𝐄𝐏𝐈𝐋𝐎𝐆𝐎
|| Prima di iniziare vi dico già che in questo capitolo non ci sarà la Woosan, ma sarà principalmente incentrato sulla Seongsang e sulla Yunjong, quindi se non vi interessano queste due ship potete anche non leggerlo ||
彡TRE ANNI DOPO彡
Seonghwa rovesciò la frittella sul piatto in ceramica e lo posò dall'altra parte del piano della cucina, stava iniziando a fare sempre più caldo e forse avrebbe dovuto smettere di preparare piatti bollenti per colazione, ma sapeva che Yeosang adorava le sue frittelle e non resisteva mai alla tentazione di preparargliene una. Il moro fece il suo ingresso nella stanza poco dopo, mentre con insolita svogliatezza si stava finendo di allacciare la cintura, Seonghwa lo osservò per qualche istante riflettendo su quanto fosse bello vederlo con una vera divisa da poliziotto, ormai erano più di tre anni che faceva quel mestiere ma ancora il maggiore non ci si era pienamente abituato.
«Perchè mi guardi così?» chiese Yeosang vedendo l'altro che lo stava fissando da dietro il bancone della cucina mentre senza maglietta si asciugava il sudore sulla fronte con il dorso della mano, «Mi sto chiedendo come tu faccia ad indossare quella cosa con questo caldo» rispose sorridendo anche se in realta il minore sapeva che non era per quello, ma era abituato a tutte le volte che sorprendeva Seonghwa guardarlo con occhi pieni di lussuria. «Dio Hwa, tre anni che non lavori e ti sei scordato come si fa?» domandò poi sedendosi allo sgabello per gustarsi la sua amata colazione. «Ti ho preparato da mangiare» affermò Seonghwa a titolo informativo sebbene non ci fosse bisogno di dirlo «E comunque non mi sono dimenticato come si fa, ma ciò non cambia il fatto che faccia caldo» rispose dopo alla domanda del moro che nel frattempo aveva già finito di fare colazione, aveva imparato ad essere più veloce a prepararsi da quando viveva di nuovo con Seonghwa e la mattina preferiva passare i primi quindici minuti dopo il suono della sveglia a farsi baciare ed abbracciare da lui. «Mentre io sono al lavoro, vedi di trovartene uno anche tu, che sennò diventi come quei vecchi ubriaconi che passano la vita a farsi mantenere» lo stuzzicò Yeosang prima di bere un sorso d'acqua «E poi santo cielo copriti, guarda che se ti punge un insetto non lo faccio con te finchè non ti si sgonfia» continuò ricordando come l'estate prima lo aveva punto un calabrone nella parte bassa della pancia e il gonfiore era rimasto per più di un mese.
«Non ci riusciresti» lo canzonò allora Seonghwa uscendo dalla cucina e seguendo l'altro fino all'ingresso, «Mettimi alla prova» disse il moro lasciando che il maggiore gli avvolgesse le braccia attorno alla vita per avvicinarlo, «Subito» rispose il grigio per poi iniziare a baciarlo finchè non fu Yeosang ad allontanarlo leggermente «Ci riuscirei, però ora devo andare che sennò faccio tardi» disse tagliando corto perchè sapeva che se avessero continuato non si sarebbero più fermati, «Va bene, ti ricordi di stasera?» domandò poi Seonghwa prima che l'altro lasciasse l'appartamento, «Certo, sono curioso di vedere cosa hai in mente» e con quello gli diede un ultimo bacio a stampo e poi uscì definitivamente per andare a lavoro. Seonghwa si passò una mano tra i capelli decidendo di andare veramente a vestirsi per poi mettersi a cercare un occupazione che gli avrebbe permesso di portare a casa un po' di soldi per non continuare a caricare tutto il peso sulle spalle di Yeosang.
