𝐏𝐓.𝐈: 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐞𝐫𝐳𝐨

Quella mattina era particolarmente freddo a Yeoncheon, Seonghwa stava camminando verso l'entrata del carcere, pronto a passare tutti i controlli di sicurezza dovuti, come faceva ogni giorno da ormai tre anni. Esattamente, erano tre anni che lavorava in quel posto, tre anni fatti di violenza e ingiustizia, tre anni di camminate austere e sguardi severi, tre anni di turni alternati con le altre guardie. Era conosciuto da molte parti per la sua rigidità e inflessibilità, non ammetteva sgarri, si atteneva agli ordini che gli venivano dati e faceva in modo che gli altri eseguissero i suoi senza battere ciglio. Nessuno osava mai contraddirlo e questo giocava a suo vantaggio con i detenuti, che lo rispettavano sempre e, talvolta, avevano perfino paura di lui.
Nessuno avrebbe mai detto che potesse essere una persona tanto dolce in ambito privato, a vederlo risultava difficile pensare che qualcuno potesse voler passare la sua vita con lui, eppure questa persona c'era.

Un passo dopo l'altro si incamminò verso il grande cancello, dopo essersi assicurato di aver chiuso l'auto e aver risposto le chiavi nella tasca della giacca. Lanciò una rapida occhiata al parcheggio, era quasi completamente vuoto, dopotutto erano solo le 6.00 di mattina e nel turno di notte le guardie erano di meno, fece un sospiro di sollievo a vedere un'auto a lui conosciuta poco più lontano dalla sua. Passò sotto la metal detector poggiando prima pistola e distintivo sul nastro laterale accanto ad esso, salutò l'addetta ai controlli che sedeva su di una sedia di fianco e poi proseguì verso gli spogliatoi delle guardie. L'aria che si respirava in quei corridoi era sempre molto pesante, ma ormai Seonghwa non ci faceva più caso, era abituato ad ogni singola schifezza di quel posto, le mattonelle annerite, la muffa negli angoli, la puzza di sporco emanata soprattutto dalla persone presenti all'interno... La sua vita era sempre stata adornata di tutti questi dettagli che apparentemente sembrano scontati, ma che a lungo andare diventano sempre più frustranti.

«Buongiorno gente» salutò facendo il suo ingresso nella stanza con tutti gli armadietti celesti lungo una parete e un tavolo dalla parte opposta. I suoi colleghi stavano là a chiaccherare, chi durante una pausa e chi alla fine del turno, alcuni erano seduti alle sedie e altri in piedi appoggiati al muro o al ripiano in metallo.
Tutti guardarono il grigio sorridendo e ricambiando il saluto. Lui non si fermò neanche un attimo, non gli piaceva perdere tempo, specialmente se si trattava del lavoro. Spesso lo prendevano in giro per questa cosa, in effetti alle altre guardie non importava poi tanto, si limitavano a svolgere il loro dovere per ottenere la paga a fine mese. Si diresse senza pensarci due volte verso la persona che più di tutti gli stava a cuore, stampandogli un dolce bacio sulle labbra prima di aprire l'armadietto e iniziare a cambiarsi.
Yeosang stava in piedi davanti allo sportello aperto del suo armadietto, con solo la canottiera indosso poiché si stava cambiando. Era appena finito il suo turno ed era anche in ritardo rispetto al solito, «Buongiorno amore» ricambiò il bacio del compagno facendo, come sempre, fare una smorfia annoiata a tutti i presenti. «Dormito bene stanotte?» chiese all'appena arrivato, «Sai che non riesco a dormire quando hai il turno di notte» Seonghwa rispose mentre aveva iniziato a spogliarsi mettendo in mostra il suo fisico tonico che Yeosang tanto amava.

La catenina d'oro che portava risuonò sul suo petto facendo risvegliare il più piccolo che a momenti si sarebbe potuto addormentare in piedi per via della stanchezza «Dovresti provarci invece» lo riprese l'altro che si era già rivestito con i suoi abiti pronto a tornare a casa, «Hai fatto più tardi oggi, dovresti più spesso» il grigio sviò il discorso prendendolo per la vita e dandogli un altro bacio, questa volta meno casto. Era contento di poter vedere il suo ragazzo prima di iniziare a lavorare, i loro turni non coincidevano sempre e per questo c'erano giorni in cui non si vedevano per molte ore di seguito, pur abitando nella stessa casa. «Trovatevi una stanza ragazzi» commentò un loro collega mentre sorseggiava la sua tazza di caffè mattutino, tutti fecero una leggera risata per poi tornare a parlare tra di loro.
«Ci vediamo stasera, vero?» chiese il maggiore in conferma pur sapendo già che quella sera sarebbero stati entrambi liberi, «Puoi contarci, e chissà... Magari ti faccio trovare una sorpresa quando torni» rispose l'altro con sguardo malizioso toccando con l'indice la punta del naso del suo amato, il quale sorrise già fantasticando sul possibile risvolto della serata. I due si salutarono subito dopo e il più basso uscì diretto verso la caffetteria subito fuori il carcere per poter prendere un buon caffè e non rischiare di addormentarsi alla guida, tanto ormai avrebbe riposato nel pomeriggio.

