CAPITOLO 11


~ANNA~

あって地獄なくて極楽

Atte jigoku nakute gokuraku

"Possedendo, l’inferno. Non possedendo, il paradiso."

Detto Giapponese

La porta della mia camera da letto si spalanca ed entra una Carmen raggiante, truccata come se dovesse andare a una sfilata di moda in cui lei è la stella della serata. Indossa un vestito rosso fuoco che fascia le sue curve sinuose come se fosse una seconda pelle e le sta divinamente. La scollatura a cuore le esalta il seno e il collo lungo, mentre nella vita stretta porta una cintura tempestata di piccoli strass che sottolinea il suo fisico da modella.

“È bellissima…”

I suoi occhi di zaffiro sono fissi su di me, mentre tiene in mano un abito da sera bordeaux e le sue labbra si piegano in un sorriso pieno. Si avvicina e lo appoggia sul letto. «Indosserai questo!»

Aggrotto la fronte, per niente convinta da quello spacco vertiginoso di lato e dallo scollo abbondante. Mi piace quel vestito, ma non lo indosserei mai per andare a bere con gli amici. A dire la verità, non lo indosserei in generale; mi sentirei troppo a disagio.

«Non guardarmi in quel modo, come se qualcuno ti avesse gettato addosso dell’acqua gelata. Sbrigati e indossalo». Ordina perentoria, puntando lo sguardo sul vestito prima di ritornare di nuovo su di me.

Apro la bocca per ribattere, ma lei mi precede rimarcando con uno: «Sbrigati!»

Sbuffo, passandomi le mani sul volto, e alzo le braccia per aria. Quando si mette in testa una cosa, questa ragazza diventa una furia.

«E va bene, con te è inutile discutere». Chiudo le ante dell’armadio e lo afferro svogliata per poi mettermelo. «Però… non credi che sia un po’ troppo vestite così? Tra trucco, i capelli e questo… vestito…»

La mia amica arriccia le labbra. «No, Anna, così è perfetto. Stiamo andando al compleanno del tuo futuro ragazzo! Ringraziami, invece di cercare di trovare una scusa per sentirti in difetto!» mi redarguisce con le mani sui fianchi e gli occhi fissi nei miei.

Sento il calore espandersi nel volto al pensiero che Federico possa essere il mio ragazzo e facendo un respiro profondo le restituisco un silenzioso sguardo di rimprovero.

Lei ride, mentre si volta verso lo specchio e si ritocca le labbra col lucidalabbra rosa tenue. «Sono proprio curiosa di scoprire che succederà stasera tra te e lui».

«Ti confesso che…» deglutisco, in agitazione, «è così anche per me».

Finiamo di prepararci, con Carmen che ridacchia e mi punzecchia, e ci avviamo verso la festa. La mia amica guida con prudenza, dato che ha voluto indossare qui tacchi altissimi, mentre io resto in silenzio.
“La mia amica dice di andare dritto alla meta, ma come faccio? E se poi rovinassi tutto? Che fine farebbe la nostra amicizia?”

Carmen spegne il motore e io sussulto, nemmeno mi sono accorta della strada che abbiamo percorso. Lei mi rivolge uno sguardo profondo pieno di comprensione. «Pronta?»

Nego con un cenno, faccio un respiro profondo e annuisco in fretta subito dopo. «Non lo so. Ma andiamo prima che cambi idea e me ne torni a casa a piedi».

Lei ridacchia e mi precede. Fuori dalla discoteca è pieno di persone vestite di tutto punto. Nonostante siano tutti accalcati in piccoli gruppi, non è sovrappopolato come al solito. Alcuni frequentano la mia stessa università, tanti altri che non li ho mai visto, ma nessuno ha un viso famigliare.

«Federico ha fatto le cose in grande! È riuscito davvero ad affittare questo posto solo per la sua festa», Carmen allarga gli occhi e si guarda attorno ammirata, mentre tutto in me è in allerta.

“Chissà cosa penseranno gli altri nel vedermi conciata così… E Fede…”

Entriamo, con Carmen che si fa strada tra la folla. Balzella sui tacchi e indica in una direzione alla mia sinistra. «Anna, guarda! Laggiù ci sono Marco, Manuel e Gaia. Eccoli, li vedi?» prendo una boccata d’ossigeno rilassando le spalle tese e la seguo in silenzio.

