CAPITOLO 14 - 14.3 Il Drago del Coraggio

Taiki si allacciò le scarpe ed Eiji gli appoggiò una mano sulla spalla con un tocco premuroso.

"Pronto?"

Lui sorrise accennando un determinato con la testa e insieme si avviarono.

A metà del vialetto, Taiki si ricordò di aver dimenticato una cosa importante. Corse in salotto e sul tavolino recuperò il pacchetto con il regalo di Naora per Miu. Si sarebbero incontrati con lei sul lungomare per poi recarsi al luogo scelto per la prova, perciò sarebbe stata una buona occasione per consegnarglielo.

Il tramonto era freddo, ma questo non sembrava fermare il via vai di persone che si recavano alla fiera di fine anno, piena di bancarelle di cibo, ninnoli d'ogni sorta e giostre, come alla feste delle Comete.

"Abbiamo percorso questa strada il giorno in cui ti ho detto del trasferimento. Credevo di averti detto addio per sempre, invece siamo ancora fianco a fianco, pronti per un'altra avventura. La vita è davvero imprevedibile", spezzò il silenzio Eiji con una gomitata complice.

"Invece io, pur percorrendola tutti i giorni, è come se oggi la vedessi per la prima volta."

"Come siamo poetici."

"No... me la sto facendo sotto. Ogni passo è più pesante dell'altro e mi sembra che ci stiamo mettendo un'eternità ad arrivare da Miu. Non avere idea di come dovrò dimostrare il mio coraggio mi sta uccidendo."

"Ragazzi, da questa parte."

Watanabe dall'alto della folla si fece largo per raggiungerli.

"Ehi, che bello vederti. Sei qui per il Capodanno?", domandò Taiki incredulo.

"No, no. Miu ci ha invitato ad assistere alla prova."

Eiji si alzò sulle punte, sporgendosi in avanti per sgridarlo.

"Il solito guastafeste. Era una sorpresa."

Taiki però si sentì entusiasta e iniziò a guardarsi intorno per capire dove fossero gli altri.

Da un gruppo di ragazzi fermo a chiacchierare accanto a una bancarella sbucarono Kalooy e Sayuri, con in mano ciascuno un paio di sacchetti ricolmi.

"Tieni, Taiki. Non vorrai arrivare alla prova senza forze", disse Sayuri allungandogli un paio di barrette al cioccolato.

"E guarda: queste caramelle ti somigliano, le ho prese apposta per te", affermò Kalooy mostrando una gelatinosa lucertola dalla pancia bianca e il corpo verde fluorescente.

Taiki accettò tutto senza fare storie e con il bottino in mano si sentì battere sulla spalla. Si trattava di Miu, seguita da Heiko, Yumiko e Namis.

"Allora, ti è piaciuta la sorpresa? So che se c'è qualcuno a tifare per te ti impegni di più. Ed ecco qui."

"Ora sono sicuro che non potrò fare brutta figura", le rispose con la bocca piena di cioccolato.

"Tutte le Virtù a tua disposizione, potrei essere invidioso", si intromise Eiji, frapponendosi tra i due e rubando una barretta.

"Saremo solo spettatori, nessuno dovrà intervenire durante la prova, è chiaro?", sentenziò Namis con il solito tono di comando.

"Un ottimo modo per finire l'anno. Se tutto andrà bene avrai anche i fuochi d'artificio a farti la festa", disse invece Heiko addentando una caramella lucertolosa.

Nel trambusto Sayuri continuava a distribuire dolciumi, ma arrivata da Yumiko si accorse di avere nel sacchetto solo un lecca lecca.

"Vediamo", le sussurrò Eiji all'orecchio, "proseguirai con la tua nobile donazione o ritirerai l'offerta a costo di perdere il tuo onore?"

Ma ci pensò Giustizia a toglierla d'impiccio mostrando la manciata di caramelle che aveva già nella tasca. Sayuri, con gli occhi pieni di riconoscenza, fece a Eiji una linguaccia e si portò al fianco di Namis.

"È ora", disse Miu e il gruppo si spostò per dirigersi dove si sarebbe svolta la prova: un promontorio non troppo lontano, isolato da occhi indiscreti.

◾◾◾

Sul posto tutti si fermarono al limitare del bosco che si apriva su un ampio spiazzo che, sul finire, cadeva a strapiombo sul mare. Erano piuttosto in alto e il vento faceva sentire la sua morsa gelida, mentre il fragore delle onde che si schiantavano sugli scogli arrivava ben distinto dal basso.

