CAPITOLO 6 - 6.3 La ricerca di scienze
"Sono invidioso, io sono già un Custode e devo aspettare per andare a Zemlyan. Uffa, promettimi che mi porterai un souvenir", disse Eiji rassegnato.
"E come faccio? Laggiù accettano lo yen?", domandò Taiki steso sul letto.
"Sei il solito, guarda che i soldi non ti serviranno", ridacchiò l'amico dall'altra parte del ricevitore. "Piuttosto, Miu ti ha detto che assumerai le sembianze della Virtù?"
"Eh, sì. Niente meno che di un Drago."
"Tra tutti sei quello che mi incuriosisce di più, ma mi armerò di pazienza, prima o poi ci vedremo."
"Tu, invece, in che cosa dovresti trasformarti?"
"Se non te lo ricordi, o nessuno te l'ha detto, dovrai scoprirlo. Dai, racconta, come sono gli allenamenti?"
"Impegnativi, Miu è davvero una specie di soldato."
"Dopo quello che è accaduto non mi stupisco. I principi hanno dovuto darsi da fare per essere all'altezza della futura battaglia. Immagino che tu abbia saputo che cos'è successo ai precedenti Protettori per mano del Sacerdote."
"In realtà no. Miu mi ha accennato qualcosa, ma non ho voluto sembrare invadente..."
"Risolverò io i tuoi dubbi. Kana mi ha raccontato che più o meno sei anni fa, Saggezza di allora, Lìfe, scoprì che Yami aveva avuto un figlio con una terrestre. A causa di questo tradimento, fu privato del potere di passaggio e messo alle strette affinché tornasse a svolgere i propri doveri. Un giorno disse che aveva capito i suoi errori e rassicurò i principi che sarebbe tornato tutto alla normalità. Invece, con astuzia e la forza di un esercito di ombre, poco tempo dopo si presentò a palazzo e uccise i Protettori."
"Ma è terribile. E gli Zemlyani non hanno contrattaccato?"
"Là non funziona così, non esiste il concetto di buoni o cattivi. Da loro Luce e Ombra hanno sempre vissuto in pace, perciò non commettere l'errore di associare quest'ultima a qualcosa di malvagio, perché è una parte fondamentale dell'esistenza. Fin quando potranno, i principi e gli abitanti cercheranno un modo pacifico di ristabilire l'equilibrio."
Taiki sospirò, rimuginando sul discorso.
"Secondo te, a loro dispiace non avere avuto scelta rispetto al ruolo di Protettori?"
"Ho fatto la stessa domanda a Kana. Ha detto che essere nati per servire il proprio regno è un privilegio, non un peso. Se devo essere onesto, credo che un po' di timore ce l'abbiano, ed è comprensibile. Facciamo del nostro meglio per aiutarli, okay?"
"Mi impegnerò al massimo", promise Taiki, che nel mentre sentì qualcuno chiamarlo dal piano di sotto. "Ora devo andare, credo sia pronta la cena."
"Va bene, *Smaug. Ci sentiamo presto e saluta Miu."
Taiki riagganciò e scese in cucina in tempo per salutare Naora che rivolse un occhiolino complice al padre prima di uscire. Una volta seduto, si rese conto che tutto ciò che il signor Fujita aveva apparecchiato erano i suoi piatti preferiti.
"Wow, sto sognando?"
Il capo si accomodò a propria volta, trangugiando un corposo sorso di birra.
"Niente affatto. Allora, raccontami, come va con il nuoto? Spero non ti stia stancando troppo."
"No, no, stia tranquillo. Vogliamo qualificarci per i campionati regionali e sono più indietro rispetto agli altri, perciò spero di recuperare con gli allenamenti extra."
"Ah, ehm, sì, bravi, bravi. Vedrete che con la perseveranza raggiungerete ottimi risultati", si affrettò a complimentarsi l'altro finendo il boccale. "Ma, ecco, mi piacerebbe sapere di cosa tratterà la ricerca che dovrai fare per la scuola."
"Ricerca?"
Le guance di Fujita si fecero paonazze e la voce tremula.
"Sì, quel lavoro di gruppo..."
Taiki rinvenne e inghiottì il boccone nervoso. Non ci aveva pensato.
"Oh, la ricerca... È per scienze, su... su...", tergiversò Taiki per poi leggere un titolo su un giornale a poca distanza. "Sulle conseguenze del cambiamento climatico e i suoi effetti a lungo termine."
Il capo si grattò la guancia rendendola ancora più rossa di prima.
"Che coincidenza. Proprio questa mattina ho letto un articolo a riguardo. E dimmi, nel tuo gruppo c'è anche quella ragazza così carina che è passata di qua l'altra volta?"
Anche Taiki si riscoprì ad arrossire, più allarmato che in imbarazzo. Forse il signor Fujita ha scoperto qualcosa?!
