December 27: Sharing Strange Traditions

<< Attento! Così sbavi tutto! >> si lamentò la donna, afferrando la mano tremante del marito con fermezza, aiutandolo a tranquillizzarsi.

Lui annuì e prese della pittura con l'indice, la fece scorrere dall'orecchio destro all'orecchio sinistro della moglie, disegnando una linea violacea attraverso le palpebre chiuse della donna. Si lavò con una pezza il colore dalla mano e prese una ciotola diversa contenente un azzurro cristallo chiarissimo e luminoso. Tracciò due punti vicino all'attaccatura del naso della donna, seguendo la forma dell'occhio, fece lo stesso anche dall'altra parte del viso e poi disegnò una falce di luna orizzontale con un puntino in alto sulla sua fronte.

Quest'operazione fu lunga, delicata e silenziosa, lasciando comunicare la coppia solo con i battiti dei loro cuori e con i tremiti delle mani e degli occhi.

<< Ora tocca a te Kat. >> disse il marito, porgendole un blu scuro come il mare notturno che divora le stelle. Katara prese l'oggetto, alzandosi e sistemandosi in ginocchio di fronte al marito seduto, con il viso a mezzo centimetro di distanza gli chiese:

<< Hai qualche preferenza? >>

Zuko scosse la testa e si raccolse i capelli ribelli in una coda alta.

<< Che strana tradizione. >> rispose.

Katara sorrise dolcemente, colorandosi le dita di bianco e incominciando a dipingere le guance ed il mento del marito.

<< È una vecchia tradizione della mia gente: una volta alla settimana si trova il tempo per fare questa operazione in ogni coppia, non importano gli impegni, ne gli obblighi. Per una volta ogni sette giorni si è certi che si passerà un'intera giornata con il proprio partner. Dà un senso di intimità tra la coppia e offre anche il tempo per discutere dei propri problemi, delle proprie speranze, del futuro. Oppure, le coppie che non hanno nulla da dirsi perché sono legate da un filo spesso e indissolubile possono stare in silenzio e respirarsi a vicenda, nutrendosi al contatto dell'amato. Per me è una bella tradizione. Era anche una delle poche volte in cui ho visto i miei genitori insieme e felici. >>

Le palpebre di Zuko tremarono, rivelando che se non avesse avuto gli occhi sigillati adesso le avrebbe sorriso con gli occhi, bevendola come si beve una bevanda calda in mezzo ad una tempesta di neve.

Katara, colorò la fronte e il naso dell'uomo di nero, poi fece tre punti blu sulla guancia destra con l'indice, il medio e l'anulare, tracciò una linea verticale partendo da sotto il naso e arrivando a sotto il mento.

Finito il lavoro sospirarono in sincrono e sghignazzarono, alzandosi e uscendo dalla tenda per continuare a fare ciò che facevano normalmente, ma con l'impronta del loro rapporto tracciata sul viso.

****

Zuko circondò la vita di Katara con il braccio, stringendola a sé con dolcezza e sussurrandole all'orecchio:

<< Adesso è il momento della mia tradizione. Non è nulla di intimo e dolce come al Polo Sud ma solo una semplice dimostrazione di quanto tu sia importante per me e quanto sono orgoglioso di avere il tuo amore. >>

Zuko si diresse verso il centro di un cerchio affollato di cittadini della nazione del fuoco, era un festival nuovo che Zuko aveva istituto per il loro matrimonio (un anno fa). L'uomo si unì ad una folla di giovani e vecchi che lanciavano occhiate alle proprie amate e che gonfiavano i muscoli come dei pavoni.

<< Ed ecco a voi il festival dell'amore! Istituito un anno fa dal signore del fuoco Zuko per il suo matrimonio con la dominatrice del Polo Sud Katara. Ora ci sarà una gara che consiste nel dimostrare nel modo migliore possibile. Vediamo cosa faranno questi innamorati ed innamorate! >> fece una voce ampliata da un angolo impreciso della folla.

Gli uomini e le donne composero poesie, mostrarono l'acquisto di una casa, regalarono cani e chiamarono nuovi gusti di tè con il nome dell'amato.

Quando arrivò il turno di Zuko lo si vide con una tazzina di tè fumante in mano, la bevve tutta d'un fiato e poi aprì la bocca al cielo, facendo scaturire una fiammata immensa.

Le fiamme si ersero fin sopra i tetti delle case, visibili fino da distante e la gente si allontanò spaventata dall'uomo. Poi presero forma umana, la forma di Katara: il naso, il profilo delle labbra, i capelli mossi, i vestiti che indossava il giorno del loro matrimonio e la corona che indossava a palazzo. Katara sorrise sentendosi improvvisamente calda, forse per il fuoco o forse per qualcos'altro.

Quando Zuko tornò tutto felice e sudato da Katara lei gli avvicinò la bocca all'orecchio, passando in contemporanea l'indice sul fianco di lui:

<< Ti meriti un premio... >>

Katara si allontanò dallafolla, seguita da un obbediente Zuko con la coda scodinzolante.    





In pratica al Polo Sud si devono dipingere le faccie a vicenda e nella nazione del fuoco c'è solo una gara per fa vedere quanto si tiene all'amato/a.

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