04

La sveglia fece aprire gli occhi a Jimin in modo decisamente brusco.

Quella notte non era riuscito a dormire molto, forse solamente due ore, e in quel momento avrebbe solamente voluto spegnere il cellulare e dormire ancora.

Ma non poteva; doveva andare alla scuola per prendere i libri, poiché il sabato e la domenica sarebbe stata chiusa, dunque il venerdì sarebbe stato l'unico giorno possibile.

Sospirò stropicciandosi gli occhi e si alzò a sedere, infilandosi le ciabatte.

Si stiracchiò ed afferrò un paio di boxer puliti e l'asciugamano per andare a lavarsi ed uscì dalla sua stanza, guardandosi intorno.

I genitori non c'erano, poiché erano già andati a lavoro, e la porta della stanza di Yoongi era -fortunatamente- chiusa.

Si avviò al bagno ed aprì la porta, chiudendosela alle spalle con delicatezza, per paura di svegliare il maggiore.

Appoggiò le cose sul piccolo sgabello nero che era accanto alla doccia, per poi aprire il getto dell'acqua ed aspettare che essa si riscaldasse abbastanza.

Nel frattempo andò a chiudere a chiave la porta del bagno e si tolse la canottiera con cui aveva dormito e i boxer.

Era tentato di lavarli a mano, d'altronde si sentiva davvero in imbarazzo a metterli nella loro cesta dei panni, ma signora Min si era gentilmente proposta di lavare ogni suo indumento, poiché avrebbero vissuto insieme per un anno, quindi infine li mise nella cesta, poi entrò in doccia.

Chiuse gli occhi e sospirò sollevato; non voleva pensare a niente, se non all'acqua che stava bagnando il suo corpo.

Il lunedì avrebbe iniziato l'anno in una nuova scuola, una scuola coreana, e per quanto lui fosse un ragazzo socievole ed estroverso, non aveva idea di come si sarebbe trovato in un paese così diverso dal suo.

Le abitudini erano diverse, le persone erano diverse, erano tutti molto più concentrati e focalizzati sulle buone maniere e sullo studio, un contesto totalmente diverso dal suo.

Aveva paura di rimanere solo, di venir preso in giro per la propria pronuncia...anche se parlava davvero bene il coreano, era comunque un americano.

E se non lo avessero apprezzato?

Di certo non avrebbe potuto contare su uno stronzo come Yoongi, non gli avrebbe mai dato la possibilità di diventare suo amico e molto probabilmente gli avrebbe reso la vita difficile.

Sciacquò via il sapone dal suo corpo e dai capelli mentre continuava a pensare e ripensare, maledicendosi per averlo fatto.

Volevo solo rilassarmi, non stressarmi, cazzo

Prese l'asciugamano e lo passò tra i capelli, per poi legarselo in vita ed avvicinarsi allo specchio appannato.

Cercò il phon tra i vari scaffali e quando lo trovò, lo attaccò alla presa elettrica ed iniziò ad asciugarsi i capelli.

Non ci mise molto, si guardò allo specchio e se li pettinò leggermente, sistemandoli in modo tale da lasciare parte della sua fronte scoperta.

Fece per prendere i boxer sullo sgabello, ma non li trovò.

"Cosa..." era sicuro di averli presi, così subito pensò che gli fossero caduti in stanza e non se ne fosse accorto perché erano sotto l'asciugamano.

Sbuffò sonoramente, per poi andare verso la porta del bagno ed aprirla lentamente, notando subito Yoongi davanti ad essa e con i suoi boxer in mano.

"Cercavi questi?" disse con un sorrisetto, squadrandolo dalla testa ai piedi. "Wow...complimenti"

"Cos..." solo dopo si accorse di essere praticamente nudo, con solo un asciugamano a coprirlo.

Subito sentì il viso andargli a fuoco, e volle sotterrarsi per l'imbarazzo.

"Dammi..dammeli" cercò di dire, allungando un braccio verso di lui mentre con l'altro teneva l'asciugamano stretto alla vita.

Yoongi si ritirò. "E perché mai? Oh sai, ero convinto che fossi il tipo da boxer rosa, con i fiorellini o con qualcosa di kink sopra...e invece sono solo neri, che delusione..." disse un una falsa espressione triste sul volto.

Jimin strinse gli occhi ed uscì dal bagno, avvicinandosi, ma il maggiore si scostò ancora di più.

"Ridammeli, cristo, hai dodici anni o cosa?!" sbottò aumentando il passo verso di lui.

"O cosa, direi...e tu hai un gran bel fisico o me lo sto immaginando?" si morse il labbro, portando le mani dietro la schiena.

