𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐮𝐧𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨

Al mattino Hongjoong aprì gli occhi a causa della luce del sole che gli colpiva la faccia, si accorse subito di trovarsi appoggiato con la guancia alla spalla del maggiore, il quale ancora stava tranquillamente dormendo. Nonostante facesse caldo e fossero stati appiccicati l'uno all'altro tutta la notte, non aveva voglia di alzarsi e preferiva rimanere un altro po' lì a gustarsi quella calma che li avvolgeva. Si mise più comodo poggiandosi al suo petto e iniziò ad accarezzare con un  dito la sua pelle tracciando il contorno dei muscoli mentre rifletteva. Di lì a poco sarebbero arrivati al tanto bramato ospedale, probabilmente il giorno stesso, e lui non aveva affatto voglia di doversi separare da Seonghwa, sperava che il motivo per cui lo avessero voluto lì fosse una cosa veloce e che potesse presto ritornarsene a casa con l'altro, che a quel punto si immaginava lo avrebbe aspettato. Ma in ogni caso si sentiva in colpa a farlo aspettare lì per chissà quanti giorni, specialmente ricordando come era iniziato il tutto, non per sua volontà, Seonghwa aveva affrontato quel viaggio rischiando di morire più volte, faticando il doppio per proteggerlo e poi aiutandolo a sbloccarsi dalle sue paure per una scelta che non era stata sua, per un motivo che non lo riguardava e per uno scopo che neanche conosceva. Ormai quel viaggio era quasi al termine, ciò che avevano condiviso era stato a tratti bello e a tratti brutto, ma il biondo non se lo sarebbe mai dimenticato e dopo aver accettato di essere felice ed aver deciso di andare oltre una volta per tutte alla sua adolescenza e a tutte le difficoltà che aveva avuto, l'unica cosa che voleva fare era tornare alla sua vita e viverla davvero questa volta. 

Proprio mentre era intento a pensare a ciò, sentì il corpo del maggiore iniziare a muoversi, segno che si fosse svegliato «Buongiorno» mormorò con la voce ancora impastata dal sonno, Hongjoong ricambiò sorridendo ma non si mosse dalla sua posizione, nonostante sapesse di doversi alzare e vestirsi dato che erano ancora entrambi nudi. «A cosa pensi?» gli domandò il grigio vedendo come fosse da un'altra parte con la testa, ma a quel punto l'altro decise che fosse giunto il momento di alzarsi e così fece «Solo al fatto che tra poco saremo arrivati» rispose dicendo la verità, «Dove vai?» Seonghwa si lamentò vedendolo allontanarsi e volendo forse stare ancora un po' con lui in quel letto. «A vedere se c'è dell'acqua qui dentro per pulirci» scese dal letto senza vestirsi poichè prima avrebbe preferito potersi lavare dato che il suo addome era ancora sporco di liquidi di diverso genere che lo rendevano fastidiosamente appiccicoso, specialmente il sudore. Il maggiore scoppiò a ridere dopo averlo visto uscire dalla stanza, chi avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe trovato nudo sul letto di un appartamento muffoso dopo aver fatto sesso la notte con un ragazzo. Certe volte la vita sa essere davvero imprevedibile e quella era una di quelle volte per Seonghwa.

Poco dopo il minore tornò con un aspetto più fresco e qualche ciocca di capelli bagnata «Il rubinetto funziona perciò vatti a lavare» disse prendendo da terra le sue mutande per poi mettersele ignorando il leggero fastidio al fondoschiena. «Ora non ho voglia, intanto passami i vestiti» rispose Seonghwa per rimanere un po' più a letto, non avevano fretta dopotutto poteva anche fare con calma, purtroppo per lui però il biondo non la pensava così, infatti uscì di nuovo dalla stanza senza dire niente per poi tornare subito dopo con una bacinella in mano. Si avvicinò al letto facendo stranire il maggiore «Cosa vuoi fare?» ma prima che potesse finire la frase, Hongjoong gli rovesciò la bacinella piena d'acqua addosso bagnandogli tutto il corpo dalla testa fino alle cosce «Ma sei scemo hai bagnato tutto il letto» esclamò Seonghwa mentre si asciugava la faccia con le mani per poi mettersi finalmente a sedere, «E allora? Volevi portartelo dietro?» scherzò il minore tornando a finire di vestirsi con un sorriso dipinto in volto. 