Da quando il minore lo aveva salvato da quell'agonia che era diventata la prigione, non aveva mai più voluto metterci piede. L'edificio era stato ristrutturato per diversi mesi prima di essere rimesso in sesto e tutti i detenuti erano stati smistati in altre carceri del paese. Gli era stato proposto di tornare ad essere il direttore ma lui aveva categoricamente rifiutato, non voleva più fare quel lavoro e soprattutto non laggiù, decise di lasciare che Yeosang inseguisse il suo sogno di fare il poliziotto trasferendosi con lui vicino Busan, o meglio, andando ad abitare nello stesso appartamento che il più piccolo aveva preso mentre erano stati separati. Avevano passato i tre anni più belli che mai, i ruoli si erano praticamente invertiti e adesso era Seonghwa che si occupava della casa avendo molto tempo libero, di certo però non avrebbe potuto continuare ad oziare tutto il giorno ed avrebbe dovuto cercare un altro lavoro stabile, non come le centinaia di piccole occupazioni che aveva avuto per tutto quel tempo. Ma a parte ciò poteva dire di essere felice, la relazione con Yeosang stava andando bene come mai prima di allora, e anche se passava il tempo la passione tra loro due non svaniva mai ed era proprio questo che fece capire ad entrambi di aver fatto la scelta giusta.
Yeosang era grato e sé stesso per aver deciso di tornare quel giorno a cercare l'altro e per aver lottato anche contro qualcuno più potente di lui pur di rivedere la persona che amava e che amerà sempre. Aveva fatto carriera in polizia, aveva presentato Seonghwa a Dongju e i due erano subito andati d'accordo, con quest'ultimo aveva anche stretto un'amicizia più forte di quella che aveva prima e ciò non fece che renderlo ancora più felice.
Quella sera arrivò presto e Seonghwa si trovava già a casa per preparare ogni cosa, sapeva che il più piccolo avrebbe fatto tardi dato che il turno sarebbe finito dopo cena, perciò ebbe tutto il tempo per organizzarsi e far essere ogni cosa perfetta. Indossò un completo nero e pettinò i capelli in modo ordinato come non faceva da tempo, poi spense le luci ed attese che l'altro tornasse a casa.
Yeosang rientrò nel piccolo appartamento verso le undici di sera, stanco dalla giornata di lavoro e mortificato per aver fatto così tardi nonostante avesse promesso a Seonghwa che avrebbe cercato di uscire prima. Appena accese la luce, però, lo stupore di ciò che si trovò davanti superò qualsiasi altra emozione e il suo cuore iniziò a battere più veloce del solito. Sul pavimento erano sparsi dei petali rossi e bianchi affinchè creassero un percorso che portava fino alla camera da letto, c'era qualche candela qua e là che però non permetteva di vedere poichè non emanavano abbastanzaa luce, ma quando seguì i fiori e giunse nella camera, lì sì che la luce era abbastanza da creare la giusta dose di penombra. Yeosang non seppe che pensare, non si aspettava certo quello quando il maggiore gli aveva distrattamente detto 'venerdì sera ho in mente qualcosa di diverso quindi tieniti libero', si avvicinò al letto trovando su di esso un completo grigio con sopra un bigliettino.
'Mettilo e vieni in terrazzo'
Seguì subito le indicazioni privandosi velocemente della divisa che venne lasciata in un angolo e mettendosi quell'abito di cui non era abituato a sentire la forma, ma che comunque gli calzò incredibilmente a pennello.
Proseguì uscendo nuovamente dall'appartamento per andare sul tetto della palazzina di sei piani, esitò prima di aprire la porta che avrebbe portato alla terrazza ma subito dopo abbassò la maniglia trovandosi davanti uno spettacolo mozzafiato. Delle piccole luminarie erano state disposte lungo tutto il perimetro della recinzione e la luce soffusa rese l'atmosfera ancora più romantica ed invitante, al centro di tutto rivolto verso le luci della città c'era Seonghwa, con un bellissimo completo nero e le mani nelle tasche di esso con un leggero venticello estivo che gli scompigliava i capelli. Appena questi sentì la presenza di Yeosang dietro di sé si voltò regalandogli uno dei sorrisi più genuini che gli avesse mai fatto. «Per cosa è tutto questo? Solo stamani ti lamentavi del caldo e adesso te ne esci con dei completi?» domandò il minore avvicinandosi cautamente, non era per il completo in sé e neanche perchè voleva rovinare l'atmosfera, semplicemente non si aspettava tutto quello e si sentì messo in soggezione tanto da dover smorzare il tutto con quel quesito. «Zitto per una volta e lasciami parlare» lo zittì Seonghwa porgendogli la mano che l'altro non esitò ad afferrare e a stringere, tutto quello era troppo dolce perfino per lui, ma si sentì in dovere di fare qualcosa di bello per Yeosang, voleva farlo stare bene e provargli ancora una volta il suo amore.
