𝚃𝚊𝚜𝚝𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚒𝚕 𝚝𝚎𝚛𝚛𝚎𝚗𝚘

ᴄᴏɴᴠɪᴇɴᴇ ᴅᴏʀᴍɪʀᴇ Qᴜᴀɴᴅᴏ ɴᴏɴ ꜱɪ ʜᴀ ɢʀᴀɴᴄʜé ᴅᴀ ᴠɪᴠᴇʀᴇ.

D'improvviso suonò il campanello, segno che Taehyung e Seokjin fossero arrivati in anticipo.
Per far sì che Jimin si preparasse, Jungkook decise di andare ad aprire la porta al posto suo. Scese le scale lentamente, torturandosi le mani per colpa della troppa ansia e, arrivato alla porta, stette qualche secondo a fissarla cercando di trovare il coraggio per aprirla, cosa che fece poi.

Si trovò davanti due uomini poco più alti di lui, a dir poco affascinanti. Il primo aveva dei capelli rossi accesi, ben ordinati, vestito interamente Gucci. Aveva uno sguardo profondo, quasi malinconico, segno che la sua vita non fosse stata facile. Il secondo, invece, era particolare. Nonostante avesse i capelli castani, il colore più popolare dopo il nero, emanava un'aria molto misteriosa con le sue labbra carnose e il suo sorriso leggero, accompagnato da due piccole fossette e vestiti casual.

Il secondo allungò la mano, dicendo poi:
«Buongiorno, piacere Seokjin, lui è Taehyung» disse indicando l'altro che fece un cenno del capo in segno di saluto «Tu devi essere Jungkook, Jimin ci ha parlato di te» continuò poi sorridendo. Jungkook afferrò la mano di Seokjin in una salda stretta di mano. «Buongiorno anche a voi, piacere di conoscervi» replicò con rispetto. «Prego entrate, in fondo conoscete questa casa molto meglio di me, Jimin è di sopra, si sta cambiando» spiegò poi facendosi da parte per far entrare gli ospiti.

Taehyung sentendo le parole dell'altro lasciò i due soli. Salì le scale per arrivare nella stanza di Jimin e arrivò alla sua porta. Non bussò nemmeno, in fondo era come una seconda casa per lui. «Certo che te lo sei scelto gnocco» disse osservando Jimin mettersi i pantaloni «Ciao anche a te Tae» ridacchiò Jimin ironico guardando l'altro attraverso lo specchio di fronte a lui, alzando gli occhi e ridendo piano «E poi, di chi stai parlando?» chiese poi voltandosi verso di lui.

«Di chi, se non del famoso Jungkook?» chiese retoricamente Taehyung con un ghigno «Te lo sei già portato a letto?» chiese poi senza peli sulla lingua. «Non nego che qualche pensierino l'ho fatto, vedessi la tensione sessuale tra di noi, ma per il momento devo salvare il suo amico, nonché il suo ex per cui è ancora innamorato, quindi non voglio intromettermi» disse Jimin triste, portando a galla il ricordo dell'unica volta in cui si era intromesso in una relazione: ne era uscito distrutto. Taehyung preferì non continuare a parlare di quell'argomento, aspettando semplicemente in silenzio che l'altro finisse.

Intanto al piano di sotto le cose stavano andando piuttosto bene. Dopo essere rimasti soli, Seokjin propose all'altro di parlare davanti ad un tè, e dopo che Jungkook ebbe acconsentito, si mise a farlo, fischiettando di tanto in tanto. Quando ebbe finito di riscaldare quella miscela profumata, la mise nelle tazze, posandone una davanti a Jungkook, che intanto si era seduto al tavolo. Dopo che si mise anche lui a sedere cominciò a parlare. «Quindi Jungkook, come ti trovi qui a casa di Jimin?» chiese Seokjin con curiosità. «Devo dire che mi trovo molto bene, la casa è davvero accogliente e sto piano piano legando con il proprietario» rispose dopo alcuni secondi Jungkook con aria pensierosa.

«Sai, Jimin può sembrare cattivo, persino freddo e senza sentimenti, ma ti posso assicurare che non lo è affatto» affermò poi Jin, con un mezzo sorriso, cominciando poi a raccontare.