In poco tempo anche il maggiore si fu asciugato e vestito, tranne per i capelli ma poco importava con quel caldo, Hongjoong gli aveva cambiato le fasce che si erano un po' bagnate ma che tanto avrebbe dovuto cambiare comunque, e dopo aver controllato che la ferita fosse apposto furono pronti per rimettersi in marcia. Liberarono l'entrata per poter uscire, ma invece di scendere Seonghwa decise di salire fino alla terrazza del palazzo per vedere dove andare. Dà lassù infatti avrebbero potuto vedere gli edifici che li circondavano essendo un palazzo non troppo alto ma  allo stesso tempo più degli altri lì presenti, dato che la maggior parte di quelle case erano palazzine singole o magazzini industriali. Inoltre in quel modo avrebbero potuto assicurarsi che non ci fossero altri gruppi di ribelli nelle strade vicine e muoversi più in sicurezza «Penso che il campus in cui dobbiamo arrivare sia quello là» indicò l'orizzonte verso nord dove si potevano vedere gli edifici più alti di Seocheon, e proprio tra quelli c'era un cartello che portava un logo riconducibile a quello di una scuola e una scritta che però non si riusciva a leggere. «Dobbiamo arrivare fin laggiù» disse Hongjoong come constatazione forse più a sé stesso che all'altro, se avessero voluto arrivare entro il pomeriggio sarebbe stato meglio iniziare ad avviarsi «Andiamo allora, e speriamo bene» affermò poi iniziando a tornare indietro. Seonghwa lo seguì dopo aver osservato la zona e insieme iniziarono a camminare dirigendosi verso quel campus.

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Proprio mentre stavano camminando a passo tranquillo per la strada, il maggiore decise di fare una cosa che non aveva mai fatto, ma che ad essere sincero era curioso di provare, si avvicinò di più al biondo e senza dire niente gli prese la mano. Hongjoong non se lo aspettava ma fu felice di quel gesto così sorrise guardandolo e continuò a camminare, fin quando il grigio non decise di porre una domanda che gli balenò in testa in quel momento «Mi dirai mai cosa devi fare laggiù?» voleva sapere, giustamente, per lo meno cosa avesse da fare l'altro in quell'ospedale, che ormai non sapeva se poteva definire tale, era partito sotto una specie di costrizione e non aveva mai ricevuto risposte riguardo a niente. «Non lo so con precisione» Hongjoong rimase vago, non sapendolo veramente con precisione, «Cioè non sai il motivo per cui stai facendo tutto questo ma hai accettato di farlo comunque?» chiese incredulo Seonghwa, al posto suo non lo avrebbe fatto, ma ciò che non sapeva era che il minore non aveva avuto più libertà di scelta di lui. «Esattamente» rispose semplicemente il biondo con un'alzata di spalle, «Quindi ti hanno contattato dicendoti 'Ehi domani vieni dall'altra parte del paese per fare qualcosa super segreto? Naturalmente non ti veniamo prendere noi, perciò se riesci arriva vivo e ah si, ci siamo dimenticati di dirti che da coglioni quali siamo abbiamo deciso di spostarci in una scuola perchè ci piaceva giocare a bob l'aggiusta tutto'?» ironizzò il maggiore, in realtà lui non era stato chiamato dato che i telefoni non esistevano praticamente più se non le cabine all'interno dei distretti, ma comunque si poteva chiamare solo altri telefoni nella stessa città. Avevano mandato il messaggio tramite l'esercito che poi era stato riferito ad Hongjoong dal suo superiore, semplicemente il messaggio non poteva essere tanto lungo quindi non gli avevano detto il motivo di quell'invito.  

«Più o meno così, sì» rispose ridacchiando il biondo per stare al gioco «Una cosa la so, però non potrei dirtela» decise poi di dire qualcosa in più, in effetti c'era una cosa che sapeva e che era piuttosto sicuro avesse a che fare con la sua visita, ma sapeva ache che gli fosse stata detta in via confidenziale perciò non avrebbe dovuto dirla a nessuno. «Penso di meritarmela dopo tutto ciò che ho fatto e che continuo a fare, non credi?» parlò sincero il compagno per cercare di smuovere un po' il suo animo e farsi dire cosa fosse, era curioso non ci poteva fare niente e poi credeva veramente di meritarselo, inoltre, erano solo loro, a chi mai avrebbe potuto dirlo?

