December 14: Festival

Il festival culturale è ormai alle porte, le prime foglie rosse, gialle e marroni sono cadute a terra.

Katara è felicissima, la sua classe ha deciso di fare un maid caffè in collaborazione con il club di cucito.

Lei, Suki e Toph sono considerate le ragazze immagini, infatti c'è un poster con le loro foto all'entrata del locale. Anche i ragazzi della sua classe si sono travestite da cameriere, con la gonna a campana e tutto il resto, fanno un po' ridere visto che alcuni di loro hanno anche la barba.

Il team addetto al cibo ed alle bevande è di eccellente qualità e sicuramente il loro menù piacerà a tutti gli esterni e gli interni della scuola.

Katara era vestita d'azzurro e prese con sé molti clienti, fece molte foto ricordo con loro e a metà pomeriggio era già stanca morta, voleva distendersi su un tavolino del locale e dormire fino alla giornata successiva.

Ma non lo fece, si sistemò l'abito, i capelli e l'odore nel bagno e tornò ai clienti con un finto sorriso cortese.

Verso le quattro di pomeriggio Zuko le si presentò davanti tutto trafelato e in evidente agitazione, facendo girare tutte le ragazze dei paraggi verso quello splendido ragazzo dalla pelle pallida e dai capelli neri come l'ebano.

<< Katara. >> ansimò lui, cercando di riprendere fiato.

La ragazza lo guardò confuso, appoggiando un vassoio vuoto sul bancone e avvicinandosi a lui.

<< Cosa c'è? Stai male? È successo qualcosa? >>

Zuko riprese tutto d'un tratto il suo vigore perduto, l'afferrò bruscamente per la mano e la trascinò fuori dal caffè, urlando:

<< Sei la mia ragazza!>>

<< EHHHH!!!??? >> fece Katara, talmente sconvolta e inebetita da seguire il ragazzo senza opporre resistenza. In verità Katara aveva sempre desiderato essere la ragazza di quello splendido ragazzo delle superiori, dai modi regali e dal comportamento riservato.

Zuko la condusse in un batti baleno davanti ad un tendone che mostrava un cartello enorme con la scritta : "Gara di coppie deve gareggiare contro il nostro campione Zuko e la sua ragazza! Il primo premio sarà una coppia di cellulari IPhone X!"

Katara lesse e fischiò di ammirazione per il premio in palio, poi si girò verso il ragazzo

<< Hai una ragazza? >>

Zuko la guardò di rimando, serio e disperato.

<< Tu. >>

<< Ma perché? >>

<< Perché quegli stupidi dei miei compagni hanno pensato che, visto che sono un "figo della madonna" avessi sicuramente una ragazza! >>

<< Ma non ce l'hai, giusto? >>

<< Esattamente. >>

<< E perché io? >>

<< Sei la prima che mi è venuta in mente, poi io ti conosco abbastanza bene e tu conosci me abbastanza bene. >>

Katara annuì

<< Vinceremo i cellulari? >>

Zuko sogghignò

<< Certo. >>

***

Entrarono nel tendone mano nella mano, per farsi coraggio a vicenda e furono accolti dai compagni di Zuko con un coro di applausi e di esclamazioni. Il presentatore dell'evento li mostrò alla folla di coppie che gareggiavano, diede loro un nastro e li accompagnò ai posti di partenza.

<< BENE SIGNORI E SIGNORI! COME PRIMA PROVA CI SARÀ LA CORSA A TRE GAMBE! METTETEVI TUTTI IN FILA...VIA! >>

La gara partì e la finta coppia cominciò subito a correre, per loro fortuna erano entrambi coordinati ed atletici ed arrivarono primi senza difficoltà.

<< BENE SIGNORE E SIGNORI, COME AVETE VISTO LA COPPIA CHE DOVETE BATTERE HA SUBITO VINTO LA PRIMA GARA! ORA È IL MOMENTO DI PASSARE ALLA SECONDA. OHHHHH... RULLO DI TAMBURI... SCRIVERE UNA POESIA PER L'AMATA, GLI UOMINI SCRIVONO LA POESIA E LE DONNE LA ASCOLTANO. LA LUNGHEZZA NON DEVE SUPERARE LE 500 PAROLE, LA POESIA PIÙ COMMOVENTE SI AGGIUDICHERÀ LA SECONDA VITTORIA! >>

Zuko si sedette tutto spavaldo sulla sedia con il numero assegnatoli e, dopo aver mordicchiato brevemente la penna cominciò a scrivere alacremente, cancellando molto spesso delle righe.

Partendo in ordine numerico, Zuko si trovava per ultimo e cominciò a dubitare della sua poesia e della vittoria, guardò Katara e il sorriso fiducioso di lei gli fece svanire ogni dubbio.

In fondo il festival culturale serve a divertirsi, non ad autocommiserarsi.

<< Onore alla pelle

Pelle che vive, pelle che sente, pelle liscia che rabbrividisce.

Onore alla TUA pelle, amore mio

La tua pelle che sembra velluto tra le mie mani

La tua pelle che sa di cioccolato e vita.

Onore ai tuoi occhi

Ai tuoi occhi grandi e lucenti

Ai tuoi occhi che contengono l'oceano

L'oceano che nasconde la bellezza di Atlantide, proteggendola dai nemici.

