December 5: Runaway

<< Diventare pazzi è una cosa orribile. >> disse una volta Zuko a suo zio, guardando fuori da una balconata la serata rischiarata dalla luna.

<<Non so Zuko, credo che diventare pazzi non sia qualcosa di così grave. >> gli rispose con un sorriso pragmatico.

***

Zuko rientrò a casa con il cuore pesante, credeva fosse Gioia per essere finalmente accettato dalla sua famiglia, ma non era così. L'Avatar non era morto e Azula lo sapeva.

Quella dannata dominatrice dell'acqua avrà salvato con la sua stupida acqua magica il ragazzo.

Ed ora suo padre crede sia lui l'artefice dell'omicidio, ma se l'avesse saputo...

Sarebbe ritornato in esilio o peggio, l'avrebbe condannato a morte, o ad affrontare sua sorella ad Agni Kai.

A Zuko passò un brivido freddo su per la schiena, era mano nella mano con la sua fidanzata Mai e stavano passeggiando fino a casa sua.

Dannata dominatrice dell'acqua, sempre con quel tuo potere strabiliante e quello sguardo fiero e feroce.

Zuko ripensò a quando la ragazza del polo sud l'aveva battuto durante la battaglia al polo nord, come con una sola mossa lo avesse messo al tappetto e masticò la torta di frutta con rabbia.

Ripensò a quando l'aveva vista volare via con l'avatar in una spirale d'acqua che la circondava, ripensò a come sembrava tranquilla e dolce la sua espressione con l'avatar tra le braccia e, incavolato nero, fece prendere fuoco al bracciolo del divano di broccato rosso.

Dannata mocciosa. Vedrai come ti sistemo quando ti ritrovo...

***

Oggi è il giorno dell'eclisse. È il mio momento per dire la verità al re e per liberarmi definitamente di una figura paterna orribile.

Chissà che faccia farebbe la guerriera dell'acqua a questa vista? Mi perdonerebbe per essere un codardo e per aver rotto la sua fiducia in quel modo nelle grotte? Durante la nostra chiacchierata sotto Ba Sin Se ho capito che è lei ad essere nel giusto, non io, non mia sorella, non mio padre. Lei, l'avatar, il guerriero con la coda di cavallo e la bandita cieca sono i veri buoni.

Ora che l'ho capito posso cambiare, posso andare con loro, coloro che mi hanno fatto vedere un barlume di luce, un barlume così bello e caldo che darei l'anima per ottenerlo di nuovo.

***

Mi sono presentato al gruppo, ma mi hanno mandato via con sguardi disgustati ed anime nere. Katara mi ha anche colpito con un getto d'acqua, trascinandomi per terra.

Lei non è solo una donna guerriera temibile e intelligente, ma un essere fiero e coraggioso, che ama senza remore e che non perdona i peccatori.

È come Dio ed io devo guadagnarmi il mio perdono.

Devo convincerla.

Lei sopra di tutti gli altri.

***

Ho scoperto che il mio Dio è un essere forte, vendicativo e crudele con chi lo merita.

Katara vuole vendicarsi sull'assassino di sua madre e la sua espressione è come il mare in tempesta che si porta dentro.

È così bella e spietata da far piangere chiunque la guardi, che sia di terrore o di meraviglia.

Devo seguirla e vedere come si comporta, cosa farà al suo mostro personale, voglio vederla con addosso tutte le emozioni esistenti, vestita con i suoi sentimenti e le sue paure.

Voglio vederla spaventata, arrabbiata, confusa, voglio sentire la sua voce carica d'odio e di rancore e le sue mani piene d'amore e di tenerezza.

Voglio, anzi DEVO vederla sempre e sentirla ovunque, perciò la seguirò durante la sua vendetta personale.

***

Ho ottenuto il suo perdono e abbiamo sigillato l'unione della mia anima alla sua con un abbraccio caldo che sapeva di brezza marina.

Ho scoperto che non è un Dio sceso in terra, o almeno, non un Dio di quelli che pregano i sacerdoti nei loro santuari.

Ma Katara è il mio Dio, l'unico essere umano a cui ho fatto toccate la mia cicatrice, simbolo di infamia.

Fui dipendente ma molte cose, da mia madre, dall'onore che desideravo ottenere da mio padre, dalla ricerca estenuante dell'anima.

Ora sono dipendente dal ricordo del suo abbraccio, voglio risentire le braccia brune di Katara sul mio collo, il suo petto contro il mio, a mischiare battiti di cuori pulsanti di vita.

La voglio ancora tra le mie braccia, anche se so che un altro abbraccio non mi renderà libero ma ancora più bisognoso.

***

Se non ti posso amare sotto il sole, lo farò nei miei sogni Katara.

Pensò Zuko l'esatto momento in cui vide Aang baciare la ragazza che gli scorreva nelle vene. La luna rendeva tutta la scena più triste e allo stesso tempo più vera e reale che se si fosse consumata sotto il sole.

***

Se Katara morirà allora un mondo senza guerra non ha comunque valore per me, non importa se adesso Azula mi uccide.

Preferisco morire mille volte, distruggendo le speranze di un mondo pacifico che vedere la mia Dea morire colpita da un fulmine.

Non riuscirei a vivere in un mondo dove Katara è morta, sarebbe come morire ogni secondo.

***

Sono vivo, solo grazie a Katara, solo grazie alla donna che mi ha salvato l'anima, il cuore e il sorriso.

Il mio sole, la mia musa, l'aria che è nei miei polmoni.

Ormai non ho da perdere nulla, sono saltato di fronte ad un fulmine per salvarla e ora, mentre mi sta cambiando le fasce sul petto, con quelle splendide e incantevoli guance rosate devo dirgli chi è lei per me.

Zuko le prese le mani della ragazza fra le sue, grandi e bianche.

<< Katara, io...credo di essere pazzo. >>

<< Uhm...? >>

<< Si, sono pazzo da legare, per me tu sei il mondo, il sole, le stelle, la pioggia, l'oceano, le piante, il legno, il fuoco, l'aria, la terra e l'acqua. Sono pazzamente pieno di te: sei nei miei occhi, nella mia bocca, scorri nelle mie vene e nei miei pensieri. >>

*Zutara never die*

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