CAPITOLO 24 - 24.3 Il nuovo studente
Dedicato a: @ChiaraTermine; @White_Cat00; @_LiveInIllusion_
"Ragazzi, un attimo di attenzione. Da oggi avrete un nuovo compagno di classe", esclamò il professore, invitando il giovane sulla soglia a farsi avanti. "Il qui presente Nakamura Heiko si è da poco trasferito in città. Siete all'ultimo anno, confido che non ci sia bisogno di farvi particolari raccomandazioni. Mi aspetto il massimo della collaborazione per aiutarlo, siamo un istituto d'eccellenza, perciò dimostratelo. Vuole aggiungere qualcosa, Signor Nakamura?"
Dopo aver fatto un lieve inchino, Heiko scosse il capo.
"La ringrazio per la cortese presentazione, non le ruberò altro tempo, professore."
"Molto bene, può accomodarsi laggiù."
Seguite le indicazioni dell'insegnante il nuovo arrivato, con la sua uniforme impeccabile e i capelli biondo pallido altrettanto perfetti, raggiunse il banco vuoto passando accanto a un gruppetto di ragazze che gli sorrisero e lo salutarono. Lui ricambiò affabile, innescando un bizzarro rossore sulle loro gote che trovò alquanto divertente. Sedutosi al proprio posto, qualcuno si schiarì la voce.
"Ehi, ciao! Sono Aoki Ikki. Non sono un secchione, ma chiedi pure a me se hai bisogno. Ti avverto: preparati alla lezione più noiosa della tua vita."
Prima di rispondere, Heiko osservò con curiosità quell'umano che, dopo averlo così calorosamente accolto, aveva iniziato a sbilanciarsi con la sedia, provando al contempo a tenere una matita in equilibrio sul labbro. Quel suo insolito comportamento, e il modo esuberante con cui indossava il completo scolastico, non si addicevano a qualcuno dell'alta società, almeno stando alle proprie informazioni.
"Ti ringrazio. Ci sono molte cose che in effetti non so di questo... mondo", ribatté, tornando con i ricordi alle settimane precedenti.
Avvertita la presenza dell'amuleto della sua Virtù proprio in quella città, si era consultato con Kana che gli aveva consigliato di mimetizzarsi tra gli umani. Dopotutto, fin quando non si fosse trovato faccia a faccia con la persona giusta, non avrebbe dovuto dare nell'occhio. Ad esempio, iscriversi a scuola sarebbe stato un ottimo modo di socializzare con i terrestri e un concreto aiuto per Zemlyan.
La buona sorte aveva voluto che cercando l'istituto adatto allo scopo sentisse crescere una particolare sensazione in quello in cui si trovava. Non gli restava che rintracciare il Custode.
Ikki, finito a gambe all'aria, lo disturbò dai suoi pensieri. Il ragazzo rise imbarazzato mentre l'insegnante provava a riportare la calma. Con infinita cortesia Heiko lo aiutò, dicendosi che forse si stava preoccupando troppo. Anche quell'inflessibile di Namis mi direbbe di non essere così teso, rimuginò mettendosi a seguire la lezione.
◾◾◾
Trascorse poche settimane dal suo arrivo, tutti a scuola già lo chiamavano il principe, un soprannome che a Heiko, perfettamente a suo agio nel nuovo ambiente, non dispiaceva, poiché gli regalava un tocco di zemlyanità.
Eppure la sua popolarità non era legata solo al fascino androgino, ma anche alla sua innata gentilezza, al suo eccellente rendimento in tutte le materie e all'indole morale incrollabile. Infatti, nonostante le adulazioni che riceveva, non si era montato la testa.
"Lo sai che con tutta questa fama potresti avere la scuola ai tuoi piedi? Se usassi un pochino di quell'aura di notorietà che ti circonda, saresti il re dell'istituto", disse Ikki senza interrompere la pulizia del pavimento.
"Governare qui? Non mi sarebbe possibile, ho già un regno da amministrare", rispose il compagno con provocante disinvoltura.
L'altro lo scrutò con un'espressione ebete prima di avvicinarsi per passargli la scopa.
"Senti, Cenerentola, con la polvere finisci tu. Io sposto le sedie e i banchi, così laviamo per terra e poi dritti a casa. Certo che sei proprio strano..."
Heiko obbedì finché, avvicinandosi alla finestra aperta, i rumori di lavori in lontananza parvero chiamarlo. Vide alcune gru stagliarsi nel cielo e un fumo denso levarsi nella stessa direzione. Catturato dal paesaggio di grigio cemento, adornato in alcuni punti da alberi e fiori che avrebbero voluto renderlo meno artificiale, interruppe involontariamente il compito di spazzino, tornando con la mente a quella mattina.
