OC - Clockwise Doom

Questo personaggio è stato creato per la storia ad oc "Clockwise Doom" di _-Lawless-_ , scusa tantissimo per il ritardo, spero ti sia piaciuto!~ Rileggendo, credo di essermi spinta troppo oltre in alcuni punti, quindi se qualcosa non dovesse andare bene giuro che con un avvisetto metto apposto tutto. ^^'

[[Non chiedere perché, ero partita facendo un tipetto kawaii e sono finita a fare un tizio strambo. VIVA GLI SBALZI DI ISPIRAZIONE, QUELLI DOVE NON SAI CHE CAZ-PITERINA FARE E FINISCI CON LO STRAVOLGERE VERAMENTE TUTTO. SPERO VADA BENE LO STESSO]]

~Nome~
Fridtjof, un nome svedese dal significato etimologico di "ladro della pace". I suoi genitori decisero di affibbiargli questo nome poiché già sapevano che- in seguito alla sua nascita -avrebbe rubato tutta la quiete dell'intera famiglia. Il suo nome, pronunciato con una certa enfasi, suona quasi come uno starnuto. Più volte nella sua infanzia glielo è stato fatto notare, facendolo diventare uno dei tanti piccoli argomenti che gli fanno storcere il naso. Preferisce farsi chiamare semplicemente Frid, il frammento del suo nome che comprende la parola "pace".

~Cognome~
Falk, un cognome piuttosto diffuso in Svezia.

~Nazionalità~
Svedese

~Razza~

Umano

~Età~
21 anni.

~Prestavolto~

~Aspetto~
È un ragazzo di media statura, magro ed equilibrato, vestito spesso in modo cordiale, umile ed elegante. La sua pelle è rosea, ha delle orecchie leggermente a sventola e un piccolo naso all'insù. L'iride dei suoi occhi è tinta di varie sfumature grigio chiaro, che variano a seconda del clima temporale. La sua capigliatura è ondulata, color rosa pastello, gli arriva poco sotto le orecchie e viene caratterizzata da diversi toni argentei visibili solo sotto fasci di luce.

~Carattere~

«Vuoi evitare una domanda? Rispondi ponendo un'altra domanda e in seguito dai risposta a quella domanda.»

Fridtjof Falk, in arte Frid il Falso- meglio conosciuto come Frid den Falska -è un giovane ventunenne dal carattere alquanto singolare. Può capitare che durante una conversazione inizi a sfoggiare un bizzarro sorrisetto- simile a un piccolo ghigno -che solitamente confonde il suo interlocutore. Al contrario di ciò che può sembrare, questo gesto è solo un semplice segnale usato per intendere il suo interesse e la sua approvazione verso l'argomento di cui stanno discutendo.

Tutti coloro che hanno avuto l'immenso piacere di conoscerlo sanno che di lui non ci si può assolutamente fidare. È un bugiardo di prima categoria, l'ottanta per cento di ciò che comunicherà saranno solo menzogne. Non c'è modo di capire se dirà il vero o il falso, ma talvolta alcuni suoi aneddoti appaiono così folli e squilibrati da essere palesemente categorizzati tra le frottole e le fandonie. Tra le mille falsità che si ostina ad affermare, tuttavia, nasconderà sempre qualche sprazzo di vere informazioni.

Nonostante a primo impatto possa parere del tutto estraneo ad un argomento, Frid è una persona costantemente vigile e prudente riguardo tutto ciò che viene raccontato- finge di essere disinteressato, ma in realtà è tutto orecchi -e non si lascia mai scappare nemmeno l'informazione più frivola o insulsa.

Adocchiare gli oggetti altrui e rubacchiarli con astuzia è uno dei suoi giochetti preferiti. Osserva per un po' la vittima scelta per la sua piccola rapina; tiene gli occhi fissi sull'obbiettivo selezionato; memorizza e tenta di precedere le prossime mosse del proprietario; si avvicina pacato e con azioni felpate sgraffigna il succinto tesoro. Alcuni credono che lui soffra di cleptomania, ma la verità è che lo trova solo molto divertente. Inoltre, per la maggior parte dei casi, l'oggetto che ha sottratto ritorna magicamente nelle mani del possidente nel giro di qualche oretta.