Taiki e Miu si abbracciarono senza dirsi nulla, poi lui si voltò, pronto ad avviarsi, ma Heiko gli appoggiò una mano sulla spalla bisbigliandogli all'orecchio.

"Non è per il drago che stai combattendo", e lo lasciò senza altre spiegazioni.

Taiki si limitò a guardarlo per un instante e rivolto a tutti un ultimo cenno del capo raggiunse il centro della piana. Che cosa intendeva con quelle parole? Se crede che non sappia che lo sto facendo per difendere la Terra e il suo regno si sbaglia. E glielo dimostrerò.

Sgranchitosi le braccia per trovare la concentrazione, prese l'amuleto sfilandolo dal collo e tenendolo stretto nel pugno lo fissò.

"Quindi, a questo punto... cosa devo fare?", domandò imbarazzato agli spettatori.

Miu si picchiò una mano in fronte, Eiji si tappò il naso per soffocare le risate.

"Ma come riesci a essere sempre così imbranato?", urlò Sayuri agitando i pugni.

"Sei peggio di Watanabe", aggiunse Kalooy. "Devi romperlo."

Come romperlo? Va bene... Scusa, papà.

Il rumore del vetro infranto echeggiò per qualche secondo, accompagnato da un abbondante fumo verde che gli vorticò intorno. Dissipatosi, e prima che le gocce di liquido dell'ampolla venissero assorbite dal terreno, ogni rumore si placò.

"Ho già superato la prova?", chiese Taiki dubbioso sempre all'indirizzo degli amici.

E furono le loro facce a fargli capire che sarebbe stato meglio tornare a guardare davanti a sé.

Sospinto da una corrente inesistente, un muro di nebbia muschiata stava salendo dallo strapiombo verso il cielo, modellandosi nella forma della Virtù: un drago alato, ricoperto di appuntite scaglie smeraldine e gli occhi brillanti del medesimo colore, lo stava fissando.

Zampe artigliate e muso affusolato, aveva sulla testa un paio di corna ritorte riccamente decorate. In apparenza era incorporeo, una sorta di spirito come lo era Taiki a Zemlyan, ma era una magra consolazione rispetto a tutto il resto. Cavoli quanto è grosso...

"Salve, Coraggio, sono Taiki e sono qui per..."

Non riuscì a finire di presentarsi che un colpo di coda lo scaraventò a diversi metri di distanza.

"TAIKI", urlò Miu, fermata da Namis nel tentativo di correre ad aiutarlo.

"Finalmente ci incontriamo. È un piacere fare la tua conoscenza, Kikuchi Taiki."

Il ragazzo si rialzò con calma, constatando di non avere nulla di rotto.

Nel poco tempo che aveva avuto per pensare, aveva capito che la considerazione sulla consistenza dell'avversario era tutt'altro che sbagliata: se quel colpo fosse arrivato da qualcosa di definito non sarebbe rimasto tutto intero. Si osservò le mani, ascoltò il proprio cuore, e fu sorpreso di non avvertire alcuna paura, anzi, con incredibile lucidità fece un inchino.

"Il piacere è tutto mio."

Il Drago si avventò contro di lui; nonostante la stazza la sua velocità era impressionante. Taiki scartò veloce di lato per afferrare un ramo caduto da un albero vicino. Sapeva di non poter scappare, ma non era lì per farlo. Cominciò ad affrontare la Virtù riuscendo a schivare la maggior parte degli attacchi. La coda restava un problema perché, spazzando, lo costringeva a rotolare per evitare i colpi, facendogli perdere il ritmo degli scambi. Devo analizzare la situazione: come posso sconfiggere un gigante molto più agile di quanto appaia?

Il duello si susseguì per diversi minuti. Taiki non capiva se lo Spirito si stesse solo scaldando o se stesse facendo sul serio, ma proprio per questo era ancora più importante costruire in fretta una strategia. Per un secondo, mentre il Drago si allontanava nel cielo, controllò che gli amici fossero al sicuro. Stavano tutti seguendo lo scontro con attenzione e per un frangente incrociò gli occhi di Miu. La ragazza sembrava volergli dire che poteva farcela.