La mia amica si avvicina sospirando e mi prende il braccio, guardandomi profondamente negli occhi.  «Andrà bene», mi rassicura stringendomi forte il braccio. «Ora rilassati, e goditi la serata».
Il suo volto si illumina stringendo appena gli occhi. «Perché io di certo, ho intenzione di divertirmi!»

Sospiro arricciando le labbra e le sorrido. «Non avevo alcun dubbio».

Ci facciamo largo tra le persone e li raggiungiamo, loro si voltano verso di noi e ci salutano rumorosamente. Cerco di tenere a bada le emozioni, ma il calore mi si sta espandendo dal collo alle gote.

«Ma quanto sei elegante ‘sta sera?» Marco mi guarda dall’alto in basso e mi lascia un leggero bacio sulla guancia. Lo ringrazio con un cenno, abbozzando un sorriso timido.

«Lei è sempre bella!» Gaia sorride, abbracciandomi. Indossa un vestito con le paillette argentate, i lunghi capelli neri sono raccolti in una coda alta e l’eyeliner le sottolinea gli occhi grandi, regalandole uno sguardo profondo ed enigmatico.

«Non vedo l’ora di vedere la faccia che farà Fede quando ti vedrà, mia cara», Manuel fa uno sorriso sbilenco verso di me; il disagio mi attanaglia lo stomaco e le mani iniziano a sudare appena.

«Grazie ragazzi, Carmen ha insistito», il calore sale sempre più violento sul collo...

Loro insistono con le lusinghe, ma il mio look mi mette estremamente a disagio; non so come ne uscirò viva da questa serata. Non sono abituata a vestirmi in questo modo, di solito indosso jeans e le magliette. Qualche volta delle gonne del tailleur, ma niente di esagerato.

Sedute al loro tavolo, parliamo del più e del meno, degli studi, e ordiniamo da bere.
Non ho ancora visto Fede, ma presumo che entrerà in grande stile.

Dopo poco, il volume della musica si attenua e fa spazio al rumore di una marmitta che scoppia. Ci voltiamo verso la vetrata che offre un’ampia visuale all’esterno, sulla strada c’è una macchina sportiva nera.

«I suoi genitori gli hanno regalato l’Audi R8», ci informa Filippo; tutti si sono avvicinati alle vetrate per ammirare l’auto.

Usciamo ad attenderlo, Federico parcheggia a pochi passi dall’ingresso e scende in completo total black estremamente elegante. Sento tutte le emozioni amalgamarsi nel mio stomaco. Diversi ricci gli cadono sulla fronte, rendendolo se possibile ancora più bello e il mio stomaco fa una capriola, espandendo in me una sensazione dolce e impossibile da gestire.

Dopo aver salutato e abbracciato diverse persone, si volta verso di me. I suoi occhi brillano e il mio cuore inizia a battere più veloce. Deglutisco, mentre si avvicina determinato con gli occhi fissi nei miei e lo stomaco mi si arrotola come se fosse dentro la lavatrice.

Arriccio le dita dei piedi mentre faccio un respiro profondo. Lui mi si ferma di fronte e il tempo sembra fermarsi. Ho il respiro bloccato in gola.
mentre le persone ci guardano. Anche i nostri amici sono in attesa, come se si stessero aspettando qualcosa di molto ovvio.

«Ciao», la sua voce è appena udibile; mi osserva da sotto le ciglia, con gli occhi verdi che brillano.

«Ciao…» sussurro. La voce mi viene meno, e sospiro a scatti mentre il cuore si espande e tamburella dolcemente nel petto. 

«Sei… incantevole», i suoi occhi mi passano in rassegna da capo a piedi. «Estremamente incantevole», si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia.

Chiudo gli occhi col cuore che si impenna e batte con forza nel mio torace. Il profumo delizioso che emana mi riempie le narici e il calore si espande sul mio volto con prepotenza.

«Buon compleanno», riesco a dire, prima di perdere l’uso della bocca.
Federico mi sorride.

«Grazie. E grazie per essere venuta». Il suo sguardo sembra trapassarmi con tanta facilità che le mie emozioni raddoppiano, sento le mani sudare appena e nello stomaco svolazzano mille farfalle diverse.

