🍄Tamakixreader🍄
Richiesta di: HoshySensei ecco a te la tua tanto attesa storia. Spero ti piaccia💗✨
P. s. non lo dico mai, però se volete farmi altre richieste sono sempre ben accette.
Reader: Femm
Trama: Tamaki ti aiuta con il quirk
Rating: 🍄(LEMON)
⚠️QUIRK: BASATO SUI SUONI E SULLE ONDE SONORE. RIESCE A COMBATTERE PERCEPENDO LE VIBRAZIONI CHE EMETTONO LE PERSONE.⚠️
Stavo camminando con Mirio diretta nella mia classe, la 1-A. Eravamo migliori amici, e ogni giorno si prendeva la briga di accompagnarmi ovunque. Passammo davanti alla sua classe, dove ci fermammo un attimo perché voleva salutare i suoi amici. Feci gli occhi in bianco e lo seguì dentro la classe. Appena entrata in aula una ragazza molto carina dai lunghi capelli azzurri si avvicinò a noi per poi salutarci con un sorriso a 32 denti. Ricambiai il saluto e mentre lei e Mirio chiacchieravano vidi Tamaki appallotolato sul suo banco. Lo conoscevo da circa due anni, e da quel che ricordo mi era sempre piaciuto. Era un ragazzo estremamente timidino e introverso, infatti solitamente stava sempre solo con Mirio, l'unico che riusciva a capirlo sempre.
Erano molto amici e quando Mirio stava con lui, anche se di poco, riusciva a farlo aprire un pochino.
Oltre a questo io lo trovavo estremamente carino, la sua timidezza mi faceva battere il cuore in un modo diverso da sempre, e ogni volta che si sentiva in colpa per qualsiasi cosa io cercavo di risollevargli il morale.
Dopo un paio di minuti in cui lo stavo fissando, lui si accorse della mia presenza. Alzai la mano in segno di saluto, ma lui arrossì e nascose il viso tra le sue braccia, chiudendosi ancora di più a riccio. Guardai Mirio che stava salutando la sua amica, per poi chiedergli il perché del comportamento del ragazzo dai capelli blu. Lui mi prese per mano, dirigendosi verso il suo amico.
M: "Tamaki-kun, ti andrebbe di aiutare T/n con il suo quirk? Mi ha detto che ha bisogno di aiuto e tu sei il candidato perfetto"
Guardai il mio amico con sguardo perplesso, non capivo perché gli stesse chiedendo ciò, non avevo bisogno di aiuto. Era sicuramente una scusa per farci uscire insieme. Mirio sapeva dei miei sentimenti verso di Tamaki, e sapeva anche che ogni volta che provavo a chiedergli di uscire,lui cercasse una scusa. Questo mi aveva fatto male, tanto che da un po' di tempo cercavo di passare il minor tempo possibile con lui per farmi passare la cotta. Inutile dire che al cuor non si comanda, e io ero ancora estremamente persa da lui.
Tamaki alzò il capo e sempre con il capo rivolto verso il basso cercò di dire qualcosa:
T: "Devo proprio?..."
M: "Ovviamente! Vi vedrete stasera alle 17 a casa tua"
E poi fui trascinata dal ragazzo più grande verso il corridoio fuori dalla classe. Cercai di fermarlo, ma essendo molto più piccola di lui non ci riuscì e aspettai l'arrivo nella mia classe per chiedergli spiegazioni.
T/n: "Ehi, perché hai organizzato un uscita senza nemmeno chiedermi nulla? Metti caso che avevo già un impegno per staser-"
M: "T/n, conosco i tuoi impegni, non hai scuse!"
T/n: "Va bene, è possibile che tu abbia ragione, ma perché l'hai fatto? Non ho bisogno di aiuti con il mio quirk, lo sai"
M: "Prendila come un'opportunità!- Mi spinse verso la porta della classe- e ora vai! Si puntuale oggi, e vestiti bene"
Mi scocco un bacio sulla fronte e scappò via. Sbuffai e entrai in classe.