«Vedi Yeosang, è da tanto che ci penso e ci ripenso, e finalmente mi sono deciso a farlo. Non ti ho mai ringraziato abbastanza per ciò che hai fatto per me e per aver deciso di restarmi accanto nonostante tutto e tutti. E al contrario non smetterò mai di chiederti scusa per tutto ciò che ti ho fatto passare, certe volte ci ripenso e mi sento una persona orribile, non avrei mai dovuto dare per scontato il tuo amore in quel modo.» iniziò a parlare guardandolo negli occhi, finalmente dopo tanto tempo gli stava dicendo le cose che aveva sempre voluto dirgli «È per questo che ho deciso di fare tutto questo oggi, perchè voglio farti capire quanto sei importante per me e quanto mi sia sforzato di cambiare per te, e oggi sento di aver raggiunto il mio obbiettivo, di essere diventato una persona migliore e di essere pronto a passare il resto della mia vita con te. Voglio chiederti una cosa...» quasi concluse prima di fermarsi e lasciargli le mani. Improvvisamente tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un piccolo cofanetto nero che lasciò ancora più senza fiato Yeosang, il quale già iniziava ad avere le lacrime agli occhi. Seonghwa si inginocchiò senza mai rompere il contatto visivo con lui e terminò il suo discorso con l'ultima frase che il minore si sarebbe mai aspettato di sentirsi dire.
«Sei disposto a sopportarmi per tutta la vita?»
Yeosang rise con gli occhi che gli brillarono per la felicità e si portò le mani alla bocca troppo sorpreso per riuscire a dire niente, annuì poco dopo sotto lo sguardo speranzoso di Seonghwa che appena lo vide si alzò in piedi prendendogli una mano per mettergli il semplice anello argentato. Yeosang gli mise le braccia attorno al collo e lo baciò mentre il maggiore posò le mani sui suoi fianchi godendosi la felicità di cui ormai l'aria era intossicata.
Era notte, la luna splendeva alta nel cielo assieme a centinaia di piccole stelle che facevano da contorno a quel quadro meraviglioso, e su quel terrazzo c'erano solo loro, che si baciavano e si amavano fregandosene di tutto il resto. In fondo erano fatti per stare insieme e nessuno avrebbe mai potuto affermare il contrario, non importava cosa pensasse il mondo, loro erano felici e lo sarebbero sempre stati a prescindere da tutto e da tutti.
☾︎☽︎
Il ragazzo entrò nella stanza dopo aver ricevuto l'ordine dalle guardie, non ne poteva più di tutte quelle sbarre che ogni volta intralciavano il percorso e tantomeno dei permessi che ogni volta doveva ricevere per poter vedere la persona che amava. Yunho era uscito dal carcere un anno e mezzo prima, era tornato dalla sua famiglia così come aveva detto e aveva rivisto suo fratello dopo tanto tempo, stava meglio di quando lo aveva lasciato ed era pure tornato ad essere in grado di uscire per brevi periodi dalla struttura in cui era ricoverato. Ma in tutto ciò, l'ormai non più rosa, non si era mai scordato della promessa fatta a Jongho, quel 'ci rincontreremo' era rimasto inciso nel suo cuore da allora e nonostante fosse uscito continuava a tornare a vedere l'altro ogni qualvolta ne avesse l'occasione. Dopo essersi consegnati erano stati mandati in due prigioni diverse, e per più di un anno non avevano potuto vedersi, nessuno dei due sapeva dove fosse l'altro e se stesse bene, questo finchè Yunho non uscì e, dopo essersi rimesso in piedi ed aver ripreso in mano la sua vita, aveva girato buona parte delle carceri del paese per trovare quella in cui era rinchiuso il suo amante.
«Ciao» gli disse semplicemente Jongho non appena lo vide dall'altra parte del vetro, era stato spostato in un carcere di massima sicurezza per cui i controlli erano addirittura superiori rispetto a quelli della prigione in cui stavano prima, «Ehi, come va?» gli chiese Yunho dopo aver preso in mano la cornetta per parlare, «Il solito, sicuramente tu hai più cose da raccontare di me» gli rispose Jongho cercando di non far trapelare tutta la tristezza e la malinconia che ogni volta lo rapiva quando vedeva l'altro senza poterlo toccare ed abbracciare. «Questa settimana ho portato mio fratello qui a Seoul dopo tanto tempo, era felicissimo anche se nostro padre non è potuto essere con noi» affermò Yunho sorridendo, suo padre purtroppo era venuto a mancare alcuni mesi prima a causa di un cancro ai polmoni, complice il troppo fumo. «Mi fa piacere, spero che vi riprendiate presto dalla perdita» rispose il rosso non sapendo cosa altro dire, «Qua dentro è successo qualcosa di nuovo invece?» domandò allora il maggiore notando la tristezza presente sul volto dell'altro, era sempre così, era difficile per entrambi ma avrebbero dovuto sopportare e resistere.