"Yoongi...per favore" si lamentò arrossendo ancora il minore.

"Per favore cosa?"

"Ridammi i-" sospirò. "Puoi gentilmente restituirmi i miei boxer...hyung?"

Il maggiore sorrise soddisfatto e si avvicinò a lui lentamente.

"Vedo che stai imparando" disse appoggiando i boxer puliti sulla sua spalla. "Però sai...non mi sarebbe affatto dispiaciuto se questo..."

Passò un dito lungo il suo torace, fino ad arrivare all'asciugamano. "Fosse casualmente caduto"

Jimin rabbrividì e rimase completamente immobile, senza la forza di reagire o rispondere, e lo guardò chiudere la porta.

Era decisamente confuso.

Confuso dal comportamento di Yoongi, ma soprattutto da come il proprio corpo aveva reagito.

Un sospirò frustrato uscì dalle sue labbra, e si rinchiude nuovamente nel bagno, per mettersi i boxer.

"Merda..." piagnucolò abbassando lo sguardo.

Perché diavolo mi sono eccitato?!

Si maledisse, non era di certo il momento, non quando Yoongi era a tre metri di distanza da lui.

Ma soprattutto non avrebbe mai voluto dargli quella soddisfazione.

Pensa a qualcos'altro Jimin...pensa a...a quanto dovrai studiare quest'anno e ugh...okay

Odiava sentire quella vocina nella testa ma in qualche modo doveva pur togliere quel problema che aveva in mezzo alle gambe, e di certo non lo avrebbe fatto masturbandosi pensando a quello stronzo.

Poi lui bussò con violenza alla porta del bagno.

"Sbrigati, devo andarci pure io in bagno" disse con voce bassa.

Jimin alzò gli occhi al cielo e sistemò l'asciugamano su un gancio, speranzoso del fatto che la sua erezione fosse già diminuita almeno di un minimo.

Perché devo sempre fare figure di merda?! Si disse quasi disperatamente, ed uscì dal bagno, correndo in camera sua.

Sentì l'altro entrare nel bagno e butto fuori l'aria, sollevato.

Poi indossò una maglietta a maniche corte, dei jeans e un paio di vans nere, per poi prendere il cellulare e cercare il modo per andare a scuola.

"Oddio, ma perché deve essere così difficile?!" esclamò buttandosi contro il materasso.

Non stava capendo assolutamente nulla, avrebbe dovuto comprare la tessera ma non c'erano punti in cui farlo, o almeno non vicino a casa.

Per arrivare in un negozio che le vendeva avrebbe dovuto prendere un autobus e poi ancora un altro per arrivare a scuola.

Di quel passo non sarebbe arrivato in tempo poiché la segreteria del liceo sarebbe stata aperta solo dalle 10 alle 12, ed erano già le dieci e un quarto.

Aveva perso troppo tempo.

"Jimin?" lo chiamò poi il maggiore.

"Che c'è?"

"Posso aprire?" chiese Yoongi.

"Sì" fece lui alzandosi ed afferrando il telefono.

Il menta aprì la porta e lo osservò a lungo prima di parlare.

"Prendi i fogli dell'iscrizione e tutto quello che ti serve, ti porto io a scuola così finisci di lamentarti" disse con fare decisamente fastidioso.

"Che? No, posso andarci da solo"

Yoongi trattenne una risata. "No, ti perderesti, in più non hai nulla, non faresti in tempo, quindi ti porto io e poi andiamo a prendere la tessera, a patto che poi mi accompagni dal parrucchiere"

"Ma io...andiamo anche a prendere la tessera?"

"Sì, Jimin, sbrigati, questa disponibilità non durerà molto, quindi cogli l'attimo" alzò gli occhi al cielo.

Allora Jimin prese i documenti, li infilò velocemente nello zaino e lo seguì giù per le scale, fino ad entrare nel garage.

"Tieni" disse Yoongi porgendogli un casco.

Jimin lo guardò confuso. "Cos..non prendiamo la macchina?"

"No, ho la moto, è molto più veloce" fece spallucce aprendo la serranda del garage ed avvicinandosi a quella moto completamente nera.

Il minore deglutì. "Uhm...ecco credo...non è un problema, posso...posso andare da solo"

Yoongi lo guardò curioso, piegando la testa di lato, e trattenendo un sorriso. "Per caso hai paura, Jimin?"

"C-che? No ecco...io..." arrossì violentemente, stringendo gli occhi.

"Tu? Cavolo, sei un ragazzo americano e non sei mai salito su una moto? Non fate cazzate su cazzate, voi?" disse Yoongi accendendo il motore.

