𝐈𝐗
Dovevo andare in bagno, ma non sapevo di preciso quale fosse, così entrai nella prima porta che trovai una volta arrivato in fondo al corridoio, ma quando aprii rimasi pietrificato.
Un ragazzo alto quanto me stava in piedi accanto ad un letto, era completamente nudo e aveva solo un asciugamano a coprirgli dalla vita in giù.
Si era evidentemente appena fatto la doccia e teneva in mano una maglietta pronto per indossarla, mi fissò come per chiedere chi cazzo fossi e cosa ci facevo in quella che probabilmente era la sua camera.
<<Scusa credevo fosse il bagno>> abbozzai una scusa per smorzare l'imbarazzo, benché fosse lui quello mezzo nudo probabilmente era più a suo agio di me.
<<Beh chiaramente non è questo>> non mi staccò gli occhi di dosso neanche per un istante e rispose con un tono prepotente.
<<Sei un'altra delle conquiste di mia sorella...>> Disse squadrandomi dalla testa ai piedi, sembrò che lo stesse dicendo più a se stesso che a me <<Il bagno sta dalla parte opposta, idiota>> in un'altra occasione non sarei passato sopra a quell'insulto, ma quella era casa sua e io ero nel torto quindi risposi con un semplice 'Scusa ancora' e andai in bagno.
Tornai in camera di Heyjin per prendere il cellulare che avevo lasciato sul letto e salutarla.
Stava ancora sdraiata sul letto in biancheria intima, <<È stato bello>> le dissi sperando che non prendesse troppo seriamente le mie parole, era pura cortesia.
<<Anche per me...>> Stavo per andare quando lei mi bloccò <<E adesso che farai? Tornerai dal tuo amato Hongjoong?>> Da una parte mi dava fastidio che mettesse bocca nella mia vita privata, ma dall'altra sapevo che ero stato io a dirle per primo quello che era successo e quindi non potevo biasimarla.
<<No. Lui ormai non c'è più, non stavamo più bene e abbiamo deciso che era meglio finirla>>
Non volevo scendere nei particolari, così mi dileguai prima che potesse controbattere.
Scesi le scale di quella piccola casetta ritrovandomi al piano terra.
Vidi quel soggiorno per la prima volta con la luce del giorno, non era così grosso, ma comunque abbastanza ampio da poter ospitare al suo interno un divano con un tavolino e una libreria lungo la parete più lunga. Dalla parte opposta si apriva la cucina, si vedeva che i genitori erano poco presenti in casa dal disordine che c'era, le pareti tinte di grigio e con qualche chiazza di umidità agli angoli.
Non sapevo di preciso in che quartiere fossi e speravo che il GPS mi avrebbe aiutato a capirlo.
Avevo intenzione di andare a casa, riposarmi e sperare che i miei non fossero troppo arrabbiati per la mia rottura con Hongjie, mio padre aveva bisogno del lavoro e se ciò avesse creato astio con la famiglia Kim... Beh si sarebbe arrabbiato e non poco. Mia madre avrebbe concordato con lui, non si intendeva di affari e cose del genere perciò si affidava completamente a mio padre in queste situazioni.
Appena scesi le scale, però, mi trovai faccia a faccia con il ragazzo di prima, che mi guardava in cagnesco <<Sempre tu>> mormorò stufato mentre sembrava volesse fulminarmi con lo sguardo <<Hai una buona vista vedo>> risposi sarcastico, adeguandomi al suo comportamento.
Questa volta era vestito, per fortuna, ma aveva i capelli ancora bagnati e teneva in mano un pacco di biscotti.
All'inizio non rispose e si limitò ad osservarmi, non capivo cosa volesse farmi intendere e rimasi impalato come uno stupido a guardarlo di conseguenza.