«Vedervi così felici mi fa venire il diabete» aggiunse un altro collega ricevendo uno sguardo severo da parte di Seonghwa, «Puoi sempre andare da un'altra parte Yongbae» gli rispose infilandosi la divisa. Nella stanza oltre a lui c'erano altre tre guardie, due uomini e una donna: Yongbae, Jungsu e Sandara, mentre molte altre erano disseminate in tutto il resto della struttura in attesa che la sveglia dei detenuti partisse.
«Litigate mai?» Chiese curiosa Sandara, il grigio non rispose subito così gli altri due non persero l'occasione di dire la loro scherzando, «Litigano per chi deve stare sopra secondo me» Yongdae venne fulminato da un'occhiataccia di Seonghwa che lo fece ridere accompagnato dagli altri, «No la mia era una domanda seria ragazzi» rispose la donna ridendo fin troppo. «Vorrei capire come fate a fare certe cose... Cioè proprio fisicamente» questa volta fu Jungsu a parlare accompagnando le sue parole con dei gesti al quanto discutibili «Se non la smettete te lo faccio vedere subito» la risposta del grigio fece zittire tutti, che, continuando a sghignazzare uscirono dalla stanza per tornare a lavoro, «Andiamo ragazzi prima che si incazzi» commentò Sandara uscendo insieme agli altri.

Seonghwa finì di abbottonarsi la camicia e fu pronto per iniziare la giornata, prima però, aprì il suo borsone estraendo un pacchetto di polverina bianca e mettendoselo in tasca, richiuse tutto velocemente con la paura che qualcuno potesse entrare in quell'esatto momento, ma per fortuna non fu così.

☾︎☽︎

Era da un po' di tempo ormai che la nostra guardia faceva entrare droga nella struttura, sapeva che fosse una cosa illegale e lui stesso si sorprese di riuscire a tradire tutti così, ma capì anche che in fondo gli piaceva fare qualcosa di sbagliato, gli dava quell'adrenalina che gli permetteva di svegliarsi al mattino senza sapere se sarebbe arrivato alla sera senza problemi, ma soprattutto aveva imparato che niente si fa senza volere qualcosa in cambio e, proprio come la persona che gli aveva dato questo incarico, anche lui pretendeva una ricompensa.
Era primo pomeriggio e a quell'ora i detenuti avevano la possibilità di stare all'aria aperta, le guardie passeggiavano avanti e indietro lungo i confini per controllarli, ma ad una persona in particolare, Seonghwa stava rivolgendo tutta la sua attenzione. Il blu stava là, seduto su dei gradini insieme ad altri uomini, tutti quanti sembravano pendere dalle sue labbra e lui era felice di ciò, ma sapeva anche che lo facevano solo per non avere problemi.

Ad un certo punto Hongjoong alzò la testa incontrando lo sguardo della guardia che lo stava osservando da molto più lontano con le braccia dietro la schiena. Il cenno con la testa di quest'ultimo fu il segnale per lui di avvicinarsi, iniziò a camminare a passo svelto verso la figura che gli faceva paura ma allo stesso tempo non vedeva l'ora di vedere. Non era un segreto per nessuno lì dentro che il blu fosse drogato, chiunque andava a prendere roba da lui e spesso molti finivano nei guai perché poi chiedeva qualcosa in cambio. Era così che funzionava per lui, faceva favori a chiunque, ma appena ne aveva bisogno, usava quello come scusa per far fare agli altri cose rischiose in modo che, se fosse andato storto qualcosa, lui non sarebbe finito nei guai. Quasi tutti sapevano questo, ed erano ben consapevoli che se gli chiedevano un favore, avrebbero dovuto pagare prima o poi, e che era meglio per loro che non lo facessero troppo tardi. Hongjoong aveva un tipo di rapporto molto simile con Seonghwa, era tutto basato su uno scambio di favori, questi prendeva la droga da un contatto del blu e la portava dentro il carcere, sfamando così la maggior parte dei detenuti al suo interno. Ma anche Hongjoong non era esentato dalla sua stessa regola, e, suo malgrado, pagava sempre puntualmente.

