Vera ipocrisia parte. 2

Il giudizio e le parole sono strettamente collegate all'autostima. Se noi otteniamo ammirazione e consenso ci sentiamo amati. L'essere accettati nasce dall'esigenza di un senso comune di appartenenza: pensate ai ragazzi che chiedono ai genitori di comprargli quel tipo di scarpe, solo perché le indossano tutti i loro amici. Vogliono essere come loro per essere accettati. Il problema di queste persone è che vivono un conflitto interiore contro se stessi, perché il volersi esprimere non coincide con cosa vogliono gli altri. Vivono,così, in funzione delle altre persone e trascurano i loro bisogni, annullando se stessi. Rischiano di creare un finto rapporto, in cui la persona diventa solo un mezzo per sentirsi gratificati, finché non si arriva a sentire un senso di solitudine (si può essere soli, anche se si è circondati da delle persone. Perché quello che conta non è la presenza fisica, ma avere un rapporto con qualcuno. Avere persone vicine fisicamente ma con cui non si ha un rapporto autentico basato sulla reciprocità, è solitudine.) e delusione. Se voi cercate sempre di compiacere a tutti, le persone, pensando che voi siete disposte sempre ad aiutarle, vi chiederanno sempre di più e per questo voi penserete che loro sono in debito con voi. Ma non è così, perché anche se scalate mare e monti, nessuno vi ha costretto. Smettetela di agire per piacere agli altri, creandovi l'aspettativa che gli altri devono a forza contraccambiare, illuderete solo voi stessi e le altre persone. Oltre ad essere impossibile piacere a tutti, perché ogni persona ha delle affinità diverse: c'è a chi piace una persona tranquilla, chi invece preferisce una persona più estroversa; è anche estenuante stare sempre a disposizione degli altri; richiede tempo, energie,ecc...(Come ve ne tiene!).Quando cerchiamo di piacere a qualcuno, paradossalmente veniamo rifiutati. La convinzione e l'aspettativa di piacere, va a cozzare contro l'effettiva realtà: le persone fino ad un certo punto accettano una persona accondiscendente, dopo un po' si stancano, hanno bisogno di un rapporto più acceso, fatto di confronti con prospettive diverse, discussioni, ma soprattutto autenticità. Se volessero un loro sosia, si comprerebbero un burattino da manovrare a loro uso e piacimento. Il rifiuto deve essere visto come una pretesto per un miglioramento. Ovviamente bisogna sempre dotarsi di giudizio critico per valutare la veridicità di quello che si dice: perché se io sono consapevole di essere una persona altruista, ma arriva una persona invidiosa di me che mi dice che sono egoista, il problema non è il mio ma il suo, io sono a posto con la mia coscienza; diverso è se una persona mi dice che sono egoista, io ne sono consapevole, ma invece di diventare più altruista per davvero, indosso una maschera e fingo di esserlo. Quindi, in tutto ciò, menomale che esistono i difetti, pensate un mondo in cui tutti sono uguali? Penso che ci uccideremo, perché ci sarebbe una lotta continua nel cercare di prevaricare ed essere migliori degli altri. Sapete qual'è il bello di non piacere a tutti? Prima o poi troveremo una persona che ci accetta, anche se abbiamo i capelli scompigliati, o siamo pieni di acne, oppure abbiamo i denti storti. Però capisco che non è semplice non dare peso alle parole delle persone con un finto sorriso stampato in volto e fingere che non ci importi minimamente, perché in realtà ~ sono come dei demoni esteriori pronti a risvegliare quelli interiori; sono come delle rose appassite piene di spine; sono come un corpo senz'anima; sono la luce nelle tenebre, ma anche le tenebre nella luce; sono le lacrime e il sangue, ma anche la consapevolezza e l'orgoglio; sono ciò che possono distruggerci fino a migliorarci, ma anche migliorarci fino a distruggerci; sono il motivo per cui vi sentite sbagliati e urlate di disperazione, ma anche il motivo per cui oggi riuscite a guardarvi allo specchio; sono il motivo per cui avete una corazza, ma anche quello per cui riuscite ancora ad emozionarvi; sono il motivo per cui non avete più lacrime da versare, ma anche quello per cui sorridete ~. Perdonatemi se ho annoiato i miei " venticinque lettori" (lo stesso numero che utilizza Manzoni per definire la quantità di persone che, secondo lui, avrebbero letto i Promessi Sposi) con tutte queste metafore, però (per me è un tema molto sensibile) non basta dire che le parole vanno ignorate. Ci sono persone che ci riescono e le stimo da morire, ma altre sensibili come me che non ci riescono. Le parole hanno più di un semplice "peso": hanno la magia di creare un mondo di castelli volanti, illusioni, speranze; di rappresentare in modo più o meno veritiero la realtà; di dare emozioni; di esprimere noi stessi ed i nostri pensieri. Insomma si può dire che sono il perno intorno a cui gira la nostra vita. Pensate che potenza hanno le parole! Così potenti che, per quanto noi vogliamo crearci una corazza di ferro, loro riusciranno sempre a distruggerla e a insidiarsi e radicarsi nella nostra anima, fino a toccare le nostre più intime vulnerabilità, a manipolarci, ad affilgerci, per annullare quel poco di meraviglioso che abbiamo. Possono fare del bene, ma anche fare del male. Possono creare tutto, ma anche sbaragliare tutto e tutti.

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