Onore al tuo spirito

Alla tua anima

Alla tua gentilezza

A tua madre e a tuo padre che ti hanno fatta nascere.

Onore a te

Perché Cupido mi ha colpito con una freccia avvelenata

Una freccia chiamata amore, avvelenata di te.

Ti amo Katara. >> concluse.

Per tutto il tempo della lettura aveva fissato il suo sguardo negli occhi sorpresi della ragazza. Alla fine della poesia tutte le ragazze avevano emesso gridolini invidiosi e sospiri rivolti a lui, che in risposta fece l'occhiolino a Katara.

<< OKAY! CREDO CHE ANCHE QUESTA PROVA SIA STATA VINTA DAL NOSTRO RAGAZZO IMMAGINE E LA SUA SPLENDIDA RAGAZZA! ORA; LA TERZA PROVA CONSISTERÀ NEL BERE 5 LITRI DI FRAPPÈ ALLA MENTA IN DUE! PREGO SEGUITEMI... >> li condusse in uno spazio ampio, arredato con tanti tavolini rotondi e, sopra ogni tavolo vi era un grande bicchiere stretto, con una cannuccia che si divideva in due sbocchi arzigogolati.

<< TUTTI AI PROPRI POSTI! LA COPPIA CHE FINISCE PRIMA VINCE! VIA! >> gridò

Zuko e Katara si guardarono, decidendo la strategia: prima avrebbe bevuto Katara fino a quando ce l'avesse fatta, poi sarebbe entrato in gioco Zuko, poi di nuovo Katara, poi di nuovo Zuko, poi Katara, poi Zuko. Verso la fine del gioco Katara ebbe un congelamento delle meningi e dovette fare una pausa. Zuko dovette finire gli ultimi centilitri di frappè freddo in tutta velocità, ma arrivò secondo.

<< AH AH AH, COPPIETTE MIE, LA SQUADRA CHE ERA IN TESTA NON È RIUSCITA A VINCERE QUESTA SFIDA DI BEVUTE! MA PASSIAMO ALL'ULTIMO E PIÙ IMPORTANTE ROUND DELLA GIORNATA! VISTO CHE PRIMA TUTTI GLI UOMINI HANNO SCRITTO UNA POESIA PER LE LORO AMATE ORA LE DONNE DOVRANNO SCONTRARSI IN UN RING E COMBATTERE FINO ALLA VITTORIA O LA SCONFITTA!!! >>

Un coro di grida si levò dalle coppie, le competizioni precedenti avevano acceso gli animi ed ora tutti sembravano eccitati.

Zuko mise una mano sulla spalla di Katara, guardandola

<< Sicura che vuoi andare? Non ti fa ancora male alla testa? >>

Katara scosse la testa, rivolgendo un sorriso rassicurante a Zuko.

<< Non preoccuparti, farò il culo a strisce a tutte e vincerò quei cellulari. Costi quel che costi. >> una scintilla sprezzante e combattiva le illuminò gli occhi, facendola sembrare una tigre pronta ad azzannare la sua preda preferita.

Zuko rabbrividì e sorrise, cominciò a massaggiarle lentamente la schiena, rilassando i muscoli tesi e considerando con la ragazza le tecniche da usare per una vittoria assicurata.

<< Usa molto i calci e tieni l'avversaria sempre lontana dai tuoi capelli, se te li prende ti immobilizzi. >>

<< Lo so, lo so. >>

Arrivò il suo turno e la ragazza si alzò decisa, prese i paradenti e i guantoni per poi mettersi in posizione di difesa.

Sferrò un paio di calci di avvertimento all'avversaria, ma questa era una brava combattente e non si fece prendere dal panico.

La sconosciuto le tirò un destro e Katara si abbassò, usando la gamba per farle perdere equilibrio, ma non ci riuscì perché l'altra aveva fatto un salto all'indietro, appoggiandosi a terra con le mani. Katara affilò o sguardo e si lanciò con una raffica di pugni ravvicinati che la conosciuta schivò abbassandosi sulle ginocchia. Ma Katara sorrise e le tirò un calcio dritto, dispiegando la gamba piegata che aveva alzato poco prima, l'avversaria venne colpita al petto dalla pianta del piede di Katara e si accasciò a terra, ansimante.

Il conduttore si avvicinò a lei, contando fino a dieci e poi si avvicinò alla maid che aveva fatto vedere le sue mutande a tutto il pubblico.

<< Un applauso alla maid azzurra, che atterra l'avversaria con uno splendido calcio! Ragazzi dimenticatevi il colore delle sue mutande che siete tutti fidanzati. >>

Katara e Zuko furono accompagnati nel posto usato precedentemente per la corsa a tre gambe e consegnarono alla coppia le due scatole dei cellulari con un sorriso sinistro.

Katara era talmente felice che si mise a saltellare sul posto e in uno slanciò baciò sulle labbra Zuko, che, dopo un attimo di pausa, ricambiò, stringendole le braccia attorno alla vita ed alzandola da terra.

Fu per via della bugia che avevano costruito o perché lo volesse veramente?

Fatto sta che quel baciopiacque molto a tutti e due e ne avrebbero avuti molti altri dopo il festival.    




La poesia è mia. Shish

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top