Arrivò davanti al grigio che senza dire nulla si mosse in direzione di una zona più appartata, assicurandosi prima che nessuno lo potesse vedere. «Hai la roba?» chiese il minore grattandosi le mani, effetto di quelle sostanze. «Si.» Seonghwa estrasse il pacchetto dalla tasca del giacchetto della divisa e lo passò nelle mani dell'altro, sempre più in fremito «Domani sera, lavanderia.» affermò poi con sguardo gelido. «Sai che non posso tornare in cella poi» più che una domanda quella era un'affermazione, infatti benché le celle rimanessero aperte sempre, eccetto in dei casi speciali, non trovarsi nel letto dopo l'orario di spegnimento delle luci era al quanto sospetto, «A quello ci penserò io» il più grande rispose e poi sorpassò l'altro tornando a lavoro prima di destare sospetti.

☾︎☽︎

Il grigio rientrò nel suo appartamento in tempo per la cena che il suo compagno si era preoccupato di ordinare, non avendo molto tempo per cucinare accadeva spesso che i due mangiassero cibo da asporto. Yeosang gli corse in contro subito dandogli un semplice bacio sulla guancia per poi tornare a finire il suo pasto «Se mangi subito è ancora caldo» disse tastando il piatto contenente il Sundubu Jjigae*, Seonghwa annuì andando in bagno per lavare le mani e poi tornare in cucina a mangiare.

«Tutto bene a lavoro?» chiese il più piccolo mentre aspettava che anche l'altro avesse finito il suo piatto, «Come sempre»
«Ci sono stati problemi con qualche detenuto?» disse poi bevendo un sorso d'acqua, mentre l'altro continuava ad ingozzarsi velocemente per via della fame, «Niente di che a parte una piccola rissa fermata quasi subito» Yeosang annuì, cercava di non darlo troppo a vedere ma era contento che nessuno di loro due avesse il turno quella notte, odiava dovergli stare lontano e sapeva che anche per Seonghwa era la stesa cosa.

Presto anche il grigio finì di mangiare e si alzò dal tavolo per andare probabilmente in camera a riposare. Il minore rimase in cucina per lavare i piatti e pulire, da una parte sarebbe voluto saltare addosso al più grande il prima possibile, ma sapeva che era stanco dopo aver lavorato e non voleva che si sentisse in dovere di soddisfare i suoi bisogni. Così, mentre asciugava le gocce sul mobile dopo aver lavato i piatti, pensò che delle semplici coccole prima di addormentarsi sarebbero andate bene lo stesso.
Non era troppo stanco considerando che aveva dormito il giorno dopo essere tornato a casa, per cui non gli dava fastidio dover pulire da solo, in realtà era sempre stato lui che si occupava delle faccende domestiche quando poteva.

Mentre stava pulendo il tavolino dalle briciole, si sentì cingere la vita e un calore su tutta la schiena, Seonghwa gli era arrivato da dietro riscaldandolo con un dolce abbraccio, il minore di conseguenza lasciò lo strofinaccio sul ripiano in legno e posò le sue mani su quelle dell'altro.
Seonghwa iniziò a lasciargli umidi baci dal retro del collo fino alla guancia, facendo provare un brivido al biondo dopo ogni suo tocco. Questi si voltò iniziando a baciargli le labbra, portò le sue mani sulle guance morbide del maggiore facendo diventare la cosa decisamente meno casta. Ben presto Yeosang si ritrovò a sedere sul tavolino con le gambe attorno alla vita di Seonghwa che nel frattempo teneva le mani sul suo fondoschiena, continuarono a baciarsi a lungo finché il più piccolo fece la sua mossa.

Il biondo aveva ormai la sua erezione ben formata e non desiderava altro che essere soddisfatto, con le mani andò a sbottonargli i pantaloni abbassando la cerniera senza mai lasciare andare le sue labbra. Infilò una mano dentro i boxer del grigio iniziando a toccarglielo per farlo eccitare a sua volta, e non ci volle molto perché sentì lo spazio diventare sempre meno e dovette tirare fuori la mano. «Qualcuno qui è voglioso» mugolò Seonghwa interrompendo quel bacio eterno, il minore in risposta strinse ancora di più le sue gambe facendo avvicinare l'atro in modo che le loro erezioni spingessero una contro l'altra.
«Sei stanco, ci penso io» affermò il minore scansando l'altro per scendere dal tavolino e dirigersi in camera. Tirò Seonghwa per un braccio fino alla stanza che li stava aspettando, per poi spingerlo all'indietro sul materasso facendolo rimanere di stucco, Yeosang era sempre stato sotto le grinfie dell'altro non essendo a suo agio da agire per primo, e adesso il più grande era sorpreso di vederlo prendere il controllo della situazione di punto in bianco.

