3- Bosco

Riaprì gli occhi a quanto pare il fuoco mi aveva divorato ma non ucciso, non capivo com'era possibile una cosa del genere.
Mi sedetti un attimo per terra, per rilassarmi un po' e per vedere meglio il luogo circostante.
Per prima cosa mi feci un massaggio alle tempie e al collo per rilassarmi, dopo inizia ad osservare attorno a me.

Mi trovavo nel bosco precedentemente visto durante la caduta. La prima cosa che feci è guardare in alto per cercare il circo o il pagliaccio, restai felice nel non trovare nessuno dei due.
Allora iniziai ad ispezionare attorno a me.
L'atmosfera era lugubre al punto giusto, mi trovavo tra tanti alberi alti, nonostante ci fosse buio riuscivo a vedere buona parte delle cose.
L'odore era tipico della campagna, odore di terra e aria fresca era quella che percepivo, forse troppo fresca ogni tanto mi veniva qualche brivido di freddo.
C'era un leggero venticello che scuoteva gli alberi infatti gli alberi si muovevano leggermente verso la punta, un altro rumore udibile era un ruscello o un fiume che molto probabilmente si trovava poco distante da lì.
Il mal di testa che precedentemente avevo era leggermente diminuito, ma ancora non riuscivo a ragionare e a trovare una risposta certa di come mi trovassi lì.
Come ero arrivato lì? Cosa mi ci aveva portato? Chi era quel pagliaccio e cosa voleva? Adesso dove mi trovato?
Nessuna risposta riuscivo a dare a queste domande e alle altre che mi frullavano in testa.
Guardai un'ultima volta attorno a me prima di alzarmi.

Mi misi a seguire il rumore dell'acqua che scorreva, feci pochissima strada. Arrivato al ruscello osservai la scena che mi si presentava d'avanti: un piccolo fiumiciattolo con ai lati delle sponde percorribili a piedi.
Mi avvicinai all'acqua e mi sciacquai la faccia, ne avevo tanto bisogno, bevvi anche un po' d'acqua e mi aiutò a stemperare il caldo alla gola a dire il vero sentivo ancora il mio corpo cuocere, avrei voluto fare tutto il bagno ma non potevo sia perché l'acqua era troppo congelata sia perché avrei avuto difficoltà a salire sulla sponda.
Una volta finito di lavarmi la faccia rimasi in ginocchio a guardare il fiume e cercare la sua fine da un lato e dell'altro ma non si vedeva.
Mi alzai e mi misi a percorrere la sponda del fiume da una parte nella speranza di trovare qualcosa che mi aiutasse o qualcuno non pericoloso come con l'incontro precedente.
Dopo aver percorso un bel po' di chilometri, stanco, decisi di appoggiarmi in un albero per riposarmi e mi addormentai.

Il risveglio fu molto brusco, sentì un forte rumore non vicino a me ma lontano infatti lo percepì ovattato. Mi guardai attorno ma non vidi nulla, mi alzai e mi misi a camminare in direzione del rumore. Quando arrivai sul posto capì cosa provocò quel rumore, un albero era crollato proprio sul fiume, dove un attimo prima ero passato, ostruendo il passaggio lungo la sponda. Realmente non capì cosa avesse potuto provocare la caduta di quell'albero ma una cosa cosa era sicura: in quel posto non ero solo. Infatti sentivo dei passi molto pesanti inoltrati nella foresta almeno ad una distanza udibile. Inizialmente non volevo assolutamente sapere chi fosse a provocare quel rumore, sentendo i passi fermarsi decisi di cercare di capire chi potesse essere senza farmi vedere. Feci alcuni metri dentro la foresta prima di sentire alle mie spalle un rantolio molto pesante, mi misi a tremare come una foglia.
Lentamente mi girai...un orso bruno enorme mi fissava inferocito nonostante non avessi fatto nulla. Rimasi paralizzato ebbe il tempo di avvicinarsi che ripresi il controllo del mio corpo e scappi via.
Tornai indietro e mi misi a correre lungo la sponda del fiume cosicché corressi più veloce peccato che anche l'orso correva più veloce. Mi girai poche volte ed era sempre più vicino, fu allora che decisi di correre all'interno della foresta stessa, io avrei rallentato il passo e anche lui doveva rallentarlo per colpa degli alberi.
Corsi, corsi più veloce che potessi, ma nonostante gli innumerevoli sforzi l'orso era nel suo habitat naturate, lo conosceva meglio di me.
Alcune volte rischiai di cadere, fortunatamente non perfetti l'equilibrio in modo da cadere.
Mi presi di letto alcuni alberi, un ramo in testa, mi faceva male la spalla, le gambe, non respiravo più, ero sudato e sfinito.
Commisi un errore...mi girai ancora una volta, era troppo vicino continuai a guardarlo mentre saltava sopra di me a zampe tese...una storta mi fece cadere e la mia testa urtò violentemente contro una pietra...si fece tutto buio, non sentivo più i rumori e persi i sensi.

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