𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢𝐬𝐞𝐢𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨

L'alba del giorno seguente arrivò prima del previsto, era stata una notte decisamente particolare, ma pur avendo riposato a turno, erano riusciti a dormire qualche ora ciascuno ed andava bene così. Per fortuna non erano arrivati infetti a disturbarli, Seonghwa aveva sentito ad un certo punto della notte dei rumori provenire dalla vegetazione ed era andato a controllare, trovando solo un cervo che era immediatamente corso via spaventato. La mattina seguente avevano ripreso i cavalli lasciati legati a degli alberi lì vicino e si erano rimessi in viaggio. Avevano deciso di non passare per Daejeon, sebbene fosse di strada, dopo le disavventure avute a Wonju non ci tenevano a cacciarsi di nuovo nei guai, anche se quel distretto fino a prova contraria era in mano all'esercito, ma d'altronde anche Wonju sarebbe dovuto esserlo. Oltretutto per entrare in un distretto se si viene da fuori era necessario avere una motivazione precisa, dato che in genere le persone non potevano uscire dal proprio se non i casi di estrema necessità, e loro non ne avevano alcuna per tanto sarebbe stato anche difficile entrare. Così, decisero di evitarlo girandogli attorno, in quel modo non avrebbero allungato neanche tanto la strada e sarebbero sempre potuti rimanere al sicuro, più o meno.

Vaggiarono quasi tutta la giornata prima di vedere in lontananza i primi palazzi e successivamente le mura che delimitavano l'area del distretto, iniziarono da quel punto a spostarsi verso destra per evitare di passare nella vecchia città con la maggior probabilità di trovare degli infetti. Il bosco era ormai finito e si trovavano in un'area aperta mentre passavano tra le colline che caratterizzavano quella zona, andarono avanti molto fermandosi solamente un paio di volte per far riposare i cavalli. Quando il tramonto iniziò ad essere ormai vicino, decisero di fermarsi proprio ad ovest rispetto al distretto di Daejeon, in una zona con alcuni stabili ma che comunque restava più distante dalla città. Osservarono la zona da fuori e pensarono che uno di quegli edifici potesse andare bene per passare la notte, erano un gruppo di strutture in cemento grigio e una di queste aveva delle antenne sul tetto, decisamente più del normale «È una centrale radiofonica» affermò Seonghwa mentre si avvicinavano, per poi fermare subito il cavallo non appena sentì dei rumori provenire da più avanti. Hongjoong rimase in attesa di vedere cosa avrebbe fatto il maggiore, aveva udito anche lui i versi riconducibili agli infetti e sapeva che in momenti come quello l'altro era impegnato a pensare e sarebbe stato meglio non parlare. Scesero dai cavalli e si avvicinarono lentamente portando questi ultimi con loro, arrivarono dietro il muro di quella che sembrava essere la centrale di una radio e Seonghwa si sporse leggermente per vedere la situazione, appena lo fece si ritrovò le creature molto più vicine di quanto si aspettava, erano in sei e la cosa peggiore era che stavano in gruppo, non c'erano molti posti in cui nascondersi e ciò rendeva le cose molto più complicate. «Porta i cavalli più lontano» disse il grigio all'altro, «Ti serve aiuto?» Hongjoong si offrì di aiutarlo, adesso che sapeva sparare poteva farlo, ma Seonghwa sapeva che non ne fosse in grado. Glielo aveva insegnato per situazioni di emergenza, ma combattere con quei mostri non era una cosa che potevano fare tutti e se ci provava avrebbe comunque corso dei rischi. «Se vuoi aiutarmi, devi allontanarti» gli disse il maggiore con sguardo duro, il biondo non osò più ribattere e fece come gli era stato detto.

Seonghwa, adesso solo, osservò meglio la situazione e prese la pistola decidendo di usare quella, avvicinarsi sarebbe stato un suicidio, anche se in quel modo avrebbe comunque rischiato di farsi vedere. Si sporse al di là del muro puntando l'arma a quello più vicino, erano tutti appiccicati che si muovevano un po' da una parte e un po' dall'altra, non li aveva mai visti così in gruppo. Appena sparò al primo in testa, che cadde a terra immediatamente, dei versi molto più acuti vennero rilasciati dagli altri, si nascose subito dietro il muro ma uno di essi si allontanò andando verso di lui, aveva fatto in tempo a vederlo con la coda dell'occhio e decise di attendere che arrivasse. Almeno quello avrebbe potuto ucciderlo da vicino e fare meno rumore. Nel mentre, Hongjoong osservava tutta la scena da lontano con il cuore in gola per la paura che qualcosa potesse andare storto, mentre tentava di rilassare i cavalli che si erano agitati con lo sparo accarezzandoli e facendogli mangiare un po' d'erba.

