8. Covo di Vipere
Questa è la mia ira,
Me la canta una puttana che si chiama Elvira,
Ho sempre odiato le guerre perché lì si versa sangue ma gira come gira
E alla fine sempre io sono in guerra con me stesso quindi fanculo aggiusto la mira.
Fanculo a tutti.
Vipere strisciano ai miei piedi mentre le cobre sbucano da ogni angolo
Più che vita questa è il percorso mortale di un folle, prendo la medusa e la strangolo,
Un serpente mi morde ma ormai questo veleno non mi fa più effetto,
Ci hanno già pensato altre vipere a mordermi prima ma ora sono maledetto
Mi hanno sempre tolto quello a qui tenevo nel modo più brutale,
Dimmi cosa proveresti sentendoti dire che un tuo amico è morto in un incidente stradale?
Io ho provato solo rabbia e dolore ma la cosa che mi ha fatto più male
È stata quella di non esserci nemmeno potuto andare al suo funerale.
Siamo troppo fragili, nati nel covo delle vipere,
Le persone buone o muoiono o cambiano iniziando a uccidere,
Se ammazzi una vipera e non le stacchi la testa, al tramonto risorgerà,
Le sue ferite spariranno e per il resto della vita ti tormenterà,
Non c'è nulla più bastardo di un amico che ti venderebbe per nulla,
Se non quello che scarterebbe direttamente senza rancore o paura,
Figli di una società in cui domina chi è stronzo senza alcun merito,
Gli uomini in nero sono i politici che ti giudicano in base al tuo reddito,
Siamo diventati numeri e mi manca il tempo quando eravamo ancora esseri umani,
Quando non erano numeri ma le tue azioni a dirti quanto vali.
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