Tornato sull'obiettivo ripassò i fondamentali: non abbassare la guardia, non dare le spalle al nemico, evitare di affaticarsi inutilmente e trovare il punto debole.

"Per chiudere uno scontro è determinante stabilire quale sia, tutti ne hanno uno", me l'ha detto Miu.

Osservando con attenzione, individuò la possibile fragilità dell'avversario: al centro del petto, una specie di bagliore, diverso da tutto il resto, brillò sotto i raggi di luna. Il Drago, fermo a mezz'aria, rise compiaciuto.

"Devo riconoscere alla mia Protettrice di essersi data da fare. Sei scaltro, Kikuchi Taiki, e ti destreggi assai bene. Pur sotto pressione contrattacchi e assalti a dovere. Ma ho sempre saputo che cosa avresti fatto e so in questo istante a che cosa stai pensando. Ora che hai capito dove si trova il bersaglio, niente potrebbe distoglierti dal cercare di colpirmi proprio qui", disse indicando il proprio petto con le possenti zampe. "Ma non è della tua forza o della tua tenacia che nutro dei dubbi. Ciò che mi domando è se sei davvero pronto per affrontare il resto..."

Lasciando che le ultime parole scivolassero veloci di fianco all'orecchio di Taiki, lo Spirito si lanciò come un fulmine alle sue spalle. Lui seguì la discesa in ritardo e lo vide ripartire in verticale verso il cielo, con gli amici che si stavano proteggendo dalla folata d'ali che li aveva travolti. Dopo un giro della morte, la Virtù si librò ancora una volta di fronte a lui, nel vuoto dello strapiombo. Con la zampa destra stringeva Miu per un braccio e la ragazza si dimenava nel tentativo di liberarsi.

"Lasciami andare."

"Ne sei sicura, principessa? Hai visto cosa ti attende se obbedisco?"

"FERMO!", urlò Taiki tornando a guardare gli altri. "Ma che significa?"

Namis ed Heiko, trattenendo Kalooy e Sayuri, non risposero. Eiji e Yumiko avrebbero voluto a loro volta intervenire, ma fu Watanabe con il braccio tremante a impedirglielo, anche se sul suo viso aveva dipinta una smorfia di tensione.

"Kikuchi Taiki, ciò che ti offro sono due alternative. La prima: affrontarmi e lasciare la principessa al suo destino. La seconda: rinunciare all'impresa assicurandole la salvezza."

"Come puoi farle questo? È la tua Protettrice."

Il Drago si passò Miu nella zampa posteriore.

"Noi Virtù non siamo legati a uno soltanto. Se lei non ci sarà più arriverà un sostituto. Io non ho timore di perderla", tuonò serrando ancor di più la morsa. "Ma ora basta. Rispondi, Kikuchi Taiki: quale strada scegli?"

Questa volta Taiki avvertì la paura salire fino a seccargli la gola. Sapeva di tremare, ma non riusciva a controllarsi. Contrasse le mascelle, il respiro si fece pesante e guardò Miu che stava soffrendo. Se non faccio qualcosa morirà. Ma se rinunciassi, io...

Si liberò del bastone, gettandolo di lato, poi diede con calma le spalle all'avversario e iniziò a camminare verso gli amici. In quella confusione mentale, sentiva a stento Eiji urlargli di non arrendersi e, così, Sayuri e Kalooy.

"Ragazzi, dovete scusarmi. Non so proprio come andrà a finire", disse spostando l'attenzione verso Heiko. "Non la abbandonerò."

Abbassato il bacino, ruotò in direzione del drago correndo all'impazzata. Miu non mi perdonerebbe se mi fermassi ora.

Taiki saltò nel vuoto e con tutta la forza riuscì afferrare l'amica. Scelgo la terza opzione.

La Virtù svanì e i due, stretti l'uno all'altra, precipitano nell'oscurità.

◾◾◾

"Miu? Dove sei? Ti ho salvata, vero? Il mio corpo è così leggero..."

"Kikuchi Taiki", lo chiamò una voce tonante che rimbombò in ogni direzione. "Avevo scelto tuo padre per aver compiuto un sacrificio al di là di qualsiasi conseguenza. Hai dato alle mie aspettative la stessa visione di cui lui mi fece dono e, per questo, mi compiaccio."

In quella sorta di buia foschia il drago ricomparve in una forma diversa, più piccola e più simile a quella di Taiki a Zemlyan.

