December 15: Courting
Zuko andava ogni sera a cantare una serenata sotto il balcone di una ragazza di buona famiglia dai modi freddi e scostanti, le cantava ogni sera una sonata diversa, copiando delle poesie antiche o dei discorsi d'amore strappalacrime ma anche componendone alcuni.
La ragazza, Mai si chiamava, detestava la sua voce e ogni volta che la sentiva sotto il suo balcone gli buttava addosso dell'acqua ghiacciata, sperando che non tornasse più sotto casa sua. Durante quei momenti c'era sempre con lei una sua vicina di casa, amica d'infanzia, che prendeva il tè con lei, questa ragazza si chiamava Katara ed era anche lui di buona famiglia, meno ricca ed aristocratica di quella di Mai, ma comunque una bella famiglia felice.
Anche Katara sentiva ogni sera le sonate rivolte alla sua amica del ragazzo e le piacevano così tanto che s'innamorò della voce dello spasimante senza neanche accorgersene. Neanche Mai se ne accorse e Katara tornava ogni sera, sempre alla stessa ora, per ascoltare le serenate dello sconosciuto, facendo finta che fossero rivolte a lei, si crogiolava nella voce bella e profonda del cantante. Un giorno la giovane si arrischiò a chiedere all'amica come si chiamasse il suo spasimante e Mai rispose che era un ragazzo che aveva incontrato durante una festa e che si chiamava Zuko.
Katara ripeté il nome dell'amato senza volto per molti giorni, distesa nel letto a sognare ad occhi aperti all'aspetto del giovane cantante dall'animo puro e nobile.
Un giorno prese finalmente la sua decisione, disse a Mai che non sarebbe potuta venire a prendere il tè quella sera e uscì in strada senza farsi vedere da suo fratello maggiore. Aspettò nel vicolo tra casa sua e quella di Mai l'arrivo del giovane e alla fine lo vide arrivare, era una figura alta ed elegante, dai capelli neri e dalle bocca carnosa ed invitante. Uscì allo scoperto tutta agitata, prendendolo per un braccio e trascinandolo senza alcuna spiegazione nel vicolo buio e stretto.
<< Senti... >> cominciò la ragazza << io ero ogni sera nella camera di Mai e ti sentivo sempre cantare e mi piaceva un sacco la tua voce e le tue parole e ho pensato che visto...siccome...dato che Mai non ha nessuno intenzione di, ecco...di uscire con te ed invece io mi sono innamorata della tua voce, magari...forse...mi piacerebbe che uscissimo insieme una volta di queste. >> disse, tutto d'un fiato in una velocità pazzesca.
Il ragazzo la guardò basito, bloccato come una statua d'argilla, quindi Katara ripetè una frse che aveva sentito nelle sonate del ragazzo.
<< Non importa se la tua anima è l'arcobaleno se Mai è cieca dei colori. Io ho visto i tuoi colori. >>
A quel punto il ragazzo le sorrise di un sorriso magnifico, che racchiudeva una galassia durante la sua morte, nel suo momento più bello e luminoso.
<< Si, mi piacerebbe uscire con te. Signorina ? >>
<< Katara. >>
<< Zuko. >>
<< Lo so. >>
Si sorrisero, felici come lo sono gli uccelli che escono dalla gabbia per la prima volta, una felicità esaltante e bellissima.
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