Appena l'infetto passò l'angolo e lo vide, prima che potesse fare alcun verso, Seonghwa gli saltò addosso infilzandolo con il coltellino e buttando il corpo a terra. Due su sei erano andati, adesso mancavano gli altri quattro che decise di uccidere con la pistola. Cercò di essere il più veloce possibile, ma d'altronde non c'era altro modo se non quello, così sparò rapidamente a due prima di nascondersi di nuovo dietro l'angolo, e poi uccise anche gli ultimi nello stesso modo riuscendo a liberare il passaggio. Hongjoong si avvicinò di nuovo facendo un sospiro di sollievo, non capiva perché fosse così improvvisamente preoccupato per l'altro, ma da quando il suo cuore aveva iniziato a battere più veloce quando gli si era avvicinato il giorno prima, sentiva che qualcosa stesse succedendo e si sforzava sempre di più per non capire cosa fosse, perché in realtà non lo voleva sapere.

⊹⊹⊹

La sera era presto arrivata e i due avevano deciso di passare la notte in quella centrale, per riposarsi e poter continuare il giorno dopo. Avevano controllato tutta la zona per essere sicuri che non ci fossero altri infetti e poi avevano legato i cavalli lì fuori, erano stati abbastanza fortunati in realtà, quell'edificio non era in condizioni troppo pessime come quelli incontrati fino a quel momento, era abbastanza pulito poichè la porta di accesso era chiusa bene e non vi erano entrati animali a parte, ovviamente, gli insetti. Ma tutto sommato era un buon posto, al suo interno gli immobili erano rimasti integri e al secondo piano si trovavano ancora tutte le apparecchiature utilizzate per la radio. C'era anche un bagno con una cisterna d'acqua apparentemente piena e ciò voleva dire che avrebbero per lo meno potuto darsi una rinfrescata e bere. Sorprendentemente il piano terra, composto da una sola stanza poichè l'edificio era piuttosto piccolo, era ben munito di un grande divano con un tavolo e una poltrona. Doveva essere un tempo un posto molto visitato, o in cui comunque lavoravano diverse persone dato che c'erano così tante cose al suo interno, sembrava di stare in un piccolo appartamento con l'eccezione che al posto della camera e della cucina c'erano le stanze usate per registrare. Tra tutti i posti in cui avevano dormito negli ultimi giorni, quello era sicuramente uno dei migliori. 

Era sera, e i due avevano deciso di usare un po' dell'acqua di cui disponevano per lavarsi, non sarebbe bastata per farsi la doccia, ma era comunque meglio di niente. Hongjoong lo fece per primo, e quando fu il turno di Seonghwa accadde una cosa che non si aspettava, il biondo era salito al piano superiore dove aveva lasciato lo zaino, trovando l'altro che si stava tranquillamente rivestendo. Non ci aveva fatto caso inizialmente, non finchè mentre stava contando quante bende gli fossero rimaste, i suoi occhi caddero sulle forme scolpite del  grigio. Non potè fare a meno di osservare il corpo di Seonghwa, lo aveva già visto quel giorno al fiume, ma sentiva che da allora qualcosa era cambiato, lo sapeva, e questa volta il suo corpo magro e i bicipiti scolpiti gli fecero un effetto decisamente diverso. Avendolo di spalle, Seonghwa non se ne accorse neppure, non finchè una volta vestito si girò e vide Hongjoong con gli occhi sgranati correre via. Lo avrebbe seguito, ed in effetti fu quello che fece, ma solo dopo aver passato dei secondi a realizzare ciò che aveva appena visto, il biondo era scappato con un problemino bello evidente tra le gambe e ciò lo avrebbe fatto addirittura ridere se non fosse che il rumore metallico della porta lo fece scattare per seguirlo. 