Come spesso capitava quando rientrava da Zemlyan era comparso dal fiume che costeggiava un parco non distante dall'istituto. Alle prime luci del giorno era raro trovare qualcuno, invece si era scoperto in presenza di persone che stavano controllando un grosso foglio disegnato. Uno di loro si era avvicinato per capire se stesse bene, o se si fosse perso, e lui lo aveva assecondato facendosi accompagnare oltre le transenne. L'operaio, un individuo gentile e dalla parlantina vivace, gli aveva spiegato che stavano per iniziare la costruzione di un centro commerciale all'avanguardia, futuro orgoglio della città, prodigio di tecnologia e, ben presto, un maestoso punto di riferimento per i cittadini. Heiko, dopo averlo ascoltato con pazienza, si era scusato per aver intralciato il suo lavoro e si era avviato verso casa.
No, Ikki, tornò al presente, siete voi terrestri a essere strani. Mi stupisce che Zemlyan sia nata prendendo ispirazione da questo luogo. I nostri valori di rispetto per tutto quello che ci permette di vivere e ci armonizza alla natura, mi sembrano così distanti...
"Ehilà! Ti sei incantato? Ogni tanto sei così perso che se mi dicessi di essere un alieno ti crederei. Vado a prendere l'acqua", disse Ikki correndo fuori.
Heiko sospirò, forse il compagno aveva ragione: oltre all'avventura mattutina era tutto il giorno che si sentiva alterato. Non sapeva come altro definire il suo stato d'animo e ogni organo di senso era in allerta. Ripresa la propria attività, ricominciò anche il ragionamento dove lo aveva interrotto. Gli umani questa la definiscono modernità, progresso. Eppure...
"Non possiamo dimenticarci del Pianeta che ci ospita, non siamo i suoi padroni!"
Una voce decisa, quanto soave, raggiunse rimbombando la sua mente. Le mani fremettero e l'istinto di trovare la fonte di quelle parole lo costrinse ad affacciarsi al davanzale, dove un brusio di discorsi confusi gli indicò la direzione da prendere.
Uscì quindi svelto dalla classe, scopa alla mano, fermandosi solo di fronte a una porta aperta, non lontana dalla propria aula.
"E come la mettiamo con la necessità di creare lavoro, o con il bisogno di strutture adeguate alle attuali esigenze? Yumiko, se non troviamo valide risposte a queste domande, e le sosteniamo con altrettante valide argomentazioni, al dibattito ci uccideranno!"
Heiko osservò la scena: quattro ragazzi seduti tra i banchi messi a semicerchio stavano ascoltando una ragazza, impegnata ad appuntare alla lavagna schemi e parole chiave.
Gli interlocutori erano all'apparenza stanchi, eppure nel momento in cui lei si voltò tornarono sull'attenti e il principe non poté fare a meno di sorridere: l'amuleto di Giustizia era davanti ai suoi occhi. Si appoggiò all'uscio, curioso di saperne qualcosa di più di tutta la situazione.
"Con le tecnologie moderne ci sono infinite possibilità di riqualificare ciò che già esiste con nuovi impianti sostenibili e accessibili. La verità è che la società non vuole farlo perché ci sono i profitti e tutto il resto. Io credo...NO, YUMIKO, FERMATI", si disse da sola. "Non iniziare con le questioni sociali, altrimenti facciamo notte!", esclamò sbattendo un plico di fogli arrotolati contro la scrivania.
Heiko non trattenne una risatina e i presenti si accorsero di lui.
"E tu... saresti?", domandò uno di loro, non troppo contento dell'improvvisata.
"È Nakamura, scemo. Quello della terza E."
L'intruso si diede una lieve spinta e tornò composto.
"Non volevo disturbare, o sembrare privo di tatto. Passavo di qui e ho sentito i vostri ragionamenti. Mi avete incuriosito."
"Quindi se eri curioso e non divertito, sentiamo: cosa ne pensi di quello che stavamo dicendo? Questo è club di dibattito, pareri e idee sono il nostro pane quotidiano", disse Yumiko con una nota di disappunto.
Heiko avanzò con calma verso di lei.
"Da quanto ho compreso state affrontando due macro tematiche: la prima è l'evoluzione ordinaria della Terra, la seconda l'evoluzione umana con il suo impatto sulla prima. Quel che è certo è che non vanno di pari passo ormai da secoli, e la velocità con cui viaggiano non è proporzionale. Ma mi domando: arrivati al punto di consapevolezza per cui si sa che il pianeta potrebbe non resistere al suo sfruttamento continuo e scellerato, perché non si inverte la rotta? Riqualificare, riconvertire, sostenibilità... dovrebbero essere termini all'ordine del giorno, validi per il primo quanto per il secondo tema, ma perché la tendenza cominci a capovolgersi quelle questioni sociali da te accennate non possono essere messe da parte. Insegnare a essere responsabili è fondamentale. Ho letto da qualche parte che cultura batte natura, perché invece non usare un termine diverso... custodire, magari? O proteggere?", a pochi passi dalla giovane, il principe si arrestò.
Alla fine di quel breve monologo nessuno seppe che cosa aggiungere e il quartetto ai banchi, tra bocche spalancate e sguardi allibiti, fissava Yumiko in attesa che replicasse. Ma lei non ebbe niente da aggiungere.