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Erano quasi le 17 e io stavo per uscire di casa, essendo che come al solito avevo fatto tardi. Mi incamminai con passo svelto verso casa di Tamaki, che si trovava a 5 minuti da casa mia.
Appena arrivata alzai il braccio per bussare al suo portone, rendendomi conto che stavo tremando come una bambina. Presi un gran respiro e bussai con il cuore a mille.
La porta si aprì subito, come se Tamaki fosse stato dietro alla porta aspettando il mio arrivo. Si vedeva solo per metà, con tutta la faccia coperta tranne gli occhi. Dopo essersi accertata che fossi io mi aprì la porta lentamente, rivelandolo in tutta la sua grandezza. Aveva una maglietta blu scuro che si intonava ai suoi capelli, e un paio di jeans. Mi fece entrare a casa sua, sempre rimanendo in silenzio, per poi accompagnarmi in camera sua. Mi fece accomodare sul letto per poi seguirmi a ruota. Ci fu un silenzio imbarazzante per un po', nel quale io mi guardavo intorno e lui si fissava le mani. Dopo un po', lui si alzò, diventando rosso in viso e balbettando:
T: "I-in cosa t-ti devo a-aiutare?"
T/n: "Ehm...- cercai di inventarmi al più presto qualcosa, d'altronde questa era una vera opportunità per me, e come aveva detto Mirio non potevo sprecarla- Volevo esercitarmi a combattere con qualcuno di forte, quindi se per te va bene..."
T: "O-oh, cer-tamente"
T/n: "Se non te lo ricordassi il mio quirk si..."
T: "basa sui suoni. Riesci a percepire ogni rumore, anche il più insignificante. Questo è un enorme vantaggio in battaglia, visto che riesci a capire subito dove si trova l'avversario"
Rimasi scioccata, non pensavo si ricordasse per filo e per segno quello che gli avevo detto due anni prima.
T/n: "Esattamente!"
T: "Io a-avevo pensato una c-cosa- si allontanò, frugando nel suo comodino, dal quale prese una benda- v-visto che devi ese-rcitarti, potremmo c-combattere i-insieme mentre hai un-a benda negli o-occhi"
Arrossì ancora di più, sicuramente pensando a quanto stupida potesse essere la sua idea, ma a me sembrava ottima, così mi avvicinai a lui e sfiorandogli le mani gli presi la benda, portandomela agli occhi e legandomela.
Non potendo più vedere nulla, mi affidai al mio quirk. Come già detto, anche senza vedere l'avversario ne percepivo le vibrazioni, cosa che mi faceva visualizzare Tamaki come se lo vedessi realmente.
T: "B-bene, ora proverò ad a-attacarti, se t-ti faccio m-male dim-melo"
Si avvicinò piano verso di me, per poi attivare il suo quirk che questa volta comprendeva che le sue dita diventassero dei tentacoli, per poi iniziare a combattere con me.
Cercò di afferrarmi con i suoi tentacoli, ma io feci un balzo indietro prima che mi prendesse. Si stupì leggermente dai miei movimenti tanto veloci, per poi riniziare ad attaccare, questa volta lanciandomi contro tutti i suoi tentacoli.
Schivai molti altri suoi attacchi, attaccando poi a mia volta. Col tempo iniziammo a cordinarci. Ricevevo tanti pugni e calci, ma ne davo altrettanti.
Avevamo entrambi il fiatone, ma ci stavamo divertendo.
Caricai un pugno diretto al suo viso, che però lui riuscì a intercettare e facendomi uno sgambetto mi fece cadere a faccia in sú.
Cercai di risollevarmi, ma le sue dita tentacolo mi avevano già raggiunta.
Mi dibattei inutilmente, visto che non aveva per niente intenzione di lasciarmi andare.
Dopo essermi calmata un attimo lui mi rimise in piedi e sempre con i suoi tentacoli mi tolse la benda dagli occhi.
Era molto più vicino di quanto immaginassi.
Tutti i miei sentimenti per lui tornarono a galla in quel momento, facendomi arrossire notando che non aveva smesso di fissarmi negli occhi.
Era totalmente rosso in viso dall'imbarazzo e quella visione mi fece innamorare ancora di più di lui.