Hongjoong era scappato perchè era tornato alla realtà solo nel momento in cui il grigio lo aveva guardato, non poteva credere che veramente gli fosse successo quello, non poteva provare attrazione nei confronti i Seonghwa, non doveva succedere. Perchè Hongjoong non voleva provare qualcosa per lui e se Seonghwa lo aveva visto avrebbe potuto fraintendere la cosa, Hongjoong non voleva ferirlo, non voleva dargli la speranza di ricambiare quando invece non poteva essere così. Eppure il maggiore lo faceva veramente stare bene, lui qualcosa lo provava, e lo sapeva, ma continuava a negarlo a sè stesso con la speranza che così facendo gli passasse. Era scappato, senza un motivo preciso era fuggito uscendo perfino fuori, per poi fermarsi a pochi metri dalla porta dopo essersi reso conto di non aver alcun posto dove andare. Doveva risolvere quella situazione, di certo non poteva tornare dentro in quelle condizioni, doveva darsi una calmata e trovare un modo per sistemare le cose e far tornare tutto come prima. Ma purtroppo per lui Seonghwa aveva visto, aveva capito, ed aveva deciso di aiutarlo, non solo per quel motivo, ma anche perchè non poteva assolutamente uscire di notte come aveva appena fatto, specialmente se disarmato. «Dove stai andando?» gli chiese il maggiore uscendo di corsa dalla porta e vedendo l'altro camminare lentamente verso chissà cosa, Hongjoong nel sentire quella voce giurò di volersi mettere a piangere, non sapeva minimamente cosa fare e come sistemare tutto quello, desiderava solo di tornare indietro nel tempo e non salire mai quelle maledette scale. «Non seguirmi» gli disse dopo alcuni secondi di silenzio senza voltarsi, non era pronto ad incontrare i suoi occhi, «E tu non scappare così» rispose Seonghwa stando fermo fuori la porta «Perchè sei fuggito via? Che è successo?» provò a non fargli capire che sapeva, per cercare di farlo essere a suo agio. Il grigio ricordava di come gli avesse detto che lui non gli piaceva, però per quanto avesse potuto vedere non sembrava proprio così e sapeva solo una cosa: vedere il minore che si vergognava di mostrarsi gli faceva sciogliere talmente tanto il cuore che aveva voglia di metterlo a suo agio e farlo stare bene, nonostante lui stesso fosse dannatamente spaventato da tutto quello. 

«Niente, lasciami solo» disse il biondo continuando a dargli le spalle, si mostrava sempre forte e sicuro di sé, ma in quel momento si sentiva incredibilmente debole. «È per quello, vero? Ho visto, ma non devi nasconderti» gli disse capendo che altrimenti non lo avrebbe mai convinto a tornare dentro, ma anche in quel modo Hongjoong non aveva intenzione di farsi convincere, non prima di capire cosa fosse meglio fare. Il grigio camminò verso l'altro, il quale sentendo i passi lo avvertì subito «Non ti avvicinare» ma senza muoversi, perchè lui stesso sapeva che fosse pericoloso allontanarsi. Forse sarebbe stato meglio se il maggiore fosse tornato dentro, lasciandolo lì fuori a risolvere i suoi problemi tranquillamente, ma ovviamente Seonghwa non aveva intenzione di farlo. Di fatto, il grigio non ascoltò le sue parole e continuò ad avanzare, mentre l'altro sembrava avere i piedi incollati a terra in quella posizione. Era vero, Hongjoong si vergognava, ma non perchè aveva un'erezione tra le gambe, bensì perchè la persona che l'aveva causata era Seonghwa, sarebbe potuto essere chiunque altro e sarebbe stato meglio, ma invece era il suo compagno di viaggio, totalmente consapevole della cosa. Quando Seonghwa gli toccò una spalla sussultò non avendo realizzato che gli fosse arrivato così vicino, il maggiore lo abbracciò da dietro, non sapeva come, ma il biondo riusciva a tirare fuori il suo lato più dolce ogni volta. Non disse nulla, essendo più alto mise la sua testa accanto a quella del minore e le mani sulla sua pancia, respirò il suo profumo prima di avvicinare la bocca al suo collo per lasciargli dei teneri baci. Non l'aveva mai fatto, era strano per lui baciare in quel modo un maschio, ma ci stava provando, si stava sforzando per far essere tutto il più naturale possibile in modo da far rilassare l'altro e convincerlo a rientrare. Aveva in mente un'idea, magari non era ancora bravo a fare certe cose con qualcuno del suo stesso sesso, ma forse proprio per questo era avvantaggiato, sapeva come funzionava il corpo dell'altro meglio di quanto conosceva quello delle donne, quindi non era difficile capire che cosa fare. 

«C-cosa stai facendo?» mormorò Hongjoong apprezzando quei tocchi improvvisi e odiandosi per questo, Seonghwa sorrise «Cerco di aiutarti» disse solamente cercando di scorgere il suo volto, ma l'altro lo teneva basso. Dopo poco, il grigio iniziò a spostare le mani verso il basso e Hongjoong istintivamente gli afferrò il tessuto della leggera giacca che portava come se volesse frenarle, ma non lo fece veramente e infatti ben presto quelle mani si trovarono sul suo membro eretto. Attraverso il tessuto dei pantaloni iniziò a muovere la mano causando dei sospiri uscire dalla bocca del biondo, il quale non aveva le forze per impedirgli di farlo e il suo corpo stava avendo la meglio sulla mente. «N-non...» iniziò a dire senza neanche sapere cosa volesse effettivamente dire, solo per tentare di negare ciò che il suo corpo stava invece apprezzando. Seonghwa lo zittì e continuò a muovere la mano per un po' mentre il corpo del minore si stava rilassando sempre di più contro la sua volontà e le sue mani tenevano ancora salda la presa sulla giacca, ad un certo punto si fermò tornando un po' più sù e infilando due dita sotto l'elastico dei pantaloni, non fece altro aspettando in una reazione da parte dell'altro che gli facesse capire se ciò che stava facendo gli andasse bene o meno. 