Frid ama ridere. Ridere sotto i baffi, ridacchiare, sbellicarsi, ridere con malignità, ridere delle barzellette o delle prese in giro, ridere a crepapelle, ridere di gusto, ridere di cuore... Ridere e basta.
Ha una risata sempre vera e cristallina, talvolta con leggere sfumature nefande o perverse. Adora ridere in tanti modi e in tante occasioni, ma ancor di più adora vedere le reazioni della gente alla sua risata.

~Passato~
I Falk sono sempre stati una famiglia di carenti e umili origini, e Frid imparò fin troppo presto cosa significasse davvero morire di fame. Sua madre
perse la vita a causa di una grave malattia quando lui era solo un tenero fanciullo, così furono il severo padre e l'amorevole sorella ad occuparsi della sua educazione.

L'uomo, tuttavia, non riuscì a reggere la morte della moglie e giorno dopo giorno perse la buona relazione coltivata con i suoi figli. Diversi anni più tardi smise di lavorare, diventando un individuo perennemente severo e scorbutico, sempre serio e distaccato. Il figlio si promise che mai sarebbe diventato come lui, per nessuna ragione al mondo.

A quel punto Anne, la sorellona di Fridtjof, per salvare la situazione economica della famiglia si sentì costretta a prendere una drastica decisione: prostituirsi. Il fratello tentò in ogni modo possibile di fermarla, ma si rivelò più testarda di un mulo.
Mentre la maggiore usciva di casa per dirigersi in qualche losco e zozzo locale, il minore iniziò a studiare qualche vecchio e consumato libro lasciatogli dalla madre. Ben presto pure il padre esalò il suo ultimo respiro, ma ormai non c'era niente che lo legava a questo mondo. E quando, una notte, anche la sorella non ritornò più a casa, Frid abbozzò solo una mesta risata. «Prima o poi muoiono tutti, nessuno sarà mai totalmente escluso» . Scosse la testa, sospirò, sorrise e silente tornò a perdersi sui suoi volumi.

"L'arte dell'illusionismo"

Qualche anno dopo, il suo sogno si realizzò: diventò in tutto e per tutto un vero illusionista di teatro. Prima d'allora era stato soltanto un ignoto prestigiatore di strada.

Londra, l'aveva agognata così tanto! Da quel momento, il suo compito divenne quello di creare l'illusione di un accadimento magico nella mente di ogni eventuale spettatore, generando in quest'ultimo un forte sentimento di meraviglia.

Il fattore psicologico, nel suo lavoro, fu dominante. Imparò a realizzare illusioni esclusivamente con l'uso della psicologia- quindi prive del "trucco" -preparando già da subito l'intelletto del pubblico ad accettare come magico il fenomeno a cui stavano per assistere. Lui si specializzò solo in due generi di illusionismo: il mentalismo e la micromagia.

Il mago mentalista combina in vario modo trucchi classici per dare l'impressione di essere in grado di leggere nella mente del pubblico o di poter usare i suoi "poteri mentali" per influenzare il pensiero di chi gli sta davanti. È suo dovere, perciò, porgere maggiore enfasi sulla componente psicologica dei suoi effetti fintamente "telepatici" legandosi il meno possibile a trucchi troppo complicati o elaborati manualmente.

La micromagia, invece, si riferisce ad un tipo di prestigiazione più semplice e classico, adatto ad essere osservato da una distanza molto ravvicinata. Comprende tutti quei giochi di carte, monete, e cianfrusaglie varie che possono essere eseguiti a stretto contatto con il pubblico.

~Professione~
Illusionista.

~Abilità fisiche e intellettuali~
Aldilà della sua indole da ladruncolo, possiede un'ottima coordinazione mano-occhio, ideale per ipotetiche armi da fuoco. Si distingue con un'esemplare padronanza di vari argomenti pratici e teorici riguardo la psicologia filosofica, ma per il resto la sua cultura si limita a un livello nella media.

~Cosa pensa...

...dei membri dei G.O.D?~
"Assassini professionisti. La loro etichetta parla da sè, ma ho imparato a mie spese che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina. Forse aldilà dei loro servigi sono brave persone, o forse no. In ogni caso, li terrò sott'occhio,
non si sa mai."

...del direttore?~
"A primo impatto, credo sia un uomo abbastanza spensierato. Tuttavia, c'è da dire che non mi sorprenderebbe se nascondesse un lato infido e pericoloso. Inoltre, mi ritrovo in disaccordo con alcuni suoi gusti personali. Insomma, una caramella? Sul serio? Tsk, mi faccia il piacere, tutti sono a conoscenza che il miglior modo per rilassarsi è sorseggiare del buon thè aromatizzato..."

