December 17: Moonlight
Katara si tramutò velocemente in un lupo, sentendo le sue ossa rompersi e ricomporsi in una ricomposizione dolorosa e lenta. Ma lei era abituata a quel dolore terribile e si mise a correre ancora prima di essersi tramutata del tutto.
Doveva andare a caccia e prendere almeno due prede corpose prima di incontrare l'estraneo che non riusciva a trasformarsi come lei.
L'aveva incontrato di notte, una notte illuminata dall'aurora boreale che sembrava fare a gara con le stelle per che fosse la più luminosa, aveva appena squarciato la carotide di un capriolo dei ghiacci e cercava la presa giusta per riuscire a trascinarlo fino al villaggio quando un uomo, dall'odore di legna bruciata, le si era presentato davanti, guardandola con occhi gialli, stupiti e luminosi.
Katara si ritrasformò in un essere umano, volendo chiedere allo straniero perché fosse li e che cosa ci facesse a quell'ora della notte in giro da solo, poi si rese conto che la sua completa nudità metteva in imbarazzo l'umano e decise di lasciarlo perdere e tornarsene a casa con la preda.
Da quel giorno s'incontrarono ogni notte, l'uomo, prima la guardava ammirato e stupito, sfamando un po' della vanità della ragazza, poi si fidò abbastanza di lei da sedersi e da farsi annusare. Lo step successivo lo fece Katara, tornando umana alle spalle dell'uomo seduto, dicendogli di non girarsi e di parlarle così com'era.
Si parlarono a lungo, lei scoprì che lui era arrivato in quella terra desolata con una molto grande da tenere dentro la sua pancia una ventina di persone, le disse che stava cercando qualcuno che non aveva ancor trovato e che non avrebbe fatto nulla di male a lei ed alla sua tribù. Katara gli fece anche giurare che non avrebbe parlato con nessuno dell'abilità della sua tribù. L'uomo, che disse di chiamarsi Zuko, rispose non aveva nessuna intenzione di farlo, quando lei gli chiese il perché questi le rispose:
<< Sono un egoista della bellezza: se vedo qualcosa di stupendo, come te, non lo dico a nessuno. >>
Katara aggrottò la fronte, sentendo il cuore batterle più forte e pensando che fosse il freddo a farla sentire così decise di ritrasformarsi. La notte dopo Zuko le portò un pezzo di carne cruda di una specie e di un odore che la ragazza non aveva mai conosciuto prima e lo accettò con gratitudine. Poi il corteggiamento dell'uomo continuò con doni silenziosi e belli che facevano aumentare i battiti del cuore della donna, le regalò un libro, un bouquet di fiori, carne di svariati tipi, spezie, coperte colorate, uno trombone e molto altro.
Katara, dal canto suo si trasformava sempre di più in un'umana quando era con lui, le piaceva capire le parole dell'uomo ed anche parlare con lui di cose generali.
<< Lo sai che tutti i regali che fai vengono considerati come un corteggiamento nella mia tribù? >>
<< Certo che lo so. >> rispose calmo l'uomo, lasciando Katara senza parole. Lei credeva fermamente che lui le facesse tutti quei regali solo per cortesia.
<< Quindi... >> un momento di pausa << Quindi vuoi sposarmi? >>
<< Certo, sei la cosa più bella che abbia mai visto e voglio vederti, sentirti e contemplarti per sempre. >> rispose sicuro lui.
Katara sentì il suo cure fermarsi, e credette di avere un infarto ma poi si riprese, si posizionò davanti all'uomo nella sua forma umana, cioè nuda e cruda e lo abbracciò stretto. Lui per poco non sveni dall'emozione e ricambiò il suo abbraccio titubante.
Katara si allontanò da lui, guardandolo con occhi determinati e generosi
<< Se vuoi sposarmi prima devi fare una collana intagliata, come questa. >> gli disse, mostrandogli il medaglione che non perdeva mai anche in forma di lupo. Zuko sentì la consistenza del ciondolo tra le dita, approfittando anche per sfiorare con le dita la sua pelle.
<< Va bene, domani notte te lo porterò. >> promise al vento, al ghiaccio e al cielo, dove risplendeva una bellissima luna piena.
Katara gli sorrise calorosamente e le baciò sulle labbra: sapeva di lupo e di natura selvaggia e crudele mentre le labbra di lui gustavano da tè, fuoco e amore per la bellezza della natura.
Il loro bacio sancì una promessa di qui era testimone solo il chiaro diluna.
Si, bè, siamo già al 17, quanto passa in fretta il tempo se devi ancora finire tutti i propmpt del Zutara month.
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