«Non me lo sarei mai perso», faccio un sorriso timido per nascondere il tumulto delle emozioni segrete che sto provando e deglutisco.

Lui si volta a salutare tutti gli altri, mi dà le spalle e riesco a prendere una boccata d’ossigeno. Le mie due amiche mi osservano con insistenza, con quei sorrisi strani e maliziosi. Sostengo i loro sguardi il tempo necessario per far capire loro che le sto odiando, in questo momento, ma Federico si volta di nuovo verso di me e mi porge la mano.
«Andiamo», mi invita a varcare le porte della discoteca.

La osservo come se fosse qualcosa di incomprensibile prima di afferrargliela. Una scarica di energia mi oltrepassa il braccio e raggiunge lo stomaco, che si rotola facendo una capriola. Deglutisco e lo seguo.

«Carmen, ti devo mostrare un vestito che mi piace molto», cinguetta Gaia, prima che la musica assordante assorba il resto delle voci.

La mano di Federico stringere la mia, la mia pelle è invasa da brividi leggeri che mi scuotono nel profondo.

“Come può provocarmi così tante emozioni?”

«Balliamo?» Federico mi guarda profondamente negli occhi, i suoi brillano pieni di aspettative.
Mi mordo le labbra, indecisa sulla risposta da dargli, “Se solo riuscissi a ballare in pubblico” scuoto la testa con veemenza.
«Io non so ballare!»

«Non importa», i suoi occhi profondi mi catturano e un sorriso fa capolino fra le sue labbra,  stringe ancora più forte la mia mano tremante e mi conduce verso la pista.

«Davvero, non so ballare», esito a seguirlo, ma lui sembra non ascoltarmi e mi porta in centro alla sala.

Si volta verso di me, mi si avvicina all’orecchio e sussurra: «Chiudi gli occhi e lasciati trasportare dalla musica».

Il mio cuore perde un battito, il calore mi si espande verso il volto. Sbatto le ciglia un paio di volte per attenuare le mie emozioni, ma ormai sono un fiume in piena.

“Chiudi gli occhi Anna, stai ballando con il ragazzo dei tuoi sogni”.

La mano di Federico si sposta sulla mia vita, il formicolio si spande dal punto in cui le sue dita mi stringono e il respiro mi si blocca in gola. I suoi passi sono decisi e lenti, mentre mi porta a compiere una piroetta; una risata leggera mi esce dalle labbra. Torno a incrociare i suoi occhi verdi che brillano di luce propria, tanto da farmi svanire il sorriso, sostituito da un leggero imbarazzo. Il suo, invece, non accenna a spegnersi.

Si avvicina e mi fissa le labbra, con una mano mi solleva dolcemente il mento fino a far scontrare nuovamente i nostri occhi.

“Oddio Anna, vuole baciarti!” le farfalle mi svolazzano nello stomaco, il respiro mi si taglia di netto. Ogni mio sogno sta per diventare realtà. “Sto per dare il mio primo bacio al ragazzo dei miei sogni!”

Lui si avvicina sempre di più, il suo respiro caldo mi sfiora le ciglia e il suo profumo dalle note legnose e di pino mi calma. Mi lascio andare nelle sue mani, mi avvicino anch’io e chiudo gli occhi, pronta a scoprire morbidezza delle sue labbra e la mille emozioni che mi investiranno.

Le sue labbra calde mi sfiorano appena, la musica si spegne di colpo, e le luci si accedono. Sussulto, e lui fa lo stesso.

Strizzo gli occhi per abituarli alla luce e oltre Federico, due paia di tenebrosi occhi nocciola, appena assottigliati, mi fissano con insistenza da sopra un tumbler di whisky.

Il cuore mi schizza contro la gabbia toracica, ancor più forte di quanto facesse con Federico, mentre in gola mi si forma una palla grossa quanto quella da pingpong che non mi permette di respirare.

Tutto mi svanisce attorno come se il mondo si fosse dissolto nel nulla e non riesco a muovere un singolo muscolo.

Lui allontana il bicchiere dalle labbra e un muscolo gli guizza sulla mascella contratta, come se fosse arrabbiato e stesse facendo uno sforzo immenso per trattenersi.

“Il mio capo mi ha appena vista baciare Federico…” la vergogna mi avvolge come una coperta piena di spine, le spalle mi si curvano appena.