«Se non vuoi che lo faccia, non lo farò» disse indeciso, in risposta Hongjoong allentò solamente la presa sul suo braccio desideroso di sentire di più, lo stava facendo, si stava lasciando trasportare fregandosene delle conseguenze in favore del piacere attuale. Fu allora che il grigio infilò completamente la mano all'interno dei suoi pantaloni andando a tastare per trovare il membro del minore, non fu difficile e ben presto la sua mano finì attorno ad esso dopo aver passato anche l'ostacolo delle mutande. Da quel momento Hongjoong non ragionò definitivamente più e appoggiò il retro della sua testa alla spalla del maggiore lasciandosi sfuggire dei gemiti bassi. Seonghwa afferò le sue mani con la sua sinistra per liberare il suo braccio e muoversi meglio, così le mani del biondo andarono a stringere la sua come se fosse un appiglio. Andò avanti a muovere la mano con movimenti sempre più veloci, finchè non si accorse che l'altro era vicino e allora si fermò di colpo spezzandogli un gemito in gola. Sfilò la mano dai pantaloni e staccò il busto da quello dell'altro, «Perchè ti sei fermato?» domandò Hongjoong estremamente confuso e provato per il piacere, «Continuo dentro se lo vuoi» Seonghwa sapeva che non fosse una bella cosa per l'altro, ma la cosa più importante al momento era mettersi al sicuro. 

Gli prese la mano facendolo voltare per forza e scoprendo finalmente il suo volto leggermente imbarazzato, Hongjoong non disse niente e lo seguì all'interno sapendo che a quel punto quella fosse la miglior cosa da fare, si lasciò guidare fin dentro tornando alla luce, infatti in quel posto ancora stranamente andava l'elettricità, sicuramente perchè aveva un suo generatore di corrente elettrica. Il grigio bloccò la porta per non ricevere brutte sorprese durante la notte e poi andò a lavarsi le mani, prima di tornare in quello che era definibile un salotto dove stava il minore. Gli si avvicinò vedendolo impalato vicino al muro e gli prese il volto tra le mani spingendolo verso la parete. Lo baciò per la seconda volta più sicuro di sé, ma Hongjoong a malapena ci fece caso per via di tutti pensieri che vorticavano incessantemente nella sua testa. «Vuoi che continui?» domandò il maggiore subito dopo essersi staccato dalle sue labbra, l'altro annuì senza avere il coraggio di dire niente e lasciò che fosse Seonghwa a fare tutto. Il grigio gli tolse i pantaloni e le mutande per facilitare le cose facendolo rimanere nudo, poi riprese ciò che stava facendo prima con ancora più decisione e il minore poggiò la fronte alla sua spalla mentre con le mani andò ancora una volta a stringere la sua giacca. Seonghwa non si fermò più e continuò a pompare con la mano destra mentre con l'altra gli teneva il fianco. 

Non molto tempo dopo, Hongjoong sentì di star per venire e lo disse senza pensarci due volte «Sono v-vicino», il maggiore sorrise e portò la mano sinistra davanti al suo membro, così che non gli sporcasse i vestiti. Di fatto, passò poco tempo prima che dalla bocca di Hongjoong uscisse un gemito acuto e si aggrappasse al corpo dell'altro come segno che avesse raggiunto il limite. Seonghwa allontanò le sue mani sporche ma restò fermo, lasciando che l'altro si riposasse poggiato a lui, purtroppo però doveva prima andare a lavarsi le mani e poi sarebbe stato il momento di dormire, così lo spinse lontano con il gomito e gli lasciò un bacio sulla fronte prima di tornare su per le scale per andare a pulirsi. 

Hongjoong si rivestì in fretta per poi andarsi a sedere sul divano, non sapeva neanche lui come definirsi in quel momento, era felice ma allo stesso tempo si sarebbe voluto mettere a piangere, era arrabbiato ma aveva voglia di abbracciare Seonghwa, si odiava ma il suo cuore batteva più forte che mai, e soprattutto, aveva paura di quei sentimenti che mai avrebbe pensato di provare, ma allo stesso tempo sentiva di non volersene liberare affatto.
Seonghwa tornò da lui trovandolo seduto con gli occhi lucidi e si bloccò immediatamente, che diamine gli era successo in quei cinque minuti in cui era rimasto solo?









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-OK finalmente le cose stanno prendendo la giusta piega direi, e dopo questa scena vorrei chiedervi se vorreste anche una smut vera e propria più avanti dato che sono un po' indecisa se metterla o no.

POI, commenti sul comeback? Io ho finito le bestemmie e pure di vivere quasi-
















































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