"Avresti davvero fatto del male a Miu?", domandò il giovane con la stessa eco a seguirlo.

"Avrei fatto ciò che andava fatto. Avrai capito come funziona il nostro mondo. Noi siamo l'equilibrio. Noi siamo l'imparzialità."

"Però non è giusto..."

"Non sono io il giudice. Rivolgiti al Cervo se ciò che ho detto non ti soddisfa, ma non aspettarti un esito più soave. Se mi accetterai, Kikuchi Taiki, il nostro compito sarà un altro."

"Prima hai detto che puoi percepire ciò che penso e ciò che provo. Conosci la risposta."

"Molto bene. Allora è tempo di esistere come un'unica entità. Sei un umano determinato, Kikuchi Taiki. Ricorda sempre: l'oscurità si nasconde nella luce. Fai in modo che il coraggio risplenda sempre nelle tenebre, perché è quando il sole inizia a tramontare che le ombre si fanno più minacciose."

Un calore nel petto lo destò da quel sogno. Era in acqua e intorno a lui una bolla trasparente sfumata di verde lo stava trasportando verso l'alto. Miu, semi cosciente, era ancora tra le sue braccia e lui sentì il battito del suo cuore calmarsi e unificarsi al ritmo del proprio.

Usciti dal mare, quella sorta di scudo puntò verso il bordo frastagliato del dirupo, lo superò e si adagiò al centro dello spiazzo da cui tutto era cominciato. I due ragazzi aprirono gli occhi e si specchiano l'uno nell'altra, iridi verdi in iridi verdi.

Travolti dalla gioia per avercela fatta, si strinsero di nuovo in un abbraccio liberatorio: erano finalmente Protettrice e Custode del Coraggio.

Gli altri erano ancora immobili vicino agli alberi, così Taiki con un sorriso raggiante fece loro il gesto della vittoria. Sayuri, Kalooy ed Eiji gli si schiantarono addosso, lo scossero in ogni direzione, piangendo e urlando in contemporanea.

Anche Watanabe li raggiunse, cercando di salvare Taiki dalle loro grinfie.

"Ha appena fatto un volo di qualche decina di metri, fatelo respirare", provò a dire, finendo vittima del Protettore e dell'amica che gli diedero, di prassi, del guastafeste.

Namis si occupò di Miu, sincerandosi delle sue condizioni. Lei lo abbracciò nascondendo il viso sul suo petto e per quanto il comandante apparisse sempre tutto d'un pezzo in presenza di altri, si lasciò andare a quella stretta.

Nel frattempo, il nuovo Custode stava cercando uno spiraglio per uscire dal trambusto e lo trovò in Heiko che lo aiutò restando a fissarlo. Poi il principe fece un paio di passi indietro, chinando il busto e allargando le braccia.

"Benvenuto, Coraggio."

Taiki gli sorrise, capendo in quel momento che cosa intendesse dire prima di cominciare la prova: avrebbe dovuto lottare, ma per difendere la strada che aveva scelto di percorrere.

Anche Kalooy lo imitò e Taiki, imbarazzato, guardò verso Miu per ricevere sostegno. Ma anche lei e Namis si inchinarono.

"Come ti senti?", domandò lei raggiungendolo.

"Dovrei chiederlo io a te. Ti ha fatto male?"

"È già passato. Taiki, riesci a crederci? Ce l'abbiamo fatta."

"Ed è tutto merito tuo."

"Nostro", sottolineò la Protettrice. "Da adesso in poi sarà tutto a metà. Ti confesso che ho avuto paura quando il Drago mi ha afferrata, però, poi mi hai guardata... Sapevo che non mi avresti abbandonato. Di la verità: temevi la mia ira più di quella della Virtù, non è così?"

"Ehi, quella era la mia battuta...", disse Eiji e tutti scoppiarono in una risata liberatoria.

"Adesso che ci siamo tutti dovremo capire in cosa ti trasformerai, così potremo fare allenamenti mirati e di gruppo", meditò Namis, portando la mano al mento.

"Dai, per questa sera lasciali stare. Dobbiamo festeggiare", lo rimproverò Yumiko, dandogli un affettuoso pugno sul braccio.

"Ci penso io a portarvi in un posto speciale", esclamò Taiki facendo l'occhiolino a Eiji che esultò saltando in groppa al nuovo Custode.

"Polpette adorate, arriviamo!"

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top