Devo dirvi una cosa...>> Mi guardarono turbati ma capii che forse mia madre aveva già intuito di cosa si trattasse <<Il ragazzo non cui sono uscito... Ci siamo visti spesso nell'ultimo periodo, e... Non è solo un amico...>> Loro sapevano che ero gay e mi appoggiavano per cui non avevo problemi a dirglielo da quel punto di vista.

San entrò nella stanza di corsa e, senza badare ai miei genitori, si fiondò sopra di me abbracciandomi stretto <<Stai bene?>> Mi chiese vicino all'orecchio <<Si Sannie sto bene>> l'abbraccio fu piuttosto lungo e ci staccammo solo dopo il colpo di tosse di mio padre. San si ricompose mettendosi in piedi e sorridendo, gli presi la mano accarezzandogli il dorso <<Mamma, papà.. lui è->> non feci in tempo a finire che mia madre parlò acida <<E tu saresti il ragazzo con cui si vede mio figlio ogni volta che esce di casa senza dire nulla!?>> La fulminai con lo sguardo <<Mamma! Basta!>> Sentii mia sorella ridacchiare in disparte <<Lui è San, il mio ragazzo>> osservai la loro reazione e sembrarono rimanere impassibili, poi guardai San che non si aspettava lo presentassi ai miei, ma fece un piccolo inchino presentandosi di nuovo. Mia madre sembrò accogliere bene la cosa e si presentò anche lei educatamente mentre mio padre rimase serio e capii che già sapeva chi fosse San <<Se devi dire una stronzata meglio che stai zitto>> dissi con una nota di delusione nelle mie parole, speravo che mi avesse appoggiato e non ignorato <<Si può sapere da quando in qua frequenti questa gente!? Wooyoung pensavo di averti cresciuto bene!>> Sbottò di colpo facendomi sussultare, cosa che San notò poiché ricambiò ancora più forte la mia stretta sulla sua mano. Non dissi nulla, non c'era nulla dire, mia madre provò a calmarlo ma tutto quello che volevo era che se ne andasse. Non volevo vederlo un secondo di più, San provò a dire qualcosa ma lo zittii subito, non aveva senso discutere con uno come mio padre, quando si metteva in testa una cosa era difficile toglierla poi. <<Non ho bisogno della tua approvazione, quindi puoi anche andartene se ti dà fastidio>> dissi portando la mano di San sulle mie gambe ed fargli capire che non avrei mai avuto intenzione di lasciarla. Per fortuna proprio quando stava per sbottare di nuovo, si avvicinò mia sorella che lo portò via <<Forza vieni via, ne parliamo fuori>> mio padre senza staccare gli occhi da me e senza mai abbassare quel suo sguardo incazzato, si avvicinò alla porta seguito da mia madre che non disse nulla per non mettere ancora più carne sul fuoco.

Rimasi solo con San, finalmente dopo troppo tempo <<Lascialo perd->> mi interruppe scoppiano a ridere <<È uguale a te>> in effetti io e mio padre avevamo un carattere molto simile, ma non pensavo si vedesse così tanto, rimasi serio e vedendo che ero turbato smise di ridere <<Tranquillo, riuscirò a conquistare pure lui>> disse accarezzandomi la guancia, a questa sua affermazione mi scappò una leggera risata e lui ricambiò, mi alzai leggermente per avvicinarlo a me e dire <<Dovrai impegnarti parecchio>> prima di baciarlo. Mi mancava sentire il sapore delle sue labbra, mi mancava il suo profumo, mi mancavano le sue fossette, mi mancava tutto di lui e finalmente potevo averlo con me per un po' <<Stai qui con me?>> Chiesi e lui senza rispondere si sdraiò sul letto abbracciandomi.

