Sfida Di Scrittura
Ricarico qui la sfida di scrittura.
Lui era tornato a casa, si era accorto che per tutto il tragitto Hänsel non aveva fatto altro che buttare le briciole di pane per terra, nella speranza che successivamente sarebbe stato capace di seguirle per tornare a casa e conoscendo il bosco e gli animali che vi ci abitavano, sapeva già qual era il destino di quelle briciole, e dei suoi bambini.
Ma come può un uomo disobbedire alla propria donna? Nel suo caso diventava impossibile, o si illudeva che lo fosse.
Perciò era tornato a casa trascinandosi a passi svelti, a testa china e la moglie che lo aveva accompagnato fino a casa continuava a rivolgergli delle occhiatacce perché lasciasse andare il suo rammarico.
《Meglio loro che noi》
Pensava di poterlo consolare svalorizzando i proprio figli.
《Tanto ne possiamo fare degli
altri》
Gli sorrise ed entrò in casa più allegra che mai.
Nei giorni a seguire il padre si affaccia più volte alla finestra, aspettando di vedere i due fanciulli arrivare ma purtroppo, non c’era mai nessuno. A volte li aspettava fuori dalla porta come se sapesse già che loro stavano tornando.
La moglie era contenta, i proventi scarseggiavano ancora ma almeno bastavano per loro, era quello l'importante.
Lui invece, non faceva che pensare ai figli giorno e notte, chiedendosi quale fine avessero fatto e dandosi la colpa per essere stato irresponsabile nel compiere il proprio dovere. Il senso di colpa lo sovrastava; non mangiava, e questo infastidiva la moglie che aveva sacrificato i proprio figli volentieri pur di far mangiare se stessa e il marito.
《Abbiamo a sufficienza per un mese, se quei bambini fossero ancora qui non avremmo
più niente!》
Sperava che con le sue numerose lamentele, il padre smettesse di preoccuparsi ma fortunatamente questo non accadde.
Una notte, guidato dall’amorevole istinto paterno, si alzò dal letto in modo delicato, così dal non svegliare la moglie.
Gli rivolse un ultimo sguardo ricordando quanto fosse spietata quella donna, e chiedendosi come avesse fatto a sposarla. Prese con sé tutto il pane e lo mise in una sacca per poi uscire di casa ed addentrarsi nel bosco. La ricerca non ebbe i frutti desiderati e una volta arrivato a destinazione, non trovò i bambini dove li aveva lasciati ma fu contento di non aver trovato neanche i loro resti, in modo da potersi aggrappare alla speranza di poterli ancora trovare in un modo o nell'altro.
Mangiò un pezzo di pane su quel luogo dove aveva abbandonato i suoi figlioli promettendo a sé stesso che, se li avesse trovati, non li avrebbe mai più abbandonati.
Sospirò e si avviò nuovamente alla ricerca dei bambini in maniera disperata, dopo lunghe ore di ricerca il sole sorse e lui si chiese se ormai fosse troppo tardi.
Le sue preghiere furono esaudite quando nel suo cammino egli trovò una casa fatta di dolci, con un tetto costituito da una focaccia. Allora egli pensò che forse i bambini erano arrivati fin lì e pensò bene di bussare alla porta di quella strana casa.
Ad aprire la porta fu una vecchietta, più bassa di lui e all’apparenza benevola. Sembrava essere abituata ad esser disturbata nella sua giornata ma sorrise al Signore e lo pregò di fermarsi a prendere un Thè prima ancora che lui dicesse anche solo una parola.
《Non vorrei disturbare la sua attività pomeridiana, sono alla ricerca dei miei poveri bambini e le sarei grato se mi aiutasse a trovarli》
Disse con un tono ricco di tristezza.
《Lei per caso li ha visti?》
La donna portò il Thè in tavola e glielo versò attentamente.
《Io vedo tanti bambini sa? Vogliono sempre mangiare la mia casetta!》
Nel suo tono di voce si poteva scorgere la cattiveria.
《Quindi forse sono passati da
qui!》
Disse contento il padre dei bambini.
《È affamato Signore? Ho del buon cibo da queste parti》
Ignorò l’affermazione dell'uomo e gli rivolse un sorriso sadico.
《Si, sono molto affamato grazie》
L'uomo guardò l'orologio sulla parete, si stava facendo tardi ma non aveva motivo di rifiutare il pasto perciò aspettò seduto mentre ticchettava le dita di una mano sul tavolo con impazienza e con l'altra reggeva la tazza di Thè mirandolo.
La vecchia era uscita dal salotto ed era andata in cucina, oramai era lì da almeno dieci minuti.
Pensò che dato la sua età, la vecchia si fosse dimenticato di lui e si preparò ad andarsene e farsi prendere dalla disperazione quando sentì un urlo provenire dalla cucina, di cui la vecchia aveva chiuso la porta appena entrata.
《Allora sei ingrassato!》
Aveva sentito.
《Aiutami a metterlo dentro
l'acqua》
Il signore era riuscito a sentire la conversazione perché si era avvicinato alla porta e l'aveva aperta lasciandola socchiusa per poter ascoltare.
Poi sentì un lamento e un urlo da parte di un bambino, l’uomo sussultò al sentire tale rumore e con il suo sussulto la porta si aprì del tutto rivelando la sua figura alla vecchia che presa alla sprovvista lasciò andare il bambino, che cadde a terra e andò in contro al padre dei bambini.
Lui era spaventato, e come se non bastasse non capiva niente di quello che stava accadendo. Era solo contento di aver trovato i figli ma non capiva perché la Signora stava cercando di mettere Hansel dentro una pentola.
Doveva fare qualcosa prima che la vecchia lo attaccasse e si accorse di avere ancora la tazza di Thè in mano, nonostante non ne avesse bevuto una goccia e senza pensarci lo tirò in faccia alla Signora che per lo squilibrio cadde a terra portando le mani alla faccia. Il Thè era bollente e doveva fare male a giudicare dai suoi lamenti.
《Bambini, venite!》
Loro, che nel frattempo avevano preso delle pietre -che si rivelarono esser preziose- per lanciarle sulla schiena della vecchia decrepita, annuirono e seguirono il padre che li condusse fuori.
Non si seppe mai quale fu il destino della Signora ma la famiglia riuscì a tornare a casa al completo dopo un po’ di giorni persi nel bosco.
Loro riuscirono comunque a nutrirsi del pane prima portato dal padre e insieme conclusero il viaggio verso casa ed una volta arrivati, il padre fece ciò che avrebbe dovuto fare molto tempo prima e cacciò la moglie di casa, sperando che trovasse la casa della vecchia e che lei benché la moglie non fosse una bambina- la mangiasse. In modo che avesse una punizione per la sua cattiveria.
《Grazie papà 》
Gli aveva detto Hansel.
Quel bambino che aveva provato in tutti i modi a salvare se stesso e sua sorella, nella speranza di poter continuare a vivere.
Il padre gli sorrise e lo abbracciò, sperando di non provare mai più un dolore come quello simile alla perdita di un figlio.
E da quel giorno in poi, la felicità regno negli animi dei bambini e del loro papà e il cibo non venne più a mancare.
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