Come comandata da una forza superiore mi avvicinai ancora più a lui, rintrovandomi a un centimetro dalle sue labbra, labbra che non mi erano mai sembrate così tanto invitanti.
Lo guardai negli occhi come a chiedere il suo permesso, ma stranamente non fui allontanata da lui, così feci finalmente combaciare le nostre labbra.
Fu un semplice bacio a stampo, che per mia sorpresa fu ricambiato.
Continuammo a baciarci in modo dolce e insicuro, poi non appena misi le mani nei suoi capelli diventò un bacio un minimo più sensuale.
Ci staccammo per riprendere fiato, ma non appena lui collegò quello appena successo si mise le mani in viso coprendo quel rossore che iniziava a intravedersi, scuotendo velocemente la testa.
T: "Io- nono. Non avrei dovuto lasciarti fare"
Mi stupì dalle sue parole, d'altronde mi aveva dato il suo consenso.
T/n: "Che vuoi dire? Mi sembravi abbastanza convinto prima"
T: "T/n non puoi capire. Io non posso, anzi non voglio!"
T/n: "Ma che cosa?! Non vuoi baciarmi? Va bene, dimentica tutto quello che è successo qui, se è quello che vuoi"
Mi iniziai ad incamminare verso la porta con i pugni stretti.
Ma prima che potessi aprirla dei tentacoli mi avvolsero la vita, trascinandomi nuovamente verso di lui.
Lo fissai contrariata aspettando che si spiegasse.
T: "T/n, t-tu m-mi pia-ci"
Sbalordita spalancai gli occhi, fissandolo a bocca aperta. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere.
T/n: "Anche tu mi piaci, molto"
Fece un sorrisino imbarazzato e io mi avvicinai a lui, lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra.
Cercai di rialzarmi, ma misi male il piede, e cademmo entrambi sul letto.
Finimmo l'uno sopra l'altra. Risi imbarazzata e lui mi seguì a ruota.
Lo fissai negli occhi per una manciata di minuti, finalmente aveva stampato un sorriso nel suo bellissimo viso.
Era così carino.
Lo baciai, questa volta volendo approffondire mi sistemai sopra di lui a cavalcioni.
Lui stava al gioco, iniziando ad accarezzarmi il corpo coperto dai vestiti.
Iniziai a levargli i vestiti, lasciandolo senza maglietta. Lui resosi conto della situazione divenne rosso nelle guance, ma lo fermai prima che potesse coprirsi tutta la faccia con le mani, portandole ai lati del suo capo.
T/n: "Sei bellissimo quando arrossisci"
Questa frase lo fece arrossire il doppio, facendolo diventare un vero e proprio pomodoro.
Risi e riniziai a baciarlo dolcemente, lasciando segni un po' ovunque.
Nel mentre lui cercava di levarmi la felpa, vedendolo in difficoltà lo aiutai.
Mi guardava come ammaliato, e questo mi faceva sentire amata.
Continuammo a levarci i vestiti fino a quando entrambi non finimmo nudi con solo l'intimo.
Era il suo turno di stare sopra di me, quando mi chiese:
T: "Sei sicura? Non vorrei fare nulla che tu non vorresti"
Annui e gli passai le mani nel viso, accarezzandolo dolcemente. Il mio cuore faceva le capriole, per mesi mi ero immaginata questi scenari, e finalmente quando meno me lo sarei aspettata, stava diventando realtà. Faticavo ancora a credere che un ragazzo come lui si fosse preso una cotta per me.
Mi fece un altro sorrisino timido e prima di passare all'azione mi bacio lentamente e sensualmente le labbra.
Mi levai l'intimo mentre lui si infilava il preservativo, sempre senza allontanarci di troppo.
Quando entrambi fummo pronti lui mi prese le mani e accarezzandole dolcemente sospirò. Si notava il suo nervosismo, ma io non volevo mettergli pressione, quindi aspettai che facesse il primo passo.
Infilò il suo membro dentro di me lentamente. Aveva sicuramente paura di farmi male, cosa abbastanza intuibile dai suoi modi premurosi.