"HEIKO! Dannazione, eccoti qua! Ti lascio qualche minuto da solo e ti trovo a fare le pulizie da un'altra parte! Mio fratello ha detto che è arrivato l'ultimo numero del mio manga preferito, se non mi sbrigo quello lo leggerà prima di me. Muoviti."
Alla velocità con cui era arrivato, Ikki si defilò. Il principe salutò di fretta, ma prima di andare si fermò dietro la porta per prendere fiato, troppo entusiasta per riuscire a controllarsi. Dall'interno dell'aula una frase lo raggiunse.
"Ma quello da dove è sbucato?"
◾◾◾
"Stai cercando qualcuno?"
Colta alla sprovvista, la studentessa con l'amuleto sobbalzò.
"A essere sincera cercavo proprio te!", esclamò schiarendosi la gola. "Scusa se ti disturbo durante l'intervallo, ma ieri sono stata maleducata e tu sei scappato così alla svelta da non permettermi di presentarmi. Mi chiamo Hara Yumiko, terza D, e sono la presidentessa del club di dibattito. La tua esposizione è stata davvero incisiva e mi chiedevo se fossi interessato a entrare nel nostro circolo. Mi hanno detto che ti sei trasferito da poco e che non fai parte di nessun club... Ma magari devi ancora ambientarti, non serve che mi rispondi subito, andrebbe bene anche se volessi passare ogni tanto. Oggi pomeriggio avremmo già un incontro, m-ma forse hai degli impegni e..."
"Con molto piacere", sorrise Heiko, divertito dalla verbosa parlantina.
"Oh! Splendido. Mi ero preparata diversi ottimi argomenti per convincerti nel caso in cui... forse non dovevo dirlo?", borbottò tra sé, per poi fare spallucce. "Oggi pomeriggio, dopo la scuola, stessa aula. A più tardi, Nakamura."
"Heiko, chiamami solo Heiko", le disse allungando una mano.
Yumiko arrossì e strinse l'offerta. Negli occhi di lei il principe ammirò il blu dei suoi farsi più intenso e le lasciò la mano con la campanella che avvisava della ripresa delle lezioni. La presidentessa corse via, mentre lui, voltandosi, trovò Ikki a bloccargli la strada.
"Quindi non è stata solo un'impressione quella di ieri. Lo sai, vero, che c'è la fila per parlare con la Dea Yumiko?"
"Dea? Avevo capito si chiamasse Hara", rispose l'altro innocente.
"Argh, biondino! Sei senza speranza!"
💛💗💙💚💜
SPAZIO AUTRICI:
Abbiamo fatto una scelta particolare per quanto vi riguarda: un ringraziamento corale! Sì, perché proprio come i protagonisti che accomunano le vostre storie, sono tutti parte di un piccolo, grande gruppo di amici/colleghi artisti, nonostante le diversissime vicende che avete scelto di fargli vivere! E ce n'è davvero per tutti i gusti.
In onore del genere musicale di cui i suddetti fanno parte, siete diventate le nostre "K-writer" e nonostante non siamo delle vere seguaci della categoria, come voi, è stato assai piacevole relazionarci con fan fiction che prevedono personaggi reali e di cui conosciamo sommariamente vita e canzoni. Ma facciamo lo stesso un po' di divisioni:
CHIARA - attraverso le tue parole ci sembri una persona attenta e sensibile, a cui piace trattare di argomenti anche molto profondi e moderni, affrontandoli con garbo e amore, spesso come una mamma (quale è Sky, la tua protagonista). Non sappiamo se ci sia dell'esperienza personale tra le pagine che abbiamo letto, ma speriamo che delle molte vicissitudini che le attraversano, tu stia vivendo il meglio!
WHITE - una storia piccantissima la tua, non c'è che dire, ambientata in luoghi anche a noi familiari e che, per questo, hanno reso ancora più apprezzabile la lettura, portandoci a farti i complimenti per il grande lavoro scenografico con cui hai raccontato dei tuoi innamorati. Ammettiamo che non siamo amanti del genere hot, però scrivi davvero bene, con passione e attenzione, e se non ci siamo mai tirate indietro dal leggere il tuo romanzo... vorrà pur dire qualcosa!
LIVEIN - la tua era un'opera in evoluzione, una stranissima fan fiction fantasy in cui si muovevano questi personaggi tra magia, profezie e sotterfugi. Stavi dando vita a un mondo tutto tuo, dai profumi medievaleggianti, ma con caratteristiche nuove e ogni volta, attraverso un particolare gioco di tempi e ricordi, ci facevi crescere la voglia di sapere come sarebbe finita! Parliamo al passato perché abbiamo visto che la storia non è più nei tuoi elenchi... ma speriamo di poter leggere altro tuo materiale e che le vicende degli ultimi tempi, che riguardano i tuoi idoli, non intacchino la tua voglia di creare ^^
A tutte e tre dedichiamo questo capitolo in cui il "loro incontro" cambierà il corso degli eventi. GRAZIE :D
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