Decise di bearsi dei dolci tocchi del compagno e rilassarsi. Il biondo tirò via prima la maglietta e successivamente pantaloni e i boxer molto velocemente, poi si mise tra le sue gambe e lo guardò in faccia. «Sei sicuro di quello che stai per fare?» Era capitato solo una volta che gli facesse un pompino, e non era sobrio come adesso, ma Yeosang voleva farlo, voleva far provare piacere al suo partner e ciò avrebbe fatto star bene pure lui, perciò senza pensarci due volte, inghiottì tutto il membro in un colpo solo come risposta.
Seonghwa, che nel frattempo era seduto, buttò la testa all'indietro appoggiandosi con le mani sul materasso, non si trattenne dal lanciare gemiti di piacere mentre il minore continuava a fare su e giù con la bocca cercando di arrivare ogni volta più a fondo fermandosi solo quando sentiva la punta toccargli la gola.

Il grigio fermò di scatto l'altro prendendolo per i capelli «Basta», si guardarono negli occhi e Yeosang capì subito cosa volesse dire, si alzò lentamente iniziando a spogliarsi facendo un piccolo spettacolino di fronte al più grande che si stava sforzando tantissimo per non cedere alla tentazione e andare a finire ciò che il compagno aveva cominciato. Il biondo si mise a cavalcioni sopra di lui baciandolo di nuovo, «Per questa volta ti lascerò stare sopra» disse Seonghwa sorridendo e spostando una ciocca di capelli dalla fronte del più piccolo, «Aspetta» allungò la mano verso il comodino contenente la scatola di preservativi prima che l'alto potesse fare la sua prossima mossa, ma Yeosang gli prese le mani bloccandole contro il materasso «Non ci serve questa volta» affermò sicuro lasciando Seonghwa perplesso «Sicuro che vuoi farlo senza?»
«Sicuro, voglio sentirti dentro di me senza niente a dividerci» sorrisero entrambi per poi darsi un altro bacio.

Yeosang si posizionò sulla sua grandezza e la fece scivolare dentro di sé di scatto, provocandosi un forte dolore iniziale per via della mancata preparazione. Entrambi iniziarono a lanciare gemiti sconnessi, Seonghwa aveva cominciato a dare colpi secchi dal basso che facevano vedere le stelle all'altro ogni volta, e nel frattempo si era preoccupato di andarlo a masturbare con la mano. La camera venne riempita dai respiri confusi dei due, era come se tutto attorno a loro non ci fosse più, c'erano solo loro, nient'altro che loro che si guardavano negli occhi mentre i loro corpi si unirono per l'ennesima volta.
Non passò molto tempo che entrambi vennero tra respiri sconnessi riversandosi uno dentro l'altro e uno sul suo petto. Yeosang si accasciò sul corpo del maggiore senza preoccuparsi dello sperma che giaceva sui suoi addominali, e senza far uscire il membro da dentro di se. «Sei stato bravo piccolo» disse Seonghwa con tono dolce sentendo il cuore del suo partner andare al doppio della velocità, gli accarezzò i capelli sudati lasciandogli un dolce bacio sulla pelle della spalla.

⟨⟨Sei così esausto piccolo, mi spiace doverti dire di alzarti⟩⟩

«Amore, dobbiamo lavarci adesso» sussurrò in seguito, Yeosang annuì per poi alzare la testa e successivamente tutto il corpo. Seonghwa lo osservò e poi si alzò a sua volta dal materasso dirigendosi verso il bagno per mano al suo compagno. Entrambi avrebbero voluto fare un secondo round nella doccia ma erano troppo stanchi anche solo per pensarlo e quindi si limitarono a lavarsi a vicenda per poi andare a dormire uno abbracciato all'altro.









⟨⟨𝑹𝒂𝒊𝒔𝒆 𝒎𝒆 𝒖𝒑
𝑬𝒗𝒆𝒓𝒚𝒅𝒂𝒚 𝒂 𝒃𝒊𝒕 𝒎𝒐𝒓𝒆
𝑻𝒂𝒌𝒆 𝒎𝒆 𝒖𝒑
𝑻𝒐 𝒕𝒉𝒂𝒕 𝒇𝒂𝒓 𝒂𝒘𝒂𝒚⟩⟩

Sundubu Jjigae: Zuppa tipica coreana, principalmente a base di tofu.




































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