"Cosa...che diavolo significa scusa?! Che voi le cazzate non le fate? No, sono salito su una moto un'unica volta e sono rimasto traumatizzato okay?" Sbottò Jimin, imbarazzato.

"Okay, calmati però" sbuffò Yoongi. "Ma hai due scelte, o andare a scuola lunedì senza libri, cosa che davvero...non è l'ideale iniziare così l'anno, oppure stringerti a me e risolvere il problema"

Jimin si morse il labbro, impaurito, ma si avvicinò comunque.

D'altronde era quello l'unico modo, giusto?

Osservò il casco, per poi indossarlo, ma non riuscì a chiuderlo.

"Cazzo, imbranato è il tuo secondo nome, eh?" sospirò Yoongi scostandogli le mani ed allacciando il casco al posto suo.

Jimin sentì le guance andare a fuoco. "Grazie..."

"Prego, ora sali però" fece il maggiore restando fermo.

Jimin cercò di salire sulla moto in maniera decente ma fallì miseramente, così si arrese e posò le mani sulle spalle del maggiore e finalmente ci riuscì.

"Scusa, non..."

Una figura di merda continua, basta ora scappo

Yoongi scosse la testa ed uscì dal cancello di casa, per poi girarsi leggermente.

"Tieniti a me, non andrò a due all'ora solo perché hai paura, è noioso" disse, la voce ovattata a causa del casco.

Jimin fu titubante a portare le mani sui suoi fianchi, ma quando il maggiore partì, subito strinse le braccia alla sua vita, stringendo gli occhi per non vedere quanto il paesaggio scorresse velocemente.

"Rallenta, per dio" disse disperatamente, mentre si stringeva a lui sempre di più.

"Sto andando a soli 70 chilometri orari, Jimin, e tu mi stai soffocando" rise Yoongi mentre svoltava in varie viette.

"Quanto manca?" domandò il minore dopo pochi minuti.

La sua mente stava lentamente affogando nel terrore, la moto andava troppo veloce per i suoi gusti e non vedeva l'ora di arrivare.

"Pochissimo Jiminie" rispose Yoongi.

Ed in effetti era così, perché dopo neanche cinque minuti arrivarono.

"Jimin, puoi lasciarmi ora, siamo arrivati" ridacchiò parcheggiando la moto.

"Oh..." subito si allontanò, aprendo gli occhi leggermente.

Erano davanti ad una struttura grande e piena di finestre, circondata da un vasto giardino.

Yoongi si tolse il casco, e si sistemò i capelli color menta guardandosi allo specchietto retrovisore.

"Yoongi uhm...puoi..." si mordicchiò il labbro.

Subito il maggiore capì e sorrise quasi con soddisfazione, per poi aiutarlo a slacciare il casco.

"Devi premere questo è poi tirare il cinturino, Jimin, non è difficile" ridacchiò mostrandogli la chiusura del casco.

"Va...va bene, grazie" abbassò lo sguardo.

"Grazie come?"

"Grazie hyung" sospirò Jimin.

"Bravo il mio americano, non è stato tanto brutto tenerti a me durante il tragitto, vero?" sorrise poi, portando una mano tra i suoi capelli e scompigliandoli.

"Dal parrucchiere cambierai colore anche tu"

"Cosa? No, non ho soldi con me" ribatté Jimin, arrossendo per quel gesto che aveva trovato decisamente troppo carino per uno come Yoongi.

"Oh invece lo cambierai, non mi dispiacerebbe vederti con i capelli grigi, quasi color argento, sai?" Disse il maggiore sistemando il casco.

Grigio/argento? Ma perché si stava comportando così?

"Tu...tu come li farai?" chiese per non pensarci.

"Penso che li farò semplicemente neri, hanno bisogno di riposare o mi cadranno" ridacchiò. "Oh comunque a casa ti darò la bicicletta, così verrai a scuola con quella, ci si mettono venti minuti, e da ciò che ho visto...sembri allenato, no?"

Jimin strabuzzò gli occhi. "Cosa?! Se avrò una bicicletta perché mi hai costretto a prendere la moto, scusami?!"

"Oh beh, abbiamo fatto molto più in fretta così, volevo accompagnarti a prendere la tessera ed avere compagnia dal parrucchiere, e con la scusa.." si avvicinò al suo viso e Jimin poté percepire il cuore battere a mille quando la mano dell'altro gli sfiorò il fianco. "Non mi è affatto dispiaciuto essere quasi soffocato da te che ti stringevi a me perché avevi paura"

Sorrise spavaldo e si allontanò, dirigendosi all'entrata della scuola.

Lasciò Jimin ad osservarlo, decisamente confuso.

Cavolo, Yoongi era davvero strano.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top