December 20: Meeting the family


(Zuko va al polo sud per incontrare la famiglia di Katara, la nonna, il padre e il fratello per presentarsi come suo ragazzo. Quindi Zuko non conosce ancora Sokka e la madre di Katara è ancora viva.)

Ormai mancava poco al loro arrivo, Katara era talmente emozionata che saltava da una parte all'altra della nave, come una foca che salta ritmicamente sul ghiaccio. Il clima stava diventando sempre più freddo man mano che la prua della nave si avvicinava ad una distesa di ghiaccio interrotta solo da delle tende blu acuminate, che si stagliavano piccole ed affilate verso il cielo, come zanne di lupo.

A Zuko cominciarono a tremare le mani, un brivido gli scivolò lentamente lungo la spina dorsale e i denti cominciarono a battere tra loro. Non capiva se era per il freddo polare o per il nervosismo di incontrare i genitori di Katara.

Katara, Ka-Ta-Ra: miele nella sua bocca, ossigeno nei suoi polmoni e sangue focoso nelle sue vene.

Doveva fare una bella figura alla famiglia della sua fidanzata, non importava se lei gli avesse ripetuto fino allo sfinimento che, anche se non avessero acconsentito lei sarebbe sempre stata al suo fianco. Doveva rendere orgoglioso almeno dei genitori, con i suoi aveva fallito ma magari con quelli della donna che l'aveva reso migliore poteva riuscirci.

Si era vestito tutto di blu, con pellicce e con il marchio di affidabilità sulla sua fronte, si era messo delle perle blu tra i capelli e aveva cercato di abbronzarsi il più possibile, per rendere la sua pelle meno pallida e più scura.

Sentì un tocco leggero e dolce sulla sua schiena e capì subito che era Katara, anche senza vederla poteva sentire la sua presenza e il suo profumo, profumo di mare, sale e lacrime.

Il profumo più buono e dolce che avesse mai sentito.

Se fosse morto tra le braccia di Katara sarebbe stato felice, pensò e sorrise, abbracciando stretta la donna e strofinando la sua faccia con i suoi capelli.

Scesero dalla nave in due modi diversi: Katara si fiondò fuori, abbracciando la sua famiglia con un sorriso bellissimo e gli occhi scintillanti di gioia, Zuko invece, scese dalla passerella lentamente, strofinandosi nervosamente le mani e fissando il ghiaccio sotto i suoi piedi.

Si fermò a pochi passi dal quadretto famigliare e sollevò gli occhi verso le figure, guardando tre paia di occhi azzurri che lo scrutavano sospettosi. A Zuko venne quasi un attacco di panico e per poco non fece prendere fuoco a tutto ciò che lo circondava, ricevette uno sguardo ed un sorriso confortante da Katara e ne rivolse uno imbarazzato alla famiglia.

<< Ciao, sono Zuko >> disse, alzando la mano in segno di saluto e prendendo coraggio si aggrappò alla mano di Katara, sussurrandole: << Non reagire. >>

<< E sono il ragazzo che vorrebbe sposare Katara. >> concluse, tirando fuori dalla tasca unacollana con un pendente intagliato da lui.

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