Amore mio, dimmi quando spunterai

Sul davanzale cresci
felice, spandendo profumi svariati
Persi negli orizzonti più plumbei:
pianta di basilico piano piano
dolce dolce mi sussurri le frasi
d'amore sperse tra noi
prima della morte che arrancado
ti ha preso:

Ormai è tardi, Lisabetta è tardi

Ascolta la mia canzone
prima che i boccioli raggrinziti
del dolore ti possano sfiorare.

Per quanto tempo spererai in Dio?

Le prime lame d'alba, nude,
incuranti, penetrano nelle carni
di cielo (sanguinano tanto, sai?)
Sento il richiamo del corvo:
tale saluto ci disturberà
nel suo splendido lamento
di morte?

Resta qui a sorvegliare i mandorli in fiore, Lisabetta, resta qui

Cento giorni e cento volte
hanno emesso bianco acido
i petali dei miei mandorli;
sono stanca di aspettare altro
bianco acido: mi ricorda te
e la neve delle colline

Vivi, Lisabetta! Gli angeli ci riuniranno

Cos'è l'abbandono se non,
il simulato canto pregno di miele
da cui attinge un cuore
che si avvelena in serenità?
Dimmelo, amore, che non lo so
Amore mio....
dimmi quando spunterai,
che così posso rinfrescarmi
Di gocce di risata d'amante
e sdraiarmi tra le braccia di
un coraggio sempiterno.

Amore, dimmi quando spunterai

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