Dopo poco si avvicinò ancora di più a me e puntandomi il dito contro iniziò a parlare <<Senti bello ti comporti come un santarellino quando invece fai solo schifo. Io so chi sei, tu sei Choi San, una delle persone più disgustose sulla faccia della terra, quindi ora porta il tuo culo merdoso fuori da casa mia e non farti più vedere.>>
Ancora una volta qualcuno che mi aveva riconosciuto per via del mio nome. Non sapevo cosa rispondere ad una provocazione come quella, non potevo dargli torto ma neanche farmi trattare in quel modo.
Improvvisamente arrivò Heyjin che aveva evidentemente sentito quello che suo fratello mi aveva detto, scese le scale con indosso una maglietta lunga e sotto solo le mutande.
<<Wooyoung che cazzo fai si può sapere!?>>
Allora era così che si chiamava quel tipo... Wooyoung, Jung Wooyoung.
La sorella si atteggiò con superiorità e lo sgridò, se così si può dire.
<<Da quando in qua parli così alle persone con cui esco!?>>
Avrei voluto controbattere con un 'Da quando in qua usciamo insieme' ma mi resi conto che non era molto opportuno, così rimasi in silenzio ad assistere alla scena chiedendomi se fosse stato meglio andare via.
<<Da quando vai a letto con il figlio di coloro che hanno rovinato la nostra famiglia! Ecco da quando!>> Il ragazzo sembrava piuttosto arrabbiato e iniziò ad urlare.
<<Non è colpa sua quello che i genitori del suo ragazzo hanno fatto a noi!>> Anche qui avrei voluto puntualizzare che non erano i suoi genitori ma non lo feci.
<<Sai Heyjin ti comporti come un'immatura! Certe volte sembra che sono io il maggiore perché tu sei troppo impegnata ad ascoltare i tuoi ormoni invece del cervello!>> Quasi non mi misi a ridere sentendo le parole di questo.
Non avevo idea che la loro famiglia fosse vittima degli affari del signor Kim e di mio padre, non avevo mai visto il fratello di Heyjin, neanche sapevo che ne avesse uno... Sicuramente non frequentava la nostra scuola.
Detto ciò il giovane se ne andò salendo le scale e rimanemmo un altra volta io e Heyjin <<Scusalo, certe volte non pensa prima di parlare>> non ero arrabbiato in realtà, era normale che qualcuno dicesse cose del genere sul mio conto <<Non importa, lo pensano tutti tanto>>
<<Mi dispiace che devi sorbire questi insulti anche se non fai nulla di male>>
Il suo tono cambiò e sembrava più dolce del solito <<Ci sono abituato>>
Heyjin mi accompagnò fino alla strada <<Non sapevo che foste delle vittime dei Kim>>
<<Si... Hanno fatto perdere molti soldi a nostro padre ed è per questo che possiamo a malapena permetterci l'affitto della casa e la retta per la scuola mia. Wooyoung va ad una scuola pubblica, appunto perché non abbiamo abbastanza soldi per pagare anche la sua.>> Era veramente triste che una famiglia dovesse subire una cosa del genere per colpa di due ricchi con la voglia di rovinare gli altri <<Vorrei poter fare qualcosa per voi>> mi guardò sorridendo e mi accarezzò il braccio <<Non importa>> ci scambiamo un sorriso e poi andai via.
Mentre camminavo per la strada mi tornò in mente il suo nome "Wooyoung... Wooyoung" eppure mi sembrava di averlo già sentito, o letto, da qualche parte... Solo che non ricordavo dove.
Non mi ero lasciato sfuggire il suo fisico, sembrava uno che si allenava spesso, come me. L'immagine di lui mezzo nudo mi tornò alla mente, con gli addominali scolpiti e quei ciuffi biondi che gli ricadevano scompigliati sulla faccia. "Cavolo solo due giorni che non baci un ragazzo e già hai fantasie sul primo che passa!?"
Il tragitto per casa fu meno lungo di quello che mi aspettassi. Quando arrivai andai in camera mia e mi buttai sul letto, mia madre mi chiese dove avessi passato la notte <<Da Hongjoong>> mentii.
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Durante il pomeriggio uscii per andare a fare delle commissioni per mia madre, lei era troppo impegnata a pulire casa.