...dell'obbiettivo che devono uccidere?~
"Penso che tutta questa situazione sia un mistero, qualcosa di criptico e arcano. Per come la vedo io, quel bizzarro e ignoto individuo ha davvero a che fare con l'origine dei fenomeni che turbano la quiete di Londra. Quell'uomo, a mio parere, è indubbiamente una parte fondamentale di questo astruso rompicapo, ma non è esattamente la risposta. Perciò anche lui, come tutto il resto,
è un enigma. E voglio risolverlo."

~Ha legami con i casi di vampirismo?~
No, almeno per ora.

~Cosa pensa dei vampiri?~
Se ne incontrasse uno si metterebbe a ridere, tenterebbe invano di quietarsi per qualche secondo e infine scoppierebbe nuovamente in una sonora risata. Non prova nè pena e nè invidia nei loro confronti. Molti li trova infidi e pericolosi, ma è proprio la loro temibile indole a eletrizzarlo.

~Cosa ama~
Rubacchiare oggetti; il rosso scarlatto e il grigio plumbeo; il thè rimasto caldo e bollente; la comicità di ogni genere; le magiche illusioni; risolvere indovinelli; essere sottovalutato, soprattutto perché gli piace sorprendere; ridere, ridere e ancora ridere.

~Cosa odia~
Il cibo troppo freddo; mostrarsi debole o intimorito; le persone veementi o bellicose; le rose e i tulipani; vedere le famiglie felici; le persone esageratamente pigre; la perenne serietà.

~Vorrebbe scoprire di più sull'obbiettivo?~
Partecipare in modo attivo a questo rebus di avvenimenti tra umani e vampiri, dopotutto, lo intriga molto. Perciò la risposta è sì.

~Segreti~

-Una collana in oro massiccio, dotata di un magnifico orologio d'argento utilizzato come pendolo. Questo fu l'unico oggetto saccheggiato che Frid non riuscì a restituire. Sempre al collo, in bella mostra, porta ancora la catenella dorata rubata in quella gelida notte invernale a un'anziana riccona. Morta, quando la trovò era già morta. La cosa buffa è proprio che- pur avendolo sotto il naso -nessuno ha mai riconosciuto la provenienza del gioiello. "Forse è proprio per questo che non l'hanno notata, un vero ladro non metterebbe mai così in mostra un preziosissimo cimelio appena rubato!"

- Fridtjof è omosessuale, ma se gli venisse chiesto non esiterebbe a garantire con pacata risolutezza di essere etero. Persone come lui non sono viste proprio di buon occhio. A causa di questo, non ha mai rivelato a nessuno il suo orientamento sessuale.

~Relazione~
Nei confronti di un suo ipotetico partner avrebbe- come si suol dire -un occhio di riguardo. Si curerebbe di questa persona molto più di quanto non faccia con le altre, sarebbe prudente e cercherebbe di scoprire tutto il possibile sul suo conto. Bacetti, coccole e cuoricini ogni tre per due sono un optional per Frid. Non li ritiene strettamente necessari in una relazione, qualche volta possono starci, ma ciò che conta realmente è tutto nell'attenzione versata sui gesti all'apparenza più futili e insignificanti. Tuttavia, non è essenziale per lui andare alla ricerca di un compagno, e perciò non lo turberebbe restare da solo.

~Curiosità~
Ogni venerdì- alle 3:33 in punto del mattino -esce di soppiatto dal luogo in cui dimora e si reca in qualche sporco vicoletto malfamato; in tasca solo un modesto gruzzoletto di denari e una flebile margherita. Dopo essersi fatto strada all'interno di uno tra i tanti tipici locali notturni, cerca con lo sguardo una di quelle prosperose donzelle dagli abiti impudici e provocanti. Siede al suo fianco, abbozzando una risatina per attirare la sua attenzione. Come sempre, la prostituta di turno abbocca all'amo e si adagia sulle sue gambe. In seguito a una lesta chiacchierata, è proprio quest'ultima a volgergli la solita e medesima domanda: "Allora? Cosa ti va di fare, pasticcino?" Lui, come sua consuetudine, sorride; prende le sue mani e le bacia con delicatezza. Dopodiché, estrae dai pantaloni la manciata di denari preparata in precedenza e dona alla donna l'ennesimo fiorellino profumato. Prima di girare i tacchi e andarsene da quel postaccio, però, sussurra un piccolo: «Addio.»

"Addio Anne."

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