December 12: Masked Ball
(mondo dell'avatar ma Zuko e Katara fanno parte della polizia locale, Katara non ha un fratello e non sono dominatori)
Zuko si appostò sul tetto di un edifico, guardando l'entrata del luogo dove doveva svolgersi la festa. Aveva già la sua maschera di Spirito Blu addosso ed una tuta aderente coordinata.
Sospirò e decise che la festa non era una trappola per lui e per il suo collega.
A proposito, dov'è il collega del distretto che dovrebbe accompagnarmi?
Zuko si guardò intorno, cercando una figura nelle vicinanze.
Maledizione, se mi fa perdere ancora tempo mi perderò tutte le informazioni importanti!
Mi chi vuole anche del tempo a aprire un dialogo con quei trafficanti!
L'uomo grugnì e saltò giù dal tetto con un salto, atterrando silenziosamente a terra, una mano sconosciuta lo prese al fianco e un'altra mano gli coprì la bocca.
Zuko si liberò e sferrò un calcio laterale dietro di lui, nel vicolo buio ma non colpì niente, poi vide emergere dal basso una figura elegante, coperta da un cappello largo in con un velo a coprirle il viso dipinto.
<< Sei Zuko? >>
L'uomo alzò un sopracciglio, non aveva detto a nessuno che sarebbe andato ad infiltrarsi nella festa dei ricchi nobili del regno della terra.
<< Già. E tu devi essere Katara no? >>
La donna velata annuisce fermamente, per poi prendere per mano Zuko ed accompagnarlo all'entrata della festa.
<< Io vado a destra, tu a sinistra. Se scopriamo qualcosa d'importante ci incontriamo al buffet facendo di non conoscerci. >>
Zuko annuì, già ripetendo mentalmente le istruzioni.
<< Se uno di noi due deve uscire urgentemente? >>
<< In tal caso piega un tovagliolo a triangolo e lo mette sotto il recipiente della frutta. >>
Zuko annuì.
***
Durante la festa molti nobili della terra fecero apprezzamenti e proposte scortesi a Katara, che rise e usò il suo fascino per ottenere informazioni riguardo al colpo di stato.
<< Ahahaha, certo che sei proprio divertente – Katara si appese al braccia di un uomo con dei baffi bianchi – il 14 di marzo voglio andare in piazza a ballare, vuoi venire con me? >>
L'uomo fece fremere i baffi e la guardò.
<< È meglio che non esci quel giorno. >>
<< Neanche per andare a lavoro? – chiese la ragazza, fintamente confusa – Ed è anche il compleanno di mia madre. >>
<< Festeggerai il giorno dopo, non sarà sicuro per te uscire di casa quel giorno. >> disse l'uomo con una faccia mortalmente seria.
<< HEYYYY RIUKO! VUOI BRINDARE CON NOI? >> si intromise un nuovo arrivato, portando due bicchieri pieni di alcool nelle mani. Era accompagnato da altri due uomini ed una donna.
<< Si, grazie Otowa, hai un bicchiere anche per la mia amica? >> rispose l'uomo baffuso con un sorriso affabile.
<< E chi sarebbe questa signorina mascherata? >> chiese l'intruso, inclinando i viso in basso per guardare Katara. Lei si staccò dal braccio dell'uomo e gli disse che andava a prendere da bere per lei.
Arrivò al tavolo delle bevande, alzò il cesto della frutta e controllò se non ci fosse niente sotto, poi si mise a occhieggiare tutto attorno alla sala, cercando il collega.
Lo trovò e subito questi le si avvicinò.
<< Scoperto niente? >>
<< Si. So il giorno. >>
<< Fantastico! Io credo di sapere quante armi useranno. >>
Zuko notò il filiforme Otowa avvicinarsi a loro e lo indicò a Katara.
<< Maledizione. È il tipo che voleva vedermi in viso prima. >>
<< Pure a me a chiesto chi fossi e chi mi avesse invitato. >>
<< Sospetta di noi? >>
<< Non ancora, ma se ci ferma e mi toglie la maschera saremo fottuti. >>
<< Cosa, perché? >>
<< L'ho messo dentro una notte per via dello schiamazzo che faceva in una piazza, era ubriaco, ma non abbastanza da avermi dimenticato. >>
<< Cazzo. >>
Katara si torse le mani, nervosamente.
<< Che facciamo? >>
<< Per adesso dobbiamo solo fare in modo che ci perda di vista. >>
<< Come? >>
Zuko scosse il capo
<< Non ne ho la più pallida idea. >>
Katara si toccò il viso sotto il velo, strizzando le labbra tra l'indice ed il pollice.
<< Ho un'idea. >>
<< Dimmi. >>
<< Ora ci baciamo, poi ci prendiamo per mano e facciamo finta di voler andare in un posto più appartato. >>
Zuko aggrottò la fronte, ma lanciò un veloce sguardo alla folla e vide arrivare Otowa.
Preso dal panico si alzò la maschera per scoprire la bocca e alzò il velo di Katara, la baciò cercando di farli sembrare una coppia affiatata. Poi le prese la mano e si diresse di corse verso la parete più distante e con gli angoli meno illuminati della sala.
Strisciarono spiaccicati alla parete fino all'uscita. All'aria aperta tirarono un sospiro di sollievo e si guardarono l'un l'altro.
<< Ed ora? >>
<< Potrebbe seguirci anche fuori dalla festa. >>
<< Quindi? >>
<< Fammi pensare. >> rispose Katara, prendendosi il mento tra le dita << Ah! C'è una casa sicura che usiamo per la protezione testimoni qui vicino. Possiamo stare li finché le acque non si sono calmate. >>
<< Ottima idea. Conducimi. >>
Katara annuì e si diresse di corsa verso la loro destinazione finale.
Si chiusero dentro il trilocale con il fiatone, Katara si distese sul divano, occupandolo interamente e facendo distendere Zuko sul tappeto davanti a lei.
Katara ridacchiò alla vista dell'uomo disteso a peso morto sul pavimento e si mise a sedere composta. Batté la mano sul posto vuoto di fianco a lei e fece segno all'uomo che se voleva poteva sedersi accanto a lei, sul divano. Zuko annuì, stanco e si sedette con un tonfo.
<< Dobbiamo avvisare i nostri capi. >>
<< Si. >>
Katara prese carta e penna, scrisse dove si trovavano e in che situazione erano, poi inserì la busta sulla serratura nel muro che collegava direttamente la casa con il dipartimento di polizia tramite un cunicolo sicuro.
<< Bene, come passiamoil tempo intanto? >>
Questo prompt è la prima parte di una one-shot che ho diviso in due. Il continuo è domani.
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