«Mingi mi ha chiesto di te, ha detto che è felice che hai seguito il suo consiglio e che gli dispiace di aver fatto quella cosa.» lo informò anche lui e Yunho ridacchiò nel ricordare tutte le esperienze passate che ormai non gli facevano più né caldo e né freddo. Jongho, Mingi ed Hongjoong erano stati mandati nello stesso carcere dopo essere stati di nuovo arrestati, ma poichè gli altri due non si erano consegnati, gli erano stati aggiunti molti più anni rispetto a Jongho e Yunho, soprattutto a Mingi dopo che praticamente tutti i dipendenti sopravvissuti avevano dichiarato che era stato lui a dare inizio a tutto, e ciò gli tolse ogni possibilità di uscire che avrebbe potuto avere nonostante il suo ergastolo. «Ho anche visto per la prima volta Hongjoong rifiutare della droga, non riuscivo a credere ai miei occhi inizialmente» continuò a raccontare il minore per poi zittirsi ed abbassare lo sguardo sconfortato. «Che succede?» domandò Yunho vedendolo più abbattuto del solito, «Vorrei vederti per davvero, non tramite un vetro. Vorrei baciarti e abbracciarti perchè mi manchi così tanto..» affermò Jongho poggiando una mano sulla superficie trasparente, l'altro fece lo stesso facendole combaciare «Quattro anni.. quattro anni ancora e poi sarai libero. Non fare cazzate nel frattempo e potremo toccarci di nuovo. Mi manchi anche tu, ma non possiamo farci niente» tentò di rassicurarlo il maggiore e l'altro annuì sapendo di poter solo che accettare la cosa.
«Possiamo farcela»
«Dobbiamo farcela.»
𝐅𝐈𝐍𝐄.
⟨⟨𝑳𝒐𝒐𝒌 𝒂𝒓𝒐𝒖𝒏𝒅 𝒚𝒐𝒖
𝑫𝒊𝒅 𝒚𝒐𝒖 𝒇𝒊𝒏𝒅 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒅𝒓𝒆𝒂𝒎?
𝑫𝒊𝒅 𝒚𝒐𝒖 𝒇𝒊𝒏𝒅 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝑻𝒓𝒆𝒂𝒔𝒖𝒓𝒆?⟩⟩
-Siamo giunti alla fine anche di questa storia purtroppo (sto piangendo ok andiamo avanti). Ci terrei a spiegare brevemente (questa parola fa ridere pure me) queste ultime scene. Come si può capire è un finale aperto, almeno per quanto riguarda la Woosan e qualche altro personaggio, ho voluto lasciarlo così perché parlandoci chiaro, il tema della storia non lascia adito a molti finali "felici" e mi piace pensare che in questo modo ognuno possa immaginarsi a suo piacimento il destino dei personaggi.
(Da qui in poi leggete solo se volete conoscere i pensieri miei come scrittrice che fanno da sfondo alla creazione della trama e dei personaggi, altrimenti grazie e boh ciao <3)
Ho voluto però anche mettere un punto di fine alla storia di quelli che tra tutti i personaggi secondari sono forse i più importanti e presenti, ovvero Seonghwa e Yeosang. Sulla loro storia ho avuto diversi dubbi durante la stesura del racconto, non nego che inizialmente avevo intenzione di fargli prendere strade diverse, ma alla fine ho preferito farli finire così come avevano iniziato appunto per porre una fine alla loro storia, una storia che al contrario di quella degli altri personaggi non permette molte altre interpretazioni, è quella e punto, è finita lì. Questo anche perché la posizione che occupavano era forse l'unica che permetteva una cosa del genere e di conseguenza erano gli unici che potevano avere un vero e proprio finale felice. Oltretutto penso che si meritassero di avere la fine che gli ho dato, e credo anche che sia stata la coppia più scontata ma che alla fine ha stupito di più.