«Ha avuto una vita molto difficile, di certo non sarò io a raccontarti tutti i dettagli, magari quando prenderete confidenza sarà lui a raccontarti tutto, però la cosa che devi sapere è che prima di me e Taehyung, Jimin è sempre stato solo, non ha mai avuto qualcuno che gli volesse veramente bene per quello che è, quindi con il tempo è diventato freddo, costruendosi una corazza per non ferirsi più a causa delle persone. Però c'è una cosa che ho notato sai? Quando ci ha chiesto di aiutarvi a ritrovare il tuo amico, era disposto a tutto pur di convincerci, non tanto per lui quanto per te» disse Jin con un sorrisetto furbo.

Jungkook non sapeva cosa dire: era molto sorpreso, però dentro di sé era felice del comportamento di Jimin, consapevole del legame che stavano creando.

Sentirono dei passi, segno che i due che si erano rifugiati al piano di sopra stavano scendendo le scale. Si girarono entrambi verso di esse, vedendo i due scherzare e ridere animatamente, spingendosi giocosamente. Senza volerlo Jungkook posò il suo sguardo sulla figura del biondo, sorridendo piano. I due si stavano avvicinando verso di loro e, arrivati anche loro al tavolo, Taehyung salutò Seokjin con un bacio.

La faccia di Jungkook era stupefatta. Bocca e occhi erano spalancati e stavano ancora guardando la scena. I due, sentendosi osservati, si fermarono, girando si verso quest'ultimo e, vedendo la sua reazione, scoppiarono a ridere fragorosamente. Fu Seokjin a parlare:

«Ah sì, non te l'ho detto prima dato che avevamo cominciato a parlare di altro» disse Seokjin facendo un occhiolino d'intesa a Jungkook «Io e Taehyung stiamo insieme da ormai 4 anni, ci ha fatti conoscere Jimin» continuò poi voltandosi verso Taehyung, tenendolo per mano e guardandolo con aria sognante «Tra 6 mesi ci sposiamo» disse poi Taehyung.

«Wow... Congratulazioni ragazzi, sono felicissimo per voi, davvero» affermò Jungkook intenerito.
«Comunque penso che sia arrivato il momento di creare una bozza del piano, abbiamo perso già abbastanza tempo» disse serio Jimin, ed in fin dei conti aveva ragione. «Dobbiamo comunque prendere in considerazione il fatto che non sappiamo ancora in che area del covo lo abbiano messo» replicò poi Taehyung «Finché non andremo lì di persona non sapremo con chiarezza cosa fare» disse infine Seokjin.

L'aria era tesa, nessuno osava spiccicare parola, fino a che Jimin non cominciò a parlare «Dai su, cosa state aspettando? C'è una persona che ha bisogno di noi, quindi muoviamoci ad andare al nostro covo per analizzare la situazione e vedere in primis come sta Hoseok» disse poi incitando tutti.

Così si diressero davanti alla porta di entrata, pronti per uscire, già con le giacche addosso. Jungkook si stava preparando silenziosamente, concentrato ad allacciarsi le scarpe, quando da dietro non sentì una leggera pressione sulla spalla, così si girò.

«Fiorellino, non vorrai mica venire con noi al covo vero? Ti ricordo due cose...
Come prima cosa, non fai parte della nostra gang, anzi dovresti essere un nostro nemico. Come seconda, invece, ti credono morto.
Sai che shock sarebbe vedere dal vivo Gesù 2.0 resuscitare davanti ai propri occhi?» disse Jimin con un tono di sarcasmo, poi continuò «Potrai stare qui finché non torniamo, ti do il permesso di gironzolare per la casa, però non devi assolutamente aprire l'armadio della mia camera, se non vuoi che un dolce pasticcino come te si traumatizzi» disse poi abbassandosi all'altezza di Jungkook, che era ancora in ginocchio, toccandogli piano il mento.

Si alzò subito dopo, facendo segno ai restanti due di seguirlo fuori, dirigendosi verso la loro seconda casa e lasciando Jungkook ancora in ginocchio, sovrappensiero.

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