Faceva abbastanza freddo quel giorno, ma a me piaceva il freddo e mi presi un po' di tempo per fare la strada più lunga e passai dal parco.
Avevo le cuffiette alle orecchie per ascoltare un po' di musica, anche se in certi punti della strada il traffico era così forte che riuscivo a malapena a sentirla.
Mentre stavo ritornando a casa mi si accese una lampadina in mente, quel nome, ecco dove lo avevo già visto!
Lo avevo letto tempo prima sfogliando i consigliati di Instagram. Mi battei una mano sulla fronte per non essermelo ricordato prima.
Non avevo tempo per controllare in quel momento, così aspettai di arrivare a casa.
<<Hai fatto tutto quello che ti avevo chiesto?>> Mia madre mi bloccò appena entrato in casa per controllare.
<<Sono andato al supermercato, in banca, alla posta e anche dal gioielliere>> avevo fatto diversi giri ma lei rispose dicendo <<E da tuo padre? Potevi passare a vedere come andava a lavoro>> "Ma lo può dire anche stasera quando torna" pensai <<Era occupato>>.
Posai le borse sul tavolo e andai in camera prima che potesse bloccarmi per fare altre cose.
Mi sdraiai sul letto appena rifatto e presi il cellulare in mano, volevo controllare se mi ero ricordato bene riguardo quel ragazzo.
Andai sul suo profilo e adesso potevo averne la certezza, era lui.
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Woo.Young49_ Love me, love me yeah
Aveva un sacco di post, e in tutte le foto sembrava un gran figo, non che non lo fosse nella realtà. Tra tutti quei post mi colpì la descrizione di quello più recente
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Woo.Young49_ Sabato prossimo festa in disco? Chi c'è? 😜
Jongho.2000 Sono già là.
Tralasciando la foto che mi fece arrapare solo a vederla, sarebbe andato ad una festa in discoteca, solo che io non sapevo di nessuna festa "Strano".
Ma perché continuavo a pensare a lui? Era stato chiaro sul fatto che non voleva vedermi. Però il mio stupido cervello continuava a pensarci.
Era tanto che non andavo ad una festa, l'ultima a cui avevo partecipato era qualche mese prima con Hongjoong, un party lussuoso nella villa di alcuni amici di suo zio.
In quella città ci saranno state due discoteche, una la conoscevo e ci andavo abbastanza spesso fino a due o tre anni prima, poi avevo smesso perché mi ero stancato della solita musica a palla e di tutta la gente ubriaca.
Però improvvisamente mi venne voglia di tornarci, e pensai che quella festa potesse essere un'occasione per divertirmi e fare nuove conoscenze, dato che a quel punto ero rimasto solo.
Feci qualche giro su internet per informarmi della cosa e scoprii che, la discoteca stava in una parte della città che non avevo mai visto, era la stessa dove abitavano Heyjin e suo fratello.
Certo magari non era molto comoda, ma in quella più vicino ormai conoscevo praticamente tutti e in più c'era qualcosa che mi diceva di andare a quella maledetta festa.
"Sarà per via di Wooyoung? Mah no, non può essere così, quel tipo mi odia figurati se vado ad una festa per parlare con lui"
Prima di chiudere il cellulare iniziai a seguirlo, volevo almeno vedere che reazione avrebbe avuto, se mi avrebbe ricambiato o se mi avrebbe bloccato direttamente.
{Flashforward}
???'s p.o.v.
Nonostante tutto ciò.
Nonostante tutto quello che stavo passando.
Continuavo a pensare a lui.
Non sapevo se sarei mai uscito vivo da quel posto.
Non sapevo se lo avrei mai rivisto.
Se lo avrei mai riabbracciato.
Se lo avrei mai stretto nuovamente a me.
Non sapevo se avrei mai potuto baciarlo di nuovo.
Lo speravo.
Speravo di potergli dire che lo amavo.
Ancora una volta.
Ancora una.
Anche se sarebbe stata l'ultima.
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