Passammo così un po' di tempo finché lui non ruppe il silenzio <<Devo dirti una cosa...>> Iniziò e io sentii il mio cuore aumentare la velocità dei battiti, quando iniziava così non era mai qualcosa di bello <<Dimmi tutto>>
<<Tuo padre... Ha ragione..>>
<<Ma che dici San non è vero>>
<<È stato il padre di Mingi a rapirvi>> mi disse tutto d'un fiato e rimasi senza parole mentre provavo ad elaborare l'informazione <<Non avrei dovuto portarti con me quella sera, è colpa mia>> ammise baciandomi la fronte <<Non lo dire neanche per scherzo, non potevi saperlo, ma... Perché  lo ha fatto?>>
<<Non lo so di preciso, è stato Hongjoong a capire tutto, senza di lui non vi avremmo mai trovati>> mi ricordai in quel momento che mi avevano chieso di San e Mingi, adesso avevo capito anche il motivo, una lacrima mi scese lungo il volto a ricordare i momenti che avevo passato, San lo notò e mi consolò subito <<No ehi... Non piangere>>
<<Si scusa, stavi dicendo?>> Mi guardò non sapendo se continuare o meno, ma alla fine si decise <<Ho paura che ci sia anche mio padre dietro a questo>>
<<San..>>
<<Mh..>>
<<Ora che me lo dici... Forse dovresti sapere che quegli uomini mi hanno chiesto di tuo padre>> lo vidi sgranare gli occhi <<Cosa ti hanno chiesto???>>
<<Volevano sapere se lo conoscessi, gli ho detto la verità ma non ci hanno creduto naturalmente.... Quindi si, è probabile che anche tuo padre c'entri qualcosa... Mi dispiace>> glielo dissi perché mi sembrò giusto che lo sapesse, dopotutto era sempre suo padre e io avrei voluto saperlo al posto suo. Lui in risposta mi avvicinò ancora di più e io nascosi la testa nell'incavo del suo collo, <<No, dispiace a me per tutto quello che ai dovuto passare amore>> disse accarezzandomi i capelli nel modo che adoravo.

<<Posso chiederti per quale motivo tuo padre odia così tanto le nostre famiglie?>> Mi chiese poco dopo e io decisi di dirgli tutta la verità che non avevo mai raccontato a nessuno <<Quando ero molto piccolo anche mio padre lavorava per Kim, però non ha mai condiviso ciò che faceva lui e quando ha provato ad uscirne fuori.... Sapeva troppe cose e Kim per vendicarsi ha ordinato di bruciare la nostra casa. Ricordo ancora quella notte, mia madre mi svegliò bruscamente trascinandomi fuori, Heyjin rischiò di morire per il troppo fumo inalato. Da quel momento non volle più avere niente a che fare con quella famiglia e anche durante la mia infanzia mi aveva sempre detto di starci il più lontano possibile, e successivamente anche alla tua.>> lui mi ascoltò molto attentamente per poi consolarmi alla fine <<È orribile tutto quello che hai dovuto passare nel corso della tua vita e il fatto che mio padre potrebbe aver contribuito mi fa stare malissimo. Ma ti prometto che per me verrai sempre tu al primo posto, tu e nessun altro, e farò in modo che non capiti più nulla del genere>> rispose baciandomi dolcemente,<<Ti amo San>>
<<Ti amo anche io Wooyoung>>


Io 🤝 Aggiornare la notte di Natale

Ho aggiornato prima del previsto perché perché volevo tirarvi un po' su con questo capitolo più soft, spero di esserci riuscita..

E dopo questo, vi lascio con una humor che mi è venuta in mente a casissimo giusto per farvi ridere un po' dopo gli ultimi capitoli tristi (Molto probabilmente fa ridere solo me ma vabbè):

*La Woosan dopo una litigata*

Hongjoong: Quale è la posizione sessuale più noiosa per voi?

San: Si giusto, Wooyoung quale è per te?

Wooyoung: Quella in cui tu stai sotto e sopra non c'è nessuno.

San: ...

Quasi dimenticavo, sabato 2 gennaio pubblicherò l'ultimo capitolo di questa storia che è quasi giunta al termine 😔


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