Nello zoo cittadino c'era scompiglio, erano tutti scesi in strada, perfino il gufo si era fatto vedere.
Nell'aria c'era profumo di cambiamento.
Stavano mettendo le nuove centraline del gas.
Sembrava che era una novità, il tricheco arrivò per primo, si era posizionato dietro alla formica intenta a fare il suo lavoro. Il tricheco con la sua pancia rischiava di schiacciarla a furia di domande.
Si sistemava gli occhiali sul  naso e rovistava nella borsa della formica che con molta pazienza e dedita nel suo operato, rispondeva per educazione. La povera formica voleva solo sbrigarsi e non tornare più.
Il gufo gli offrì del caffè, la tartaruga uscì a pulire le sue pianticelle, e piano piano si avvicinò, raccontò aneddoti dell'infanzia del povero tricheco di quanto fosse stato fin da cucciolo dispettoso e intrigante.
Chiacchierone tricheco, tartagliava a più non posso per la fretta di parlare e il gufo conosciuto per la sua poca pazienza, finiva le sue frasi.