Altra side ship, Yunho e Jongho. Anche loro hanno avuto un finale più o meno bello, certamente dipende dai punti di vista, però non è stato conclusivo tanto quanto quello degli altri due e va bene così. Sono probabilmente gli unici due personaggi di cui avevo già chiara tutta la storia sin dall'inizio, il dilemma di fronte al quale è stato posto Yunho è una delle cose di cui vado più fiera perchè penso che sia una scelta di fronte alla quale si trovino tante persone ad un certo punto della vita, a prescindere dal contesto. È stato un dilemma morale che ha diviso l'animo del personaggio e lo ha costretto a confrontarsi con sé stesso e con la sua più grande paura, ovvero quella di perdere le persone che ama. Nonostante ciò, alla fine hanno avuto la loro mezza vittoria, trovo che il loro finale sia quello più straziante tra tutti ma anche il più veritiero.
Inoltre date più amore a questi due insieme che sono bellissimi.
(Giuro che tra poco smetto di parlare)
Passiamo a Wooyoung e San, ovviamente i personaggi chiave di tutto, per loro non ho molto da dire in realtà se non che ho cercato di dargli il finale migliore possibile. Sinceramente non mi andava di farla finire male e per tanto ho cercato di far evolvere le cose per loro nel modo più interessante e meno doloroso che mi fosse riuscito. Non volevo scrivere di una semplice relazione di amore perché in un contesto come quello in cui è ambientata la storia, una cosa del genere non è possibile e io sono sempre stata una persona molto realista, avevo bisogno che loro due avessero qualcosa di speciale, qualcosa che andasse oltre il semplice amore e che li coinvolgesse abbastanza da buttare letteralmente all'aria la propria vita per l'altro. Tra loro c'è amore, sì, ma forse quella è la cosa meno importante, e prova ne è il fatto che San non lo ha mai ammesso veramente ma è stato detto, da parte sua, solo tramite il narratore. Con il pretesto del loro passato sono riuscita a basare i personaggi su dei sentimenti reali e di conseguenza a creare una relazione basata più sulle ferite che sulla passione, cosa che comunque non manca. Spero di essermi spiegata e onestamente penso, e spero, di esserci riuscita veramente.
Infine vorrei soffermarmi un attimo su un personaggio all'apparenza lasciato da parte e che forse può essere parso anche un po' inutile, ovvero Jeongin. Lui è un personaggio che è spuntato un po' all'improvviso ed è stato descritto come un soggetto molto particolare, quasi psicopatico ma non è propriamente questa la definizione adatta, è semplicemente un ragazzo che dalla vita ha avuto poco e niente ed è cresciuto, psicologicamente parlando, con zero fiducia nel mondo e negli altri. È un ragazzo ferito, perseguitato dai demoni del suo passato che però non ho voluto analizzare. È stata una scelta pensata, mi sono interrogata molto sulle sorti di questo personaggio e ho convenuto che fosse meglio non sbilanciarsi troppo sulla sua storia. Questo perché semplicemente non è uno dei personaggi principali, è brutto da dire ma in un certo senso non merita troppe giustificazioni, ciò che serve conoscere al lettore si può capire dalle sue azioni e dalle piccole descrizioni che ha avuto, trovo che sarebbe stato superfluo aggiungere altre informazioni su un personaggio da un ruolo laterale seppur allo stesso tempo decisivo per le sorti degli altri.
Per quanto riguarda i restanti personaggi, ovvero Hongjoong e Mingi, non c'è molto da dire. Il loro ruolo è meno incisivo, sebbene sia importante per la storia nel complesso, non ho voglia sinceramente di parlare della dipendenza di Hongjoong qui, perché praticamente tutto quello che potrei dire l'ho già detto nella narrazione vera e propria e sarebbe inutile ripetere cose che già si sanno. L'unica cosa, ho deciso di scrivere implicitamente il finale per questi due personaggi tramite le parole di Jongho, proprio perché non ho trovato necessario esprimermi sul loro futuro che non può che essere uno solo.
Se volete potete dirmi cosa ne pensate e se vi aspettavate qualcosa di diverso, spero di non avervi delusi guys.
Bene ora giuro che ho finito :)
Come ultima cosa vorrei naturalmente ringraziare tutti coloro che sono arrivati fino alla fine con me e mi hanno accompagnata in questo piccolo viaggio seguendo la storia capitolo per capitolo, chi magari dall'inizio e chi da più avanti, leggere i vostri commenti mi fa sempre molto felice. È sempre bello sentire i vostri pareri e probabilmente senza tutto il vostro supporto non sarei arrivata neanche a metà della storia. Detto ciò ora giuro che la smetto sul serio prima di far diventare questo spazio autrice più lungo del capitolo stesso. Love you all, siete preziosi✨-
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