"No, lei non è nel mio gruppo", si affrettò a specificare.
"Peccato. Sai, sembrava proprio... non è che per caso c'è qualche altra tua compagna... ", ma si interruppe e scosse velocissimo la testa, gettandosi in avanti a pochi centimetri dal viso di Taiki. "Non sono pratico con certi discorsi. So che sei un bravo ragazzo, divertiti finché puoi, ma vedi di non cacciarti nei guai e di essere prudente!", esclamò alla rinfusa tornando a sedersi.
Povero signor Fujita, deve aver avuto una giornata complicata per raccogliere il coraggio necessario a parlarmi, si tranquillizzò Taiki, risolvendo il malinteso.
"Tratta sempre con grande rispetto qualsiasi persona amerai nella vita e non giocare mai con i suoi sentimenti, capito?"
"Ho avuto, e ho tuttora, degli ottimi esempi di vita. E sa una cosa? Non credo di avervi ringraziati abbastanza per tutto ciò che state facendo per me."
L'omone si allungò per dargli una pacca sulla spalla ed entrambi si godettero la cena tra discorsi più leggeri e degli ottimi *mochi fatti in casa.
"È sicuro che non vuole una mano a ripulire? In due faremmo prima."
"Vai pure, meglio che ti riposi in vista di domani."
"Allora buonanotte."
"Buonanotte, giovanotto", contraccambiò Fujita versandosi il caffè.
Taiki lo vide, con la coda dell'occhio, correggerlo con qualche lacrima.
◾◾◾
Felpa, maglia, pantaloni, scarpe e calzini. C'è tutto, ma che cavolo di freddo.
Taiki finì di riempire lo zaino con i vestiti e rimase, come richiesto, in costume.
Il nascondiglio nei cespugli sembrava perfetto per lasciare la borsa e data un'ultima occhiata ai dintorni corse in direzione degli scogli dove Miu lo stava aspettando.
L'amuleto al collo dondolò scomposto per via dei sussulti della corsetta.
"Se vuoi possiamo andare."
Anche lei osservò il circondario, ma a parte qualche camioncino per le consegne non c'era anima viva.
"Direi che la strada è libera. Ti senti pronto?"
"Il mare sarà gelido e non ho molta voglia di gettarmi in acqua, ma..."
"Intendevo", lo interruppe sfiorando l'amuleto, "se ti senti pronto per Zemlyan."
Lui trattenne i brividi e le poggiò una mano sulla spalla.
"Ma, se è l'unico modo, sì, sono pronto."
La principessa lo precedette e percorse acquattata la linea degli scogli. Arrivati al fondo ne discese un paio dalla parte che dava sul mare aperto. Taiki, prima di seguirla, ammirò l'orizzonte avvolto da una tenue nebbia. Sono ancora in tempo per tornare indietro... pensò, ma posato lo sguardo su Miu riprese il controllo.
Raggiunta l'amica, strinse i pugni in attesa di istruzioni.
"Ora dovrai fidarti di me, qualunque cosa accadrà, ma se preferisci chiudi gli occhi."
Dalla tasca estrasse un piccolo coltello e Taiki la guardò sbigottito. Dimenticato in un lampo quanto gli era appena stato detto, rischiò di scivolare nel tentativo di proteggersi, convinto che sarebbe stato colpito.
Tutto accadde in pochi secondi: Miu si tagliò il palmo e lo premette contro l'amuleto, poi con la mano sana cinse l'amico per il fianco e lui, in preda alla confusione, si lasciò andare. L'impatto con l'acqua lo fece trasalire e d'istinto avvolse Miu in un abbraccio, mentre una luce accecante lo inghiottiva. Cullato da un improvviso tepore, in cui gli unici suoni udibili erano i battiti del proprio cuore, il corpo si fece leggero e la presa si allentò.
Che sensazione di pace, potrei restare così per sempre. Però, se lo facessi, non potrei aiutare Miu. Miu... dov'è? E io? Io dove sono?
"Taiki, mi senti? Va tutto bene?"
Qualcuno lo stava chiamando: tra la testa che girava, le orecchie tappate e una generale confusione, Taiki mise a fuoco i contorni di una figura curiosa. Seppure i lineamenti fossero umani, la pelle aveva un colore avorio pallido, le orecchie erano appuntite e biforcute, e gli occhi, privi di pupilla, erano verdi e luminosi. Un colore molto simile a quello di Miu.
"MIU?", domandò sbattendo le palpebre a ripetizione.
"Iniziavo a credere che avresti dormito tutto il giorno. Ce l'abbiamo fatta, Taiki: benvenuto a Zemlyan."
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NOTE:
*Smaug: famoso drago tolkieniano.
*Mochi: dolcetti tipici giapponesi caratterizzati da una particolare consistenza morbida e gommosa.
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