Il suo sguardo si sposta leggermente alla mia destra; lo seguo e incontro gli occhi di Federico, che mi guarda con la fronte aggrottata e mi tocca il braccio in un gesto rassicurante.

«Sta succedendo qualcosa. Tu stai bene? Sembri pallida».

Annuisco e rivolgo uno sguardo fugace oltre le sue spalle di nuovo nella direzione del mio orribile capo, il quale se ne sta in disparte ad osservarmi come un corvo solitario vestito total black, deglutisco con un brivido che mi corre lungo la spina dorsale.

Il suo sguardo è fisso su me e Fede, come se ci stesse osservando accuratamente, proprio come fa il cacciatore con la propria preda. Mi si mozza il respiro impossibilitata a distogliere lo sguardo dal suo, o da lui.

“Cosa diavolo ci fa qui? Conosce Federico?”.

Gli altri ragazzi ci raggiungono frettolosamente, guidati da Filippo. «Ragazzi, c’è un problema!», è solo in questo momento che svio il suo sguardo e incrocio quello delle mie amiche.

«Che succede?» domanda Federico con la fronte aggrottata.
Anch’io sono assai confusa. Stavo per baciare il ragazzo che mi piace, ma il cosmo ha voluto mandare tutto a puttane e il mio capo mi sta ancora fissando in cagnesco come se fosse pronto per ammazzarmi o peggio.

«I Domingo’s!» Marco fissa Fede, che sgrana gli occhi.

“I… chi?”

«Merda!» esclama guardandosi attorno. «Come hanno fatto a entrare?»

I ragazzi si stringono nelle spalle; Gaia si guarda attorno confusa. «Scusatemi, ragazzi. Dov’è Manuel?»

Carmen mi ruba le parole di bocca, perplessa: «Cosa succede? Chi sono questi?»

«È una lunga storia, ma lui non perde occasione di combinare casini ogni volta che li vede», Gaia osserva impassibile Federico in una muta richiesta incomprensibile.

«Merda! Sta per succedere un casino, vero?» chiede Carmen.

«Puoi dirlo forte». le parole di Gaia mi fanno sobbalzare, l’ansia fa breccia nella mia testa.

«Dobbiamo cercarlo e tentare di calmare la situazione», lui si avvia verso di me e con gentilezza mi sfiora il braccio portandomi con passo deciso lontano dalla pista da ballo. Cerco di stargli dietro, ma sento il cuore che vuole uscire dal petto per l’ansia che mi agguanta le viscere dalla situazione di stallo che si è creato.

I suoi occhi verdi si fissano con decisione nei miei e un boccolo scuro le copre la fronte, sono attonita mentre attendo che mi parli. «Anna, ti pregherei di non uscire fuori. Stai qui dentro… al sicuro».

«Perché?» domando, confusa dalla serietà del suo volto.

«Te lo spiego dopo, ma tu, ti prego resta qui dentro».

Resto in silenzio, apro e richiudo la bocca senza far uscire alcun suono poiché la mia curiosità è al massimo.

«Andiamo Fede! Manu si è già messo nei guai». Lo esorta con voce decisa Filippo, e Federico non attende una mia risposta, l’impellente richiamo del suo amico li fa distogliere l’attenzione da me, o da qualsiasi altra cosa e rivolgendomi un ultimo sguardo supplicante di fare ciò che mi aveva appena chiesto, si avvia con passo deciso verso le porte.

Senza accorgermene, i miei occhi cercano di nuovo il mio capo, ma non lo trovo, indecisa e con passi malfermi senza pensare più a niente mi incammino verso l’uscita per vedere con i miei occhi l’inferno che si sta scatenando.

🔥SPAZIO AUTRICE🔥

Spiegazioni: La frase che distingue il capitolo è un proverbio Giapponese. E scoprirete perché ho scelto proprio questo proverbio, quando leggerete il POV del Segugio.
🔥

Anna che da il suo primo bacio a Fede! Chi se lo immaginava? Io sicuramente, ma mai così di sfuggita e durante il caos più totale.
E Nathan? Come pensate che reagirà?
Io non vedo l'ora di mostrarvi il prossimo capitolo.

E da Autrice Dark Romance quale mi vanto di essere, vi dico che "soffrirete" molto.

Vostra, Kappa_07💜

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top