«Ah vuoi pure una ricompensa? Non ti è bastata questa notte?» Hongjoong decise di provocarlo tirando fuori quell'argomento del quale non avevano parlato per niente dalla sera precedente, «Mh...» Seonghwa fece finta di pensarci su, pensando veramente alla risposta da dare che alla fine venne fuori piuttosto cattiva «No, potevo scopare anche a casa» disse secco per provocarlo a sua volta. Il minore venne colto di sorpresa da quella risposta che non si aspettava e, sebbene sapesse che stesse solo scherzando, agì di conseguenza «Ah è così?» esclamò prima mettere la mano sul braccio sinistro del maggiore e schiacciò la ferita stando attento a non danneggiare i punti ma abbastanza forte da fargli male. Come prevedibile, Seonghwa cercò di fermarlo con l'altra mano «Aaaahhh ok ok stavo scherzando», il minore smise dopo pochi secondi ridendo, non si sarebbe mai stancato di prenderlo in giro, «Piccolo ti ho fatto male?» disse con voce dolce per deriderlo. «Sei cattivo, lo sai?» gli domandò Seonghwa continuando a camminare tenendolo per mano, «Mai quanto te» concluse il biondo prima che l'altro rallentasse e avvicinasse i loro visi «Poco ma sicuro» affermò per poi baciarlo lì nel mezzo della strada per addolcire e allo stesso tempo interrompere quella conversazione.

Ripresero a camminare dopo poco, ma pensandoci bene forse se anche glielo avesse detto non avrebbe fatto molta differenza, era una cosa importante ma si fidava dell'altro e contava sul fatto che non lo dicesse a nessuno fin quando non fosse diventata una cosa di dominio pubblico «Va bene ti dirò quello che so, tanto a questo punto» irruppe di nuovo nel silenzio facendo gioire il compagno «Stanno lavorando ad una cura» affermò forse la cosa più segreta che ci fosse al momento in tutta la Corea, a pensarci bene non c'era da stupirsi se i medici si erano trasferiti fuori da Gunsan per non far sapere neanche ai soldati tale studio. In effetti, se una notizia così fosse uscita allo scoperto, avrebbe distrutto il principio base che permetteva ai distretti di sopravvivere. Se lo avessero detto le persone avrebbero iniziato a credere che si potesse uscire fuori, che non fosse più pericoloso una volta che si ha la cura, e se nei distretti militarizzati ciò sarebbe potuto essere contenuto, in quelli liberi come Busan le persone sarebbero uscite, desiderose di raggiungere le altre città per rivedere i propri cari, o anche solo per lasciare quella che ormai non sopportavano più. Sarebbero scoppiate rivolte, che alla lunga si sarebbero rivelate difficili da contenere, per questo era meglio se quella notizia non diventasse ancora pubblica ma restasse a sola conoscenza dei medici, certo era che da quel momento il grigio avrebbe rappresentato un'eccezione.

«Una cura? Tipo un vaccino o così?» chiese per capire meglio, sarebbe stato piuttosto utile in effetti, anche se gli infetti potevano ancora uccidere le persone pur senza trasformarle, ma almeno il numero sarebbe rimasto invariato e al massimo sarebbe potuto di minuire, e poi poteva essere un passo in più verso un ritorno dopo anni alla normalità. «No no proprio una cura, per curare chi viene infettato entro un massimo di 36 ore» i pensieri di Seonghwa vennerro smentiti da quella spiegazione, poteva essere comunque una cosa utile, se non fosse che dopo essere stati infettato hai circa due ore prima di iniziare a perdere la ragione e diventare pericoloso per te stesso e per gli altri. «E pensi che funzionerà?» domandò il grigio poichè prima di pensare alla praticità di una cura era necessario sapere se funzionasse, ma purtroppo quella era una cosa che l'altro non poteva dire «Non lo so, non so niente di questa cura, solo questo», sperava in un certo senso che il motivo per cui lo avevano chiamato riguardasse tale cura, per saperne di più, ma dall'altro lato si era ripromesso di non avvicinarsi mai allo studio di quella malattia dopo aver visto ciò che era successo al padre, e di certo non voleva finire come lui.

Proprio in quel momento giunsero in fondo a quella strada, che da quel punto si incrociava con un altra e potevano andare o a destra o sinistra, ma invece al maggiore venne un'altra idea. Davanti a loro vi era un edificio molto grosso, era un hotel a giudicare dalla scritta presente all'entrata «Tagliamo dentro l'hotel, avrà sicuramente un'uscita sul retro e con un po' di fortuna ci condurrà all'altra strada» propose fermandosi davanti all'edificio e lasciando dopo tanto la mano dell'altro, «Come vuoi» Hongjoong non era molto convinto, ma in fondo non sembrava una brutta idea, forse gli avrebbe veramente facilitato la strada. C'era da sperare che non ci fossero infetti o che non fosse il covo di quei banditi, ma a parte ciò sarebbe stata una passeggiata, o almeno così credevano.






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-Che succederà in quel hotel? Lascio a voi le ipotesi-






























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