Era di notevoli dimensioni, quindi all'inizio fece dannatamente male, ma lui si muoveva molto lentamente apposta per farmi abituare.
Per tutto il tempo lui continuava a guardarmi negli occhi, lasciando intravedere un sorrisino ai lati della bocca.
Le nostre mani erano intrecciate, cosa che mi fece venire ancora di più le farfalle allo stomaco.
Respiravo affannosamente, cercando di abituarmi alla situazione.
Quando finalmente entrò totalmente in me iniziai a rilassarmi, non faceva più male come prima.
Lui lo intuì subito, per poi avvicinarmi e lasciarmi un bacio sulle labbra e un'altro sulla fronte.
Chiusi gli occhi per godermi di più il piacere che aumentava con i suoi graduali movimenti.
Lo cercai con la mano, prendendolo per le spalle e facendolo avvicinare ancora più a me.
Finimmo in una specie di abbraccio, i nostri corpi totalmente appiccicati.
Non si fermò mai con i suoi movimenti, che anche se continuavano ad essere dolci e lenti avevano un qualcosa di rude.
Aumentò di poco la velocità volendo di più, facendomi ansimare dall'enorme piacere che mi donava.
Più si muoveva veloce più io gemevo.
Cercai di abbassare i toni, ma ogni volta che toccava il mio punto G mi faceva gemere il suo nome ancora più forte della volta precedente.
Dall'altro lato lui continuava a ripetere il mio nome tra i denti, quasi come fosse un mantra.
Aumentò sempre più, fino a quando urlai il suo nome, per poi lasciarmi andare sul materasso ormai bollente.
T: "T-T/n, continua a... guardarmi mh"
Feci come richiesto e lo vidi letteralmente venire.
Le guance più che rosse, gli occhi quasi totalmente chiusi dal piacere e la bocca leggermente aperta. Misi le mani nella sua vita, facendolo gemere nuovamente.
Dopo alcuni secondi di ansiti continui venne urlando il mio nome:
T: "Aahh~ T/n~"
Si accasciò sopra di me, abbracciandomi e continuando a lasciarmi bacini su tutto il petto.
Era bellissimo.
Gli accarezzai i capelli morbidi e setosi, cercando di riprendere fiato.
Rimanemmo per un bel po' nel silenzio totale, godendoci le rispettive coccole.
Poi lui sussurrò:
T: "Mi piaci da così tanto... credevo non mi avresti voluto più accanto, quindi mi sono allontanato da te per non soffrire"
Gli baciai il capo per poi sussurrargli in risposta:
T/n: "Anche a me sei sempre piaciuto. Capisco il tuo aver paura di quello che sarebbe potuto accadere, ma in ogni caso non avresti mai dovuto allontanarti, avremo potuto parlarne insieme"
Mi baciò il braccio e annuì.
T: "Si, hai ragione. Ma ora sono... felice"
T/n: "Anch'io, tantissimo"
E ci addormentammò insieme.
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🍁Spazio me🍁
Tamaki mi sta piacendo un botto. Veramente, è così cuccioloooooo. Ogni volta che lo vedo sclero.
Spero vi piaccia la storia, se è così lasciate una stellina o un commento.
Bye<3
La prossima sarà... SORPRESA EHEHE, VI DICO SOLO CHE NON VE L'ASPETTATE MA NE AVETE SICURAMENTE BISOGNO.
P. s. Ora torno seria per un attimino. Domani devo partire per un campo scout, quindi purtroppo per una settimana circa non mi farò sentire, essendo che ci tolgono i cellulari e tutti i contatti al mondo esterno. Questo può essere bello da un lato, ma ovviamente non sarò per nulla presente in quella settimana.
Ho pubblicato oggi apposta per non lasciare indietro la richiesta, visto che ho fatto aspettare un po' per far uscire questa storia.
In ogni caso ci rivediamo al più presto con una sorpresina. (Torno il 24 ma avrò sicuramente bisogno di riposo)
Ora vi lascio, ciau<3
EleKozume
16 Luglio 2021
(un mese al mio compleanno wow)
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